I due pesi si sommano vettorialmente (col teorema di pitagora)
Io inizierei una disquisizione sull'opinabilità dell'asserzione che la forza della F1 sia effettivamente normale a quella gravitazionale.

da n!z4th » gio ott 18, 2012 11:00 am
I due pesi si sommano vettorialmente (col teorema di pitagora)
da n!z4th » gio ott 18, 2012 11:03 am
Sbob ha scritto:Eh, no! La questione non e' marginale!
L'uomo che precipita verso la terra in assenza di attrito e' soggetto solo alla forza di gravita' che viene esercitata in ugual modo su tutte le sue particelle. Nel suo sistema di riferimento non sta accelerando. Le varie parti del suo corpo non sono soggette ad alcuna forza di compressione tra loro. Se fosse chiuso in una scatola non potrebbe capire se si trova sospeso nello spazio oppure se sta precipitando verso la terra.
Piu' propriamente sta orbitando intorno alla terra, solo che la sua orbita, fortemente ellittica, si interseca con il suolo terrestre causandone l'eventuale spiaccicamento.
Se invece sei in una macchina di F1 ti viene impressa un'accelerazione tramite il sedile, per cui puoi percepire bene il tuo culo che viene schiacciato. Accelerazioni di questo tipo possono essere dannose, ad esempio se si superano i 10g si puo' svenire per problemi alla circolazione.
Al contrario, se precipitassi verso un pianeta gigante accelerando a 10g non percepiresti assolutamente nulla.
da Falco5x » gio ott 18, 2012 11:27 am
giorgiolx ha scritto:Falco5x ha scritto:E va bene, allora mi ripeterò cercando di essere chiaro anche per chi di fisica ne mastica poca.
E' fuori di dubbio che quando ci si butta da una certa altezza vi sia la sensazione di accelerare. E la sensazione di accelerare c'è anche quando si sale su una F1 e si schiaccia il pedale dell'acceleratore.
si ma che due collioni che sei...detto seriamente e senza faccine o sorrisini di sorta
ho dettoF1 perchè era la prima accelerazione smodata che mi era venuta in testa ma te con la tua pedanteria hai rovinato tutto...a volte un po di elasitcità mentale aiuterebbe...
poi che me frega se una ti schiaccia e l'altra di svuota...
chi se ne frega se sei così intelligente da poter insegnare fisica/matematica a noi tutti...per me in questo topic ti sei rivelato solo un gran rompicollioni
da n!z4th » gio ott 18, 2012 11:40 am
Falco5x ha scritto:giorgiolx ha scritto:Falco5x ha scritto:E va bene, allora mi ripeterò cercando di essere chiaro anche per chi di fisica ne mastica poca.
E' fuori di dubbio che quando ci si butta da una certa altezza vi sia la sensazione di accelerare. E la sensazione di accelerare c'è anche quando si sale su una F1 e si schiaccia il pedale dell'acceleratore.
si ma che due collioni che sei...detto seriamente e senza faccine o sorrisini di sorta
ho dettoF1 perchè era la prima accelerazione smodata che mi era venuta in testa ma te con la tua pedanteria hai rovinato tutto...a volte un po di elasitcità mentale aiuterebbe...
poi che me frega se una ti schiaccia e l'altra di svuota...
chi se ne frega se sei così intelligente da poter insegnare fisica/matematica a noi tutti...per me in questo topic ti sei rivelato solo un gran rompicollioni
Lo so, lo so che ogni tanto ti parte un embolo, e questo è appunto uno dei casi, ma non capisco perché dici che con la F1 ho rovinato tutto, è un esempio qualsiasi, avrei anche potuto dire F3 o motoGP, l'ho preso non perché l'hai detto tu (manco me lo ricordavo) ma solo perché era un esempio buono.
Che io sia un pedante rompicoglioni, poi, è arcinoto da anni in questo forum, dunque nulla di nuovo.
Che io sia intelligente invece è tutto da dimostrare, personalmente non lo credo, so solo fingere bene.
La mia spiegazione dettagliata è scaturita dall'ennesima osservazione banale precedente al mio post, che non era tua, e che pareva voler rimarcare che tutti i casi accelerati sono uguali.
