Decrescita e "Fare un passo indietro"

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Decrescita e "Fare un passo indietro"

Messaggioda BBB » gio ott 06, 2005 15:56 pm

riprendo dal salotto letterario per continuare l'argomento che ormai là è infestato da un Mucchio di Mucche.
E poi non si parlava + di latteratura.

Rispondo a pasasò:

Culturalmente: è forse il passo più facile da fare. Non serve essere dei geni per approdare alla conclusione, vista su un arco temporale di più generazioni, che con il passo attuale di crescita (di produzione di merci ergo rifiuti) si rischia l'ecatombe ecologica. Chi è sfiorato dal principio etico della necessità di assicurare ai futuri abitanti del pianeta terra una eguale possibilità di esistenza non può che giungere a tale considerazione e rifuggire le esasperazioni materialistiche della società dei consumi.


Spiegami perchè questo è il passo più facile, e magari spiega filo e per segno il tuo "programma" per cambiare la testa di miliardi di persone che
guardano al prossimo modello di cellulare, di auto, o di doccia-idromassaggiatrice-thailandese.

Io sono molto pessimista. E ripeto che non basta uno e un solo passo,
soprattutto non basta quello più romantico ed eroico della propaganda di idee giuste.

A parte l'incipit veramente da d.s.sino (amico di tutti perchè non si sa mai):


Spiacente, ma questa frase è a sproposito, a mio modesto parere.
Mi sono riquotato perchè diffido di chi attacca citando due righe su un discorso più lungo,
soltanto perchè si sente a posto a "pensarla in modo giusto".

Scientificamente: è la termodinamica che sfata l'ossimoro dello "sviluppo sostenibile" e dell'evoluzione della scienza al servizio della natura.


Grazie, non serve l'argomentazione sulla termodinamica per capire che la tendenza a produrre sempre di più non è sostenibile.
(attenzione a non confondere scienza con tecnologia)
Ma non serve a una mazza fare il paladino delle giuste critiche al sistema sbagliato,
se non hai una teoria valida che offra un sistema alternativo giusto.

La cosa è complicatissima e si cambia soltanto con convenzioni internazionali e leggi. Perchè si tratta di riorganizzare tutta la società.
Voglio vederti farne una questione culturale con uno di quegli imprenditori semianalfabeti (e nella mia zona ne è pieno) che girano in x5 come fosse
uno scooter, e che pensano solamente a come fare profitto e a trovare contratti e a diminuire i costi. Sto parlando di un prototipo, ma molto diffuso.
Uno così ha bisogno che gli capiti una legge finanziaria del suo paese che
a sua volta è stata fatta per rispettare delle norme imposte dall'europa,
che a sua volta ha dovuto adeguarsi a decisioni internazionali.

Penso al nucleare, dove comunque la questione culturale come vedi non ha fatto passi da gigante. Gli Usa sono ancora esageratamente + potenti e armati del resto del mondo tutt'assieme.
Ma almeno lì c'era l'argomento guerra totale e distruzione totale nel giro di un istante. Bastavano 2 chiavi girate e poi premute simultanemaente.
Era più facile cagarsi addosso. Lo è meno adesso capire che avanti così non sarà poi molto diverso in futuro.
Ma la gente è egoista, in questi casi ha bisogno di un'imposizione.
Qui si tratta di far cambiare idea al mondo ricco e industrializzato, ma anche a quello considerato "in via di sviluppo" che vuole avere i "privilegi" del ricco occidentale.

Se ti limiti a dire:"Dobbiamo dare di più e volere meno", allora gli scout,
le parrocchie e altre religioni oltre al cristianesimo propongono stili di vita
all'insegna della sobrietà.
Mia sorella c'ha 13 anni e appartiene a un reparto Scout dove tentano di inculcare loro valori di sacrificio e altruismo, cooperazione, impegno nel perseguire gli obbiettivi (li chiamano "le prede") ma nel rispetto degli altri.
A casa non ne fa una:
-continua a soffiarsi il naso in un foglio do scottex una volta per poi gettarlo subito via,
-versa l'acqua nel bicchiere sbadatamente e bagna sempre la tovaglia (è acqua che butti)
-lascia mezza minestra nel piatto e non la finisce
-tiene accese tre lampade in camera sua anche se è giorno.
E' unpo' così lei, unpo' l'età difficile, piena di cose nuove e di distrazioni.
Tu parli, a volte la sgridi, cerchi di spiegare le cose, senza farle delle colpe, ma alla fine le luci rimangono accese :roll: .

