Ancora musulmani, scusate la ripetizione

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Messaggioda Spider » lun dic 05, 2005 17:16 pm

Secondo me la grande forza (e contemporaneamente debolezza) del Cristianesimo è proprio questa sua plasticità.

La chiesa cambia CONTINUAMENTE, è questo che gli ha consentito di penetrare in tutti i paesi e le culture del mondo.
Quasi mai il cristianesimo si è proposto come una imposizione ...o meglio, ci ha sempre provato, ma ha sempre fallito. Invece ha attecchito dove è stato capace di fondersi con le religioni, le credenze e la cultura popolare preesistente.

E' sempre stato così, dalla diffusione nell'impero Romano e in Europa (quanti dei riti e delle tradizioni cristiane sono di origine celtico-druidica? LO STESSO NATALE, che dovrebbe essere la festività prima del cristianesimo, è una festa celtica "riadattata"!), alla fusione coi riti contadini nel Medioevo, passando poi alle missioni in giro per il mondo (vedi la "Santeria" dei caraibi, mistura di Cristianesimo e religioni africane; l'India, dove il cristianesimo si fonde con la struttura a caste, etc etc etc...).


Il problema si ripresenta poi continuamente con i grossi cambiamenti tecnologico-culturali-sociali: qui il problema non è conquistare nuove popolazioni, ma "attualizzare" la dottrina perchè continui ad essere applicabile anche nelle nuove situazioni sociali.
E' successo con Galileo, è successo con Darwin, succederà anche con aborto, divorzio, preservativi etc.

In sostanza, a me pare che la religione cristiana sia SEMPRE STATA una religione "di compromesso", che si è sempre adattata (volente o nolente) ai luoghi e ai tempi in cui si trovava.
Per cui, il voler negare il senso comune della gente, e il voler imporre a tutti i costi la propria dottrina, mi sembra una negazione DELLA NATURA STESSA del cristianesimo.

...o no?
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Messaggioda tclimb_2 » lun dic 05, 2005 17:22 pm

Spider ha scritto:Per cui, il voler negare il senso comune della gente, e il voler imporre a tutti i costi la propria dottrina, mi sembra una negazione DELLA NATURA STESSA del cristianesimo.

...o no?


eretico!
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Messaggioda Enzolino » lun dic 05, 2005 17:38 pm

Spider ha scritto:...o no?
Bravo! Non avrei saputo dirlo meglio! :wink:
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Messaggioda il.bruno » lun dic 05, 2005 17:42 pm

MarcoS ha scritto:
il.bruno ha scritto:
MarcoS ha scritto:cristianesimo e capacità critica sono due cose incompatibili.

non è vero


come no? se si è dotati di capacità critica non si può credere in nessun modo nè ai vangeli e alle innumerevoli contraddizioni che presentano, e al proprio interno e nei confronti di fatti storici accccertati, nè all'evento cardine della resurrezione nè a tutto quello che per secoli hanno raccontato i preti.

E dato che la religione SI FONDA sulla FEDE e sul CREDERE

va da sè l'incompatibilità con la capacità critica che, non a caso, è stata da sempre avversata dai preti.

Sto giustappunto leggendo un libro sull'educazione scritto da un prete, con tutti gli imprimatur possibili ed immaginabili. Ho letto finora solo la premessa, e dice che i tre fattori più importanti dell'educazione sono:
1) la proposta della tradizione, che viene dal passato;
2) che questa tradizione che viene dal passato sia comunicata attraverso il vissuto presente di chi la propone;
3) che la verifica di questa proposta educativa è la capacità critica della persona educata, capacità critica che deve pertanto essere stimolata e sviluppata e sulla quale l'educatore deve scommettere l'esito della proposta.

