dejavu...armi di distruzione di massa

Spazio per messaggi e discussioni a tema libero.

dejavu...armi di distruzione di massa

Messaggioda giorgiolx » mer ago 28, 2013 15:07 pm

ma come??? dopo la figuraccia dell'iraq non si aspetteranno che ci caschiamo ancora?
ma come??? tuttii soldi che hanno e l'ufficio marketing non trova niente di meglio che riciclare idee vecchie??? un po come la pubblicità dei pennelli cinghiale che è andata avanti per 20 anni?

comunque ero sicuro...ci ho messo un po a ritrovarlo però....però...

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 57934.html
http://www.corriere.it/esteri/13_maggio ... 81dc.shtml

questo 3 mesi fa :?
Ultima modifica di giorgiolx il mer ago 28, 2013 19:48 pm, modificato 1 volta in totale.
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

Chianti Risotto Polenta
Avatar utente
giorgiolx
 
Messaggi: 14750
Images: 68
Iscritto il: gio ago 09, 2007 17:10 pm
Località: 1060 West Addison

Re: dejavu...armi di distruzzione di massa

Messaggioda PIEDENERO » mer ago 28, 2013 15:18 pm

giorgiolx ha scritto:ma come??? dopo la figuraccia dell'iraq non si aspetteranno che ci caschiamo ancora?
ma come??? tuttii soldi che hanno e l'ufficio marketing non trova niente di meglio che riciclare idee vecchie??? un po come la pubblicità dei pennelli cinghiale che è andata avanti per 20 anni?

comunque ero sicuro...ci ho messo un po a ritrovarlo però....però...

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 57934.html
http://www.corriere.it/esteri/13_maggio ... 81dc.shtml

questo 3 mesi fa :?

guarda che i veri problemi sono altri:
un poveretto perseguitato che rischia i domiciliari
e l'IMU.

scusa se sono un po noioso ma è quello che ci passano i media
Avatar utente
PIEDENERO
 
Messaggi: 7963
Images: 4
Iscritto il: gio set 22, 2011 18:26 pm
Località: Sodor

Messaggioda coniglio » mer ago 28, 2013 15:21 pm

tutto il meccanismo è il solito.

qui il leak

DI TYLER DURDEN
zerohedge.com

Per tutti coloro rimasti scioccati dallo ?sviluppo degli eventi? in Siria, ecco il resoconto completo di come tutto è stato orchestrato nel 2011, divulgato nel marzo 2012 da WikiLeaks.

APPROFONDIMENTO ? intervento militare in Siria, stato delle forze dopo il ritiro

Rilasciato il 6 marzo 2012 alle ore 07:00 GMT





Ci sono alcuni punti degli incontri di oggi che voglio sottolineare ?

Ho passato la maggior parte del pomeriggio al Pentagono con il gruppo di studi strategici dell?United States Air Forces (USAF) ? ragazzi che passano il loro tempo cercando di capire e spiegare al capo dell?USAF il panorama nel quale stanno operando. C?ero solo io e altri quattro ragazzi di rango colonnello luogotenente, tra cui un rappresentante inglese ed uno francese che al momento mantengono contatti con gli USA fuori da Washington.

Volevano torchiarmi sulla situazione strategica in Siria, quindi dopo ho dovuto torchiarli io sulla situazione militare. Il livello di comprensione della posta in gioco in Siria, quali sono gli interessi strategici, il ruolo della Turchia, il ruolo dell?Iran, etc. è ancora molto basso. Dopo un paio d?ore di discussione, hanno detto senza davvero dirlo che sul posto ci sono già squadre (presumibilmente americane, inglesi, francesi, gioradane, turche) di Forze Speciali (SOC) mirate a missioni di ricognizione e di addestramento delle forze dell?opposizione. Un ragazzo interno all?USAF ha dichiarato, con molta cautela, che al momento non esiste un vero e proprio Esercito Siriano Libero da addestrare, ma che le operazioni che si stanno svolgendo ora vengono eseguite per ?prudenza?. A me l?hanno posta in questo modo: ?Vedila così: il livello di informazione sull?ordine di battaglia in Siria di questo mese è il migliore dal 2011?. Gli è stato detto di preparare contingenti e di essere pronti ad agire entro 2-3 mesi, ma insistono ancora sul fatto che si stia agendo secondo un piano di contingenza, non come una mossa verso l?escalation.

