Work:autonomo vs. dipendente

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Messaggioda gug » mar apr 09, 2013 13:31 pm

Kinobi ha scritto:
gug ha scritto:[... (tu stai in una piccola struttura commerciale che sicuramente è molto più flessibile).


Ho un approccio diverso dal tuo. Molto.

Non mi piaceva la grossa azienda? Volevo più tempo?

Ho dato twice dimissioni da:
Public affairs and Image Director of PXXXgonia Italia
Marketing Manager AXXXic Skis.

Invece tu mi pare che vuoi avere il part time, ma a parte lo stipendio, non rinunciare agli enormi privilegi di tutela del lavoro che il lavoro dipendente da.
Diverse opinioni.
Ciao,
E


PS: nella attuale congiuntura economica, che durerà per parecchio tempo, io starei "calmo" con le richieste.


Non capisco nell'attuale congiuntura tu staresti calmo con delle semplici richieste, ma daresti le dimissioni senza ancora avere una alternativa?
Immagino che tu quando hai dato le dimissioni avevi già qualcosa di avviato, mentre io vorrei ottenere il part time in modo che in quei due giorni liberi potrei mettermi in moto per avviare collaborazioni che non nasceranno subito, ma avrei bisogno di investire del tempo per crearle.
Altro particolare da non trascurare, ho 48 anni, due bambine piccole e un mutuo e non posso prendere troppi rischi, soprattutto per l'età che in Italia è critica per il lavoro dipendente nel mio settore.
Io sono irrequieto per natura, altri nelle mie condizioni cercherebbero solo di tirare a campare.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda Kinobi » mar apr 09, 2013 13:33 pm

gug ha scritto:
Kinobi ha scritto:
gug ha scritto:[... (tu stai in una piccola struttura commerciale che sicuramente è molto più flessibile).


Ho un approccio diverso dal tuo. Molto.

Non mi piaceva la grossa azienda? Volevo più tempo?

Ho dato twice dimissioni da:
Public affairs and Image Director of PXXXgonia Italia
Marketing Manager AXXXic Skis.

Invece tu mi pare che vuoi avere il part time, ma a parte lo stipendio, non rinunciare agli enormi privilegi di tutela del lavoro che il lavoro dipendente da.
Diverse opinioni.
Ciao,
E


PS: nella attuale congiuntura economica, che durerà per parecchio tempo, io starei "calmo" con le richieste.


Non capisco nell'attuale congiuntura tu staresti calmo con delle semplici richieste, ma daresti le dimissioni senza ancora avere una alternativa?
Immagino che tu quando hai dato le dimissioni avevi già qualcosa di avviato, mentre io vorrei ottenere il part time in modo che in quei due giorni liberi potrei mettermi in moto per avviare collaborazioni che non nasceranno subito, ma avrei bisogno di investire del tempo per crearle.
Altro particolare da non trascurare, ho 48 anni, due bambine piccole e un mutuo e non posso prendere troppi rischi, soprattutto per l'età che in Italia è critica per il lavoro dipendente nel mio settore.
Io sono irrequieto per natura, altri nelle mie condizioni cercherebbero solo di tirare a campare.


Do the right thing.
Follow your heart.
Ciao,
E

PS mi sono licenziato dal primo lavoro senza nessun impiego.
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Messaggioda gug » mar apr 09, 2013 13:40 pm

Kinobi ha scritto:Do the right thing.
Follow your heart.
Ciao,
E

PS mi sono licenziato dal primo lavoro senza nessun impiego.


