Era il 1968

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Era il 1968

Messaggioda Roberto » ven gen 28, 2011 20:11 pm

Abbiate pazienza, sono un vecchio nostalgico e a volte mi lascio andare alla saudade :lol:

...
Mi sveglio e guardo la piccola sveglia appoggiata sullo zaino, sono le 3 e 45, in anticipo sulla suoneria. Ho dormito ai Prati di Tivo nel cassone del mio pik-up indiano. Mi carico dello zaino e mi avvio con la mia solita fretta, come se avessi paura di arrivare dopo il suono della campanella. Come mia abitudine cammino ed ascolto la radio con le cuffiette, c? è un giornalista che parla di ?Formidabili quegli anni?, un libro di Mario Capanna. Formidabili davvero quegli anni, almeno per me che all? epoca ero un ragazzo.
Era il 1968 e frequentavo il primo anno del Liceo Artistico, finalmente uscivo dal guscio familiare e per me tutto era da scoprire, iniziavo a diventare adulto. Erano quelli gli anni delle lotte studentesche, delle rivendicazioni sindacali, della partecipazione, del coinvolgimento. Sentivamo fortissimo il desiderio di farci sentire, di essere padroni del nostro futuro ed eravamo pieni di speranze, di voglia di cambiare. Con i compagni scendevamo in piazza per protestare, ed anche se qualche volta il motivo non ci era ben chiaro, l? emozione di sentirci protagonisti superava ogni incertezza, davvero ci sembrava di prendere parte a qualcosa di grande. In corteo, per le strade della città, urlavamo i nostri slogan: ?Lotta dura senza paura!?; "Viva Lenin, viva Marx, viva MaoTzeDong!"; ?E? l? ora, è l? ora, potere a chi lavora!?; ?El pueblo unido jamás será vencido!? e un giorno decidemmo che la campanella non sarebbe stata più un obbligo, l? avremmo suonata noi, perché la scuola era prima di tutto nostra.
Fu un periodo di entusiasmo e grandi aspettative, l? arrivo di un vento di rinnovamento che sembrava voler spazzare via un mondo superato e vecchio. Un vento che lentamente ed inesorabilmente si sarebbe fermato in pochi anni, infranto contro il frangivento del terrorismo e delle stragi di stato. Il disinteresse avrebbe preso il posto della partecipazione, gli ideali e le utopie sarebbero stati sostituiti dall? omologazione. Qualcuno di noi sparì senza preavviso per finire in carcere come ?fiancheggiatore?, altri cercarono in un ago quello che la vita non poteva dargli, la maggior parte gettò via la catana e l? eskimo per indossare giacca e cravatta.
Quegli incredibili anni ora sono storia passata, i ragazzi di un tempo sono irriconoscibili, non tanto per i capelli diventati bianchi, quanto perché perfettamente redenti da quella voglia di rivoluzione sociale. Molti non pensano più con la propria testa, hanno bisogni e interessi indotti dalla televisione e dalla pubblicità, non partecipano a niente se non al corteo strombazzante che festeggia una vittoria al campionato di calcio.
Se i ragazzi di allora hanno rinnegato l? ?immaginazione al potere?, i giovani di oggi non sanno immaginare proprio niente. Non scendono nelle piazze se non per passeggiare e preferiscono gremire i centri commerciali più che i centri sociali. Vanno ancora a scuola ma non sanno che farsene di quell? ora di assemblea e della rappresentanza degli studenti, per le quali lottammo tanti anni fa. Tutto quell? entusiasmo si è spento definitivamente e ai reduci è restata solo la malinconica sensazione di aver preso parte ad un? occasione perduta, che poteva essere soltanto persa. Volevamo collettivizzare, fondare delle comuni e siamo finiti tutti chiusi dentro le nostre vite fatte di piccoli egoismi, di isolamento in mezzo alla moltitudine. Abbiamo perso e non mi resta che arrendermi: mi dichiaro prigioniero politico!
...
Ultima modifica di Roberto il ven gen 28, 2011 20:21 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda North Face » ven gen 28, 2011 21:28 pm