Non dico che tutti i preti la pensino così, ma la posizione cattolica più autentica non ha nulla da temere dalla capacità critica, anzi, scommette su di essa per l'esito della sua proposta.
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Messaggioda MarcoS » lun dic 05, 2005 17:51 pm

sui cambiamenti e "l'adattabilità" a tempi e luoghi della chiesa:

certo che propagando "la parola di dio"....cambia spesso idea, sto dio...
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Messaggioda tclimb_2 » lun dic 05, 2005 17:53 pm

MarcoS ha scritto:sui cambiamenti e "l'adattabilità" a tempi e luoghi della chiesa:

certo che propagando "la parola di dio"....cambia spesso idea, sto dio...


l'interpretazione e' umana.
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Messaggioda Spider » lun dic 05, 2005 17:54 pm

Enzolino ha scritto:
Spider ha scritto:...o no?
Bravo! Non avrei saputo dirlo meglio! :wink:


Non serve neppure andare troppo lontano nel tempo e nello spazio, per trovare esempi di questo genere di "distacco" della religione dal popolo, e dell'opera di "adattamento" che la Chiesa deve fare, per colmare il gap (adattamento della chiesa ALLA gente, e non viceversa)...

ho finito ieri di leggermi "Cristo si è fermato a Eboli", e pensavo proprio a questi argomenti.

Bellissima, poetica e appassionata ma al tempo stesso lucidissima, l'analisi di Carlo Levi della vita e cultura contadina.

Significativo come egli veda che in realtà la cultura contadina è assolutamente indipendente e a sè stante, totalmente separata dalle "istituzioni" di qualunque tipo, sia statali, che religiose.

E che difatti essi sono del tutto disinteressati a Roma sia come Stato che come Chiesa, le figure del Podestà fascista e del prete sono entrambe grottesche e tragicomiche, nel loro essere distanti, incompatibili ed incomprensibili alla realtà contadina, che se le lascia scorrere sopra restando sostanzialmente indifferente ed immutabile.
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Messaggioda MarcoS » lun dic 05, 2005 18:07 pm

tclimb_2 ha scritto:
MarcoS ha scritto:sui cambiamenti e "l'adattabilità" a tempi e luoghi della chiesa:

certo che propagando "la parola di dio"....cambia spesso idea, sto dio...


l'interpretazione e' umana.


no, la creazione di dio è umana.
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Messaggioda gug » lun dic 05, 2005 18:32 pm

Enzolino ha scritto:Al di la' del contenuto del messaggio di Ruini, quello che dico e' che la chiesa deve per prima farsi un'esame di coscienza E POI puo' avere il diritto di suggerire alle donne cattoliche di non sposarsi coi mussulmani perche' sono maschilisti. Da che pulpito!
Se la chiesa e' maschilista perche' lo e' la societa', beh ... ora mi sembra che in quanto a maschilismo sia proprio la chiesa a mantenerlo piu' vivo che mai rispetto a tutte le altre istituzioni.


...sono perfettamente d'accordo. Infatti volevo proprio dire questo.
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Messaggioda Zio Vare » lun dic 05, 2005 18:40 pm

Io appoggio in toto le idee di Enzolino. Non ho tempo per una risposta articolata, mi spiace perchè il tema mi sta molto a cuore. Ci sono delle linee morali, dei principi che la i vescovi tentano di far passare come uniche verità possibili quando non hanno palesemente fondamento evangelico ma sono esclusivamente fondate su certe tradizioni. Questi temi IMHO hanno diritto ad una pluralità di visioni che invece sono tutte oscurate da una impostazione dogmatica che non ha senso di esistere (ci butto in mezzo anche il celibato dei sacerdoti, oltre ad altri temi già trattati).
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Messaggioda il.bruno » lun dic 05, 2005 18:50 pm

Spider ha scritto:
Enzolino ha scritto:
Spider ha scritto:...o no?
Bravo! Non avrei saputo dirlo meglio! :wink:


Non serve neppure andare troppo lontano nel tempo e nello spazio, per trovare esempi di questo genere di "distacco" della religione dal popolo, e dell'opera di "adattamento" che la Chiesa deve fare, per colmare il gap (adattamento della chiesa ALLA gente, e non viceversa)...

ho finito ieri di leggermi "Cristo si è fermato a Eboli", e pensavo proprio a questi argomenti.

Bellissima, poetica e appassionata ma al tempo stesso lucidissima, l'analisi di Carlo Levi della vita e cultura contadina.

Significativo come egli veda che in realtà la cultura contadina è assolutamente indipendente e a sè stante, totalmente separata dalle "istituzioni" di qualunque tipo, sia statali, che religiose.