Ti ripeto, avessi 30 anni, fossimo in un'altra situazione economica e non avessi le responsabilità famigliari che ho, il tuo ragionamento potrebbe essere valido.
Così invece è meglio che faccia questa trattativa, avanzando queste richieste, argomentate, motivate e che hanno vantaggi per entrambe le parti: se le accettano ho fatto la quadratura del cerchio, se non le accettano continuo a lavorare quì, finchè non trovo qualcosa di più vicino alle mie esigenze.
Comunque siamo andati OT: il mio intervento era per dare un esempio delle difficoltà che esistono nello scontrarsi con la mentalità che esiste in molte aziende.
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Messaggioda Sbob » mar apr 09, 2013 16:26 pm

Purtroppo in Itaila sono molto diffusi preguidizi che si basano sul concetto che il dipendente non vuole fare un c***o e bisogna farlo stare il piu' possibille a marcire in azienda. Cose come il telelavoro sono inconcepibili, i part time quasi inesistenti, mentre si tratta spesso di soluzioni che danno vantaggi a tutti. Il lavoratore e' piu' libero, l'azienda paga per quello che fai e non per il tempo che stai in ufficio.
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Messaggioda gug » mar apr 09, 2013 16:53 pm

Sbob ha scritto:Purtroppo in Itaila sono molto diffusi preguidizi che si basano sul concetto che il dipendente non vuole fare un c***o e bisogna farlo stare il piu' possibille a marcire in azienda. Cose come il telelavoro sono inconcepibili, i part time quasi inesistenti, mentre si tratta spesso di soluzioni che danno vantaggi a tutti. Il lavoratore e' piu' libero, l'azienda paga per quello che fai e non per il tempo che stai in ufficio.


E' proprio il punto che volevo dimostrare raccontando il mio caso concreto: queste sono le posizioni "ideologiche" di cui ho cercato di parlare.
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Messaggioda Kinobi » mar apr 09, 2013 17:01 pm

Sbob ha scritto:Purtroppo in Itaila sono molto diffusi preguidizi che si basano sul concetto che il dipendente non vuole fare un c***o e bisogna farlo stare il piu' possibille a marcire in azienda. Cose come il telelavoro sono inconcepibili, i part time quasi inesistenti, mentre si tratta spesso di soluzioni che danno vantaggi a tutti. Il lavoratore e' piu' libero, l'azienda paga per quello che fai e non per il tempo che stai in ufficio.


Domanda senza preconcetti: perchè Yahoo ha tolto il telelavoro?
Io sono un fautore del telelavoro ad esempio...

http://video.ilsole24ore.com/TMNews/201 ... er-noi.php

E
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Messaggioda coniglio » mar apr 09, 2013 17:08 pm

gug ha scritto:
Sbob ha scritto:Purtroppo in Itaila sono molto diffusi preguidizi che si basano sul concetto che il dipendente non vuole fare un c***o e bisogna farlo stare il piu' possibille a marcire in azienda. Cose come il telelavoro sono inconcepibili, i part time quasi inesistenti, mentre si tratta spesso di soluzioni che danno vantaggi a tutti. Il lavoratore e' piu' libero, l'azienda paga per quello che fai e non per il tempo che stai in ufficio.


E' proprio il punto che volevo dimostrare raccontando il mio caso concreto: queste sono le posizioni "ideologiche" di cui ho cercato di parlare.


è tutto vero.
è la premessa che però è errata (errata nella misura in cui non attinente alla realtà. realtà=grandi numeri).
il dipendente medio (magari oggi non +) da tempo non è che sia un fulgido esempio di stakanovismo unito ad onestà e propensione al teamworking... :roll:

il punto non è solo ideologico.il datore è un zinzino prevenuto.
inoltgre sei da 8mesi lì no? muoviti con cautela (so che non hai bisogno di consigli :wink: volevo solo dirtelo)
Ultima modifica di coniglio il mar apr 09, 2013 17:19 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda grip » mar apr 09, 2013 17:11 pm

Sbob ha scritto:Purtroppo in Itaila sono molto diffusi preguidizi che si basano sul concetto che il dipendente non vuole fare un c***o e bisogna farlo stare il piu' possibille a marcire in azienda. Cose come il telelavoro sono inconcepibili, i part time quasi inesistenti, mentre si tratta spesso di soluzioni che danno vantaggi a tutti. Il lavoratore e' piu' libero, l'azienda paga per quello che fai e non per il tempo che stai in ufficio.



daccordissimo se quantificabile.....

non tutti i lavori d'intelletto lo possono quantificare....sicuramente da piccolo imprenditore se potessi pagare a cottimo...a prestazione...ne sarei + che felice.....un tot a paio...un tot a ordine fatto ...... etcetc....

