Si aggira per il lecchese manovrando un furgone bianco con cui riesce ad arrivare praticamente all'attacco delle vie di Medale e Antimedale.
A volte lo parcheggia alla prima sosta, se il tiro non è interessante.
Il suo tipico verso è un "click", "click"... ricorda il rumore di una macchina fotografica.
Frequenta le pareti della Medale senza preferenza di giorni, in settimana spesso percorre a passo di trotto la Cassin verso sera, nei giorni di pioggia va su e giù dall'Antimedale come un criceto nella ruota.
E' stato visto aggirarsi alla base delle pareti, a volte poco prima del tramonto, con la corda in spalla, mendicando qualche tiro agli scalatori che già pregustano la birra del rientro... "la faresti una Cassin veloce, di defatigamento?" ... "dai... nemmeno una Chiappa in tre tiri?"
gli altri si guardano imbarazzati, con la faccia da "scusa ma non ho spiccioli"
lo si invita ad unirsi per una birra in compagnia, e lui se ne va saltellando... "no, no... faccio un giro qui attorno... magari trovo qualcuno..."
Il caso potrebbe essere pubblicato su "Annals of climbing pathology", o su "Archives of alpinistic psychiatry"
Se avete testimonianze utili la Scienza ve ne sarà grata.