E che difatti essi sono del tutto disinteressati a Roma sia come Stato che come Chiesa, le figure del Podestà fascista e del prete sono entrambe grottesche e tragicomiche, nel loro essere distanti, incompatibili ed incomprensibili alla realtà contadina, che se le lascia scorrere sopra restando sostanzialmente indifferente ed immutabile.

... faccio notare che qualcuno prima è partito in quarta sul tema dicendo che la brutalità di certi comportamenti del mondo contadino e pastorale sono la testimonianza della posizione retrograda e misogina della Chiesa ...
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Messaggioda andreag » lun dic 05, 2005 18:54 pm

MarcoS ha scritto:
no, la creazione di dio è umana.


mi è così chiara la verità di questa affermazione, così lampante che il bisogno tutto umano di darsi delle spiegazioni per fatti ed eventi non facilmente comprensibili porti all' invenzione del "deus ex machina" che risolve tutti i problemi e ci lascia liberi dalle angosce esistenziali, dal "chi siamo e dove andiamo" per darci in cambio una confortante culla fatta di vita oltre la morte e un facile sistema per dividere il mondo in buoni e cattivi, mi è così ovvio dicevo che stento a capire come faccia tanta gente a crederci ancora, e non dico i cattolici militanti ma gente istruita, magari progressista, magari razionale, addirittura molti scienziati o presunti tali....

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Messaggioda Zio Vare » lun dic 05, 2005 19:07 pm

andreag ha scritto:"deus ex machina" che risolve tutti i problemi e ci lascia liberi dalle angosce esistenziali

e invece io sono convinto che il cristianesimo non ti dà delle risposte facili, non trova soluzioni alla sofferenza dei giusti, non ti dice chi sei e ti mette a posto la coscienza. Questo sarebbe veramente l'oppio dei popoli.
Il male e la sofferenza degli innocenti IMHO hanno spiegazioni che vanno al di là delle nostre capacità di comprensione e la fede non dà risposte.
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Messaggioda andreag » lun dic 05, 2005 19:18 pm

Zio Vare ha scritto:
andreag ha scritto:"deus ex machina" che risolve tutti i problemi e ci lascia liberi dalle angosce esistenziali

e invece io sono convinto che il cristianesimo non ti dà delle risposte facili, non trova soluzioni alla sofferenza dei giusti, non ti dice chi sei e ti mette a posto la coscienza. Questo sarebbe veramente l'oppio dei popoli.
Il male e la sofferenza degli innocenti IMHO hanno spiegazioni che vanno al di là delle nostre capacità di comprensione e la fede non dà risposte.


Come fai a dire una cosa del genere???
Il cristianesimo ti offre la vita eterna in ricompensa delle sofferenze terrene e come addolcimento della morte!!!!!
vuoi mettere in confronto all durezza dell'accettare che siamo quello che siamo, mortali, finiti, buoni e cattivi, istintuali, aggressivi, animali mossi solo dall'istinto di conservazione???

Il cristianesimo, come tutte le religioni, specie quelle monoteiste, E' consolatorio, non ci sono cazzi!!!

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Messaggioda Fokozzone » lun dic 05, 2005 22:32 pm

Spider ha scritto:
il.bruno ha scritto:Astraiamoci dall'argomento referendum, che si presta a strumentalizzazioni un po' fuori tema.

I vescovi dicono che la l'aborto è un male e che la ru486 è un male nel male.


La linea di condotta corretta per il referendm doveva essere:

-non fare nè dire niente, e lasciare che il paese decidesse per i fatti suoi.
-nel caso che il referendum passasse, informare i cattolici di come comportarsi, di cosa poteva essere compatibile con la morale cristiana e cosa invece no.

come il preservativo o la pillola o l'aborto, il fatto che siano legali non obbliga mica nessuno a farne uso, se la mia coscienza me lo permette li uso, altrimenti, se per un qualunque motivo (medico, morale, etico, religioso) decido di non usarli, sono libero di farlo.
Credo, nella mia ingenuità, che questa cosa qui si chiami "democrazia".


Scusa spider ma questa è proprio la tua ingenuità:
Allora liberalizziamo anche la rapina a mano armata, l' omicidio, la falsa testimonianza e il ricatto, tanto non si obbliga nessuno a farne uso, se la tua coscienza te li permette li usi etc etc....