a dimostrazione che dopo le 17 i forum si svuotano e pochissimi scrivono prima delle 9 del mattino.... 8)
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Messaggioda gug » mar apr 09, 2013 17:29 pm

coniglio ha scritto:il punto non è solo ideologico.il datore è un zinzino prevenuto.
inoltgre sei da 8mesi lì no? muoviti con cautela (so che non hai bisogno di consigli :wink: volevo solo dirtelo)


Va bene, ma allora se i responsabili vari (non parlo del datore di lavoro, l'azienda è abbastanza grande) sono prevenuti, non dovrebbero poi pretendere autonomia e indipendenza.
Se si vogliono queste qualità, vuol dire che si deve delegare e dare fiducia al dipendente perchè non è più un operaio in linea di montaggio e occorre valutare sui risultati finali.
Poi se io in questo momento cazzeggio sul forum, sono cavoli miei e vuol dire che dopo farò meno pause caffè, o lavorerò fuori orario: se sono un quadro vuol dire che so organizzarmi e non c'è bisogno di qualcuno che mi controlla.
Questo è quello che sostengono quando pretendono "proattività" perchè sei un "manager" e non un "impiegato" (sto riportando discorsi reali che si sentono spessissimo in azienda).
Poi però nei fatti accade altro.
Ultima modifica di gug il mar apr 09, 2013 22:35 pm, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda coniglio » mar apr 09, 2013 17:36 pm

gug ha scritto:Va bene, ma allora se i responsabili vari (non parlo del datore di lavoro, l'azienda è abbastanza grande) sono prevenuti, non dovrebbero poi pretendere autonomia e indipendenza.

Se si vogliono queste qualità, vuol dire che si deve delegare e dare fiduzia al dipendente perchè non è più un operaio in linea di montaggio e occorre valutare sui risultati finali.

Questo è quello che sostengono quando pretendono "proattività" perchè sei un "manager" e non un "impiegato".
Poi però nei fatti accade altro.


Vexata quaestio :(
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Messaggioda AlbertAgort » mar apr 09, 2013 20:54 pm

Kinobi ha scritto:
coniglio ha scritto:...prova a mettergliela elegantemente in questi termini...
:wink:


Io ti licenzierei.
Chiuso li.
E


ti licenzierei in che senso?
Tu licenzieresti una persona capace, perdendo una parte del potenziale dell azienda, perchè fa una richiesta di part time?

spero di aver capito male.
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Messaggioda gug » mar apr 09, 2013 22:41 pm

coniglio ha scritto:inoltgre sei da 8mesi lì no? muoviti con cautela (so che non hai bisogno di consigli :wink: volevo solo dirtelo)


Ovviamente in questi casi occorre muoversi con cautela e infatti sono almeno un paio di mesi che io preparo il campo per questa richiesta e so che ci vorranno altri mesi perchè vada avanti.
In ogni caso non è che il fatto che io sia quì da poco fa di me un novellino: sono stati loro a cercarmi e a farmi un'offerta perchè venivo da una azienda concorrente più grossa e prestigiosa e perchè avevo anni di esperienza nel settore e in questo tipo di ruoli. Quando io affronto questi argomenti, esprimo perplessità e faccio proposte le faccio riferendomi alle esperienze avute in almeno altre tre aziende più grandi e strutturate di questa attuale (che non è piccola).
In ogni situazione, e soprattutto nel lavoro, occorre trattare: concedere qualcosa per ottenere qualcos'altro evidenziando vantaggi e svantaggi ed è quello che sto facendo.
Tra l'altro il dirigente con cui parlo è arrivato a Gennaio e quindi non fa parte della vecchia guardia e quindi si tratta di un dialogo abbastanza aperto e sereno, dove tuttavia emergono questi pregiudizi che descrivevo.
La prima volta che ci siamo incontrati e gli ho espresso alcune perplessità lui si è raccomandato di parlare sempre con lui se avevo questi dubbi perchè "l'azienda non poteva permettersi di perdermi" (era appena andato via dall'oggi al domani un altro Product Manager entrato poco prima di me): è esattamente quello che sto facendo.
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Messaggioda Sbob » mar apr 09, 2013 22:48 pm

grip ha scritto:daccordissimo se quantificabile.....

non tutti i lavori d'intelletto lo possono quantificare....