E a me pare che la "gente" nel suo complesso sia abbastanza paragonabile a un adolescente che non si preoccupa troppo del futuro, perchè è troppo indaffarato nella sua vita in particolare.
E quindi usa l'automobile anche quando potrebbe non usarla,
accende il riscaldamento adesso perchè era abituata al caldo e non sa resistere a una temperatura che sembra + bassa di quella che è effettivamente, ma basterebbe un maglione in più.
-butta le pile nel cassonetto o comunque non fa la differenziata (se però poi è vero che dopo i rifiuti differenziati vengono rimescolati....)
-vive nell'ansia, se il latte è scaduto da due giorni magari lo butta via, quando invece è bevibilissimo.

E' dura educare tutti a fare un passo indietro, e soprattutto a fare i passi + attentamente.
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Messaggioda BBB » gio ott 06, 2005 16:02 pm

Buzz aveva scritto questo:

Buzz ha scritto:come "padrone" del salotto letterario sono ben contento dalla piega presa dalla discussione

io, rispetto a questa problematica, ho sempre avuto un approccio minimalista.

non mi sono posto lo scopo di risolvere teoricamente il problemi del mondo attraverso l'elaborazione di una teoria economica in grado di ribaltare l'attuale stato di cose.

ad un certo punto della mia esistenza ho preso atto del fallimento delle teorie economiche marxiste (anzi, dell'inesistenza delle stesse); ho preso atto che, data una Grande Teoria, gli uomini tendono a trasformarla in Ideologia e in negazione dell'individuo stesso e ho iniziato a capire che l'individuo ha il primato sulla specie, ma anche il dovere etico di rispettare il mondo in cui vive, compresa la sua specie, ma non solo.

da ciò sono derivate tutta una serie di scelte conseguenti, anche se essere coerenti a volte non è facile, serve un lavorìo continuo su se stessi, una spietatezza nell'analisi di se e degli altri.

Secondo me, il primo passo, essenziale, è culturale.
E' rinunciare, è fare un passo indietro.

Mi piace il termine SOBRIETA' lo preferisco ad austerità, che aveva allora connotazioni politiche che non mi piacevano affatto.

Fare della SOBRIETA' uno stile di vita, quando ti vesti, quando mangi, quando ti diverti e quando lavori.

Anche quando tiri lo sciacquone del cesso puoi essere SOBRIO.

Giù riuscire a far vivere questa IDEA fra la gente sarebbe una rivoluzione grandiosa. Tanto più senza Grandi teorie unificanti.


:D
D'accordissimo. Anche sul fatto che ci vuole una "costante educazione di se stessi".
Ma il problema sta nel farne una questione culturale.

Io ho visto molta gente credere nella raccolta differenziata, ma:
-erano comparsi i cassonetti differenziati con ordinanze e voci su minacce di multa,
- poi si è sparsa la voce, e qualche addetto ai lavori avrebbe confermato, (e inoltre anche Mr. Moore ne parla in Stupid White Man) che dopo la raccolta tutto tornava ad essere rimescolato.

:? :? :? :? :? :?


Come se fa?
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Messaggioda Buzz » gio ott 06, 2005 16:13 pm

non lo so come si fa

ho rinunciato a pormi il problema di fare in modo che ciò che valga per me debba valere per tutti

ho abolito il concetto del "fine giustifica i mezzi";
ho abolito il concetto del "prima cambiamo il sistema poi cambieremo la gente"

cerco di essere leggero alla terra;
cerco di non incrementare alcun tipo di consumo se non il minimo indispensabile;
parlo di questo mio modo di vedere con la gente (lo faccio anche qui, sul forum, vedi il 3d sull'eliski per esempio) e niente di più

sento che l'idea è ancora compresa e fatta propria da troppa poca gente per poter essere tradotta in Leggi, Regole, Politiche Economiche

credo sia trasversale, che non contenga in se i concetti storici di destra/sinistra, anzi... penso in qualche modo possa anche contenere un sentimento "religioso" se in questo recuperiamo il significato più originario del termine ... quello di "sacralità" dell'esistente e non quello di qualsivoglia istituzione umana di culto.