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Messaggioda s » lun dic 05, 2005 22:43 pm

Fokozzone ha scritto:
Spider ha scritto:
il.bruno ha scritto:Astraiamoci dall'argomento referendum, che si presta a strumentalizzazioni un po' fuori tema.

I vescovi dicono che la l'aborto è un male e che la ru486 è un male nel male.


La linea di condotta corretta per il referendm doveva essere:

-non fare nè dire niente, e lasciare che il paese decidesse per i fatti suoi.
-nel caso che il referendum passasse, informare i cattolici di come comportarsi, di cosa poteva essere compatibile con la morale cristiana e cosa invece no.

come il preservativo o la pillola o l'aborto, il fatto che siano legali non obbliga mica nessuno a farne uso, se la mia coscienza me lo permette li uso, altrimenti, se per un qualunque motivo (medico, morale, etico, religioso) decido di non usarli, sono libero di farlo.
Credo, nella mia ingenuità, che questa cosa qui si chiami "democrazia".


Scusa spider ma questa è proprio la tua ingenuità:
Allora liberalizziamo anche la rapina a mano armata, l' omicidio, la falsa testimonianza e il ricatto, tanto non si obbliga nessuno a farne uso, se la tua coscienza te li permette li usi etc etc....


FKZ


Ma perché uno stato laico non può avere un'etica pubblica che ritiene riprovevole e quindi vieta la rapina a mano armata, l' omicidio, la falsa testimonianza e il ricatto ecc. ecc.

Ma voi cattolici siete così superbi da pensare di possedere l'unica fonte della morale?!?!?!?!?

non vorrei mandarti sonoramente affanculo, ma mi sento offeso da questa posizione. se non chiedi scusa a me e a tutti coloro che -laici- pensano di avere un'etica senza bisogno di credere in dio, non meriti neanche che ti si stia a sentire.

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Messaggioda Buzz » lun dic 05, 2005 22:49 pm

s ha scritto:
Fokozzone ha scritto:
Spider ha scritto:
il.bruno ha scritto:Astraiamoci dall'argomento referendum, che si presta a strumentalizzazioni un po' fuori tema.

I vescovi dicono che la l'aborto è un male e che la ru486 è un male nel male.


La linea di condotta corretta per il referendm doveva essere:

-non fare nè dire niente, e lasciare che il paese decidesse per i fatti suoi.
-nel caso che il referendum passasse, informare i cattolici di come comportarsi, di cosa poteva essere compatibile con la morale cristiana e cosa invece no.

come il preservativo o la pillola o l'aborto, il fatto che siano legali non obbliga mica nessuno a farne uso, se la mia coscienza me lo permette li uso, altrimenti, se per un qualunque motivo (medico, morale, etico, religioso) decido di non usarli, sono libero di farlo.
Credo, nella mia ingenuità, che questa cosa qui si chiami "democrazia".


Scusa spider ma questa è proprio la tua ingenuità:
Allora liberalizziamo anche la rapina a mano armata, l' omicidio, la falsa testimonianza e il ricatto, tanto non si obbliga nessuno a farne uso, se la tua coscienza te li permette li usi etc etc....


FKZ


Ma perché uno stato laico non può avere un'etica pubblica che ritiene riprovevole e quindi vieta la rapina a mano armata, l' omicidio, la falsa testimonianza e il ricatto ecc. ecc.

Ma voi cattolici siete così superbi da pensare di possedere l'unica fonte della morale?!?!?!?!?

non vorrei mandarti sonoramente affanculo, ma mi sento offeso da questa posizione. se non chiedi scusa a me e a tutti coloro che -laici- pensano di avere un'etica senza bisogno di credere in dio, non meriti neanche che ti si stia a sentire.

s


tu lo conosci da poco
:-D
ma mandare affanculo fokozzone è normale ... fai pure con comodo...
a lui gli fa piacere, acquista punti per il paradiso!

:D :D :D
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Messaggioda Jocondor » lun dic 05, 2005 23:05 pm

Spider ha scritto:Secondo me la grande forza (e contemporaneamente debolezza) del Cristianesimo è proprio questa sua plasticità.

