da arteriolupin » dom feb 22, 2009 17:26 pm
Io sono nato 46 anni fa a Jesolo...
Ci sono due modi di nascere, al limite Nord della Lagina di Venezia...
C'è chi nasce con gli occhi alla Laguna ed al Mare e chi, invece, nasce guardando verso i monti.
Nelle belle giornate, da Jesolo, guardando dietro rispetto al mare, si vedono le Prealpi e le Dolomiti... a Destra, il gruppo del Cavallo e poi le Carniche e le Giulie...
Io sono nato guardando le montagne e fin da bambino volevo salire sui cumuli di terra, alzare gli occhi oltre i frutteti, oppure i canneti, quand'ero in Laguna, per vedere le montagne...
I miei genitori, poi, non mi hanno mai insegnato a nuotare e, fin da piccolo, ho sempre passato la maggior parte dell'estate in montagna, in Centro Cadore.
Sono "cresciuto" con i ragazzi ed i "vecchi" dle posto, imparando a girar per boschi prima, per roccette poi.
Continuare ad andare in montagna è stato un qualcosa di naturale...
Raggiunta la maggior età, dai sentieri che ora definiremmo EE e dalle ferrate ho sentito il desideiro di "sapermela cavare meglio"...
Ho trovato una sezione del CAI dove ho imparato quello che dovevo imparare. Ho anche imparato - poi - ad evitare i gruppi e le associazioni, ma è un altro discorso.
Non ho mai distaccato l'spetto fisico da quello "contemplativo" e da quello culturale. Ho sempre provato interesse per l'etnografia, la storia, le lingue ed i dialetti delle differenti vallate.
Ho sempre cercato di unire l'amore per la natura e le montagne a quello per chi le abita. Se non amarle, almeno conoscerle.
Il continuare ad andare in montagna è sempre stato naturale e continua ad esserlo, anche se per un lungo periodo, per motivi familiari, mi ha visto lontano dalle passeggiate e dalla roccia...
Ma imparare ad andare in montagna è come imparare ad andare in bicicletta... Non lo si dimentica.
Andare in montagna fa parte di noi, ci piace troppo, ci fa sentire bene con noi stessi e ci permette di ragionare meglio.
Io la vedo così.
Almeno, questo è il modo in cui cerco di capire il perché della mia dipendenza dalla montagna...
Ammesso che si parli di dipendenza...
A pensarci bene, non è una dipendenza... E' un qualcosa di simile ad un amore narcisista... La montagna è parte di me ed io la amo perché amo parte di me.
I più avvezzi alle speculazioni potrebbero arrivare all'estremo e, da narcisismo, arriveremmo all'amore onanista. Può anche essere...
Ma di tutte le seghe mentali che conosco... Quella di amare così tanto la montagna è certamente la più bella.
Non so quando ho cominciato ad andare in montagna, ma so che quando non sarò più in grado di camminare mi farò accompagnare su qualche passo a godere i panorami. E se mai dovessi diventare cieco, chiederei di essere accompagnato in un bosco a godere del profumo degli abeti e dei larici, dell'odore del sottobosco.
So anche che, per quanto mi ponga domande, non riesco a dare una risposta chiara... Altrimenti dovrei anche rispondere al perché mi piacciono le donne, perché mi piacciono i bambini, perché mi piacciono le lingue o la storia...
Io sono fatto così e quello - compreso l'andare a vedere e gustare le montagne - è parte di me...
C'est tout!
...Se tuti i bechi gavesse un lampion... Gesummaria che iluminasiòn!
Canto popolare veneto