In fondo sì, lo capisci bene se un dipendente fa il suo lavoro o no.
Conosco invece tanta gente che sta in ufficio le 8 ore canoniche durante le quali non fa una beneamata cippa.
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer apr 10, 2013 11:49 am

Ritorno en passant sul tema dei dipendenti pubblici, per citare una notizia che leggo oggi: senza aver avuto la Thatcher, l'Italia ha meno dipendenti pubblici della gran Bretagna (siamo sotto la media OCSE). Gli stipendi sono fermi dal 2000 e in diminuzione dello 0.8 per cento rispetto al 2011.

Questo tenderebbe a confermare la mia idea preconcetta che il problema principale della nostra sciagurata patria non siano i bistrattati statali.

Decurtati saluti
TSdG
My mind reels with sarcastic replies (Snoopy)

http://www.sollevamenti.org
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Messaggioda VYGER » mer apr 10, 2013 14:41 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Ritorno en passant sul tema dei dipendenti pubblici, per citare una notizia che leggo oggi: senza aver avuto la Thatcher, l'Italia ha meno dipendenti pubblici della gran Bretagna (siamo sotto la media OCSE). Gli stipendi sono fermi dal 2000 e in diminuzione dello 0.8 per cento rispetto al 2011.

Questo tenderebbe a confermare la mia idea preconcetta che il problema principale della nostra sciagurata patria non siano i bistrattati statali.

Decurtati saluti
TSdG


Non per fare il menagramo, eh?

:smt025

Ma, se le cose vanno avanti così, tra un po' saranno ancora meno. E con stipendi ancora più bassi.
Come si può sperare di pagare lo stipendio a persone che svolgono servizi, per loro natura non produttivi, con le tasse derivanti dai redditi in calo di persone che producono, oltretutto decimate dalla progressiva chiusura di aziende causa recessione?
Detto senza polemica, ma - purtroppo - constatando dati di fatto.
Produzione industriale Italia [dato mensile]: -0,8%, dal -0,5% previsto.
Tra poco, qui, altro che lavoro liquido...

:roll:

«Il 5% di voi avrà un posto di lavoro stabile. Il restante 95% si attacca».
Da Gli stagisti.

http://seigradi.corriere.it/2013/04/10/ ... al-divide/

Trailer: http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... 8DjuGlVknQ [non ricordo come si embeddano i video].

:roll:
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
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Messaggioda Sbob » mer apr 10, 2013 14:46 pm

Non mi e' chiaro come definisci cio' che e' produttivo e cio' che non lo e'.
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Messaggioda VYGER » mer apr 10, 2013 15:05 pm

Sbob ha scritto:Non mi e' chiaro come definisci cio' che e' produttivo e cio' che non lo e'.


"Produzione" è fare qualcosa che prima non c'era [settori primario e secondario].
"Servizio" sono attività di supporto alla produzione [settore terziario].

Non sto dicendo che dobbiamo produrre di più e tagliare i servizi.
Anche perché certi servizi [formazione, istruzione, ricerca] possono essere produttivi [e molto] specie sul medio-lungo periodo.

Sto sottolineando il fatto che, se mancano risorse finanziarie da attività provenienti dal mondo produttivo, i servizi non hanno terreno in cui radicarsi.
Un amico mi diceva che in Italia per 1 persona che produce, c'è 1 persona che è impiegata nei servizi. Lui, da commercialista, si è collocato nella seconda area.
Il rapporto, per reggere, dovrebbe essere più sbilanciato verso la produzione.
Se non c'è nessuno che semina e raccoglie patate, avoja a fare il broker finanziario.

:roll:

Secondo me gli amici che lavorano nel pubblico si sono resi poco conto dello tsunami che si è abbattuto nel mondo della produzione primaria e secondaria.
Ma ho come il sospetto che, tra un po', anche loro cominceranno ad avvertire gli effetti della contrazione delle risorse.

