La crisi... ma non quella esistenziale, purtroppo.

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La crisi... ma non quella esistenziale, purtroppo.

Messaggioda Elisetta » dom dic 27, 2009 22:32 pm

Cari amici, cari lettori... vi voglio rendere partecipi di questo articolo che allego sotto.

Non per fare polemiche, non per fare critiche, ma perchè appunto voglio rendervi partecipi di quello che succede alle persone. Non voglio che vi indignate poichè non siete diretti interessati quanto me della situazione.... ma è giusto informare le persone di come alcuni lavoratori vengono trattati, o anzi, sfruttati.

So che non sono l'unica con questo problema, so che molte persone in italia sono così o messe peggio....

Non so chi ha scritto questa lettera, so solo che questo/a mio/a ormai ex collega di lavoro, ha scritto la verità nuda e cruda, vera, in modo delicato e intelligente, senza andare giù pesante in una realtà invece che indigna noi dipendenti da molti, molti mesi.

Io attualmente avanzo:

mensilità di settembre
mensilità di ottobre
mensilità di novembre
mensilità di inizio dicembre
tfr di 4 anni di lavoro
tredicesima 2009 maturata fino al 7 dicembre.

Walter, Alessandro, Michele, Daniele... buona lettura.

Ah, io in ogni caso ero nella lista nera, ma ho deciso che dopo essermi presa l'ennesima testa di c***o dalla mia titolare, potevo licenziarmi per giusta causa e muovere qualche amico avvocato senza rompermi tanto le palle ulteriormente, cercandomi un'altro lavoro con calma e maggiore disponibilità.



http://www.ilgazzettino.it/articolo.php ... ADELGIORNO


Il Natale freddo dei lavoratori invisibili che sanno di essere nella lista nera




Questa è la sera della vigilia di Natale? molti saranno già seduti ad un tavolo, coi bimbi agitati per l?arrivo dei doni che corrono stanchi verso il divano ?Questa è la sera della vigilia di Natale? con i bar, i ristoranti, le discoteche aperte e piene di mille luci... Questa è la sera della vigilia di Natale... dove tutti si faranno gli auguri e che sentiranno il calore della famiglia.

Ma questa è anche la vigilia di Natale di chi come me si trova solo oggi a scrivere di fronte alla schermo di un computer. Le mani che tremano per trovare i termini giusti. Per spiegare quanta rabbia, dolore e frustrazione si prova a vivere da invisibile in Triveneto. La mia azienda, la mia gloriosa azienda che conta più di cento dipendenti è in liquidazione. Sarebbe opportuno scrivere come si è arrivati a questa situazione e come noi dipendenti non sappiamo nulla di quello che succede se non per fughe di notizie, per fogli lasciati sbadatamente sui tavoli.

La mia azienda è leader in Italia per la costruzione di rivestimenti vetrati e metallici negli edifici. Lavoriamo in Francia, Spagna e in tutta Europa. Con la mia azienda ho costruito il quarto ponte su Venezia. Quello di Calatrava. Quello incredibile di cui tutti parlavano. La mia azienda ha contribuito alla costruzione del museo delle arti contemporanee a Roma. Quello sbalorditivo dell?architetta irachena.

La mia azienda non paga i propri dipendenti, oppure li paga saltuariamente. Da maggio di quest?anno la mia azienda non paga il 5, il 10 o il 15 del mese successivo. La mia azienda ha detto che paga il 20 del mese dopo, ma io non posso farlo a mia volta con il supermarket, con il negozio di vestiti, con le bollette, le farmacie. Poi ha cominciato a non pagare più, salta un mese, poi due. Nel frattempo chiude la mensa aziendale (perché non paga l?azienda catering) non paga gli anticipi cassa per chi va in cantiere. Non paga i fornitori. La fila dei creditori si ingrossa, e la coda di chi vuole parlare con la proprietà è lunga. Le urla le facce scure tutto fa presagire al peggio.

Ma il capo, lui è un uomo tutto d?un pezzo. Lui non cede e minaccia chi parla male dell?azienda, minaccia chi lavora per lui, minaccia vie legali, licenziamenti in tronco. Il mio capo non si ferma 5 minuti a parlare con noi operai per dire che non ce la fa a pagarci, sarebbe umiliante per lui, splendente sole borghese, dover scendere a patti con il popolo. Prima manda emissari e poi decide che il castello non deve dare spiegazioni. I sindacati provano ad entrare nel gioco ma vengono subito messi in un angolo perché chi minaccia e parla di sciopero si trova sbattuto fuori, senza lavoro, a pagarsi l?avvocato per avere gli ultimi stipendi.

