il 10 giugno ricordiamo un Grande Statista....

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il 10 giugno ricordiamo un Grande Statista....

Messaggioda MarcoS » ven giu 09, 2006 17:20 pm

...e le sue granitiche decisioni.

Il 10 giugno 1940 iniziava, per quasi tutti gli italiani, una lenta, tragica agonia. Mussolini dichiarava guerra a Francia e Gran Bretagna. Ancora oggi, a più di mezzo secolo di distanza, non si può guardare il filmato dell?annuncio della dichiarazione di guerra senza un brivido d?orrore.

Già mille volte il dittatore aveva gridato da balconi, terrazze, alture, altane e ogni altro eventuale luogo elevato, ma quella volta, nel tardo pomeriggio di quel 10 giugno, il declamare stentoreo suonava terrifico come una condanna a morte.
Mussolini non poteva ignorare che, di lì a poche ore, centinaia, migliaia di uomini sarebbero morti e questa carneficina era la diretta conseguenza di una sua decisione.

Decisione ancora più folle e colpevole se si pensa che lui, il duce, era perfettamente a conoscenza delle condizioni assolutamente mediocri in cui versava l?esercito italiano.

Nelle parate, nelle sfilate e nelle solennità del regime, i soldati marciavano compatti e baldi; i cannoni sembravano tanti e potenti; gli aerei facevano eleganti evoluzioni. Ma questo teatrino (allestito dopo mesi di estenuanti prove ed esercitazioni, come ha provato sulla propria pelle chi ha avuto la sventura di fare il servizio militare) non aveva nulla in comune con la guerra guerreggiata. Mussolini credeva che questa sarebbe finita di lì a poche settimane, voleva ?scendere in campo? solo per raccogliere i vantaggi del conflitto; gli serviva ? come ebbe a confidare a qualche suo scherano - ?qualche migliaio di morti per sedere al tavolo delle trattative di pace?.

Galeazzo Ciano annota nel suo Diario, in data 9 agosto 1939, che Mussolini affermava che in quel momento la guerra sarebbe stata una pazzia e solo fra tre anni le possibilità di vittoria per l?Italia sarebbero state dell?80%.

Il 27 dicembre 1939, il generale Roatta, sottocapo di Stato Maggiore, presentava al maresciallo Graziani, capo di Stato Maggiore, un promemoria che fu portato a conoscenza di Badoglio, capo di Stato Maggiore generale, e di Mussolini stesso. Il documento così terminava: ?Le forze a disposizione sono scarse e non molto efficienti. Questo stato di cose sembra destinato a durare per tutto il 1940. Inoltre, nelle circostanze attuali, oltre un terzo delle forze a disposizione è legato a scacchieri d?oltremare. In queste condizioni, e finché esse durano, la miglior cosa da fare, se non l?unica, sarebbe quella di non scendere in guerra?.
Fin dal settembre 1939 lo Stato Maggiore dell?esercito compilava ogni mese per le alte gerarchie militari (Mussolini, Badoglio, Soddu) una particolareggiata relazione sullo stato di efficienza delle maggiori e minori unità dell?esercito. Dalla situazione del 1 maggio 1940 risultava, in sintesi, che l?Italia poteva disporre di 19 divisioni complete, 32 efficienti, 20 incomplete. Nel febbraio 1940, Badoglio così commentava a Mussolini la situazione delle scorte di materiale: ?Tali dati confermano quanto vi è già noto, Duce, circa l?attuale assoluta insufficienza delle nostre scorte per una guerra grossa contro grandi potenze?.

Nell?aprile 1940, la situazione non era certo migliorata; Badoglio scrive a Mussolini: ?Allo stato presente la nostra preparazione è del 40 per cento?.

Nell?imminenza di una entrata in guerra cui il dittatore sembra sempre più intenzionato, Graziani redige una relazione generale con la quale illustra lo stato complessivo delle forze armate, con lo scopo di dissuadere Mussolini dal dichiarare una guerra per la quale il paese non è affatto pronto. Il quadro che Graziani disegna è sconfortante, al limite del grottesco: i carri armati sono tutti leggeri, e solo settanta sono medi. Le artiglierie sono quelle del 1915-18, molti pezzi sono il bottino di guerra austriaco. La contraerea è del tutto insufficiente, il che espone le città italiane ai bombardamenti senza una reale possibilità di difesa attiva.

Manca un milione di serie vestiario per la mobilitazione generale; le munizioni scarseggiano in misura che andava da metà del fabbisogno a un dodicesimo. Il carburante sarebbe bastato per otto mesi al massimo.