La chiesa cambia CONTINUAMENTE, è questo che gli ha consentito di penetrare in tutti i paesi e le culture del mondo.
Quasi mai il cristianesimo si è proposto come una imposizione ...o meglio, ci ha sempre provato, ma ha sempre fallito. Invece ha attecchito dove è stato capace di fondersi con le religioni, le credenze e la cultura popolare preesistente.

E' sempre stato così, dalla diffusione nell'impero Romano e in Europa (quanti dei riti e delle tradizioni cristiane sono di origine celtico-druidica? LO STESSO NATALE, che dovrebbe essere la festività prima del cristianesimo, è una festa celtica "riadattata"!), alla fusione coi riti contadini nel Medioevo, passando poi alle missioni in giro per il mondo (vedi la "Santeria" dei caraibi, mistura di Cristianesimo e religioni africane; l'India, dove il cristianesimo si fonde con la struttura a caste, etc etc etc...).


Il problema si ripresenta poi continuamente con i grossi cambiamenti tecnologico-culturali-sociali: qui il problema non è conquistare nuove popolazioni, ma "attualizzare" la dottrina perchè continui ad essere applicabile anche nelle nuove situazioni sociali.
E' successo con Galileo, è successo con Darwin, succederà anche con aborto, divorzio, preservativi etc.

In sostanza, a me pare che la religione cristiana sia SEMPRE STATA una religione "di compromesso", che si è sempre adattata (volente o nolente) ai luoghi e ai tempi in cui si trovava.
Per cui, il voler negare il senso comune della gente, e il voler imporre a tutti i costi la propria dottrina, mi sembra una negazione DELLA NATURA STESSA del cristianesimo.

...o no?


Secondo me sbagli di grosso.

La Chiesa è una istituzione umana; ed inoltre di stampo reazionario, sostanzialmente immutabile da 2000 anni.

La sua forza infatti non è la razionalità di ciò che predica (e spesso non pratica), e quindi la capacità di convinzione ed il progresso delle idee, ma la tradizione, ed in questo si affianca alle altre religioni monoteiste (alle quali peraltro si contrappone, da concorrente "sul mercato").
"Dateci i primi tre anni di un individuo e tenetevi pure il resto" dicevano i gesuiti: all'insegnamento cattolico, portato a fondo contro i bambini, non si sfugge che a fatica anche da grandi.

La religione cattolica, per chi la studia laicamente, (ad esempio Fosco Maraini) è chiaramente ispirata alle religioni preesistenti nella stessa area geografica mediorientale, e quindi anche, prima di tutto ma non solo, al giudaismo; ad essa segue cronologicamente ed anche logicamente l'islamismo, che porta alle estreme conseguenze il monoteismo (annacquato dai cattolici nella trinità), il che storicamente si contrappone al politeismo delle tribù arabe prima di Maometto.

La Chiesa si è sempre posta in maniera dialettica con il Potere: il suo criterio è di fare patti finchè si può, non in ragione del rispetto dei diritti umani in generale, ma del suo diritto ad esistere ed a predicare per primo; assolutamente per primo. Tipica la sostanziale complicità storica con il nazismo ed il fascismo ma l'opposizione al comunismo ateo e materialista. Di questi giorni è l'ennesima invettiva di Ratzinger contro la dittatura culturale (sic!) del "relativismo"

Quando ha potuto imporre erga omnes il suo potere temporale, la Chiesa lo ha fatto senza scrupoli e senza esitazioni; anche e soprattutto contro i tentativi di riforma dall'interno di sè stessa. Inquisizione, tortura, rogo, scomunica degli eretici, crociate contro eretici e infedeli.

E questo è stato fatto usando disinvoltamente la spada (Cavalieri del Santo Sepolcro e Templari ad esempio, salvo poi scaricarli al momento opportuno); oppure aizzando il potere politico contro i propri nemici, e barattando il favore e l'aiuto del braccio secolare con le investiture dei re e dei potenti.

Io non nego alla Chiesa il diritto di parlare, del bene e del male, della devolution o della 194: io nego il suo diritto di farlo con i nostri soldi.
I Patti Lateranensi, modificati da Craxi, dicevano in sostanza: "la Chiesa non fa politica ed in cambio può insegnare la religione nelle scuole, non pagare le tasse e riceve un sostanzioso appannaggio dallo Stato", ma la Chiesa ha violato e sta violando questo patto, e scende contiunamente nell'agone politico italiano.