...el me pa' era uno di quelli coi capelli lunghi, musica rock mezzo hippy, mezzo figlio dei fiori,woodstock,led zeppelin, deep purple, occupazione,piazza, proteste, marja e cose del genere.. poi è diventato uno da giacca e cravatta, figli, moglie, lavoro, casa ecc. ecc.. non è che alcuni valori, forse tra i più importanti non mi siano stati tramandati.. il mondo s'evolve, e non è detto che si evolva sempre nella direzione sbagliata....
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Messaggioda bummi » ven gen 28, 2011 23:22 pm

I giovani di oggi a me non dispiacciono affatto. Sono stati gli unici in Italia a uscire di casa e dalle loro aule alle università per far sentire la loro voce dissenziente.
Speriamo che un domani siano coraggiosi e dotati di una coscienza politica come lo sono oggi egiziani e tunisini.
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Messaggioda Falco5x » sab gen 29, 2011 1:05 am

Il '68...

Speranze, cortei e slogan urlati in faccia a passanti attoniti.

Sì però anche imboscamenti nel solito bar.
Toc... Toc... quando al flipper scattava il bonus... gioia selvaggia.




Archeologia emozionale.





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Messaggioda North Face » sab gen 29, 2011 9:23 am

Falco5x ha scritto:Il '68...

Speranze, cortei e slogan urlati in faccia a passanti attoniti.

Sì però anche imboscamenti nel solito bar.
Toc... Toc... quando al flipper scattava il bonus... gioia selvaggia.




Archeologia emozionale.





Bel topic.


potresti anche tu raccontarci qualche aneddoto... che ne sò, storie di fumo, donne&musica..concerti, imboscamenti, risse coi sanbabilini (anche se non frequentavi scuole a Milano) ....
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Messaggioda il Duca » sab gen 29, 2011 15:45 pm

bummi ha scritto:Speriamo che un domani siano coraggiosi e dotati di una coscienza politica come lo sono oggi egiziani e tunisini.


Stai scherzando vero? Secondo te le folle in rivolta in Egitto e Tunisia hanno coscienza politica?
Vedremo chi andrà al potere in questi posti: l'Iran e il fondamentalismo islamico saranno molto più vicini, e non sono certo un esempio di "coscienza politica".
http://www.respirodelvento.blogspot.com

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Messaggioda Falco5x » sab gen 29, 2011 17:01 pm

North Face ha scritto:potresti anche tu raccontarci qualche aneddoto... che ne sò, storie di fumo, donne&musica..concerti, imboscamenti, risse coi sanbabilini (anche se non frequentavi scuole a Milano) ....

Mah, se avessi cose così da raccontare magari le metterei su un libro, invece... ho poco.
Il mio '68 non è stato molto eroico, né tanto romantico.

Ricordo che una volta sono corso dietro a un lacrimogeno sparato dalla polizia, e quando ha finito di fumare ho preso quanto restava e me lo sono ficcato sotto il giubbotto per portarmelo a casa e studiarlo. Avevo voglia di farmene un minibazooka tascabile o qualcosa del genere; a quel tempo trafficavo con certe polveri... ma solo per interesse tecnico eh, mica per fare casini! già allora lo spirito dell'ingegnere prevaleva in me. :lol:
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Messaggioda North Face » sab gen 29, 2011 18:04 pm

Falco5x ha scritto:
North Face ha scritto:potresti anche tu raccontarci qualche aneddoto... che ne sò, storie di fumo, donne&musica..concerti, imboscamenti, risse coi sanbabilini (anche se non frequentavi scuole a Milano) ....

Mah, se avessi cose così da raccontare magari le metterei su un libro, invece... ho poco.
Il mio '68 non è stato molto eroico, né tanto romantico.