Ok, pippone economico finito.
Bye
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Messaggioda ncianca » mer apr 10, 2013 16:08 pm

Dico la mia stronzata. È ovvio che la stragrande maggioranza delle persone, almeno in Italia, preferirà sempre il lavoro dipendente a quello autonomo e la ragione secondo me va ricercata nella paura dell'ignoto. Invertendo il ragionamento, questo succede perché, sempre almeno in Italia, nel lavoro dipendente si è ricercato, e in tanti casi lo si è ottenuto, un livello di garanzia pressoché totale. Il problema di oggi secondo me sta proprio lì. L'"ignoto" è entrato di prepotenza nel mondo fino a poco tempo fa blindato del lavoro dipendente. Paura. Perché è vero che esiste ancora l'"articolo 18", che esistono sulla carta tutta una serie di garanzie, tutele sociali, etc. tutto giusto, anzi giustissimo, ma, volendo fare una metafora bersaniana (povera bestia), la barca tutta sta facendo acqua e stanno facendo acqua pure le scialuppe. È bene che iniziamo ad imparare a nuotare, per stare a galla, per cercare di raggiungere la terra o semplicemente per non affogare. Non è che se nasci con la camicia l'ostetrica ti mette la cravatta (cit. grande Crozza).
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Messaggioda Kinobi » gio apr 11, 2013 9:13 am

AlbertAgort ha scritto:
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ti licenzierei in che senso?
Tu licenzieresti una persona capace, perdendo una parte del potenziale dell azienda, perchè fa una richiesta di part time?

spero di aver capito male.


Dovresti aver letto il contesto corretto della frase completa di Coniglio e la mia risposta.
Ti licenzierei se solo abbozzi un discorso tipo quello fatto da Coniglio.
E senza pensarci mezzo secondo.

E a scanso di qequivoci, ho postato un'altra volta in grassetto la frase di Coniglio una pagina prima
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Messaggioda Kinobi » gio apr 11, 2013 9:21 am

ncianca ha scritto:Dico la mia stronzata. È ovvio che la stragrande maggioranza delle persone, almeno in Italia, preferirà sempre il lavoro dipendente a quello autonomo e la ragione secondo me va ricercata nella paura dell'ignoto. Invertendo il ragionamento, questo succede perché, sempre almeno in Italia, nel lavoro dipendente si è ricercato, e in tanti casi lo si è ottenuto, un livello di garanzia pressoché totale. Il problema di oggi secondo me sta proprio lì. L'"ignoto" è entrato di prepotenza nel mondo fino a poco tempo fa blindato del lavoro dipendente. Paura. Perché è vero che esiste ancora l'"articolo 18", che esistono sulla carta tutta una serie di garanzie, tutele sociali, etc. tutto giusto, anzi giustissimo, ma, volendo fare una metafora bersaniana (povera bestia), la barca tutta sta facendo acqua e stanno facendo acqua pure le scialuppe. È bene che iniziamo ad imparare a nuotare, per stare a galla, per cercare di raggiungere la terra o semplicemente per non affogare. Non è che se nasci con la camicia l'ostetrica ti mette la cravatta (cit. grande Crozza).


La maggior parte dele persone in Italia cerca il lavoro dipendente perchè è fondamentemente MOLTO PIU' TUTELATO del lavoro autonomo.
Ad esempio, ci sono consuetudini assurde che fanno si che paghi lo stipendio del dipendente, ma lo stipendio dell'autonomo non lo paghi puntuale.

Fino a pochi mesi fa, per licenziare uno non lo potevi fare manco se stuprava una collega sul tavolo della fabbrica.

Detto ciò il mercato del lavoro Italia è assurdo.

Per quanto riguarda gli statali citati da Tacchinosfavillante, premesso che ho padre, madre, fratello e moglie in quella categoria, sono certo che gli inglesi non sanno quanti statali, para statali o leccauli semi statali abbiamo noi. In particolare inalcune regioni la quantità di statali è parassitaria. I lorodatisono palesemente errati. Mandali in ferie in Calabria d esempio.

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