Dunque è essa stessa che ha infranto il Concordato. Adesso tocca a noi laici prenderne atto: abolendolo. Libera Chiesa (libere chiese) in Libero Stato.

VIVA IL 20 SETTEMBRE. :lol:
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Messaggioda Fokozzone » lun dic 05, 2005 23:09 pm

MarcoS ha scritto:Chiesa e sessualità: lunghetto ma illuminante, per quanto ora molti di questi precetti vengano oviamente disattesi la "base" è questa....

Codice Morale

Perché si possa capire l?oscurantismo e l?ottusità della morale cristiana, ecco alcuni passi del suo codice morale riguardante le relazioni sessuali:

1. Non si commette peccato se i coniugi compiono l?atto sessuale senza provare piacere. (Casistica).

Fu in seguito a questo precetto che le donne per non compiere il peccato di concupiscenza, di cui poi dovevano confessarsi (molto probabilmente ce ne sono ancora di queste), recitavano durante il coito: ?Non lo fò per piacer mio ma per dare un figlio a Dio?.

2. Se durante il coito uno dei due coniugi desidera ardentemente l?altro, costui compie peccato mortale. (S. Geronimo - Teologo).

3. I palpeggiamenti che precedono il coito, da considerarsi peccato veniale se si limitano a semplici carezze, assumono una gravità mortale se sono eseguiti con baci sugli organi genitali e sulla bocca e soprattutto se con l?introduzione della lingua. (Debreyne - Teologo).

4. Il coito tra marito e moglie deve essere praticato non più di quattro volte al mese. (Sanchez- Teologo) 5) Non è peccato se ad un coito compiuto durante il giorno ne segue un altro nella notte successiva. (Sant?Alfonso de Liguori - Teologo).


5. Non è peccato se uno dei coniugi si ritira dal coito prima di emettere semenza. (Ciò perché si credeva che anche la donna producesse liquido seminale). (Sanchez- Teologo).
6. Poiché l?uomo s?indebolisce prima, la donna commette peccato se pretende due prestazioni consecutive. (Zacchia- Teologo).

7. Tra gli atti preliminari del coito sono considerati veniali la penetrazione del membro nella bocca e l?introduzione di un dito nell?ano della donna. (Codice ecclesiastico).

8. Commette grave peccato mortale l?uomo che misura la lunghezza del proprio pene. (Monsabré - Teologo).

9. La masturbazione femminile, considerata veniale se eseguita sulla parte esterna della vagina, diventa peccato mortale se viene praticata con l?introduzione delle dita o di altro qualsiasi strumento. (Debreyne - Teologo).

10. Poiché il distendersi sul dorso è contro natura, per non commettere peccato la donna deve eseguire il coito mostrando all?uomo la sua parte posteriore. (Casistica).


11. Quando una donna dice di essere stata violentata dal demonio, affinché si possano esaminarne gli effetti, si deve eseguire un?approfondita analisi su di essa osservandone minuziosamente la vagina e l?ano. (Per farci un?idea di come venivano operati questi controlli dai padri inquisitori nei conventi quando le suore erano possedute dal demonio, basta riportare ciò che scrissero alcuni testimoni ai fatti: ?Il vizio dei teologi inquisitori si realizzava in cerimonie scandalosamente oscene? (Margaret Murray).

?La curiosità dei giudici era insaziabile, essi volevano conoscere tutto dei rapporti sessuali che le monache avevano avuto con il demonio entrando in ogni più piccolo dettaglio? (Henry Lea). (Una prassi che si pratica ancora oggi nei confessionali), e Jacques Fines, cronista del tempo, scrive di aver visto gli inquisitori stessi violentare le suore durante i loro accertamenti. (Praticamente gli inquisitori sostituivano le dita con il membro).

12. Perché il coito non costituisca peccato, lo sperma deve essere lasciato nell?interno della vagina oltre le labbra dell?utero (Ultra uteri labra). (Zacchia -Teologo).

13. Per combattere la frigidità che si dimostrava attraverso la mancata erezione del pene, se si dovevano far celebrare tre messe secondo Sanchez, per gli altri teologi era invece più efficace ricorrere all?esorcismo o alla pratica della comunione.

