Chiudere Guantánamo, ora!
Appello all'Ambasciata USA in Italia
Data di pubblicazione dell'appello: 11.01.2007
Status dell'appello: attivo
?Il mio paese mi ha consegnato agli Stati Uniti, prendendo una scorciatoia rispetto a quella che dovrebbe essere la giusta procedura legale, come una barretta di cioccolato. Mi hanno spedito in Giordania per essere torturato e in seguito a Bagram e infine in questo posto? Sono stato tenuto fuori del mondo per oltre quattro anni e davvero non so più cosa succede là fuori.?.
Testimonianza di Mohamed Ould Slahi, detenuto a Guantánamo.
Dal 1898 Guantánamo Bay è sede di una base navale statunitense. Dal 2001, le autorità militari hanno iniziato a costruire all?interno del perimetro della base una struttura detentiva dove, nel gennaio 2002 vennero ospitati i primi prigionieri della ?guerra al terrore?. Si stima che dall?11 gennaio 2002 circa 775 persone, di oltre 35 nazionalità diverse, sono state detenute nel carcere di Guantánamo, a Cuba.
Le condizioni di detenzione a Guantánamo sono molto dure. I detenuti hanno poche possibilità di interagire con altri prigionieri e di fare esercizio fuori della cella, spesso molto piccola. Gli interrogatori sono accompagnati da tecniche di pressione fisica e psicologica che in molti casi hanno largamente superato il limite della tortura e dei maltrattamenti: le persone vittime di tali metodi hanno denunciato pestaggi, violenze, umiliazioni, condizioni di stress emotivo, esposizione a temperature estreme o a suoni ad alto volume. Alcuni detenuti sarebbero sottoposti al regime delle carceri di ?supermassima sicurezza?, costretti a vivere in isolamento in celle di cemento armato per 24 ore al giorno con le luci accese. Si sono registrati diversi tentativi di suicidio, di cui tre portati a compimento nel giugno 2006.
Emerge con sempre maggiore evidenza il fatto che gli abusi perpetrati all?interno del carcere di Guantánamo sono assai diffusi e sono ormai motivo di condanna sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. Amnesty International è stata una tra le prime voci a chiedere con forza che il campo di detenzione venisse chiuso al più presto; molti altri, istituzioni, opinione pubblica e organizzazioni internazionali hanno espresso sin dalla sua apertura il loro sdegno e la loro preoccupazione per le numerose violazioni inflitte ai detenuti.
Il 29 giugno 2006, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che le commissioni militari istituite dal Presidente Bush per processare i detenuti della cosiddetta ?guerra al terrore? sono illegali. Tuttavia, anziché utilizzare la decisione della Corte come punto di partenza per un cambiamento, il governo statunitense ha risposto con una nuova legge ? il Military Commissions Act 2004 ? approvata dal Congresso alla fine di settembre 2006. Tale legge restringe ulteriormente il controllo giurisdizionale delle detenzioni da parte della Corte Suprema e prevede che sia la commissione militare statunitense a processare, ovunque nel mondo, i cittadini stranieri considerati ?combattenti nemici?. Questo atto mina i principi di base della giustizia e apre le porte all?impunità e a ulteriori violazioni dei diritti umani nel nome dell?antiterrorismo.
In occasione del 5° anniversario dall?apertura di Guantánamo, Amnesty International chiede che questo carcere, divenuto ormai un simbolo d?ingiustizia, sia chiuso al più presto.
Firma l?appello on-line, oppure stampalo e invialo via fax, all?Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Ronald P. Spogli e chiedi la chiusura di Guantánamo.
Per approfondimenti leggi l?estratto in inglese del rapporto di Amnesty: ?USA: Memorandum to the US Government on the report of the UN Committee against Torture and the question of closing Guantánamo? (AI Index: AMR 51/093/2006 - giugno 2006):
http://web.amnesty.org/library/index/engamr510972006
Per ulteriori informazioni sulla campagna Più diritti più sicurezza in Italia:
http://www.amnesty.it/campagne/piu_diri ... index.html
Partecipa alla nostra azione, scegliendo una di queste possibilità:
- Firma on line questo appello
- Stampa e spedisci l?appello qui sotto all'indirizzo:
Ambasciata degli Stati Uniti
Fax (+39) 06.46742356
Testo dell?appello
Egregio Ambasciator Spogli,
sono un cittadino italiano e sono molto preoccupato per le politiche di detenzione e le pratiche adottate dagli Stati Uniti nel contesto della ?guerra al terrore?.
Le scrivo perché oggi è il 5° anniversario dal primo trasferimento di detenuti al centro di detenzione di Guantánamo Bay, a Cuba.
Sono fortemente preoccupato per le molteplici notizie di tortura e maltrattamenti che provengono non solo dal campo, ma anche da indagini ufficiali, diversi documenti, detenuti rilasciati e da organizzazioni per i diritti umani indipendenti come Amnesty International.
Sono inoltre preoccupato per il fatto che a centinaia di detenuti che si trovano ancora nel carcere è negato l?accesso alla giustizia e che il Military Commissions Act 2006 priva i detenuti di Guantánamo del diritto di habeas corpus (ad esempio il diritto di contestare la legalità della detenzione).
Mi preoccupa la proposta di far processare i detenuti di Guantánamo da Commissioni Militari. Sono al corrente che solo alcuni dei detenuti di Guantánamo saranno processati da queste commissioni tuttavia sono preoccupato che queste non siano conformi agli standard internazionali sui processi equi.
Chiedo la chiusura della struttura di detenzione di Guantánamo Bay. Chiedo con urgenza che tutti i detenuti siano accusati e processati da corti regolari o, diversamente da ciò, che siano rilasciati.
La chiusura di Guantánamo non deve portare ad un trasferimento delle violazioni dei diritti umani in altri paesi (ad esempio i detenuti trasferiti da Guantánamo in altri paesi non devono essere sottoposti a detenzione indeterminata, processi iniqui, torture o altri maltrattamenti).
La esorto a riportare le mie preoccupazioni al Segretario di Stato Condoleezza Rice e a fare tutto ciò che è nelle Sue possibilità affinché il rispetto dei diritti umani e la preminenza del diritto diventino una realtà per tutte le persone in custodia statunitense e per le loro famiglie.
La ringrazio per l?attenzione.
Distinti saluti,
W LA LIBERTA A STELLE E STRISCIE