Ho continuato a fare pressione chiedendo lo scopo operativo di queste squadre SCO e se questo avrebbe portato ad un?eventuale campagna aerea per fornire copertura al gruppo ribelle siriano. Hanno immediatamente scacciato quest?ipotesi, dicendo che ?ipoteticamente? l?idea è quella di commettere attacchi di guerrilla e campagne di omicidi, di cercare di spezzare le forza alawite provocando un collasso dall?interno. Non ci sarebbe stato bisogno di copertura aerea e comunque non si sarebbero aspettati che questi ribelli siriani si sarebbero messi a marciare in colonna.

Hanno posto l?accento su come la campagna aerea in Siria facesse sembrare la Libia un gioco da ragazzi. Le difese aeree siriane sono molto più robuste e molto più fitte, specialmente intorno a Damasco e ai confini con Israele e Turchia. Sono più preoccupati delle difese aeree mobili, in particolare i missili SA-17 di cui si stanno rifornendo di recente. È ancora un?operazione fattibile, solo che non è una facile.

La base principale di appoggio sarebbe Cipro, senza dubbio. Inglesi e francesi decollerebbero da lì. Hanno insistito su quanto c?è immagazzinato a Cipro e di quante ricognizioni partano da lì. Il gruppo si è diviso sull?eventuale coinvolgimento della Turchia, ma ha affermato che sarebbe fondamentale come base di appoggio. Anche se la Turchia ha avuto un problema politico con Cipro, hanno detto che inglesi e francesi avrebbero comunque usato Cipro come loro base aerea principale. Il ragazzo dell?USAF sembra abbastanza convinto del fatto che i turchi non parteciperanno (sembrava alquanto arrabbiato con loro).

Sembra ci sia ancora molta confusione riguardo all?obiettivo di un intervento militare con una campagna aerea. Diversamente dalla Libia, non c?è chiarezza geografica e non si può creare semplicemente una no-fly zone sulle regioni di Homs e di Hama. Questo comporterebbe campagna SEAD (Suppression of Enemy Air Defenses) a livello nazionale che durerebbe quanto la guerra. Non credono che ci sarà un intervento aereo a meno che i media non si interessino abbastanza ad un massacro, come la mossa di Gheddafi contro Bengasi. Pensano che gli USA tollererebbero un gran numero di uccisioni finché non raggiungono lo scenario pubblico. Stanno anche discutendo delle abilità delle forza siriane che al momento stanno operando sulle difese aeree del Paese e sull?importanza della presenza dell?Iran. Il ragazzo dell?USAF non è ossessionato dalla sfida di far fuori le capacità dei missili balistici e delle armi chimiche in Siria. Con Israele a fianco e il regime in crisi esistenziale, il ragazzo la vede come una grande complicazione per qualsiasi intervento militare.

L?Accordo sullo Status delle Forze Armate del post 2011 in Iraq è ancora in fase di negoziazione. Questa gente sperava che durante la sua visita Biden avrebbe annunciato un accordo con Maliki, ma niente da fare. Scommettono sul fatto che gli iracheni si ricordano della guerra con l?Iran e che Maliki non vorrà affrontare la minaccia dell?entrata di jet iraniani nello spazio aereo iracheno. Affermano che la maggior parte dei caccia americani sono fuori dell?Iraq e sono stati trasferiti in Kuwait. Hanno spiegato che questo è il bello dell?aeronautica: la base in Kuwait è a due passi dalle loro basi europee, cioè facile da rafforzare quando ne hanno bisogno. Non sembrano preoccupati dal fatto che la capacità degli USA di riorganizzare le sue forza sia un messaggio per l?Iran. Hanno fatto l?esempio della portaerei USS Enterprise che doveva già essere disarmata, ma la cui operatività è stata estesa per altri due anni per inviarla nel Golfo. Quando gli americani si ritireranno, avremmo almeno due portaerei nel Golfo all?interno del Comando Centrale e una nel Mediterraneo all?interno del Comando Europeo. Ho chiesto se la riorganizzazione in Kuwait e il dispiegamento di portaerei sarebbero stati necessari per far capire all?Iran che gli americani non vanno da nessuna parte. Hanno risposto che l?Iran recepirà il messaggio consultando il sito del Comando Centrale: dal 1° gennaio dovrebbero pubblicare ovunque dove gli USA si stanno riorganizzando.

