ben ben...
io mi assento un momento per nutrirmi e si scatena il rave con romagnole (e romagnoli, I hope...

), pepe limone e
profondamente contrari alla morale e alla pubblica decenza
naturalmente ci sto (silenzio!

), ma...
... ora rispondo con serieta', come da richiamo.
in anni passati ho partecipato a molte manifestazioni in piazza, quelle sfilatone classiche con le bandiere e i megafoni, e gli striscioni preparati la notte prima e gli slogan urlati con tanto fiato da tornare a casa senza un filo di voce. Molto tempo, molta energia, pure un bel po' di delusioni, e non solo per la poca attenzione dedicata alla piazza dai vari governi e governini, ma per certi atti di desolante meschinita' settaria da parte di quelli che, reggendo le bandiere della "democrazia dal basso", poi rifiutavano di unire le forze in nome di principi fortemente ideologici, da parte di quelli che hanno continuato a sfornare analisi politiche - spesso fatte con l'accetta - da libri di scuola, incapaci di proposte costruttive e di leggere la realta' (attenzione, ho detto leggere la realta', non accettarla con qualunquismo da prepensionamento).
Cio' detto, resta il fatto che la situazione attuale e' davvero a rischio regime, una situazione in cui ogni giorno ci vengono strappate piccole e grandi liberta. Siamo in balia di una banda di faccendieri politicamente incompetenti (tatticamente sono geniali) privi di lungimiranza al di la' dei traguardi elettorali e delle loro privatissime tasche, pericolosi - questo si' a lungo termine - in quanto intenti a danneggiare sistematicamente una macchina giuridica che, se applicata com'e', potrebbe essere un esempio decente di democrazia e, se migliorata
con il contributo di tutti gli odierni portatori di interesse, potrebbe diventare un gioiello.
E quindi ben venga fare coro per dire
levatevi di mezzo, smettete di farci fare figure di @$%(&^$$@ davanti al resto del mondo, restituiteci il diritto alla felicita'
(per chi non se ne fosse accorto, pure quello e' in gioco).
Ma... non affezioniamoci ai vent'anni che avevamo quando urlavamo dietro a quei famosi striscioni, e' assolutamente vero che occorrono nuove e piu' incisive forme di lotta, e' vero che questo potere e' mediatico e che va studiata una strategia migliore della piazza, o meglio, una strategia forte che rinforzi la piazza, dove c'e', e la faccia consapevole di esistere, dove se ne sta rintanata a subirsi i polpettoni che il mediatico potere le propina.
Che facciamo? Magari cerchiamo di cominciare a essere un po' meno "come ci disegnano", rifiutiamo di esserci dove ci si aspetta di trovarci, ma facciamo si' che la nostra assenza sia ben visibile.
Oggi la vita è bella. Oggi mi sono alzata di buon umore. Oggi è un buon giorno.
Domani ci penserò.