Nel frattempo il nostro capo fonda una nuova azienda e la intesta ai figli, sposta capitali, si chiude sempre più nel mutismo per non rivelare nulla. Noi senza soldi da mesi. Arriva qualcosa, metà stipendio, dei rimborsi. Ma non sappiamo come procedere cosa succederà il giorno dopo. Le minacce diventano ancora più forti e i casi di mobbing più o meno esplicito sono all?ordine del giorno. Ogni mattina si fa la conta di chi resta, di chi resiste. Finalmente qualcosa comincia a trapelare: l?azienda deve tagliare e la proprietà ha già deciso chi è in lista bianca e chi in nera. E chi è salvo lo sa, gli viene detto. Hanno facce diverse e cominciano a parlare solo fra loro, hanno paura che il loro piccolo privilegio possa sciogliersi come neve al sole. La tensione diventa insopportabile.

Le ultime settimane chi resta, pagando di tasca sua le giornate di lavoro, senza carta igienica, senza sapone, senza toner per stampare, gira per gli uffici come uno zombie. Finge che tutto sia normale. Chi è costretto a fare più ferie possibili, a stare lontano dal lavoro. Chi ha avuto il dispiacere di stare fino all?ultimo giorno del 2009, l?anno orribile, racconta di una giornata senza sole. Di una giornata che sembrava il 3 di febbraio, pochi auguri, pochi sorrisi. Nessuno della proprietà a scendere e dire niente, a ringraziare per chi c?era ancora lì a tirare la carretta o ad aspettare un segnale, ci raccontano di una giornata fredda nel cuore del magnifico Nord-Est.

L?azienda è in liquidazione e questo lo si scopre quel giorno. C?è una richiesta di concordato, un taglio al personale enorme. L?azienda stà cedendo le preziose commesse (milionarie) alla nuova società dei figli. Chi è fuori licenziato, uscito non vedrà più un euro. Chi aspetta Tfr e chi rimborsi. Nessun soldo, nessuna speranza, nessun inverno al caldo.

Buon Natale Lorenzon Tecmec system di Noventa di Piave. Buon Natale e felice 2010 a chi può permetterselo.

Lettera firmata

(scritta il 24 dicembre 2009, pubblicata il 26)
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Messaggioda alecap » dom dic 27, 2009 23:29 pm

..arriverà un futuro migliore per noi e per tutti gli altri che come noi si trovano in situazioni come questa, più brutte o meno brutte che siano..

che il 2010 porti con sè vento ricco di novità..
Society, you're a crazy breed..I hope you're not lonely..without me..
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Messaggioda Elisetta » dom dic 27, 2009 23:37 pm

Speriamo, me lo auguro per chiunque si trovi in situazioni simili o comunque in situazioni precarie.
Speriamo bene :wink:
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Messaggioda nikibo » dom dic 27, 2009 23:55 pm

Porca vacca, mi spiace....brutte faccende queste...quando non ti pagano speri sempre che il mese prossimo la situazione si risolva e continui a lavorare 'gratis' facendo un grosso favore al capo...poi un giorno ti accorgi che le parole rispetto e moralità sono ben sconosciute a certi capi e devi ricorrere ad avvocati per avere quello che TI SPETTA, che tristezza sta gente, andrebbero sputtanati in mondovisione, altrochè su PM...
Auguri, e mettici tanta pazienza...
Uèla!
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Messaggioda Picchio » lun dic 28, 2009 0:26 am

Pazienza ce ne vuole tanta... Ma io sono il primo a essere convinto che la situazione così non può andare avanti e dobbiamo aspettarci grandi cambiamenti.
"Ma che dici ,allora perchè non vietare i ciclisti i motociclisti gli automobbilisti gli ecsursionisti i camioni e più ne più ne metta , col quelli l'ambulanza viene pure e la paghi pure"
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Messaggioda nikibo » lun dic 28, 2009 1:11 am

Picchio ha scritto:Pazienza ce ne vuole tanta... Ma io sono il primo a essere convinto che la situazione così non può andare avanti e dobbiamo aspettarci grandi cambiamenti.