Mussolini sapeva tutto questo fin nei dettagli, eppure ? il 6 giugno 1940 ? al capo reparto intendenza dello Stato Maggiore, Francesco Rossi, dichiarò:
?Ho letto il vostro esauriente promemoria relativo alle condizioni dell?esercito. Se io dovessi aspettare di avere l?esercito pronto dovrei entrare in guerra fra anni, mentre devo entrare subito. Faremo quello che potremo?.

Anche nelle occasioni ufficiali, Mussolini non poteva negare totalmente la realtà dei fatti, che era disastrosa, e tuttavia non pensò di agire di conseguenza. Il 29 maggio 1940, a palazzo Venezia, in una conferenza ai capi di Stato maggiore, dichiarò: ?Considero questa situazione non ideale, ma soddisfacente?.

L?industria bellica italiana era, se possibile, ancora più deficitaria. La chimera dell?autarchia era del tutto impossibile e Mussolini, nonostante la propaganda martellante, sapeva bene che l?Italia, in una guerra contro la Gran Bretagna che controllava Gibilterra e Suez, si sarebbe trovata praticamente senza apporti extraeuropei. Carlo Favagrossa, commissario generale per le fabbricazioni di guerra, illustrò a Mussolini i motivi che rendevano impossibile una guerra per l?Italia. Per raggiungere dotazioni di magazzino sufficienti ad un anno di guerra, si sarebbe dovuto lavorare nelle industrie per tre anni (dal 1940 al 1943), con due turni di dieci ore, importando ogni anno quattro miliardi e mezzo di lire (valuta 1940) di materie prime, carburanti, lubrificanti, viveri e abbigliamento civile.
Insomma: conti alla mano, Favagrossa dimostrò a Mussolini l?impossibilità aritmetica di quel conflitto che il duce desiderava tanto.

Mancavano la bellezza di 15.371 bocche da fuoco (al costo di 17 miliardi di lire valuta 1940) per il completo rinnovamento delle artiglierie. Dove si sarebbero presi questi capitali?
A quale prezzo sarebbe stata condotta una guerra che, fin dalla sua dichiarazione, si sapeva fallimentare? E a prezzo di chi? Certo, non del duce, della folla di gerarchi e dei potenti, di quella minoranza che poteva sempre contare su una casa comoda e piacevole, pasti caldi e abbondanti, vestiti eleganti e svaghi. Ancora una volta avrebbero pagato tutti gli altri?

?Faremo quello che potremo?, aveva detto Mussolini. Molti, moltissimi non poterono fare altro che soffrire e morire


gli italiani non imparano mai...
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Re: il 10 giugno ricordiamo un Grande Statista....

Messaggioda Pantuflo » ven giu 09, 2006 17:24 pm

MarcoS ha scritto:
gli italiani non imparano mai...



ma che dici?

diventano sempre piu' teste di c***o :roll:
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Messaggioda quilodicoequilonego » ven giu 09, 2006 18:00 pm

AL REFERENDUM PER DIVIDERE L'ITALIA VOTIAMO TUTTI SI !!!!!

:D :D :D
enzo
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VIA TUTTTTTT
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Re: il 10 giugno ricordiamo un Grande Statista....

Messaggioda Max Grivel » ven giu 09, 2006 18:11 pm

MarcoS ha scritto:...e le sue granitiche decisioni.

Il 10 giugno 1940 iniziava, per quasi tutti gli italiani, una lenta, tragica agonia. Mussolini dichiarava guerra a Francia e Gran Bretagna. Ancora oggi, a più di mezzo secolo di distanza, non si può guardare il filmato dell?annuncio della dichiarazione di guerra senza un brivido d?orrore.

Già mille volte il dittatore aveva gridato da balconi, terrazze, alture, altane e ogni altro eventuale luogo elevato, ma quella volta, nel tardo pomeriggio di quel 10 giugno, il declamare stentoreo suonava terrifico come una condanna a morte.
Mussolini non poteva ignorare che, di lì a poche ore, centinaia, migliaia di uomini sarebbero morti e questa carneficina era la diretta conseguenza di una sua decisione.

Decisione ancora più folle e colpevole se si pensa che lui, il duce, era perfettamente a conoscenza delle condizioni assolutamente mediocri in cui versava l?esercito italiano.