mi fa solo piacere sapere che in qualche modo c'è gente con cui scambiare pareri su questi temi, per me è già una scoperta
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Messaggioda abrax » gio ott 06, 2005 16:22 pm

Buzz ha scritto:non lo so come si fa

ho rinunciato a pormi il problema di fare in modo che ciò che valga per me debba valere per tutti

ho abolito il concetto del "fine giustifica i mezzi";
ho abolito il concetto del "prima cambiamo il sistema poi cambieremo la gente"

cerco di essere leggero alla terra;
cerco di non incrementare alcun tipo di consumo se non il minimo indispensabile;
parlo di questo mio modo di vedere con la gente (lo faccio anche qui, sul forum, vedi il 3d sull'eliski per esempio) e niente di più

sento che l'idea è ancora compresa e fatta propria da troppa poca gente per poter essere tradotta in Leggi, Regole, Politiche Economiche

credo sia trasversale, che non contenga in se i concetti storici di destra/sinistra, anzi... penso in qualche modo possa anche contenere un sentimento "religioso" se in questo recuperiamo il significato più originario del termine ... quello di "sacralità" dell'esistente e non quello di qualsivoglia istituzione umana di culto.

mi fa solo piacere sapere che in qualche modo c'è gente con cui scambiare pareri su questi temi, per me è già una scoperta


Scusate se mi intrometto.
Ho letto e mi trovo piuttosto d'accordo con Buzz.
Addirittura io semplificherei in "...almeno vivo con la consapevolezza di non essere loro complice".
Voi gridavate cose orrende e violentissime e voi siete imbruttiti. Io gridavo cose giuste e ora sono uno splendido quarantenne
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Messaggioda BBB » gio ott 06, 2005 16:22 pm

Buzz ha scritto:mi fa solo piacere sapere che in qualche modo c'è gente con cui scambiare pareri su questi temi, per me è già una scoperta


Beh, allora, aspettando la prevedibile transumanza di bovini (in questo forum siamo un po' tutti mandriani),
attendiamo altri pareri.
...
...
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Messaggioda pasasò » gio ott 06, 2005 17:09 pm

Premesso che quando ci sono di mezzo termini quali "cultura", "lungimiranza", "cooperazione" non c'è niente di facile e scontato; credo tuttavia che con un certo impegno, quindi senza bisogno di conquistare gli avamposti comunicativi berlusconiani ed apparire a reti unificate su rai e Mediaset, ci si potrebbe accorgere che viviamo in un'epoca che dal punto di vista della conservazione della specie corre rischi non inferiori a quelli corsi nel periodo nucleare.
Più nello specifico, se la pedagogia delle catastofi, l'apprendere dalle tragedie che avvengono funzionasse appena un attimo, non sarebbe difficile accorgersi che i vari Uragani sempre più ricorrenti, tsunami vari e ghiacciai in ritirata a vista d'occhio non fanno parte di un corretto equilibrio geo-biologico ma sono segni che lasciano presagire scenari apocalittici futuri, un po' come se bombe nucleari ambientali attendessero di detonare. Non voglio essere una moderna cassandra (non il Pizzo in Svizzera), ma come le crisi economiche di inzio secolo (il '29) hanno portato al nazismo, soluzione autoritaria ad un problema specifico, anche per l'ambiente intravedo la bassa scappatoia stile "dittutaura ambientale".
A me come a cialtrone, si riempiono le mutande di sostanze maleodoranti, ma quando mi chiedo come andare oltre questa pelle d'oca dando una risposta al "che fare" di leniniana memoria, è li che sorgono i problemi.
La questione invade la macro/micro-chi più ne ha più ne metta economia, e non basterebbe un forum per chiarire la questione.
Io cmq non ho l'ambizione di dire agli altri cosa fare, nè il cattivo gusto di scrivere proclami politici che imboniscono le menti, cerco solo di vivere coerentemente con le mie indignazione, di "tenere pulito il mio angolo di strada con la speranza di vedere un mondo pulito". Mi piace vivere leggero, utilizzando la bellissima immagine di Buzz, e vorrei che altri, anche fuori dalla cerchia alpinistica più sensibile al tema, cercasse di farlo. Il privato dopo tutto è fortemente politico.
Vorrei precisare che chi parla nel terzo millennio di decrescita e sostenibilità della stessa non è un anacoreta col saio logoro e rattoppato che sogna una società a livello trogloditico, e non aspira ad un buonista e vago facciamo del bene e non inquiniamo, detto dalla bambagia di una condizione ultrasprechistica; ha solo scorto una via per il raggiungimento di una felicità a lungo termine per più persone, un'ancora di salvezza per la nostra barca alla deriva.
Meditiamoci su, parliamone, moltiplichiamo i momenti di confronto senza la presunzione di dire come e cosa fare,lanciamo dei sassi nello stagno, con la speranza che anche i nostri eredi possano avere la possibilità di vederne la bellezza in uno stato non peggiore di come l'abbiamo trovata.
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Messaggioda gug » gio ott 06, 2005 17:48 pm

