Miguel Benasayag

[tacchinosfavillantdgloria]

Siamo uomini e le donne della crisi, della fine di un mondo, ma dipende da noi fare in modo che ciò non accada. Il mondo che finisce, quello che Foucault chiamava l’epoca dell’uomo, è stato segnato dall’esilio dell’uomo dal mondo e dal suo ecosistema. Si è costruita questa finzione in cui noi eravamo il soggetto di un luogo disincantato che costituiva il nostro oggetto. Era stata dichiarata guerra alla natura, e si doveva vincerla. Ogni costrizione sarebbe dovuta sparire con la promessa che l’uomo, divenuto il proprio profeta e il proprio messia, aveva fatto a se stesso.
La «guerra», come in fondo ciascuna guerra, non ha avuto che vinti, e siamo qui per dire che forse è il momento di finirla con l’esilio, che è il momento di ritornare a essere vivi fra i vivi, come scriveva Prigogine, che è tempo di creare una «nuova alleanza». L’umanesimo, che sembra così bello visto dall’Occidente, è stato il nome del colonialismo. Bartolomeo de Las Casas spiegava che anche gli indiani erano umani, di un’umanità però ancora non realizzata. Realizzare l’umanità è stato il compito del colonialismo, dell’addestramento delle vite dal razzismo fino all’epoca del capitalismo.

La crisi di quel mondo ci lascia la constatazione dura e amara del fatto che ogni guerra contro la natura è né più né meno che un suicidio. In quel momento si sarebbe creduto, un po’ ingenuamente, che la piccola umanità si fermasse un momento per riflettere, per valutare, per fare amicizia con il suo mondo della vita, vivi tra vivi. Contrariamente a quanto credeva Platone, l’uomo è un essere che affonda le sue radici nella terra, fra le altre creature a loro volta territorializzate.

E invece no: nel momento della crisi del modello della dominazione, le cose sono andate diversamente, alla crisi dell’impotenza e alla minaccia ha fatto eco un incontro davvero catastrofico, alla nostra umanità che affondava nella disperazione è giunta una nuova promessa, una nuova tentazione di vincere la natura, di schiacciare qualunque costrizione. Come la colomba di cui parlava Kant, la quale credeva di poter volare molto meglio se avesse eliminato la resistenza dell’aria.

Volatili saluti
TSdG

[Steff]

sento di non esserti simpatica, e forse lo diventerò anche meno, non è un problema.
chiedo:
...ma è un estratto non virgolettato da testo di Benasayag o l'è un riassunto tuo?
mi colpisce una cosa: in 12 righe 5 citazioni.
continuità del pensiero umano?
sfoggio di erudizione?
spiegami se ne hai voglia, perchè se rispondo o commento, vorrei capire a chi mi devo (idealmente) rivolgere: a Miguel? a Ilya? a Immanuel? aTSdG?

[tacchinosfavillantdgloria]

Copiaincollata da un'intervista a Benasayag (trovata in rete).

Di mio ci sono solo i saluti

Citati (non Piero ) saluti
TSdG

[al]

ma sono le solite affabulazioni pseudocontettali che affascinano quelli che la cultura ooooooooooooo yes.

[tacchinosfavillantdgloria]

Pseudocontettali?

Neolinguistici saluti
TSdG

[Chiodonellaroccia]

Brava steff......bella risposta. Avrà finito con questa pseudocultura da supermercato.

[tacchinosfavillantdgloria]

Semprepiuperplessi saluti
TSdG

[MarcoS]

ciò, tacchino, è che - effettivamente - pur contenendo un messaggio tutto sommato condivisibile, il pistolotto di benasayag è un po' del genere:
"minchia, sono benasayag, oh, come mi orgasma esprimermi con una prosa così convolutamente, concettualmente, intellettualmente "alta". mica roba da plebaglia, minchia!

insomma, fà un po' voglia di sfancularlo


il che non significa che vadano evitati i concetti espressi in bella prosa (magari pure complessa). ma questo non lo è, pare solo brutto e supponente. come pure, diciamo, la maggior parte delle affabulazioni da architetti, cataloghi d'arte e pubblicitari


plebagliosi saluti dal servo della gleba

[tacchinosfavillantdgloria]

Mah non so, io ho avuto un'impressione diversa (come si dice, tot capita tot sententiae, ovvero, secondo la lectio difficilior briansòla, cent còò cent cràp, cent cuu dusent ciàpp ). Rispetto, per dire, alla prosa di autori francesi - quelli sì fastidiosamente (e credo volutamente) poco perspicui, tipicamente Lacan, o Deleuze, al limite lo stesso Foucault, questo pezzo di Benasayag non mi è sembrato particolarmente convoluto o incomprensibile.

Poi sta di fatto che non sembra essere piaciuto a nessuno...pazienza

Pluralisti saluti
TSdG

[davidezambon1112]

ultimo messaggio qua sopra

secondo il mio modestissimo parere di 16enne, dipende un botto anche da cosa (e quanto) uno sia abituato a leggere... concordo con te TSdG, non mi è sembrato così troppo incomprensibile, certo sopra i canoni della normale scrittura, ma non esageratamente