Nelle parate, nelle sfilate e nelle solennità del regime, i soldati marciavano compatti e baldi; i cannoni sembravano tanti e potenti; gli aerei facevano eleganti evoluzioni. Ma questo teatrino (allestito dopo mesi di estenuanti prove ed esercitazioni, come ha provato sulla propria pelle chi ha avuto la sventura di fare il servizio militare) non aveva nulla in comune con la guerra guerreggiata. Mussolini credeva che questa sarebbe finita di lì a poche settimane, voleva ?scendere in campo? solo per raccogliere i vantaggi del conflitto; gli serviva ? come ebbe a confidare a qualche suo scherano - ?qualche migliaio di morti per sedere al tavolo delle trattative di pace?.

Galeazzo Ciano annota nel suo Diario, in data 9 agosto 1939, che Mussolini affermava che in quel momento la guerra sarebbe stata una pazzia e solo fra tre anni le possibilità di vittoria per l?Italia sarebbero state dell?80%.

Il 27 dicembre 1939, il generale Roatta, sottocapo di Stato Maggiore, presentava al maresciallo Graziani, capo di Stato Maggiore, un promemoria che fu portato a conoscenza di Badoglio, capo di Stato Maggiore generale, e di Mussolini stesso. Il documento così terminava: ?Le forze a disposizione sono scarse e non molto efficienti. Questo stato di cose sembra destinato a durare per tutto il 1940. Inoltre, nelle circostanze attuali, oltre un terzo delle forze a disposizione è legato a scacchieri d?oltremare. In queste condizioni, e finché esse durano, la miglior cosa da fare, se non l?unica, sarebbe quella di non scendere in guerra?.
Fin dal settembre 1939 lo Stato Maggiore dell?esercito compilava ogni mese per le alte gerarchie militari (Mussolini, Badoglio, Soddu) una particolareggiata relazione sullo stato di efficienza delle maggiori e minori unità dell?esercito. Dalla situazione del 1 maggio 1940 risultava, in sintesi, che l?Italia poteva disporre di 19 divisioni complete, 32 efficienti, 20 incomplete. Nel febbraio 1940, Badoglio così commentava a Mussolini la situazione delle scorte di materiale: ?Tali dati confermano quanto vi è già noto, Duce, circa l?attuale assoluta insufficienza delle nostre scorte per una guerra grossa contro grandi potenze?.

Nell?aprile 1940, la situazione non era certo migliorata; Badoglio scrive a Mussolini: ?Allo stato presente la nostra preparazione è del 40 per cento?.

Nell?imminenza di una entrata in guerra cui il dittatore sembra sempre più intenzionato, Graziani redige una relazione generale con la quale illustra lo stato complessivo delle forze armate, con lo scopo di dissuadere Mussolini dal dichiarare una guerra per la quale il paese non è affatto pronto. Il quadro che Graziani disegna è sconfortante, al limite del grottesco: i carri armati sono tutti leggeri, e solo settanta sono medi. Le artiglierie sono quelle del 1915-18, molti pezzi sono il bottino di guerra austriaco. La contraerea è del tutto insufficiente, il che espone le città italiane ai bombardamenti senza una reale possibilità di difesa attiva.

Manca un milione di serie vestiario per la mobilitazione generale; le munizioni scarseggiano in misura che andava da metà del fabbisogno a un dodicesimo. Il carburante sarebbe bastato per otto mesi al massimo.

Mussolini sapeva tutto questo fin nei dettagli, eppure ? il 6 giugno 1940 ? al capo reparto intendenza dello Stato Maggiore, Francesco Rossi, dichiarò:
?Ho letto il vostro esauriente promemoria relativo alle condizioni dell?esercito. Se io dovessi aspettare di avere l?esercito pronto dovrei entrare in guerra fra anni, mentre devo entrare subito. Faremo quello che potremo?.

Anche nelle occasioni ufficiali, Mussolini non poteva negare totalmente la realtà dei fatti, che era disastrosa, e tuttavia non pensò di agire di conseguenza. Il 29 maggio 1940, a palazzo Venezia, in una conferenza ai capi di Stato maggiore, dichiarò: ?Considero questa situazione non ideale, ma soddisfacente?.