Il concetto di "decrescita" per giungere ad una "economia dello stato stazionario" è una reazione alla nostra ossessione per la crescita economica espressa in termini quantitativi. Questa è una idea che si è andata sviluppando nell'ultimo secolo, dato che prima non esisteva. E' legata allo sfruttamento estremo delle risorse naturali causato dalla rivoluzione industriale.
Una critica fondamentale a questo modello è stato lo studio pubblicato nel 1972 da un gruppo di studiosi del MIT e commissionato dal Club di Roma: il rapporto si intitolava "Limits to growth" (limiti alla crescita appunto) ed esaminava il risultato dell'esaurimento di risorse non rinnovabili su una economia e su un mondo a crescita esponenziale.

In definitiva io trovo abbastanza intuitivo che in un mondo finito non ci possa essere una crescita infinita senza che qualcosa alla fine la interrompa, ma io ho una formazione fisica-matematica, mentre di solito chi ha una formazione economica non accetta questo ragionamento.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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4 parole fondamentali per la DESCRESCITA

Messaggioda pasasò » gio ott 06, 2005 18:03 pm

RIPENSARE

RISPARMIARE

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Si riuscie a costruirgli attorno un'economia alternativa?
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Messaggioda BBB » gio ott 06, 2005 18:08 pm

A economia devi studiare esponenziali, logaritmi, matrici, e un pacco di equazioni differenziali.
In più la micro e la macro economia copiano la fisica nella costruzione di teorie e modelli.

Il fatto è che l'economia moderna(e non a caso usa le matrici) tende a trovare il meno peggio tra i sistemi che portino benessere, basandosi sul principio del diritto di proprietà e della sua alienazione.
E quindi sulla produzione di beni che poi vengono alienati.
E il meno peggio è che tutti i prodotti siano alienabili e tutti possano acquistarli, o almeno che si tenda a che tutti possano avere almeno i beni primari.
Un sistema pareto efficiente è tale per cui io non posso migliorare il mio benessere senza che il tuo benessere venga peggiorato.
:?
Impossibile.



X Pasasò: io non sapevo che la causa della nascita del nazismo fu la crisi economica del '29.
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Messaggioda Baldazzar » gio ott 06, 2005 18:27 pm

Topic decisamente interessante...

Certo non è semplice cambiare le proprie abitudini e non è facile avere a che fare con persone che non si rendono conto che le risorse non sono inesauribili.... in fondo lo vivo sulla mia pelle, al momento sono economicamente fortunato (nel senso che potrei togliermi molti "sfizi") ma vengo al lavoro in bici, spengo tutte le luci quando non serve siano accese, uso lo sciacquone del cesso scaricando l'acqua necessaria (in fabbrica ho anche "truccato" le cassette... facendo in modo che le stesse segnino il pieno qualche litro prima del solito..) e tante altre piccole / grandi cose che trovo ovvie... invece tanti miei amici e quasi tutti i miei colleghi/ghe usano l'auto anche se sono a max 10 min dal posto di lavoro (chissà perchè non si rendono conto di quanto risparmierebbero a lasciare l'auto in garage...e poi viviamo in provincia in mezzo ad una valle... pur trafficata ma mai come una città...)...
E' difficile spiegarsi con chi non vuole sentire... e credo sia questo il problema più pesante... la maggioranza delle persone non vuole sentire.
L'indifferenza ai problemi, come quando sei gravemente malato e vedi che attorno a te comincia a farsi il vuoto... anche questo vivo direttamente (non sulla mia pelle, ma piuttosto vicino..)....
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Re: 4 parole fondamentali per la DESCRESCITA