Un?altra delle loro preoccupazione riguarda la possibilità che un?operazione in Siria potrebbe essere ostacolate dall?Iran dalla base aerea di Balad, in Iraq.

Il rappresentante francese era dell?idea che la situazione in Siria non sarà come la Libia, dove la Francia sarebbe fiera di intervenire. Non nell?anno elettorale. Anche il rappresentante inglese ha sottolineato la riluttanza del Regno Unito, ma ha affermato che la rinegoziazione del trattato UE indebolisce il ruolo della Gran Bretagna e che vorrebbe cercare un modo di riaffermarsi nel continente (non credo che una campagna in Siria sia il modo migliore). Il tipo inglese ha poi menzionato per inciso che il comandante della base aerea di Cipro è stato sostituito da uno che pilota Raptors, cioè qualcuno che sa cosa vuol dire iniziare a sganciare le bombe. Ha scherzato dicendo che probabilmente si trattava di una coincidenza.

Prima di questo, ho avuto un altro incontro con un diplomatico kuwaitiano (nome in codice KU301). Il diplomatico sembra si stia ancora ambientando a Washington (il nuovo team è arrivato meno di due settimane fa), ma ha fatto capire chiaramente che il Kuwait stava aprendo le porte per permettere agli USA di riorganizzare le sue forze come necessario. Contavano già una presenza notevole e molti di loro saranno lì per un periodo di 90 giorni a rotazione. Ha inoltre affermato che l?Accordo sullo Status delle Forze Armate che gli USA firmano con Baghdad all?ultimo momento verrà preso talmente alla lettera che persino l?ingresso di una addestratore nel Paese può essere interpretato come indice di ciò che gli USA hanno intenzione di fare in termini di mantenere le forze in Iraq. In complesso, non mi ha dato l?impressione che il Kuwait stia dando di matto perché gli americani se ne vanno.

Tutto viene riorganizzato. I kuwaitiani gestivano molto meglio le loro relazioni con l?Iran, ma da quando è venuta a galla quella storia di spionaggio un anno fa, sono peggiorati. Non crede che l?Iran abbia significative competenze clandestine nei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo, sebbene ci stia provando. L?attività dell?Iran è concentrata soprattutto sulla propaganda. Il diplomatico ha poi detto che mentre l?Arabia Saudita e il Bahrein possono affrontarlo quando necessario e oscurare i media, il Kuwait è molto pià aperto e quindi fornisce all?Iran maggiori opportunità di plasmare le percezioni (lavorava in un?unità d?informazione in Kuwait). Dice che un notevole numero di kuwaitiani seguono molti media iraniani, specialmente al-Alam.

Riguardo alla scena politica, il governo kuwaitiano sta passando un duro periodo affrontando un?opposizione più coraggiosa, benché ancora estremamente divisa, specialmente tra gli islamisti. Ora i parlamentari devono tornare alle loro tribù per raccogliere sostegno per le elezioni di febbraio. Capita di frequente che un membro del parlamento di Kuwait City scopra di aver perso l?appoggio della tribù una volta tornano a casa e viene distribuito molto denaro. Il governo spera che con una lista pulita possa calmare l?opposizione. Secondo il diplomatico, un buon modo per gestire l?opposizione è quello di rinviare i casi ai tribunali, dove possono restare per sempre. È un buon modo per il governo di guadagnare tempo. Non crede che la Lega Araba prenderà significativi provvedimenti contro la Siria ? a nessuno interessa l?intervento militare. Lo dicono solo per minaccia.