L?industria bellica italiana era, se possibile, ancora più deficitaria. La chimera dell?autarchia era del tutto impossibile e Mussolini, nonostante la propaganda martellante, sapeva bene che l?Italia, in una guerra contro la Gran Bretagna che controllava Gibilterra e Suez, si sarebbe trovata praticamente senza apporti extraeuropei. Carlo Favagrossa, commissario generale per le fabbricazioni di guerra, illustrò a Mussolini i motivi che rendevano impossibile una guerra per l?Italia. Per raggiungere dotazioni di magazzino sufficienti ad un anno di guerra, si sarebbe dovuto lavorare nelle industrie per tre anni (dal 1940 al 1943), con due turni di dieci ore, importando ogni anno quattro miliardi e mezzo di lire (valuta 1940) di materie prime, carburanti, lubrificanti, viveri e abbigliamento civile.
Insomma: conti alla mano, Favagrossa dimostrò a Mussolini l?impossibilità aritmetica di quel conflitto che il duce desiderava tanto.

Mancavano la bellezza di 15.371 bocche da fuoco (al costo di 17 miliardi di lire valuta 1940) per il completo rinnovamento delle artiglierie. Dove si sarebbero presi questi capitali?
A quale prezzo sarebbe stata condotta una guerra che, fin dalla sua dichiarazione, si sapeva fallimentare? E a prezzo di chi? Certo, non del duce, della folla di gerarchi e dei potenti, di quella minoranza che poteva sempre contare su una casa comoda e piacevole, pasti caldi e abbondanti, vestiti eleganti e svaghi. Ancora una volta avrebbero pagato tutti gli altri?

?Faremo quello che potremo?, aveva detto Mussolini. Molti, moltissimi non poterono fare altro che soffrire e morire


gli italiani non imparano mai...


Un'altra utile riflessione, se pensiamo che chi ci ha imbargato nel 1938 per la nostra guerra coloniale sono state Inghilterra e Francia la cosa assume contorni ridicoli.
Inghilterra e Francia che per secoli hanno colonizzato, occupato ed ancora oggi posseggono resti di colonie, nel 1938 si sono erette a giudici supremi contro l'Italia per una politica coloniale che era totalmente inferiore alla loro....
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Messaggioda ram| » ven giu 09, 2006 18:15 pm

bravo max... è ora di dirle certe cose....
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Messaggioda Siloga66 » ven giu 09, 2006 18:19 pm

Se non sbaglio stasera in TV fanno un film intitolato "El Alamein". Credo che sia molto bello.
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
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Messaggioda Max Grivel » ven giu 09, 2006 18:30 pm

ram| ha scritto:bravo max... è ora di dirle certe cose....
r


ecchecazzo !
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Messaggioda Gianburrasca » ven giu 09, 2006 18:31 pm

Siloga66 ha scritto:Se non sbaglio stasera in TV fanno un film intitolato "El Alamein". Credo che sia molto bello.


Non l'ho visto e sono molto curiosa, mio nonno l'avevano mandato in Africa.

"Nonno, che c'era in Africa?"
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Messaggioda flicker » ven giu 09, 2006 18:42 pm

il film è una ciofeca

comunque vi consiglio il libro: "si ammazza troppo poco" i crimini di guerra italiani di G.Oliva ed.Mondadori

mio nonno si è fatto la guerra di Etiopia per l'impero, e la yugoslavia.

della yugoslavia non mi ha mai voluto raccontare nulla.
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Re: il 10 giugno ricordiamo un Grande Statista....

Messaggioda MarcoS » ven giu 09, 2006 18:46 pm

Max Grivel ha scritto:.....
Un'altra utile riflessione, se pensiamo che chi ci ha imbargato nel 1938 per la nostra guerra coloniale sono state Inghilterra e Francia la cosa assume contorni ridicoli.
Inghilterra e Francia che per secoli hanno colonizzato, occupato ed ancora oggi posseggono resti di colonie, nel 1938 si sono erette a giudici supremi contro l'Italia per una politica coloniale che era totalmente inferiore alla loro....


esattamente come ora che USA e GB rompono il c***o all'Iran che vuole dotarsi di energia atomica (per farci le bombe o solo l'elttricità? chissà...?), tace sulle atomiche pakistane e soprattutto israeliane...e si arroga il diritto di considerare opzioni di attacco nucleare qualora gli cazzasse...
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Re: il 10 giugno ricordiamo un Grande Statista....

