da tacchinosfavillantdgloria » gio mag 14, 2009 17:02 pm
da M@zzo » gio mag 14, 2009 17:49 pm
pasasò ha scritto:grazie della segnalazione.
però...Poi ripeto che il problema è ... quella passiva (cioè fondamentalmente chi è costretto a lavorare in nero). Ma hai presente le dimensioni e le conseguenze del lavoro nero proprio nelle nostre zone? Ho appena letto un libro inchiesta di un ns concittadino che si intitola 'Morte a tre euro'. Se lo trovi dacci un'occhiata.
mi fa pensare che la legge Bossi Fini acuisca ulteriormente il problema della "delinquenza passiva" e che in questo momento si stia colpendo "al contrario" cioè chi è nell'irregolarità obbligata e molto probabilmente vorrebbe uscire da tale condizione e non chi regolare (e magari italiano) trae giovamento economico da tale irregolarità.
Ho travisato?
da pasasò » ven mag 15, 2009 8:52 am
Le fabbriche vanno dove possono essere più efficienti. E in questo modo di riequilibra la situazione economica generale
Ciò non toglie che non ci si può lamentare se siam tutti più poveri e non accorgersi che questo è la conseguenza di un processo di riallocazione delle risorse che fondamentalmente rende il mondo più giusto.
da M@zzo » ven mag 15, 2009 15:44 pm
pasasò ha scritto:Le fabbriche vanno dove possono essere più efficienti. E in questo modo di riequilibra la situazione economica generale
non è una questione di efficienza (il tessuto produttivo tedesco p.es. è più efficiente di quello vietnamita) ma di costi di produzione e dumping (differenza al ribasso di standqard) sociali ed ambientali.
Il riequilibrio in tal senso spessp è una guerra tra lavoratori.Ciò non toglie che non ci si può lamentare se siam tutti più poveri e non accorgersi che questo è la conseguenza di un processo di riallocazione delle risorse che fondamentalmente rende il mondo più giusto.
stai sostenendo che a seguito di una supposta efficienza economica che condividi le risorse si allocano nel modo corretto (presumo perchè non c'è l'azione di un regista esterno interessato al di fuori dei processi di mercato) però l'esito finale è che siamo tutti più poveri però va bene così difronte al dio mercato?
A me sembra che la tua visione si basi su assunti ideologici basati vagamente sulla teoria del vantaggio comparato (io produco pere perchè in Italia è facile farlo, la Francia produce vino perchè il terreno è di un certo tipo e in modo efficiente e vantaggioso per entrambi ci scambiamo i prodotti) prescindendo oltre che da un secondo e mezzo di storia imperiale anche da una minima analisi della geopolitica del potere globale.
da pasasò » ven mag 15, 2009 16:05 pm
una volta rimossi i vincoli alla libera circolazione delle merci e dei capitali, la tendenza è quella della redistribuzione delle risorse verso un punto di equilibrio. Per i paesi poveri quel punto di equilibrio è migliorativo rispetto al punto di partenza
da M@zzo » ven mag 15, 2009 16:20 pm
pasasò ha scritto:M@zzo, anche a costo di annoiare la platea però constato che il discorso è un po' scivolato su sottili meccanismi economici.una volta rimossi i vincoli alla libera circolazione delle merci e dei capitali, la tendenza è quella della redistribuzione delle risorse verso un punto di equilibrio. Per i paesi poveri quel punto di equilibrio è migliorativo rispetto al punto di partenza
Dici del vero ma anche del falso:
1) il punto di equilibrio da manuale di macroeconomia è piuttosto un punto più o meno stazionario stazionario temporalmente anche molto disequilibrato (dal punto di vista distributivo)
2) per i paesi poveri può essere migliorativo da un punto di vista di PIL globale del paese (cioè di quello che produttori locali e stranieri creano entro i confini del paese) ma peggiorativo per quanto concerne il tenore di vita dei ceti più deboli rispetto alla situazione precedente.
E questo è appunto accaduto nel momento in cui molti paesi aprendo le frontiere alla libera circolazione di capitale hanno sottomesso varie attività di produzione locale al ricatto di poteri più forti (multinazionali) per cui la produzione in termini quantitativi è aumentata ma le ricadute sul tenore di vita di moklte persone sono state disastrose. Alludo al comparto agricolo di vari paesi africani ed alla trasformazione di dignitosi ceti contadini in regime di sussistenza in miseri braccianti pagati a giornata in piantagioni intensive di proprietà straniera.
Meccanismo non sottile questo che è alla base di vari flussi migratori, giusto per tornare IT (in topic) e collegare il modello globale studiato a Washington (o meglio, Chicago) alle ricadute specifiche sulle nostre coste.
.I processi economici non sono 'delicati'. Si muovono per scossoni e controscossoni e a livello micro sono spesso drammatici. Applicati ai singoli possono essere devastanti
da pasasò » ven mag 15, 2009 16:38 pm
Comunque io non ho detto che sono felice di un'economia globalizzata e libera.
da M@zzo » ven mag 15, 2009 18:06 pm
pasasò ha scritto:Comunque io non ho detto che sono felice di un'economia globalizzata e libera.
L'avevo capito.
Però, compagno, permettimi una battuta, da vicino o da lontano chi l'ha mai visto il libero mercato?
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