Tyler Durden
Fonte: www.zerohedge.com
Link: http://www.zerohedge.com/news/2013-08-2 ... n-march-20
26.08.2013

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO


qui un'analisi nota
http://www.forum.planetmountain.com/php ... &start=440
che cmq riporto.

DI DIEGO FUSARO
lospiffero.com

L?opera di demonizzazione preventiva è sempre la stessa. La si ritrova, ugualmente modulata, su tutti i quotidiani e in tutte le trasmissioni televisive, di destra come di sinistra. In quanto totalitario, il sistema della manipolazione organizzata e dell?industria culturale occupa integralmente la destra, il centro e la sinistra. Il messaggio dev?essere uno solo, indiscutibile. Armi chimiche, armi di distruzione di massa, violazione dei diritti umani: con queste accuse, la Siria è oggi presentata mediaticamente come l?inferno in terra; per questa via, si prepara ideologicamente l?opinione pubblica alla necessità del bombardamento, naturalmente in nome dei diritti umani e della democrazia (la solita foglia di fico per occultare la natura imperialistica delle aggressioni statunitensi).

Alla demonizzazione preventiva come preambolo del ?bombardamento etico? siamo abituati fin dall?inizio di questa ?quarta guerra mondiale? (cfr. C. Preve, La quarta guerra mondiale, All?insegna del Veltro, Parma 2008). Successiva ai due conflitti mondiali e alla ?guerra fredda?, la presente guerra mondiale si è aperta nel 1989 ed è di ordine geopolitico e culturale: è condotta dalla ?monarchia universale? ? uso quest?espressione, che è di Kant, per etichettare la forza uscita vincitrice dalla guerra fredda ? contro the rest of the world, contro tutti i popoli e le nazioni che non siano disposti a sottomettersi al suo dominio.

Iraq 1991, Jugoslavia 1999, Afghanistan 2001, Iraq 2004, Libia 2011: queste le principali fasi della nuova guerra mondiale come folle progetto di sottomissione dell?intero pianeta alla potenza militare, culturale ed economica della monarchia universale.

La Siria è il prossimo obiettivo. L?apparato dell?industria culturale si è già mobilitato, diffamando in ogni modo lo Stato siriano, in modo da porre in essere, a livello di opinione pubblica, le condizioni per il necessario bombardamento umanitario. Il presidente statunitense Obama non perde occasione per presentare la Siria come il luogo del terrorismo e delle armi di distruzione di massa, in modo che l?opinione pubblica occidentale sia pronta al bombardamento del nemico.

La provincia italiana ? colonia della monarchia universale ? ripete urbi et orbi il messaggio ideologico promosso dall?impero. È uno spettacolo vergognoso, la prova lampante (se ancora ve ne fosse bisogno) della subalternità culturale, oltre che geopolitica, dell?Italia e dell?Europa alla potenza mondiale che delegittima come terrorista la benemerita resistenza dei popoli e degli Stati che non si piegano al suo barbaro dominio.

Il primo passo da compiere, per legittimare l?invasione imperialistica camuffata da interventismo umanitario, resta la reductio ad Hitlerum di chi è a capo degli Stati da invadere, non a caso detti rogue States, ?Stati canaglia? (in una totale delegittimazione a priori della loro stessa esistenza): da Saddam Hussein a Gheddafi, da Chavez ad Ahmadinejad, la carnevalata è sempre la stessa. Vengono ridotti a nuovo Hitler e a nuovo nazismo tutte le forze che non si pieghino al nomos dell?economia di cui è alfiere la monarchia universale.