Che io voglia davvero insegnare qualcosa a te non mi passa neanche per l'anticamera del cervello, perché ne avresti almeno altrettante cose da insegnare tu a me ma io non ho la minima intenzione di ascoltarle, perché gli anziani insegnano volentieri ma non sanno imparare. Eri solo bersaglio occasionale di cazzeggio solo perché pareva stessi al gioco, ma tu non l'hai capito. Un po' di elasticità perbacco! Me ne guarderò bene la prossima volta dal coinvolgerti. E scusa se ho abusato.
da sö drèc » gio ott 18, 2012 11:43 am
da paolocar88 » gio ott 18, 2012 12:18 pm
Falco5x ha scritto:E va bene, allora mi ripeterò cercando di essere chiaro anche per chi di fisica ne mastica poca.
E' fuori di dubbio che quando ci si butta da una certa altezza vi sia la sensazione di accelerare. E la sensazione di accelerare c'è anche quando si sale su una F1 e si schiaccia il pedale dell'acceleratore.
Però le due sensazioni sono assai diverse: nel primo caso c'è la sensazione che gli organi interni salgano in gola (leggerezza); nel secondo caso c'è la sensazione opposta, cioè che gli organi interni vengano schiacciati contro lo schienale del seggiolino (appesantimento).
Vedo di spiegare una volta per tutte come ciò avviene.
Nel caso della F1 la macchna accelera, ma il corpo del pilota tenderebbe per inerzia a conservare la propria velocità opponendosi alla accelerazione che gli viene comunicata dal seggiolino. Tutto questo si esprime con il concetto di gravità artificiale: tutto va come se ogni particella del guidatore fosse soggetta a una gravità diretta in verso opposto alla accelerazione e di valore ma, dove m è la massa della particella e a l'accelerazione della F1. Dunque è come se il pilota fosse soggetto sia al proprio peso, di valore Mg diretto come al solito verso il basso (M è la massa del pilota e g l'accelerazione di gravità), sia a un peso aggiuntivo diretto in direzione orizzontale e verso la coda della macchina, di valore Ma. I due pesi si sommano vettorialmente (col teorema di pitagora) dando una risultante diretta verso il retro-basso della macchina.
Nel caso della caduta avviene la stessa cosa, però con un piccolo dettaglio di differenza.
Supponiamo che l'accelerazione del corpo in caduta ad un certo momento sia k verso il basso (non dico g per quanto spegherò successivamente).
Per quanto detto sopra, il corpo è soggetto al suo peso che è sempre diretto verso il basso, ovvero Mg, a cui viene però sottratto il peso apparente causato dalla accelerazione, che è diretto in verso opposto alla accelerazione stessa e che vale Mk. Stavolta però i due "pesi" non sono tra loro ortogonali come nel caso della F1, ma sono allineati e dati i versi opposti si sottraggono. Allora il corpo che cade ha la sensazione di possedere un peso di valore Mg-Mk=M(g-k).
Nel caso di caduta nel vuoto, o in aria molto rarefatta, k è molto vicino o uguale a g, per cui il risultato della differenza di cui sopra è circa zero. Il corpo è come se non avesse peso, i suoi organi interni galleggiano nel corpo e la sensazione innaturale che lui prova è quella che gli salga lo stomaco in gola.
Nel caso di caduta in aria densa, l'accelerazione k parte dal valore g e diminuisce progressivamente fino a ridursi a zero quando la velocità di caduta è tale per cui la resistenza dell'aria eguaglia perfettamente il peso del corpo che cade. Dunque chi cade ha inizialmente la sensazione di massima leggerezza [M(g-g)=0], ma poi mano a mano che aumenta la velocità, k diminuisce; dunque il peso apparente cresce fino a tornare al peso normale quando k si riduce a zero alla velocità di regime [M(g-0)=Mg].
Se si vuole arrivare alla velocità del suono è evidente che non ci si arriverebbe mai in aria densa, perché in questo caso a quanto ne so la velocità di regime raggiunge al massimo i 250 km/ora; occorre invece lanciarsi dove l'aria è talmente rarefatta da permettere di raggiungere una velocità maggiore, più alta cioè di quella del suono che è circa 1200 km/h.