Io sinceramente non credo tanto che arriveranno grossi cambiamenti....purtroppo, più ce li aspettiamo e meno arrivano (vedi il post 11 settembre, vedi il post crollo delle borse, vedi ogni post alluvione in Italia, sono sempre tante chiacchiere e zero fatti).
Poi il problema di queste aziende non è sempre la 'crisi', dire che lo è fà comodo per rimandare lontano le responsabilità, tutti questi imprenditori che ora piangono cosa facevano gli anni scorsi con i soldi che incassavano? E poi perchè possono lavarsi le mani facendo questi giochini tipo 'apro una società' e 'ne chiudo un'altra'?
A scuola mi insegnavano che l'imprenditore si assume il rischio d'impresa, invece vedo che questo rischio lo scaricano sui dipendenti, hai un'azienda con dei debiti? Bene caro mio, ora tiri fuori i soldi (anche dal patrimonio personale) e saldi tutto prima di riaprire qualcosa.
Per carità, molti imprenditori sono effettivamente in difficoltà per la crisi e la 'globalizzazione', ma per molti altri è diventata una scusa comoda comoda pronta all'uso.
Uèla!
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Messaggioda Elisetta » lun dic 28, 2009 19:41 pm

Gli auguro di vivere poveri e pieni di debiti...
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Messaggioda Nat__ » lun dic 28, 2009 20:19 pm

nikibo ha scritto:
Picchio ha scritto:Pazienza ce ne vuole tanta... Ma io sono il primo a essere convinto che la situazione così non può andare avanti e dobbiamo aspettarci grandi cambiamenti.


Io sinceramente non credo tanto che arriveranno grossi cambiamenti....purtroppo, più ce li aspettiamo e meno arrivano (vedi il post 11 settembre, vedi il post crollo delle borse, vedi ogni post alluvione in Italia, sono sempre tante chiacchiere e zero fatti).
Poi il problema di queste aziende non è sempre la 'crisi', dire che lo è fà comodo per rimandare lontano le responsabilità, tutti questi imprenditori che ora piangono cosa facevano gli anni scorsi con i soldi che incassavano? E poi perchè possono lavarsi le mani facendo questi giochini tipo 'apro una società' e 'ne chiudo un'altra'?
A scuola mi insegnavano che l'imprenditore si assume il rischio d'impresa, invece vedo che questo rischio lo scaricano sui dipendenti, hai un'azienda con dei debiti? Bene caro mio, ora tiri fuori i soldi (anche dal patrimonio personale) e saldi tutto prima di riaprire qualcosa.
Per carità, molti imprenditori sono effettivamente in difficoltà per la crisi e la 'globalizzazione', ma per molti altri è diventata una scusa comoda comoda pronta all'uso.



Molto più che d'accordo!
Purtroppo esistono leggi che permettono questo comportamento...
(e con questo penso di aver detto tutto, o quasi... :roll:
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Messaggioda Elisetta » lun dic 28, 2009 20:51 pm

Che poi, i figli....
Studiano, una ha 22 anni, l'altra 24, l'altro 29.
Se l'italia permette che una ragazzina di 22 anni faccia l'amministratore delegato, bene..
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Messaggioda Picchio » lun dic 28, 2009 22:05 pm

nikibo ha scritto:
Picchio ha scritto:Pazienza ce ne vuole tanta... Ma io sono il primo a essere convinto che la situazione così non può andare avanti e dobbiamo aspettarci grandi cambiamenti.


Io sinceramente non credo tanto che arriveranno grossi cambiamenti....purtroppo, più ce li aspettiamo e meno arrivano (vedi il post 11 settembre, vedi il post crollo delle borse, vedi ogni post alluvione in Italia, sono sempre tante chiacchiere e zero fatti).
Poi il problema di queste aziende non è sempre la 'crisi', dire che lo è fà comodo per rimandare lontano le responsabilità, tutti questi imprenditori che ora piangono cosa facevano gli anni scorsi con i soldi che incassavano? E poi perchè possono lavarsi le mani facendo questi giochini tipo 'apro una società' e 'ne chiudo un'altra'?
A scuola mi insegnavano che l'imprenditore si assume il rischio d'impresa, invece vedo che questo rischio lo scaricano sui dipendenti, hai un'azienda con dei debiti? Bene caro mio, ora tiri fuori i soldi (anche dal patrimonio personale) e saldi tutto prima di riaprire qualcosa.
Per carità, molti imprenditori sono effettivamente in difficoltà per la crisi e la 'globalizzazione', ma per molti altri è diventata una scusa comoda comoda pronta all'uso.

Non so, qui dalle mie parti l'aria è pesante. Anche gli imprenditori che hanno fatto i furbi fino all'altro ieri adesso non si vergognano di scudare, perchè hanno finito i soldi "buoni" e gli tocca tirare avanti con quelli "sporchi".
Poi si può aprire una discussione sull'opportunità dello scudo rispetto a una sana politica contro l'evasione fiscale.
Per fortuna conosco tante persone che lavorano seriamente e pagano regolarmente fornitori e dipendenti e da qui in qualche modo bisogna pur ricominciare.
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