Del resto, l?invenzione mediatica di sempre nuovi Hitler sanguinari si rivela immancabilmente funzionale all?attivazione del ?modello Hiroshima?, ossia del bombardamento legittimato come male necessario. Dove c?è un Hitler, lì deve esserci anche una nuova Hiroshima. L?ideologia della pax romana costituisce una costante del corso storico. Ogni impero qualifica come pace la propria guerra e delegittima come terrorismo e barbarie quella dei resistenti. Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant: il vecchio adagio di Tacito non è mai stato tanto attuale.

La reductio ad Hitlerum si accompagna pressoché sempre all?impiego ideologico del concetto di umanità come titolo volto a giustificare ? come già sapeva Carl Schmitt (cfr. Il concetto del politico) ? l?ampliamento imperialistico. La guerra che si autoproclama umanitaria serve non solo a glorificare se stessa, ma anche a delegittimare il nemico, a cui è negata in principio la qualità stessa di uomo. Contro un nemico ridotto a Hitler e a essere non umano, il conflitto può allora essere spinto fino al massimo grado di disumanità, in una completa neutralizzazione di ogni dispositivo inibitorio di una violenza chiamata a esercitarsi in forma illimitata. Vale la pena di leggere il profetico passo di Schmitt: «Un imperialismo fondato su basi economiche cercherà naturalmente di creare una situazione mondiale nella quale esso possa impiegare apertamente, nella misura che gli è necessaria, i suoi strumenti economici di potere, come restrizione dei crediti, blocco delle materie prime, svalutazione della valuta straniera e così via. Esso considererà come violenza extraeconomica il tentativo di un popolo o di un altro gruppo umano di sottrarsi agli effetti di questi metodi ?pacifici?».

È questa l?essenza dell?odierna ?quarta guerra mondiale?, puntualmente dichiarata contro i popoli che aspirano a sottrarsi all?imperialismo statunitense (e subito dichiarati terroristi, assassini, nemici dei diritti umani, ?Stati canaglia?, ecc.).

In coerenza con la destoricizzazione tipica del nostro presente, l?epoca che si colloca sotto lo slogan dell?end of history, la dimensione storica viene sostituita, a livello di prestazione simbolica, ora dallo scontro religioso tra il Bene e il Male (identificati rispettivamente con l?Occidente a morfologia capitalistica e con le aree del pianeta che ancora resistono), ora dal canovaccio della commedia che, sempre uguale, viene impiegato per dare conto di quanto accade sullo scacchiere geopolitico: il popolo compattamente unito contro il dittatore sanguinario (Assad in Siria), il silenzio colpevole dell?Occidente, i dissidenti ?buoni?, cui è riservato il diritto di parola, e, dulcis in fundo, l?intervento armato delle forze occidentali che donano la libertà al popolo e abbattono il dittatore mostrando con orgoglio al mondo intero il suo cadavere (Saddam Hussein, Gheddafi, ecc.).

Seguendo penosamente l?ideologia dominante, la sinistra italiana continua a rivelare, anche in questo, una subalternità culturale che farebbe ridere se non facesse piangere: da ?L?Unità? a ?Repubblica? l?allineamento con l?ideologia dominante è totale (ed è, per inciso, un?ulteriore prova a favore della tesi circa l?ormai avvenuta estinzione della dicotomia tra una destra e una sinistra perfettamente interscambiabili, composte da nietzscheani ?ultimi uomini?). La parabola che porta dall?immenso Antonio Gramsci a Massimo D?Alema è sotto gli occhi di tutti e si commenta da sé.

Secondo questa patetica commedia, tutti i mali della società vengono imputati al feroce dittatore di turno (sempre identificato dal circo mediatico con il nuovo Hitler: da Saddam a Gheddafi, da Ahmadinejad a Chávez), che ancora non si è piegato alle sacre leggi di Monsieur le Capital; e, con movimento simmetrico, il popolo viene mediaticamente unificato come una sola forza che lotta per la propria libertà, ossia per la propria integrazione nel sistema della mondializzazione capitalistica.

