da d-fly » dom giu 14, 2009 10:56 am
[?] Ah, per questo un ometto tanto carino! Figurarsi che, quando si levava da sedere e si poneva il cappello in capo, pareva subito un altro: un ragazzino pareva. Il difetto era nelle gambe, così piccole, che non gli arrivavano neanche a terra, se stava seduto: egli non si alzava propriamente da sedere, ma scendeva piuttosto dalla sedia.
Cercava di rimediare a questo difetto, portando i tacchi alti. Che c?è di male? Sì, facevan troppo rumore quei tacchi; ma gli rendevano intanto così graziosamente imperiosi i passettini da pernice.
Era molto bravo poi, ingegnoso ? forse un pochino bisbetico e volubile ? ma con vedute sue, originali ed era anche cavaliere.
Mi aveva dato il biglietto da visita: - Cavalier [?]
[?] Che bei discorsi sapeva fare il cavaliere!
- La coscienza? Ma la coscienza non serve caro signore! [?]
Bastava guardarlo, bastava considerare un poco quella sua ridicola personcina, per accorgersi che egli mentiva, senza bisogno di altre prove.
Allo stupore seguì in me un profondo avvilimento di vergogna per lui, che non si rendeva conto del miserabile effetto che dovevano naturalmente produrre quelle sue panzane, e anche per me che vedevo mentire con tanta disinvoltura e tanto gusto lui, lui che non ne avrebbe avuto nessun bisogno; mentre io, che non potevo farne a meno, io ci stentavo e ci soffrivo fino a sentirmi ogni volta, torcer l?anima dentro.
Avvilimento e stizza. Mi veniva da afferrargli un braccio e di gridargli: <<Ma scusi, cavaliere, perché? Perché?>>
Tratto da ?Il fu Mattia Pascal? di Luigi Pirandello