E' chiaro che in questo caso il paracadutista per un lungo periodo accelererà con una k prossima a g, dunque per molto tempo avrà la spiacevole sensazione di peso zero, o quasi.
Questo è tutto, per il momento.
E siccome ci ho perso una mezzoretta a scrivere tutto ciò, ritengo dovere morale della sovramontina-vicentin giorgina di farmi un bonifico di 25 euro. Come vedete mi contento di poco.
da n!z4th » gio ott 18, 2012 12:30 pm
se ci si mette in un sistema inerziale (terra per esempio)
da paolocar88 » gio ott 18, 2012 12:52 pm
n!z4th ha scritto:se ci si mette in un sistema inerziale (terra per esempio)![]()
da Sbob » gio ott 18, 2012 12:58 pm
paolocar88 ha scritto:2- se ci si mette in un sistema inerziale (terra per esempio)
da Falco5x » gio ott 18, 2012 13:03 pm
paolocar88 ha scritto:Falco5x ha scritto:E va bene, allora mi ripeterò cercando di essere chiaro anche per chi di fisica ne mastica poca.
E' fuori di dubbio che quando ci si butta da una certa altezza vi sia la sensazione di accelerare. E la sensazione di accelerare c'è anche quando si sale su una F1 e si schiaccia il pedale dell'acceleratore.
Però le due sensazioni sono assai diverse: nel primo caso c'è la sensazione che gli organi interni salgano in gola (leggerezza); nel secondo caso c'è la sensazione opposta, cioè che gli organi interni vengano schiacciati contro lo schienale del seggiolino (appesantimento).
Vedo di spiegare una volta per tutte come ciò avviene.
Nel caso della F1 la macchna accelera, ma il corpo del pilota tenderebbe per inerzia a conservare la propria velocità opponendosi alla accelerazione che gli viene comunicata dal seggiolino. Tutto questo si esprime con il concetto di gravità artificiale: tutto va come se ogni particella del guidatore fosse soggetta a una gravità diretta in verso opposto alla accelerazione e di valore ma, dove m è la massa della particella e a l'accelerazione della F1. Dunque è come se il pilota fosse soggetto sia al proprio peso, di valore Mg diretto come al solito verso il basso (M è la massa del pilota e g l'accelerazione di gravità), sia a un peso aggiuntivo diretto in direzione orizzontale e verso la coda della macchina, di valore Ma. I due pesi si sommano vettorialmente (col teorema di pitagora) dando una risultante diretta verso il retro-basso della macchina.
Nel caso della caduta avviene la stessa cosa, però con un piccolo dettaglio di differenza.
Supponiamo che l'accelerazione del corpo in caduta ad un certo momento sia k verso il basso (non dico g per quanto spegherò successivamente).
Per quanto detto sopra, il corpo è soggetto al suo peso che è sempre diretto verso il basso, ovvero Mg, a cui viene però sottratto il peso apparente causato dalla accelerazione, che è diretto in verso opposto alla accelerazione stessa e che vale Mk. Stavolta però i due "pesi" non sono tra loro ortogonali come nel caso della F1, ma sono allineati e dati i versi opposti si sottraggono. Allora il corpo che cade ha la sensazione di possedere un peso di valore Mg-Mk=M(g-k).
Nel caso di caduta nel vuoto, o in aria molto rarefatta, k è molto vicino o uguale a g, per cui il risultato della differenza di cui sopra è circa zero. Il corpo è come se non avesse peso, i suoi organi interni galleggiano nel corpo e la sensazione innaturale che lui prova è quella che gli salga lo stomaco in gola.
Nel caso di caduta in aria densa, l'accelerazione k parte dal valore g e diminuisce progressivamente fino a ridursi a zero quando la velocità di caduta è tale per cui la resistenza dell'aria eguaglia perfettamente il peso del corpo che cade. Dunque chi cade ha inizialmente la sensazione di massima leggerezza [M(g-g)=0], ma poi mano a mano che aumenta la velocità, k diminuisce; dunque il peso apparente cresce fino a tornare al peso normale quando k si riduce a zero alla velocità di regime [M(g-0)=Mg].