Come se in Siria o a Cuba vi fossero solo dissidenti in attesa del bombardamento umanitario dell?Occidente! Come se la libertà coincidesse con la reificazione planetaria e con la violenza economica di marca capitalistica! Tra i molteplici esempi possibili, basti qui ricordare quello della blogger cubana Yoani Sánchez, ipocritamente presentata dal circo mediatico come se fosse l?unica voce autentica della Cuba castrista, la sola sostenitrice dell?unica libertà possibile (quella della società di mercato) dell?intera isola cubana!

L?aggressione imperialistica della monarchia universale può trionfalmente essere salutata come forma di interventismo umanitario, come gloriosa liberazione degli oppressi, essi stessi presentati come animati da un?unica passione politica: l?ingresso nel regime della produzione capitalistica e la sottomissione incondizionata alla monarchia universale.

La Siria, come si diceva, è uno dei prossimi obiettivi militari della monarchia universale. È, al momento, uno dei pochi Stati che ancora resistono alla loro annessione imperialistica all?ordine statunitense. E questo del tutto a prescindere dalla politica interna siriana, con tutti i suoi limiti lampanti, che nessuno si sogna di negare o anche solo di ridimensionare.

Con buona pace di Norberto Bobbio e di quanti, dopo di lui, si ostinano a legittimate le guerre ?umanitarie? occidentali, la sola guerra legittima resta, oggi, quella di resistenza contro la barbarie imperialistica. Per questo, con buona pace del virtuoso coro politicamente corretto, addomesticato e gravido di ideologia, senza esitazioni occorre essere solidali con lo Stato siriano e con la sua eroica resistenza all?ormai prossima aggressione imperialistica.

La Siria, come Cuba e l?Iran, è uno Stato che resiste e che, così facendo, insegna anche a noi Occidentali che è possibile opporsi all?ordine globale che si pretende destinale e necessario. Diventa, allora, possibile sostenere degli Stati resistenti quanto Fenoglio, nel Partigiano Johnny, asseriva a proposito dei partigiani (anch?essi eroi della resistenza, come oggi i rogue States): ?ecco l?importante: che ne restasse sempre uno?.

Diego Fusaro
Fonte: www.lospiffero.com
Link: http://www.lospiffero.com/cronache-marx ... 12188.html
26.08.2013



le strategie comunicative sono note oramai.
mi chiedo allora.
non trovano nulla di più originale forse perchè
quelle utilizzate tutto sommato hanno funzionato?
La libertà è tutto ciò che dobbiamo a noi stessi
Avatar utente
coniglio
 
Messaggi: 7645
Iscritto il: lun nov 22, 2010 21:52 pm

Messaggioda coniglio » mer ago 28, 2013 15:38 pm

però cazzoporco

distruZZione? 8O


:lol: :lol: :lol: :lol:
La libertà è tutto ciò che dobbiamo a noi stessi
Avatar utente
coniglio
 
Messaggi: 7645
Iscritto il: lun nov 22, 2010 21:52 pm

Messaggioda funkazzista » mer ago 28, 2013 15:44 pm

coniglio ha scritto:però cazzoporco

distruZZione? 8O


:lol: :lol: :lol: :lol:

E' rafforzativo :mrgreen:
funkazzista
 
Messaggi: 8847
Images: 10
Iscritto il: mar giu 28, 2011 16:03 pm

Re: dejavu...armi di distruzzione di massa

Messaggioda funkazzista » mer ago 28, 2013 15:46 pm

PIEDENERO ha scritto:guarda che i veri problemi sono altri:
un poveretto perseguitato che rischia i domiciliari
e l'IMU.

