VYGER ha scritto:Ultimo.
Tento una traduzione migliore del fr. 1 di Anassimandro [Diels-Kranz].
Testo originale.Ἄναξίµανδρος… ἀρχήν… εἴρηκε τῶν ὄντων τὸ ἄπειρον….ἐξ ὧν δὲ ἡ γένεσίς ἐστι τοῖς οὖσι, καὶ τὴν φθορὰν εἰς ταῦτα γίνεσθαι κατὰ τὸ χρεὼν; διδόναι γὰρ αὐτὰ δίκην καὶ τίσιν ἀλλήλοις τῆς ἀδικίας κατὰ τὴν τοῦ χρόνου τάξινAnassimandro ha detto che principio degli esseri è il senza limite … Del resto le realtà da cui gli esseri hanno la generazione sono le medesime realtà da cui si genera la loro distruzione secondo necessita. Infatti essi pagano l’una all’altra la vendetta e la pena dell’ingiustizia secondo l’ordine del tempo.
Aggiungo un pezzettino, da wikipedia [

Il vecchio Friedrich è spesso fin troppo cupo; però ha puntato il dito su un fatto importante:
.Nietzsche[22], ha interpretato il passo come se per Anassimandro ogni divenire sia «un'emancipazione, meritevole di castigo, dall'eterno essere, come un'ingiustizia da espiare con la distruzione [...] Scorgendo nella molteplicità delle cose giunte alla nascita una somma di ingiustizie da espiare, con piglio audace, primo tra i Greci, ha afferrato il nodo del più profondo problema etico. Come può perire qualcosa che ha diritto d'essere? Da cosa nasce quell'incessante divenire e generare, quell'espressione di spasimo sul volto della natura, quel funereo, interminabile lamento in tutti i regni dell'esistenza? [...]» [ La filosofia nell'età tragica dei Greci, 4]
Anche se, come nota l'ignoto compilatore della voce,
il "l'uno all'altro" (αλλήλοις), [...] rende chiaro come l'ingiustizia sia commessa da un [essere] nei confronti di [un altro], non già nei confronti dell'ápeiron
Qual è il più profondo problema etico?
Beh...
In realtà sono 2:
1. Gli esseri "SONO" a discapito dell'assolutezza del principio primo [che, nell'atto di creare, contrappone a sé - assoluto - altro da sé; e quindi smette in quello stesso momento di essere assoluto];
2. Gli esseri "SONO" a discapito l'uno dell'altro. La vita vive della morte di altra vita.
L'atto del mangiare è una violenza che fa sparire il vivente in molte sue forme. Che si tratti di erbe, di alberi, di piante, di animali o di esseri umani il processo è identico. C'è sempre un fuoco che divora e una sostanza che viene divorata. Questa violenza, che è un dolore e una tortura, un giorno sarà esercitata su chi la mette in atto da parte di chi la subisce. Tale catena di eventi non è modificabile. [R. Calasso, L'Ardore, Milano, Adelphi, 2010, p. 70, in riferimento a Jaiminiya Brahmana, I, 42]
Di qui il procedere per polarità degli eventi della vita.
Dare la vita significa rinunciarvi [e accettare di toglierla ad altri/altro].
Checcentra tutto questo con la filosofia e le religioni?
Ogni filosofia e ogni religione ha tentato a suo modo di dare risposta a questo colossale problema.
P.e.
-> JHWH chiede ad Abramo di sacrificare il proprio figlio Isacco;
-> Cristo è il Figlio di Dio che si dà come cibo per la salvezza dell'umanità, morendo come agnello sacrificale al cospetto del Padre per i peccati [il male] dell'umanità stessa;
-> Il rifiuto di mangiare carne in molte tradizioni orientali.
P.e.:
Buddha [afferma] che a chi toglie la vita ad un animale, acquista cinque volte grave colpa e chiarifica la colpa.
[...]
Terza colpa: "perché egli ordina: uccidete quest'animale." In effetti, chi mangia carne è proprio colui che, sia pure indirettamente, dà l'ordine di uccidere l'animale.
Quarta colpa: "perché poi l'animale nella morte prova dolore e tormento." Sempre per lo stesso motivo, chi mangia carne provoca dolore e tormento agli animali. [Qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Vegetarianismo_e_religione#Buddhismo
C'entra l'arrampicata con tutto questo?
Mah...
Forse come figlia minore dell'alpinismus.
Come sottolinea Funk, l'arrampicata è gioco [il gioco di un bambino che gioca a dadi].
C'entra l'alpinismus con tutto questo?
La domanda a cui rispondere per tentare di capire è: "C'è vita che vive della morte di altra vita nella vita e nella morte di chi pratica alpinismo? O di chi è a lui o a lei collegato?"
Se la risposta è sì, sì.
Se no, ovviamente no.
Leggero post serotino...
Sono in vena di meditazioni, non molto rasserenanti, a dire il vero.
