Nel 1994, in gara, la lama del pattino dell’italiano Vuillermin gli aveva reciso l’arteria femorale, rischiando di ammazzarlo. Steven perse 4 litri di sangue, se la cavò con 111 punti di sutura e un anno e mezzo di riabilitazione. Ricominciò a pattinare, fallì a Nagano nel ’98, e due anni dopo, ancora sull’ovale di ghiaccio, cadde rompendosi due vertebre del collo. Sembrava la fine della sua carriera. In realtà, era solo l’inizio.