E le borse.
Chissenefrega dei... come li chiamano adesso? danni collaterali?
funkazzista
 
Messaggi: 8847
Images: 10
Iscritto il: mar giu 28, 2011 16:03 pm

Messaggioda coniglio » mer ago 28, 2013 15:51 pm

Immagine
La libertà è tutto ciò che dobbiamo a noi stessi
Avatar utente
coniglio
 
Messaggi: 7645
Iscritto il: lun nov 22, 2010 21:52 pm

Messaggioda Franz the Stampede » mer ago 28, 2013 18:00 pm

Coniglio, bellissima immagine nell'ultimo post e nella firma

:D :D :D :D

Comunque potrebbero essere più stronzi di quanto non siano. Potrebbero usare tali armi e dare la colpa a chi vogliono. In Iraq avrebbero potuto far saltare un'atomica di quelle che stanno in una 24 ore e dire che era una degli iracheni che gli era scoppiata in mano...
"Das Gehirn ist der wichtigste Muskel beim Klettern"
W. Güllich

"Die Truthühner ist der wichtigste Vogel im Forum"
FtS
Franz the Stampede
 
Messaggi: 1662
Iscritto il: ven giu 18, 2010 21:39 pm
Località: Oslo/Milano/cheneso

Re: dejavu...armi di distruzzione di massa

Messaggioda ncianca » mer ago 28, 2013 19:35 pm

funkazzista ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:guarda che i veri problemi sono altri:
un poveretto perseguitato che rischia i domiciliari
e l'IMU.

E le borse.
Chissenefrega dei... come li chiamano adesso? danni collaterali?

Effettivamente questi erano soldi facili...
http://www.ft.com/cms/s/0/10cf826e-0f90 ... z2dHwGyqNB
Avatar utente
ncianca
 
Messaggi: 3939
Images: 0
Iscritto il: mar lug 14, 2009 14:59 pm
Località: Torino

Messaggioda giorgiolx » mer ago 28, 2013 19:48 pm

coniglio ha scritto:però cazzoporco

distruZZione? 8O


:lol: :lol: :lol: :lol:


ops la foga...ho corretto il titolo :oops: :oops: :oops:
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

Chianti Risotto Polenta
Avatar utente
giorgiolx
 
Messaggi: 14750
Images: 68
Iscritto il: gio ago 09, 2007 17:10 pm
Località: 1060 West Addison

Messaggioda PARETI » mer ago 28, 2013 20:58 pm

Seriamente preoccupato!!!!!!!!!!!! :( :( :( :( :( :( :( :( :(
L'essenziale è invisibile agli occhi...
Avatar utente
PARETI
 
Messaggi: 489
Images: 1
Iscritto il: dom ott 21, 2012 13:43 pm
Località: Verona

Messaggioda mcorobic » sab ago 31, 2013 10:03 am

"Sembra" che addirittura i ribelli abbiano ammesso lo stessi di aver ricevuto queste armi e di non sapere bene come usarle poi ...

http://www.infowars.com/rebels-admit-re ... ns-attack/

un pò come le "finte" fosse comuni in libia ?
Brucia le chiese come in Norvegia dove il Black Metal prega.
mcorobic
 
Messaggi: 366
Iscritto il: gio set 10, 2009 20:36 pm
Località: Milan

Messaggioda #giacco# » sab ago 31, 2013 14:05 pm

interessante.

al assad ha interesse a gettare discredito sulle forze ribelli/rivoluzionarie. potrebbe aver buttato le bombe e dare la colpa. ma che interesse avrebbe assad a compiere un gesto poco redditizio dal punto di vista tattico, ma pericolosissimo per le minacciate reazioni internazionali?

le forze ribelli sicuro non sono boy scout. potrebbero aver buttato le bombe e dare la colpa (ricordandosi della linea rossa tracciata da obama mesi fa, che adesso è lì che si mangia le mani, e sperando che l'uso delle bombe proibite spinga la NATO ad attaccare il regime).

obama non è che proprio c'ha 'sta voglia di buttare le sue bombe, per una serie di motivi. potrebbe non sapere chi le ha buttate, le bombe chimiche, ma minacciare assad con una faccia e spingere sospetti sui ribelli con l'altra, per prendere tempo come minimo.

perfetto intrigo mediorientale, dove falso e vero sono come specchi girevoli.
Avatar utente
#giacco#
 
Messaggi: 1269
Iscritto il: sab ago 30, 2008 18:09 pm

Messaggioda giorgiolx » sab ago 31, 2013 22:36 pm

#giacco# ha scritto:le forze ribelli sicuro non sono boy scout. i.