Se si vuole arrivare alla velocità del suono è evidente che non ci si arriverebbe mai in aria densa, perché in questo caso a quanto ne so la velocità di regime raggiunge al massimo i 250 km/ora; occorre invece lanciarsi dove l'aria è talmente rarefatta da permettere di raggiungere una velocità maggiore, più alta cioè di quella del suono che è circa 1200 km/h.
E' chiaro che in questo caso il paracadutista per un lungo periodo accelererà con una k prossima a g, dunque per molto tempo avrà la spiacevole sensazione di peso zero, o quasi.
Questo è tutto, per il momento.
E siccome ci ho perso una mezzoretta a scrivere tutto ciò, ritengo dovere morale della sovramontina-vicentin giorgina di farmi un bonifico di 25 euro. Come vedete mi contento di poco.
mmm in quest'analisi c'è qualche stranezza, sebbene dal punto di vista fisico sia corretta...
1- in che sistema di riferimento bislacco e non inerziale ti sei messo per dire che quando cadi a velocità costante hai un "peso apparente" di Mg? questo secondo me genera solo confusione perchè è la cosa meno intuitiva... (prima cosa che dicono in un corso di fisica 1 è di usare solo sdr inerziali)
2- se ci si mette in un sistema inerziale (terra per esempio) è sbagliato dire che nella fase iniziale il peso è 0: in quella fase l'attrito viscoso non agisce ancora (k=0 a v=0) per cui c'è solo la forza di gravità che agisce in quel momento. la risultante reale è una forza mg verso il basso, ovvero un "peso fittizio" verso l'alto pari a mg. la sensazione di "vuoto" non è data dalla risultante dell forze pari a 0 come tu dici (infatti gli astronauti nello spazio non sentono quella sensazione), bensì è data dal verso in cui è applicato il "peso fittizio" ovvero verso l'alto. stesso discorso per quando si arriva a regime. in questo caso la somma delle forze è 0, c'è un "vincolo" che è rappresentato dall'attrito dell'aria che è del tutto analogo al vincolo dei piedi appoggiati sulla terra e perciò ci sentiamo nella situazione abituale e molto meno movimentata di f=0.
da paolocar88 » gio ott 18, 2012 13:20 pm
Falco5x ha scritto:Ti ringrazio per aver dimostrato che non sono l'unico pedante rompicoglioni del forum![]()
Falco5x ha scritto:Allora visto che il club si allarga sono ben felice di discutere di questo avvincente argomento, con buona pace di coloro che non essendo interessati sono pregati di saltare il post e andare altrove.
Allora per semplificare la visualizzazione facciamo finta che il corpo di chi cade sia una cabina chiusa, come quella di un ascensore, e i suoi organi interni siano attaccati alle pareti di questa cabina ciascuno mediante 6 molle, una verso ciascuna parete. Insomma prendendo ad esempio lo "stomaco" di questo strano androide, esso è una massa sospesa al centro della cabina e vincolata a essa da 6 molle (muscoli), tanto per capirci.
Quando la cabina è ferma, lo "stomaco" con il suo peso tende la molla con cui è attaccato al soffitto e comprime quella con cui è attaccato al pavimento con una forza complessiva pari al suo peso. Le altre molle per piccoli spostamenti verticali di questo stomaco non intervengono. Il nostro androide, cioè la cabina, sente il consueto benessere determinato dal fatto che le molle sono nella situazione normale di tensione determinata dalla gravità.
Adesso improvvisamente lasciamo cadere la cabina nel vuoto.
Nel sistema terra (approssimativamente inerziale) notiamo che cabina e stomaco cadono entrambi di moto accelerato (trascuriamo le piccole oscillazioni dello stomaco attacato alle molle), e l'accelerazione della cabina e quella del suo stomaco sono identiche. Però questo non ci dà informazioni sulla "sensazione" del nostro androide. Per capire cosa succede alla sua sensazione dobbiamo metterci in un sistema di riferimento solidale con la cabina, guardando dentro. In questo sistema notiamo che lo stomaco non grava più sulle molle verticali, le molle sono a riposo come se lo stomaco non avesse peso, e sta esattamente al centro della cabina. E' il caso del corpo reale che inizia a cadere, cioè gravità apparente zero. L'androide sente un certo disagio perché le molle che era abituato a sentire tese in un certo modo adesso sono rilassate.