Messaggioda Baldazzar » gio ott 06, 2005 18:32 pm

pasasò ha scritto:RIPENSARE

RISPARMIARE

RICICLARE

RIUTILIZZARE


Si riuscie a costruirgli attorno un'economia alternativa?


I miei nonni, che erano contadini, vivevano e un po' vivono ancora così...
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Messaggioda Buzz » gio ott 06, 2005 19:00 pm

è molto, molto difficile...

occorre molta coscienza di se,
occorre una piccola, grande, continua, rivoluzione interiore

occorre domandarsi continuamente, quando si fa qualcosa
se quella cosa è veramente necessario farlo in quel modo,
se non potrebbe essere fatta in modo meno costoso per il mondo
se non è possibile rinunciare

è difficile.

perchè ci troviamo in un punto indefinito fra due estremi:
niente (la rinuncia totale che cozza contro l'istinto di sopravvivenza)
tutto (il desiderio innato del bambino che vuole tutto)

ecco

l'umanità deve uscire dallo stadio infantile del tutto subito a qualsiasi costo. Dalla sensazione di "onnipotenza" tipica del pensiero infantile.

L'umanità "noi"... occidente ricco, perchè molta parte del mondo non ha nulla e rinuncia non per scelta ma per obbligo.

Noi abbiamo la responsabilità di individuare e seguire la strada. E non per una sorta di paternalismo.
Quanto perchè noi stiamo conducendo la specie in una strada senza uscita.



Io non so se ciò sarà possibile.
Qualche giorno fa in un altro post mi dicevo scettico.
Lo sono.
Ma non per questo rinuncio ad essere conseguente.
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Messaggioda KAZAN1975 » gio ott 06, 2005 19:03 pm

Buzz ha scritto:è molto, molto difficile...

occorre molta coscienza di se,
occorre una piccola, grande, continua, rivoluzione interiore

occorre domandarsi continuamente, quando si fa qualcosa
se quella cosa è veramente necessario farlo in quel modo,
se non potrebbe essere fatta in modo meno costoso per il mondo
se non è possibile rinunciare

è difficile.

perchè ci troviamo in un punto indefinito fra due estremi:
niente (la rinuncia totale che cozza contro l'istinto di sopravvivenza)
tutto (il desiderio innato del bambino che vuole tutto)

ecco

l'umanità deve uscire dallo stadio infantile del tutto subito a qualsiasi costo. Dalla sensazione di "onnipotenza" tipica del pensiero infantile.

L'umanità "noi"... occidente ricco, perchè molta parte del mondo non ha nulla e rinuncia non per scelta ma per obbligo.

Noi abbiamo la responsabilità di individuare e seguire la strada. E non per una sorta di paternalismo.
Quanto perchè noi stiamo conducendo la specie in una strada senza uscita.



Io non so se ciò sarà possibile.
Qualche giorno fa in un altro post mi dicevo scettico.
Lo sono.
Ma non per questo rinuncio ad essere conseguente.


A PROPOSITO....BUZZ...SAI CHE STAVI MEGLIO VESTITO DA ROSPO HAHAH ;)
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Re: 4 parole fondamentali per la DESCRESCITA

Messaggioda dogon » ven ott 07, 2005 8:32 am

pasasò ha scritto:RIPENSARE

RISPARMIARE

RICICLARE

RIUTILIZZARE

Si riuscie a costruirgli attorno un'economia alternativa?