da quello che si legge in giro sono la peggio feccia in circolazione, tagliagole di professione...si siriani ce ne sono pochissimi,la maggioranza sono bosniaci, ceceni, libici, afgani,....
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

Chianti Risotto Polenta
Avatar utente
giorgiolx
 
Messaggi: 14750
Images: 68
Iscritto il: gio ago 09, 2007 17:10 pm
Località: 1060 West Addison

Messaggioda Siloga66 » dom set 01, 2013 10:36 am

Non serve andare ad "educare" gli altri. Se un popolo non sta bene con il sovrano che ha prima o poi lo farà cadere da solo senza bisogno dell'intervento di paesì stranieri. Il fatto è che ormai gli americani si sono arrogati del diritto di paladini del mondo visto che ormai sono solo loro in vetta. La Russia non è certo una potenza come lo era una volta e allora gli yankee possono fare il bello ed il brutto dappertutto. Che ci sia un referto di commissari dell'ONU o che non ci sia loro attaccano lo stesso perchè la prudenza manco sanno cosa sia gli americani e sottovalutano che poi un intera area potrebbe incendiarsi.
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.
Avatar utente
Siloga66
 
Messaggi: 8295
Images: 133
Iscritto il: ven ott 31, 2003 13:11 pm
Località: Val di Fassa (TN)

Messaggioda giorgiolx » dom set 01, 2013 11:07 am

Siloga66 ha scritto: sottovalutano che poi un intera area potrebbe incendiarsi.


forse è quello ch vogliono...
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

Chianti Risotto Polenta
Avatar utente
giorgiolx
 
Messaggi: 14750
Images: 68
Iscritto il: gio ago 09, 2007 17:10 pm
Località: 1060 West Addison

Messaggioda Siloga66 » lun set 02, 2013 12:43 pm

Gli americani hanno un difetto: non sanno cosa sia la prudenza come ha detto Massimo Fini.
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.
Avatar utente
Siloga66
 
Messaggi: 8295
Images: 133
Iscritto il: ven ott 31, 2003 13:11 pm
Località: Val di Fassa (TN)

Messaggioda giudirel » lun set 02, 2013 12:59 pm

O magari le guerre, specie quelle fatte a casa degli altri, sono economicamente un buon affare...
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.
Avatar utente
giudirel
 
Messaggi: 2215
Images: 49
Iscritto il: gio set 08, 2005 10:16 am
Località: Caslino d'Erba

Messaggioda Siloga66 » lun set 02, 2013 15:43 pm

giudirel ha scritto:O magari le guerre, specie quelle fatte a casa degli altri, sono economicamente un buon affare...


Sicuramente anche questo è un buon motivo.
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.
Avatar utente
Siloga66
 
Messaggi: 8295
Images: 133
Iscritto il: ven ott 31, 2003 13:11 pm
Località: Val di Fassa (TN)

Messaggioda il.bruno » lun set 02, 2013 15:48 pm

sentivo qualche settimana fa su radio24 un "esperto" (non mi ricordo più chi era) che faceva notare come con le prospettive di produzione dello shale gas e del petrolio in casa propria nei prossimi anni, gli usa diventeranno presto un paese esportatore di idrocarburi e non più importatore.
hanno tutto l'interesse a fare in modo che il medio oriente sia tremendamente instabile.
non so se sia vero o no che questo sia il loro obiettivo, ma se fosse vero dal discorso di obama in egitto (per cui ha pure preso il nobel per la pace) alla primavera araba i fatti degli ultimi anni avrebbero una lettura un tantino differente da quella che gli si dà diffusamente.
Avatar utente
il.bruno
 
Messaggi: 3778
Images: 77
Iscritto il: gio set 16, 2004 13:19 pm
Località: Milano

Prossimo

Torna a Parole in libertà

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 11 ospiti

Forum.Planetmountain.com

Il Forum è uno spazio d’incontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dell’alpinismo, dell’arrampicata e dell’escursionismo.

La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.