Se adesso invece esaminiamo il caso di caduta in aria e diamo alla cabina un certo tempo per raggiungere la velocità di regime, notiamo che quando la cabina scende a velocità uniforme il sistema "cabina" non è più accelerato ma inerziale, poiché la risultante delle forze con cui esso è sollecitato nel sistema terra è nulla (attrito uguale e opposto a gravità).
Allora mettiamoci adesso nel riferimento inerziale "cabina". In esso dobbiamo notare le stesse forze che nota il sistema terra. E infatti lo "stomaco" è sempre sollecitato verso il basso dal suo peso, però è anche sostenuto dalla controspinta delle molle verticali, tale e quale come se la cabina fosse ferma. Insomma la situazione di caduta a regime a velocità costante, dal punto di vista delle forze in gioco è identico a quello della cabina ferma. Come dire che l'androide risente di nuovo il normale peso del proprio stomaco, dato dalla consueta tensione delle molle (muscoli) interne.
da n!z4th » gio ott 18, 2012 13:49 pm
volevi che considerassi la forza di coriolis nei conti??
da paolocar88 » gio ott 18, 2012 14:34 pm
n!z4th ha scritto:volevi che considerassi la forza di coriolis nei conti??
Mi sarei accontentato anche solo della sua rotazione.
O della rivoluzione.
(nutazione, traslazione e processione possiamo accantonarli...)
da AlbertAgort » gio ott 18, 2012 15:40 pm
da n!z4th » gio ott 18, 2012 15:47 pm
paolocar88 ha scritto:n!z4th ha scritto:volevi che considerassi la forza di coriolis nei conti??
Mi sarei accontentato anche solo della sua rotazione.
O della rivoluzione.
(nutazione, traslazione e processione possiamo accantonarli...)
e del corteo funebre??![]()
possiamo accantonare anche quello???
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ahahah ora sì che batto tutti come r0mpic0gli0ni!!!!
basta cagate, oggi pomeriggio si torna a sudiare seriamente
adios
da n!z4th » gio ott 18, 2012 15:47 pm
AlbertAgort ha scritto:Meno male che me ne sono stato fuori dalla discussione. sta diventando piu sonnifera di una assemblea del cai
da Sbob » gio ott 18, 2012 16:04 pm
da sö drèc » gio ott 18, 2012 16:26 pm
Sbob ha scritto:Allora passiamo ad argomenti piu' interessanti: se Felix viaggiando piu' veloce del suono avesse tirato un bestemmione, rallendando avrebbe sentito tornare indietro un oidocrop?
da Falco5x » gio ott 18, 2012 17:05 pm
sö drèc ha scritto:Sbob ha scritto:Allora passiamo ad argomenti piu' interessanti: se Felix viaggiando piu' veloce del suono avesse tirato un bestemmione, rallendando avrebbe sentito tornare indietro un oidocrop?
![]()
finalmente qualcuno con due dita di cervello.........
il resto si è capito....in caduta non si riesce a scoreggiare fino a quando non si raggiunge una velocità costante....![]()
da Padua » gio ott 18, 2012 17:23 pm
giorgiolx ha scritto:Falco5x ha scritto:E va bene, allora mi ripeterò cercando di essere chiaro anche per chi di fisica ne mastica poca.
E' fuori di dubbio che quando ci si butta da una certa altezza vi sia la sensazione di accelerare. E la sensazione di accelerare c'è anche quando si sale su una F1 e si schiaccia il pedale dell'acceleratore.
si ma che due collioni che sei...detto seriamente e senza faccine o sorrisini di sorta
ho dettoF1 perchè era la prima accelerazione smodata che mi era venuta in testa ma te con la tua pedanteria hai rovinato tutto...a volte un po di elasitcità mentale aiuterebbe...
poi che me frega se una ti schiaccia e l'altra di svuota...
chi se ne frega se sei così intelligente da poter insegnare fisica/matematica a noi tutti...per me in questo topic ti sei rivelato solo un gran rompicollioni
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