Ricordo che una volta sono corso dietro a un lacrimogeno sparato dalla polizia, e quando ha finito di fumare ho preso quanto restava e me lo sono ficcato sotto il giubbotto per portarmelo a casa e studiarlo. Avevo voglia di farmene un minibazooka tascabile o qualcosa del genere; a quel tempo trafficavo con certe polveri... ma solo per interesse tecnico eh, mica per fare casini! già allora lo spirito dell'ingegnere prevaleva in me. :lol:


hai visto, scava scava, qualche storia di fumo è venuta fuori...non è proprio il fumo che piace(va) a me, ma è pur sempre fumo...certo che infilarsi un fumogeno sotto la giacca... 8O
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Messaggioda palledineve » sab gen 29, 2011 23:23 pm

North Face ha scritto:
Falco5x ha scritto:
North Face ha scritto:potresti anche tu raccontarci qualche aneddoto... che ne sò, storie di fumo, donne&musica..concerti, imboscamenti, risse coi sanbabilini (anche se non frequentavi scuole a Milano) ....

Mah, se avessi cose così da raccontare magari le metterei su un libro, invece... ho poco.
Il mio '68 non è stato molto eroico, né tanto romantico.

Ricordo che una volta sono corso dietro a un lacrimogeno sparato dalla polizia, e quando ha finito di fumare ho preso quanto restava e me lo sono ficcato sotto il giubbotto per portarmelo a casa e studiarlo. Avevo voglia di farmene un minibazooka tascabile o qualcosa del genere; a quel tempo trafficavo con certe polveri... ma solo per interesse tecnico eh, mica per fare casini! già allora lo spirito dell'ingegnere prevaleva in me. :lol:


hai visto, scava scava, qualche storia di fumo è venuta fuori...non è proprio il fumo che piace(va) a me, ma è pur sempre fumo...certo che infilarsi un fumogeno sotto la giacca... 8O


basta parlare di canne ragazzi che mi state facendo venire una voglia.. :?
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Messaggioda Falco5x » sab gen 29, 2011 23:48 pm

Il '68 per me vuol dire nostalgia perché ricordo con rimpianto i fermenti di quell'epoca in ogni campo, il rifiuto del bacchettonismo, dell'ipocrisia, del vecchiume stantio, l'idea che un mondo nuovo e diverso fosse possibile e che tutto fosse a portata di mano e bastasse prenderlo. E poi a quel tempo ero giovane, particolare non ininfluente ai fini della "saudade" (se aggiungiamo che a quel tempo avevo una morosa brasiliana la saudade è completa :D )

Ma io non posso certo definirmi un sessantottino doc, all'epoca ero anche abbastanza critico, ma più per certi aspetti formali che per cose sostanziali. Sostanzialmente ero d'accordo col movimento, però.... io purtroppo ho sempre avuto un difetto: quello di non sopportare una frase fatta ascoltata per più di 3 volte (vedi mio topic sulle parole insopportabili in TV). E il '68 è stato per certi versi il trionfo, il tripudio delle frasi fatte. Uno poteva mettere insieme un discorso di 30 minuti al megafono solo facendo il collage di frasi fatte, iniziando da "Compagni!" e finendo con "cioè.", e dicendo sostanzialmente nulla. Insomma mi pareva di ravvisare nell'aria un diffuso formalismo, un nuovo conformismo fatto di imparaticcio gergale che serviva soprattutto come protocollo di appartenenza e riconoscimento, e che io non riuscivo proprio a digerire. Peccato perché questo mio problema digestivo mi ha forse impedito di gustare molto del buono che invece a quel tempo c'era.

Certo se confronto la passione politica di quel tempo con lo squallore di oggi mi vien la depressione. Ma qui mi fermo, altrimenti cado nei soliti piagnistei.
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Re: Era il 1968

Messaggioda Danilo » dom gen 30, 2011 0:04 am

Roberto ha scritto:Abbiate pazienza, sono un vecchio nostalgico e a volte mi lascio andare alla saudade :lol:

