HappyFra ha scritto:
. E' perché, come al solito, durante le discussioni tu esprimi dei punti di vista apodittici, indimostrati ed indimostrabili, e tra l'altro ovviamente provocatori, che sono talmente lontani da una posizione di logica e buon senso che la mia reazione è che non vale nemmeno la pena di provare a confutarli. Mi spiego: il tuo post è più o meno l'equivalente di "piove, governo ladro".
Certi rilievi non vanno dimostrati perché sono sotto gli occhi di tutti. Tuttavia quando tu esprimi similari rilievi, apodittici, indimostrabili e indimostrati, basati magari su esausti luoghi comuni di pseudointerpretazione della storia, li consideri assiomaticamente veri. E non ti sfiora neppure il pensiero che molti potrebbero considerarli delle vergognose cazzate (io li considero tali). La provocatorietà che tu leggi nei miei post, dipende soltanto dalla tua iperconvinzione che sia vero il contrario, iperconvinzione detta anche "cialtroneria" (Cialtron hescon)
HappyFra ha scritto: Giusto per completezza di argomento, senza essere un grande esperto di scuola pubblica, mi permetto di portare alla tua augusta attenzione alcuni dei motivi per i quali la detta scuola pubblica (e non solo) è in difficoltà, che non c'entrano un beato c***o con la tua uscita qualunquistica anti-sessantottina:
1. dissennata gestione del personale, in particolare con un ricorso eccessivo al precariato
2. incapacità di trovare un ruolo sensato alla scuola media all'interno del processo didattico, che l'ha trasformata in un buco nero che respinge i professori migliori, crea un sacco di problemi e fa più o meno sprecare tre anni ai ragazzi
3. strutturale incapacità di effettuare pianificazione di medio - lungo termine per quanto riguarda infrastrutture, attrezzature...
4. insufficienti programmi di aggiornamento del personale docente (per esempio sulle tecniche didattiche, e non solo sui contenuti)
5. incapacità di qualificare decentemente la qualità "culturale" delle materie accademiche all'interno degli istituti tecnici
6. in tempi più recenti, adagiamento supino ad un modello pseudo-culturale "aziendalista" (vedi tutte le cazzate sui debiti e i crediti...) inadatto e sposizionato a rispondere alle esigenze di formazione, soprattutto quella accademica. Tra l'altro con la ridicola aggravante di "voler fare gli americani" senza capire o forse senza nemmeno conoscere davvero il sistema educativo americano (del quale stiamo copiando tutte le ombre e nessuna luce) che, tra l'altro, per l'educazione non universitaria non è certo un modello di eccellenza
...
Devo continuare? E' tutta colpa del '68 anche questo?
1) Concordo, e identifico nella radice di questo male il considerare il ruolo dell' insegnante una professione del medesimo e non un servizio all' allievo. Perciò si è fatto del precariato uno strumento dell' assistenzialismo meridionale e della propaganda politica a scuola. (infatti i docenti più politicizzati e meno "tecnici" guarda caso erano precari)
2) Concordo, ma non dimentichiamo che la scuola media nasce dalla seconda concausa dei mali della scuola che ho additato nello stesso post incriminato: l' innalzamento forzoso dell' età scolare dell' obbligo. La scuola media non è nata per dare istruzione/formazione, ma per essere un contenitore degli alunni obbligati a studiare. E utilizzando la stessa logica, adesso si andrà a distruggere la scuola media secondaria.
A mio parere sono gli allievi che devono adeguarsi alla scuola (=apprendere i programmi che portano alla conoscenza delle varie discipline) e non può la scuola adeguarsi agli allievi, perché questi non hanno la voglia infusa di studiare, ma di giocare a pallone, farsi le canne, corteggiare la compagna di classe etc etc
3) Non sono in grado di giudicare
4) Qui non sono affatto d' accordo. Da qualche anno vige un corso universitario biennale di didattica come premessa all' insegnamento. Tutti coloro che lo hanno fatto me lo hanno descritto come una sostanziale perdita di tempo. Al contrario è proprio sul piano dei contenuti che l' alunno medio sa sempre di meno, non perché i professori non abbiano un metodo didattico, ma perché il progresso scolastico è sempre meno esigente. Una volta si rimandava e si bocciava, cioè si garantiva che chi era promosso avesse un bagaglio minimo di conoscenze. Oggi la situazione è confusa e snobbata dagli alunni stessi, che sanno di poter prendere per il culo il professore a man salva.
Ma, se la memoria non mi inganna, che tutti dovessero andare a scuola di più e che le bocciature non fossero "democratiche" erano concetti della destra, vero?
5) Gli istituti tecnici nacquero come preparazione al lavoro. Nel momento in cui si vuole snaturare questo fine sorgono i problemi. Anzi gli istituti tecnici nacquero come preparazione al lavoro "nella realtà territoriale" al punto che dovevano essere affidati alle regioni e coordinati con lo strumento dell' apprendistato. Se poi una malintesa mentalità sindacalista (sempre di origine destrorsa e parafascista eh!) con la scusa di ipertutelare l' aspirante lavoratore gli ha tolto la preparazione al lavoro e, a volte, il lavoro stesso, è chiaro che agli istituti tecnici si va a sfogliare verze.
6) Concordo sulla copia degli aspetti peggiori del sistema americano, e la mancata assunzione degli aspetti più efficienti dello stesso sistema che danno un qualche senso ai primi. Trovo che anche nel sistema giudiziario sia avvenuto lo stesso processo.
Però vorrei farti una domanda: chi ha detto che il vecchio sistema italiano non andasse bene o non potesse essere migliorato senza stravolgerlo? Chi ha gettato palate di fango sulla scuola italiana degli anni 60, 70, 80? Chi protestava, non per avere una scuola dove imparare la matematica e l' italiano, ma per avere una scuola dove fare assemblee e trovarsi a dire cazzate?
Mi sembra che gli stessi che hanno voluto la bicicletta ora non vogliano pedalare.
Fokozzone