Bender ha scritto:quilodicoequilonego ha scritto:cialtrone ha scritto:Io, per dirla fuori dai denti, pur essendo un decrescente, e, di fatto quindi, contrario "a priori" a queste minchiate marziane, accetterei anche un discorso sensato in cui mi si faccia vedere per filo e segno una analisi costi-benefici seria e severa, compresi i disagi, gli impatti, i cazzi e le fave.
Ma di questa cosa qui, io non ho visto l'ombra. Tu si?
Byez.
Se non trovi quello che cerchi:
1) leggi solo grillo
2) sei praticamente orbo
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(l'oculista forse è poco, meglio un psichiatra)
Anch'io sto ancora aspettando le fonti autorevoli di cui parli...
gentilmente ci fornisci un link? oppure spiegale tu!

tra migliaia di siti e articoli che si trovano in internet sul TAV, questo è di un socialista, giudicate voi se è autorevole o meno, ma in pochi minuti trovate tutto quello che volete (se volete)
"L'Italia rischia di farci perdere il treno".
Dopo i violenti scontri di Venaus e lo stop ai lavori per l'Alta Velocità in Val di Susa, i No Tav italiani stanno seriamente innervosendo la Francia. "Se la protesta non si calma, Bruxelles non finanzierà i lavori".
Bernard Soulage, vicepresidente socialista della regione Rodano-Alpi, partner del Piemonte nel progetto dell'Alta Velocità tra Lione e Torino, parla davanti a un gruppo di giornalisti italiani e francesi (riuniti in occasione di una giornata di studi promossa dall'associazione ClubMediaFrance e all'ambasciatore italiano in Francia, Ludovico Ortona):
"Capisco le inquietudini della popolazione italiana che vive nella zona interessata dai lavori- ammette il vicepresidente ma credo anche che l'ostilità alla costruzione del tunnel sia dovuta a una certa disinformazione". In Italia, sostiene Soulage, l'accento è stato erroneamente messo sui vantaggi legati all'alta velocità:
"In realtà, il principale obbiettivo della nuova linea, e del tunnel, è quello di proteggere l'ambiente: grazie al treno, libereremo dai camion le strade delle valli".
Ogni anno, più di due milioni di tir attraversano il confine tra l'Italia e la Francia: "Ma vi rendete conto? Le valli italiane e francesi sono al limite dell'asfissia. Quando la Tav sarà pronta, si potranno finalmente trasportare 40 milioni di tonnellate di merci, riducendo drasticamente le emissioni d'anidride carbonica.
Oggi, sulla vecchia linea ferroviaria ne viaggiano appena 15: il 75 per cento delle merci circola ancora su gomma. E non bisogna dimenticare che il traffico tra la Francia e l'Italia raddoppierà nei prossimi vent'anni".
Una previsione contestata dagli ecologisti italiani che si oppongono alla nuova linea ferroviaria, secondo i quali, tra il 1983 e il 2003, sulla rotta tra la Francia e l'Italia il trasporto merci è diminuito quasi del 20 per cento . Ma anche Soulage risponde con i numeri: "Riflettete solo sul fatto che la regione Rodano-Alpi è uno dei quattro grandi motori economici europei, insieme con il Baden Wurttenberg, la Catalogna e la Lombardia.
Oggi sono circa 300 le filiali di aziende italiane insediate intorno a Lione e più di cento le imprese della nostra regione che hanno aperto una sede in Italia. Complessivamente, sono circa 2000 le aziende che esportano nel Nord Italia".
D'accordo, ma restano i rischi ambientali gridati dai dimostranti No Tav"La popolazione della Val di Susa teme che durante gli scavi per la costruzione del tunnel ci si imbatta in filoni d'amianto.
Si tratta di un rischio perfettamente controllabile: i nostri macchinari sono in grado d'aspirare eventuali polveri d'amianto prodotte dai lavori traforo", replica Soulage.
In Francia, il cantiere della Tav è già in piena attività e Soulage ne parla con entusiasmo: "Dovete andare a visitarlo dice rivolgendosi ai giornalisti è davvero impressionante. Capite, la Lione Torino ha una grande importanza strategica in Europa: è l'anello mancante dell' asse ovest- est che permetterà di collegare Lisbona a Kiev. E proprio Lione sarà uno snodo fondamentale anche sull'asse nord-sud, quello tra Londra e Napoli". Il progetto è grandioso, come i costi: la previsione per la Lione Torino è di 12, 5 miliardi di euro. "
Alla fine, Francia e Italia contribuiranno finanziariamente in ugual misura mentre l'Unione europea dovrebbe accollarsi il 50 per cento dei costi per la costruzione del tunnel"
Già, Bruxelles: "È fin troppo chiaro che solo i progetti sui quali non esiste nessuna forma di contestazione possono sperare d'ottenere un finanziamento dell'Unione europea conclude Soulage -
Se la crisi non si risolve in fretta, la Tav rischia di perdere a Bruxelles la priorità che si era guadagnata in questi anni. È un pericolo che non possiamo correre. Faremo di tutto, andremo in Italia: per proporre, per convincere, per collaborare. Non possiamo permetterci di restare tagliati fuori dall'Europa".