...
Mi sveglio e guardo la piccola sveglia appoggiata sullo zaino, sono le 3 e 45, in anticipo sulla suoneria. Ho dormito ai Prati di Tivo nel cassone del mio pik-up indiano. Mi carico dello zaino e mi avvio con la mia solita fretta, come se avessi paura di arrivare dopo il suono della campanella. Come mia abitudine cammino ed ascolto la radio con le cuffiette, c? è un giornalista che parla di ?Formidabili quegli anni?, un libro di Mario Capanna. Formidabili davvero quegli anni, almeno per me che all? epoca ero un ragazzo.
Era il 1968 e frequentavo il primo anno del Liceo Artistico, finalmente uscivo dal guscio familiare e per me tutto era da scoprire, iniziavo a diventare adulto. Erano quelli gli anni delle lotte studentesche, delle rivendicazioni sindacali, della partecipazione, del coinvolgimento. Sentivamo fortissimo il desiderio di farci sentire, di essere padroni del nostro futuro ed eravamo pieni di speranze, di voglia di cambiare. Con i compagni scendevamo in piazza per protestare, ed anche se qualche volta il motivo non ci era ben chiaro, l? emozione di sentirci protagonisti superava ogni incertezza, davvero ci sembrava di prendere parte a qualcosa di grande. In corteo, per le strade della città, urlavamo i nostri slogan: ?Lotta dura senza paura!?; "Viva Lenin, viva Marx, viva MaoTzeDong!"; ?E? l? ora, è l? ora, potere a chi lavora!?; ?El pueblo unido jamás será vencido!? e un giorno decidemmo che la campanella non sarebbe stata più un obbligo, l? avremmo suonata noi, perché la scuola era prima di tutto nostra.
Fu un periodo di entusiasmo e grandi aspettative, l? arrivo di un vento di rinnovamento che sembrava voler spazzare via un mondo superato e vecchio. Un vento che lentamente ed inesorabilmente si sarebbe fermato in pochi anni, infranto contro il frangivento del terrorismo e delle stragi di stato. Il disinteresse avrebbe preso il posto della partecipazione, gli ideali e le utopie sarebbero stati sostituiti dall? omologazione. Qualcuno di noi sparì senza preavviso per finire in carcere come ?fiancheggiatore?, altri cercarono in un ago quello che la vita non poteva dargli, la maggior parte gettò via la catana e l? eskimo per indossare giacca e cravatta.
Quegli incredibili anni ora sono storia passata, i ragazzi di un tempo sono irriconoscibili, non tanto per i capelli diventati bianchi, quanto perché perfettamente redenti da quella voglia di rivoluzione sociale. Molti non pensano più con la propria testa, hanno bisogni e interessi indotti dalla televisione e dalla pubblicità, non partecipano a niente se non al corteo strombazzante che festeggia una vittoria al campionato di calcio.
Se i ragazzi di allora hanno rinnegato l? ?immaginazione al potere?, i giovani di oggi non sanno immaginare proprio niente. Non scendono nelle piazze se non per passeggiare e preferiscono gremire i centri commerciali più che i centri sociali. Vanno ancora a scuola ma non sanno che farsene di quell? ora di assemblea e della rappresentanza degli studenti, per le quali lottammo tanti anni fa. Tutto quell? entusiasmo si è spento definitivamente e ai reduci è restata solo la malinconica sensazione di aver preso parte ad un? occasione perduta, che poteva essere soltanto persa. Volevamo collettivizzare, fondare delle comuni e siamo finiti tutti chiusi dentro le nostre vite fatte di piccoli egoismi, di isolamento in mezzo alla moltitudine. Abbiamo perso e non mi resta che arrendermi: mi dichiaro prigioniero politico!
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pick up indiano e in piedi prima della suoneria.....e poi....via ad arrampicare....questa è la descrizione di un fenomeno a 180gradi,'na sega gli facevano le canne . 8O......Roberto...questo era un vero portento...
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Messaggioda Roberto » dom gen 30, 2011 0:30 am

Il racconto è più lungo e non parla del sessantotto ma di una via di arrampicata di oggi. La divagazione è collegata alla depressione di chi arrampica questa via (per chi non lo avesse capito sarei io il depresso).

...
Arrivo all? attacco che sono passate le 6, spengo il mio grillo parlate, ripongo le cuffie e getto alle spalle tutte le amarezze della disillusione. Per fortuna faccio l? alpinista e posso guardare dall? alto certe meschinità della vita, sono diverso, scalo le montagne io, mica pizza e fichi.
...