...per questioni di spazio mi è più facile quotare questo post...diciamo riassuntivo.
E' da tempo che ne sono convinto, alla pari di pochi amici. Mi fa piacere che almeno se ne parli.
Purtroppo è da sempre che mi lascio appasionare e trasportare da idee perdenti. Probabilmente anche questa volta.
Ciò non significa che mi senta un perdente, anche se è di poca consolazione la convinzione di avere creduto in ciò che credevo (e credo) giusto.
________________________________________
Se un uomo non e' disposto a rischiare per le proprie idee, o le sue idee non valgono niente, o non vale niente lui. (E.P.)
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Re: 4 parole fondamentali per la DESCRESCITA

Messaggioda Buzz » ven ott 07, 2005 8:35 am

dogon ha scritto:Purtroppo è da sempre che mi lascio appasionare e trasportare da idee perdenti. Probabilmente anche questa volta.
Ciò non significa che mi senta un perdente, anche se è di poca consolazione la convinzione di avere creduto in ciò che credevo (e credo) giusto.


la fierezza di essere te stesso è una forza che hai dentro e che poche cose della vita riescono a scalfire
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Messaggioda cornacchione » ven ott 07, 2005 9:12 am

questo topic è bello :) e impossibile :cry: !

trovo il filone ?catastrofista? alla pesasò un po? troppo estremista per essere credibile. negli anni ?70, quando gli emiri chiusero un po? i rubinetti del petrolio - i più anziani se lo ricorderanno - si cominciò a riflettere, in italia, su cosa ciò significasse e si pose forse per la prima una relazione tra sistema di sviluppo e compatibilità con le risorse a disposizione. Ricordo ancora l?impressione che mi fecero le previsioni di nonsochi, in tv, era certo che il petrolio si sarebbe esaurito in max. 20 anni.

più tardi, ai tempi del referendum sul nucleare, ricordo benissimo chi sosteneva che rinunciare alle centrali avrebbe significato tornare a vivere al lume di candela.

le cose non andarono così e nella mia mente ? ma penso nell?opinione di molti ? si consolidò una naturale diffidenza verso i proclami ecoallarmistici, strumentalizzati ora da una fazione, ora dall?altra.

ai giorni nostri le cose non mi sembrano diverse e chiunque sostenga che quanto avviene sul pianeta (per es. buco dell?ozono, riscaldamento globale) sia attribuibile all?uomo viene (purtroppo) facilmente smentito da chi sostiene il contrario. inutile parlare di "pedagogia delle catastrofi" (ma che definizione del c***o): l'unica cosa che insegnano e che i poveracci ci rimettono sempre!

buzz ha scritto:non lo so come si fa

ho rinunciato a pormi il problema di fare in modo che ciò che valga per me debba valere per tutti

ho abolito il concetto del "fine giustifica i mezzi";
ho abolito il concetto del "prima cambiamo il sistema poi cambieremo la gente"

cerco di essere leggero alla terra;
cerco di non incrementare alcun tipo di consumo se non il minimo indispensabile;
parlo di questo mio modo di vedere con la gente (lo faccio anche qui, sul forum, vedi il 3d sull'eliski per esempio) e niente di più

sento che l'idea è ancora compresa e fatta propria da troppa poca gente per poter essere tradotta in Leggi, Regole, Politiche Economiche

credo sia trasversale, che non contenga in se i concetti storici di destra/sinistra, anzi... penso in qualche modo possa anche contenere un sentimento "religioso" se in questo recuperiamo il significato più originario del termine ... quello di "sacralità" dell'esistente e non quello di qualsivoglia istituzione umana di culto.


questo è molto bello ed è tutto quello in cui anch?io sento di poter credere e portare avanti, con enorme, enorme fatica!
It doesn't matter what you look at,
but what you see
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Messaggioda pasasò » ven ott 07, 2005 9:19 am

Riformulo:

Ripensare il sistema

Risparmiare le fonti

Riutilizzare le merci

Riciclare i prodotti
...

forse imparare dai vecchi non è poi così sbagliato.

Non facciamo i feticisti dell'economia politica classica che ha come obiettivo la massimizzazione del profitto e la rincorsa del PIL, il benesseere calcolato in termini di soddisfazione nel consumo.
Aumentare il PIL non sempre è sinonimo di maggiore benessere; tipo che se aumenta la spesa farmaceutica aumenta la produzione, l'economia progredisce, ma noi siamo più malati o ci sentiamo tali.
Ripeto, non assolutizziamo l'economia le cui analisi si basano su ipotesi a volte irreali e giudizi di valore relativi. Tipo che tuta la microeconomia (legge della domanda e offerta banalizzando) si basa su un assunto fondamentae: capitale, lavoro e risorse naturali sono a disposizione illimitata e sono intercambiabili tra loro. Un po' come dire: se per cucinare dieci pizze mi serve un forno, un pizzaiolo e 4 kg di ingredienti ma io ho solo 1 kg di ingredienti, allora mi compro due forniil forno e assumo un altro pizzaiolo...
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Messaggioda Buzz » ven ott 07, 2005 9:24 am

pasasò ha scritto:Riformulo:

Ripensare il sistema

Risparmiare le fonti

Riutilizzare le merci

Riciclare i prodotti
...

forse imparare dai vecchi non è poi così sbagliato.

Non facciamo i feticisti dell'economia politica classica che ha come obiettivo la massimizzazione del profitto e la rincorsa del PIL, il benesseere calcolato in termini di soddisfazione nel consumo.
Aumentare il PIL non sempre è sinonimo di maggiore benessere; tipo che se aumenta la spesa farmaceutica aumenta la produzione, l'economia progredisce, ma noi siamo più malati o ci sentiamo tali.
Ripeto, non assolutizziamo l'economia le cui analisi si basano su ipotesi a volte irreali e giudizi di valore relativi. Tipo che tuta la microeconomia (legge della domanda e offerta banalizzando) si basa su un assunto fondamentae: capitale, lavoro e risorse naturali sono a disposizione illimitata e sono intercambiabili tra loro. Un po' come dire: se per cucinare dieci pizze mi serve un forno, un pizzaiolo e 4 kg di ingredienti ma io ho solo 1 kg di ingredienti, allora mi compro due forniil forno e assumo un altro pizzaiolo...


con la ricetta di berlusconi aggiungi:
a) pubblicità per incrementare i consumi di pizza
b) condono per chi costruisce forni senza licenza
c) sgravi fiscali per chi assume pizzaioli
d) aumenti del costo della pizza
e) la colpa degli aumenti e dei comunisti!
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Messaggioda marinoroma » ven ott 07, 2005 12:37 pm

questo topic assomiglia alla visione della terraferma dopo una lunga navigazione mattutina nelle nebbie dell'insensatezza (leggi lavoro)
mi gioco la pausa pranzo per starci un po' dietro....

camminare leggeri sulla terra, assomiglia il titolo di un romanzo di S Atzeni.... lo sento cosi' mio come modo di vivere, mi appartiene nel profondo e ne percepisco le implicazioni benefiche con tutto cio' che mi circonda. Non ci si puo' sbagliare in questo senso, non ci si puo' mentire, solo se restiamo leggeri, umili e sobri (diceva molto appropriatamente Buzz), il nostro incedere sarà rispettoso, ricco d'incontri, fecondo

eppure .....
lasciare dei segni che faranno sognare o progredire, la nostra vita deve aspirare a questo, credo, a costruire bellezza e creare consapevolezza, cose spesso tangibili, opere, creazioni, società, realizzazioni, che in qualche maniera imponiamo agli altri

ma allora....
come trovare l'equilibrio tra il vivere senza pretese ed il pretendere che gli altri abbiano la stessa consapevolezza ?
tra il fare ed il rinunciare diceva ancora l'esimio collega....

sapere discernere la bellezza, il valore, la qualità delle nostre azioni prima ancora di farle....
....no, non ora, non qui, questa pingue immane frana....
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marinoroma
 
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Messaggioda biemme » ven ott 07, 2005 13:13 pm

Buzz ha scritto:
pasasò ha scritto:........... Un po' come dire: se per cucinare dieci pizze mi serve un forno, un pizzaiolo e 4 kg di ingredienti ma io ho solo 1 kg di ingredienti, allora mi compro due forniil forno e assumo un altro pizzaiolo...


con la ricetta di berlusconi aggiungi:
a) pubblicità per incrementare i consumi di pizza
b) condono per chi costruisce forni senza licenza
c) sgravi fiscali per chi assume pizzaioli
d) aumenti del costo della pizza
e) la colpa degli aumenti e dei comunisti!


ciao buzz,
aggiungici :

f) intesta le mura della pizzeria a don giuseppe, quello della parrocchia lì accanto, e non ci paghi neanche l'ICI :wink:
pace & bene
biemme
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