Messaggioda Max Grivel » ven giu 09, 2006 18:54 pm

MarcoS ha scritto:
Max Grivel ha scritto:.....
Un'altra utile riflessione, se pensiamo che chi ci ha imbargato nel 1938 per la nostra guerra coloniale sono state Inghilterra e Francia la cosa assume contorni ridicoli.
Inghilterra e Francia che per secoli hanno colonizzato, occupato ed ancora oggi posseggono resti di colonie, nel 1938 si sono erette a giudici supremi contro l'Italia per una politica coloniale che era totalmente inferiore alla loro....


esattamente come ora che USA e GB rompono il c***o all'Iran che vuole dotarsi di energia atomica (per farci le bombe o solo l'elttricità? chissà...?), tace sulle atomiche pakistane e soprattutto israeliane...e si arroga il diritto di considerare opzioni di attacco nucleare qualora gli cazzasse...



una bomba atomica in mano ad un c******e è affar sai pericoloso, personalmente mi fa più paura un'atomica in mano a dei beduini che un'atomica in mano a israele....
Le colonie italiane non sono paragonabili ad un'atomica, una colonia non è un mezzo di distruzione, ai tempi dava fastidio che l'Italia tentasse di alzarsi, l'Italietta che nonostastante avesse vinto la 1 Gm ha preso le briciole, l'Istria e dalmazia promesse ce le hanno date col cannocchiale.
Dava fastidio appunto che l'Italia tentasse di alzare la testa ed ambisse a diventare una potenza, e qui Mussolini ha fatto bene a sbattersene i coglioni dimostrando che anche se embargati l'Italia è rimasta in piedi lo stesso utilizzando politiche di rivalutazione dell'industria ed agricoltura nazionale.
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Messaggioda Val Ter » ven giu 09, 2006 18:59 pm

Ah c'e' El Alamein stasera?

Beh grazie, me lo guardo di sicuro.

Ciofeca o meno mi interessa sempre.

Era gente come noi: non dico tanto, ma almeno ricordarsene.



Valter
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Messaggioda flicker » ven giu 09, 2006 19:05 pm

Val Ter ha scritto:Ah c'e' El Alamein stasera?

Beh grazie, me lo guardo di sicuro.

Ciofeca o meno mi interessa sempre.

Era gente come noi: non dico tanto, ma almeno ricordarsene.



Valter


ciofeca nel senso che non rende giustizia a quello che è stato.......

......molto più duro e brutto di quello descritto.
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Re: il 10 giugno ricordiamo un Grande Statista....

Messaggioda MarcoS » ven giu 09, 2006 20:06 pm

Max Grivel ha scritto:
MarcoS ha scritto:
Max Grivel ha scritto:.....
Un'altra utile riflessione, se pensiamo che chi ci ha imbargato nel 1938 per la nostra guerra coloniale sono state Inghilterra e Francia la cosa assume contorni ridicoli.
Inghilterra e Francia che per secoli hanno colonizzato, occupato ed ancora oggi posseggono resti di colonie, nel 1938 si sono erette a giudici supremi contro l'Italia per una politica coloniale che era totalmente inferiore alla loro....


esattamente come ora che USA e GB rompono il c***o all'Iran che vuole dotarsi di energia atomica (per farci le bombe o solo l'elttricità? chissà...?), tace sulle atomiche pakistane e soprattutto israeliane...e si arroga il diritto di considerare opzioni di attacco nucleare qualora gli cazzasse...





una bomba atomica in mano ad un c******e è affar sai pericoloso, personalmente mi fa più paura un'atomica in mano a dei beduini che un'atomica in mano a israele....
Le colonie italiane non sono paragonabili ad un'atomica, una colonia non è un mezzo di distruzione, ai tempi dava fastidio che l'Italia tentasse di alzarsi, l'Italietta che nonostastante avesse vinto la 1 Gm ha preso le briciole, l'Istria e dalmazia promesse ce le hanno date col cannocchiale.
Dava fastidio appunto che l'Italia tentasse di alzare la testa ed ambisse a diventare una potenza, e qui Mussolini ha fatto bene a sbattersene i coglioni dimostrando che anche se embargati l'Italia è rimasta in piedi lo stesso utilizzando politiche di rivalutazione dell'industria ed agricoltura nazionale.