Pura illusione, ma aiuta sentirsi qualcosa di speciale (anche se si sa bene che di speciale non c' è nulla).
La riflessione è appunto su uno dei motivi per il quale faccio alpinismo: visto che in fin dei conti sono un fallito ed ho perso, per lo meno scalando le montagne mi sembra di realizzare qualcosa.
La via in oggetto si chiama "Mi dichiaro prigioniero politico", ma questo si poteva intuire :lol:
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Messaggioda Danilo » dom gen 30, 2011 14:06 pm

Ma come... :roll:

Nel '68 eri ancora troppo piccolo,non potevi fare già l'"artistico"....questo non è un tuo scritto....stavolta ci vuoi fregare .. [-( [-(
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Messaggioda North Face » dom gen 30, 2011 14:14 pm

Danilo ha scritto:Ma come... :roll:

Nel '68 eri ancora troppo piccolo,non potevi fare già l'"artistico"....questo non è un tuo scritto....stavolta ci vuoi fregare .. [-( [-(


..nel '68 aveva 14 anni..ha scritto che frequentava il primo anno di liceo..mi sembra quadri tutto..o no?
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Messaggioda Roberto » dom gen 30, 2011 14:19 pm

Danilo ha scritto:Ma come... :roll:

Nel '68 eri ancora troppo piccolo,non potevi fare già l'"artistico"....questo non è un tuo scritto....stavolta ci vuoi fregare .. [-( [-(
Grande non ero ma avevo fatto la terza media ed ero al primo liceo. Infatti non è che all' inizio capissi molto di quello che accadeva, seguivo gli altri, come quasi tutti del resto. La consapevolezza è una cosa da adulti ed a 14 anni è lontana da venire.
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Messaggioda Danilo » dom gen 30, 2011 14:21 pm

North Face ha scritto:
Danilo ha scritto:Ma come... :roll:

Nel '68 eri ancora troppo piccolo,non potevi fare già l'"artistico"....questo non è un tuo scritto....stavolta ci vuoi fregare .. [-( [-(


..nel '68 aveva 14 anni..ha scritto che frequentava il primo anno di liceo..mi sembra quadri tutto..o no?



Vero,ma non arrampicava ancora nel 1968!

L'"artistico" iniziò a farlo parecchi anni più tardi....
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Messaggioda North Face » dom gen 30, 2011 17:33 pm

Danilo ha scritto:
North Face ha scritto:
Danilo ha scritto:Ma come... :roll:

Nel '68 eri ancora troppo piccolo,non potevi fare già l'"artistico"....questo non è un tuo scritto....stavolta ci vuoi fregare .. [-( [-(


..nel '68 aveva 14 anni..ha scritto che frequentava il primo anno di liceo..mi sembra quadri tutto..o no?



Vero,ma non arrampicava ancora nel 1968!

L'"artistico" iniziò a farlo parecchi anni più tardi....


aaaah in quel senso, non avevo capito.. :oops:
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Messaggioda bummi » lun gen 31, 2011 10:11 am

il Duca ha scritto:
bummi ha scritto:Speriamo che un domani siano coraggiosi e dotati di una coscienza politica come lo sono oggi egiziani e tunisini.


Stai scherzando vero? Secondo te le folle in rivolta in Egitto e Tunisia hanno coscienza politica?
Vedremo chi andrà al potere in questi posti: l'Iran e il fondamentalismo islamico saranno molto più vicini, e non sono certo un esempio di "coscienza politica".


Mi sembra che Mohammed ElBaradei sia tutto tranne che un fondamentalista.
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Messaggioda mcorobic » lun gen 31, 2011 11:26 am

Mannaggià a voi.

Avevte fatto il '68, poi siete entrati nelle isituzioni e vi siete dimenticati tutto quello per cui avete lottato.

o sbaglio ?
Brucia le chiese come in Norvegia dove il Black Metal prega.
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Messaggioda bummi » lun gen 31, 2011 11:34 am

mcorobic ha scritto:Mannaggià a voi.

Avevte fatto il '68, poi siete entrati nelle isituzioni e vi siete dimenticati tutto quello per cui avete lottato.

o sbaglio ?


Voi chi? 8O
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