Il premier parla alla platea dei giovani convocati da Scelli
"Difendere la libertà dello Stato è la missione più alta e nobile"
Berlusconi attacca l'Unione
"Se vanno al potere c'è da temere"
"Il comunismo esiste ancora ed è un rischio, anche in Italia"
Silvio Berlusconi
con Maurizio Scelli
FIRENZE - La libertà è a rischio, il pericolo rosso è sempre in agguato, è necessario costruire uno Stato "in
cui non ci deve essere timore se i nostri avversari vanno al potere". Silvio Berlusconi ripropone i temi a lui più cari ai giovani riuniti da Maurizio Scelli al Pala Mandela di Firenze per il lancio di "Italia di Nuovo", il movimento creato dal commissario uscente della Croce Rossa. Il premier esorta a "lavorare per costruire uno Stato in cui la giustizia non sia utilizzata a fini politici, per colpire gli avversari", uno Stato che, osserva, "ancora non c'è, non siamo come negli Stati Uniti, la più grande democrazia del mondo, in cui si confrontano repubblicani e democratici e nessuno teme il partito altrui". E ribadisce: "La difesa della nostra libertà è la missione più alta e nobile che ci sia". La libertà è l'argomento sul quale si è concentrato l'intervento di Berlusconi in una manifestazione che in tuttavia non ha visto una partecipazione così numerosa rispetto alle previsioni (un migliaio di persone rispetto alle 2.500 attese).
Stato e libertà. "Uno Stato è legittimo solo se garantisce la libertà a tutti i cittadini, il diritto da cui derivano tutti gli altri diritti". La libertà, ha proseguito Berlusconi, "o è piena, o non è libertà. Lo Stato non deve opprimerla, con troppi vincoli e divieti, e non può andare oltre le sue peculiari sfere d'azione: deve lasciare agli individui, alle imprese e alle associazioni di volontariato i propri spazi". La libertà, ha insistito, "è come l'aria, la salute, della sua importanza ci accorgiamo solo quando non c'è. Su di essa non c'è nessun altro diritto: o è piena o non è libertà vera. La libertà economica è un concetto filosofico tanto importante quanto quella politica. Per questo dobbiamo costruire insieme, ed è questa la ragione della mia discesa in campo, uno Stato più giusto, una società che non ponga limiti alle aspirazioni dell'uomo".
Comunismo. Per Berlusconi il marxismo "ha vellicato gli istinti più bassi dell'uomo" con "il dominio dell'uomo sull'altro uomo", e il comunismo, "un'utopia che vuole portare sulla terra la costruzione della città celeste in cui non esistono le classi, e ciascuno è chiamato a dare secondo la propria possibilità, in cui la proprietà privata viene eliminata", è una ideologia che "ha prodotto solo miseria, terrore e morte" eppure "sopravvive nel mondo. In Italia ci sono due partiti che sono orgogliosi di essere comunisti" e "nel pianeta un miliardo e trecento milioni vivono in paesi dove non c'è difesa della dignità umana" e "chi vuole fare opposizione trova solo esilio, galera, morte". La libertà, insiste, va difesa in quanto "essenza dell'uomo, della nostra intelligenza, del nostro sentire".
Europa e istituzioni. "Non deve intervenire l'Europa quando i problemi dei cittadini possono essere risolti dai singoli Stati". Così Berlusconi esprime il concetto di sussidiarietà verticale, parlando alla platea dei giovani convocati da Scelli a Firenze. "Non deve intervenire un'istituzione, quando i problemi possono essere risolti da un'altra istituzione più vicina ai cittadini. Per esempio, non è opportuno che intervenga lo Stato o la Regione quando certi problemi possono essere risolti da un comune. A maggior ragione, non è necessario che intervenga l'Europa, nel caso in cui i problemi si manifestino, per i cittadini, a un livello più immediato, ed in questo caso il compito di risolverli spetta allo Stato".
(30 marzo 2005)



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