14. Il coito anale non costituisce peccato mortale se viene concluso nella vagina. (Sanchez -Teologo).

15. I seminaristi e i giovani preti commettono solo peccato veniale se arrivano all?eiaculazione attraverso semplici carezze. (Diagonali).

16. Contrariamente alla polluzione involontaria che non genera colpa, è da ritenersi peccato gravissimo la masturbazione perché essa, secondo a chi si rivolge il pensiero, corrisponde all?adulterio, all?incesto e allo stupro. La masturbazione diventa poi un orribile sacrilegio se l?oggetto del desiderio è la Beata Vergine Maria. (Sanchez - Teologo).

Basterebbe soltanto questo, cioè considerare che i preti possono ammettere che ci si possa masturbare davanti all?immagine della Madonna, per comprendere a quali livelli di perversione può addurre la morale cristiana!

Marco, scusa se te lo dico, ma tu hai una gran passione per collezionare cazzate.
Di tutte queste frasi che hai riportato ce ne saranno un paio che hanno una fonte autorevole. Le altre sono di "teologi" non meglio specificati, che non hanno nessuna voce in capitolo nella dottrina della Chiesa. Allora "teologo" è anche Hans Kung, sospeso a divinis ed estromesso dall' insegnamento della teologia cattolica. Sarebbe come dire che Ferrara (siccome una volta stava coi comunisti) esprime il paradigma del pensiero marxista: ma non facciamo ridere.

Invece tornando in topic direi che stiamo dimenticando troppe cose: ci siamo buttati a parlare del maschilismo, che sarebbe l' aspetto che emotivamente ci colpisce di più nei matrimoni musulmani. In effetti ci sono differenze maggiori.
Se noi prendiamo l' enciclica "humanae vitae" di Paolo VI, vi troviamo quattro aggettivi che caratterizzano il matrimonio cristiano come unione 1)PERSONALE 2)TOTALE 3) INDISSOLUBILE 4)FECONDA. Il significato di questi punti è
1)unione personale, cioè realizzata con tutte le facoltà della persona umana, a partire dalle più elevate, cioè l' intelligenza e la volontà. Questo fatto qualifica l' unione come frutto di libertà (se la scelta non è libera il matrimonio neppure è valido). E' lo stesso che comprar moglie per dodici cammelli?
2) Totale significa che si mette in comune la vita e si affrontano le responsabilità insieme o almenno di comune accordo, a partire dall' educazione dei figli e tutte le scelte di vita. Non mi sembra che questa condivisione di scelte sia una caratteristica delle coppie musulmane.
3) Indissolubile: non c' è bisogno di commento, la coppia è una coppia, non due singoli. Per i musulmani c' è il ripudio (oltretutto monodirezionale) e addirittura la poligamia, non sono differenze piccole.
4) Nel concetto di fecondità si introduce un' intenzionalità che va oltre la pura materia (una sezione è dedicata alla "fecondità" delle coppie sterili) nonché i concetti di paternità e maternità responsabili. Nell' islam la fecondità fisica è obbligatoria ed è vista come un potenziamento, quasi bellico, del popolo di Allah.

Personalmente trovo che siano differenze tali da rendere quantomeno "audace" se non "temerario" un matrimonio tra due persone che partono da basi così diverse.

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Messaggioda Buzz » lun dic 05, 2005 23:10 pm

Jocondor ha scritto:
Spider ha scritto:Secondo me la grande forza (e contemporaneamente debolezza) del Cristianesimo è proprio questa sua plasticità.

La chiesa cambia CONTINUAMENTE, è questo che gli ha consentito di penetrare in tutti i paesi e le culture del mondo.
Quasi mai il cristianesimo si è proposto come una imposizione ...o meglio, ci ha sempre provato, ma ha sempre fallito. Invece ha attecchito dove è stato capace di fondersi con le religioni, le credenze e la cultura popolare preesistente.