no, è sempre il concetto del "io e i miei amici si, tu invece mi stai sul culo allora no" ...e fino a prova contraria resta da vedere se Iran vuole EFFETTIVAMENTE la Bomba o meno. Ricorda tutta la pantomima sulle Armi di Distruzione di Massa di Saddam, uno dei pretesti per l'invasione, poi risultate inesistenti.
Israele, e l'influenza che ha sul governo USA, invece a me fa abbastanza paura.
La "vittoria mutilata" : si, ci è costata 600k morti. Un'inezia confrontata con quanto patito dai veri vincitori. E siamo anche stati là là per perdere, a caporetto. Dal punto di vista strategico, poi, il nostro apporto è stato tutto sommato marginale e non risolutivo per le sorti del conflitto. Conflitto in cui siamo entrati un po' per calcolo. L'Intesa, nostra alleata, non ci garantiva i territori che volevamo e abbiamo offerto i nostri servigi alla controparte. Non è che ci si sia fatta una gran figura...e anche questo ha pesato nei conti tra i vincitori al termine del conflitto...del resto eravamo, al solito, i vasi di coccio tra i vasi di ferro.
L'orgoglio mussoliniano è servito certo a dare una diversa coscienza agli italiani, all'inizio...ma che prezzo?, una tale indigestione di patriottismo, e con così gravi conseguenze, da portare in seguito gran parte del Paese a vedere con sospetto, se non con fastidio e nausea, parole come Patria, Bandiera, Nazione, Stato....a meno che non si parli di calcio.
La mia opinione è che la nostra coscienza nazionale è stata, alla fin fine, castrata e riportata indietro invece che accresciuta come era nelle indubbie intenzioni dello "Statista"
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Re: il 10 giugno ricordiamo un Grande Statista....

Messaggioda Siloga66 » ven giu 09, 2006 20:11 pm

MarcoS ha scritto:
Max Grivel ha scritto:.....
Un'altra utile riflessione, se pensiamo che chi ci ha imbargato nel 1938 per la nostra guerra coloniale sono state Inghilterra e Francia la cosa assume contorni ridicoli.
Inghilterra e Francia che per secoli hanno colonizzato, occupato ed ancora oggi posseggono resti di colonie, nel 1938 si sono erette a giudici supremi contro l'Italia per una politica coloniale che era totalmente inferiore alla loro....


esattamente come ora che USA e GB rompono il c***o all'Iran che vuole dotarsi di energia atomica (per farci le bombe o solo l'elttricità? chissà...?), tace sulle atomiche pakistane e soprattutto israeliane...e si arroga il diritto di considerare opzioni di attacco nucleare qualora gli cazzasse...

E qui son d'accordo anch'io.
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Re: il 10 giugno ricordiamo un Grande Statista....

Messaggioda val » ven giu 09, 2006 20:28 pm

Max Grivel ha scritto:
una bomba atomica in mano ad un c******e è affar sai pericoloso, personalmente mi fa più paura un'atomica in mano a dei beduini


non mi risultano tribù beduine in iran...ahhhhh scusa non avevo capito il puerile e xenofobo insulto per definire gli arabi....
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Messaggioda KAZAN1975 » ven giu 09, 2006 21:09 pm

Gianburrasca ha scritto:
Siloga66 ha scritto:Se non sbaglio stasera in TV fanno un film intitolato "El Alamein". Credo che sia molto bello.


Non l'ho visto e sono molto curiosa, mio nonno l'avevano mandato in Africa.

"Nonno, che c'era in Africa?"
"Eh, che c'era... Il deserto, c'era!"

uno dei miei nonni ci e' morto in africa.....in eritrea..ad Adi Quala....medaglia al valore militare.....
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Messaggioda KAZAN1975 » ven giu 09, 2006 21:10 pm

Gianburrasca ha scritto:
Siloga66 ha scritto:Se non sbaglio stasera in TV fanno un film intitolato "El Alamein". Credo che sia molto bello.


Non l'ho visto e sono molto curiosa, mio nonno l'avevano mandato in Africa.

"Nonno, che c'era in Africa?"
"Eh, che c'era... Il deserto, c'era!"

uno dei miei nonni ci e' morto in africa.....in eritrea..ad Adi Quala....medaglia al valore militare......grazie a quel quel pataca del Benito
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Re: il 10 giugno ricordiamo un Grande Statista....

Messaggioda flicker » ven giu 09, 2006 22:38 pm

val ha scritto:
Max Grivel ha scritto:
una bomba atomica in mano ad un c******e è affar sai pericoloso, personalmente mi fa più paura un'atomica in mano a dei beduini


non mi risultano tribù beduine in iran...ahhhhh scusa non avevo capito il puerile e xenofobo insulto per definire gli arabi....


gli iraniani non sono arabi, ma parsi

è come dare del terrone ad uno svizzero

si incazzano.....e di brutto
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Messaggioda Gianburrasca » sab giu 10, 2006 11:51 am

KAZAN1975 ha scritto:uno dei miei nonni ci e' morto in africa.....in eritrea..ad Adi Quala....medaglia al valore militare......grazie a quel quel pataca del Benito


Il mio invece tornò. Raccontava di un'imboscata dalla quale uscì per miracolo, ma non molto di più, almeno a me che ero piccola.
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