E' sempre stato così, dalla diffusione nell'impero Romano e in Europa (quanti dei riti e delle tradizioni cristiane sono di origine celtico-druidica? LO STESSO NATALE, che dovrebbe essere la festività prima del cristianesimo, è una festa celtica "riadattata"!), alla fusione coi riti contadini nel Medioevo, passando poi alle missioni in giro per il mondo (vedi la "Santeria" dei caraibi, mistura di Cristianesimo e religioni africane; l'India, dove il cristianesimo si fonde con la struttura a caste, etc etc etc...).


Il problema si ripresenta poi continuamente con i grossi cambiamenti tecnologico-culturali-sociali: qui il problema non è conquistare nuove popolazioni, ma "attualizzare" la dottrina perchè continui ad essere applicabile anche nelle nuove situazioni sociali.
E' successo con Galileo, è successo con Darwin, succederà anche con aborto, divorzio, preservativi etc.

In sostanza, a me pare che la religione cristiana sia SEMPRE STATA una religione "di compromesso", che si è sempre adattata (volente o nolente) ai luoghi e ai tempi in cui si trovava.
Per cui, il voler negare il senso comune della gente, e il voler imporre a tutti i costi la propria dottrina, mi sembra una negazione DELLA NATURA STESSA del cristianesimo.

...o no?


Secondo me sbagli di grosso.

La Chiesa è una istituzione umana; ed inoltre di stampo reazionario, sostanzialmente immutabile da 2000 anni.

La sua forza infatti non è la razionalità di ciò che predica (e spesso non pratica), e quindi la capacità di convinzione ed il progresso delle idee, ma la tradizione, ed in questo si affianca alle altre religioni monoteiste (alle quali peraltro si contrappone, da concorrente "sul mercato").
"Dateci i primi tre anni di un individuo e tenetevi pure il resto" dicevano i gesuiti: all'insegnamento cattolico, portato a fondo contro i bambini, non si sfugge che a fatica anche da grandi.

La religione cattolica, per chi la studia laicamente, (ad esempio Fosco Maraini) è chiaramente ispirata alle religioni preesistenti nella stessa area geografica mediorientale, e quindi anche, prima di tutto ma non solo, al giudaismo; ad essa segue cronologicamente ed anche logicamente l'islamismo, che porta alle estreme conseguenze il monoteismo (annacquato dai cattolici nella trinità), il che storicamente si contrappone al politeismo delle tribù arabe prima di Maometto.

La Chiesa si è sempre posta in maniera dialettica con il Potere: il suo criterio è di fare patti finchè si può, non in ragione del rispetto dei diritti umani in generale, ma del suo diritto ad esistere ed a predicare per primo; assolutamente per primo. Tipica la sostanziale complicità storica con il nazismo ed il fascismo ma l'opposizione al comunismo ateo e materialista. Di questi giorni è l'ennesima invettiva di Ratzinger contro la dittatura culturale (sic!) del "relativismo"

Quando ha potuto imporre erga omnes il suo potere temporale, la Chiesa lo ha fatto senza scrupoli e senza esitazioni; anche e soprattutto contro i tentativi di riforma dall'interno di sè stessa. Inquisizione, tortura, rogo, scomunica degli eretici, crociate contro eretici e infedeli.

E questo è stato fatto usando disinvoltamente la spada (Cavalieri del Santo Sepolcro e Templari ad esempio, salvo poi scaricarli al momento opportuno); oppure aizzando il potere politico contro i propri nemici, e barattando il favore e l'aiuto del braccio secolare con le investiture dei re e dei potenti.

Io non nego alla Chiesa il diritto di parlare, del bene e del male, della devolution o della 194: io nego il suo diritto di farlo con i nostri soldi.
I Patti Lateranensi, modificati da Craxi, dicevano in sostanza: "la Chiesa non fa politica ed in cambio può insegnare la religione nelle scuole, non pagare le tasse e riceve un sostanzioso appannaggio dallo Stato", ma la Chiesa ha violato e sta violando questo patto, e scende contiunamente nell'agone politico italiano.

Dunque è essa stessa che ha infranto il Concordato. Adesso tocca a noi laici prenderne atto: abolendolo. Libera Chiesa (libere chiese) in Libero Stato.

VIVA IL 20 SETTEMBRE. :lol:


quoto alla lettera

spider, prova a leggere la storia della chiesa non come storia "spirituale" ma semplicemente solo come storia di un Potere
e tutto ti verrà più chiaro.
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