Sbob ha scritto: ovvero di aver istigato la gente ad andare a spaccare macchinari in un cantiere.
parte l'ignore.
saluti.
esco.
da coniglio » ven mar 27, 2015 21:47 pm
Sbob ha scritto: ovvero di aver istigato la gente ad andare a spaccare macchinari in un cantiere.
da Keith » ven mar 27, 2015 21:52 pm
da Sbob » ven mar 27, 2015 22:00 pm
coniglio ha scritto:*secondo te* testualmenteSbob ha scritto: ovvero di aver istigato la gente ad andare a spaccare macchinari in un cantiere.
da giudirel » mar mar 31, 2015 10:01 am
da coniglio » mar mar 31, 2015 10:09 am
giudirel ha scritto:Nella connotazione politica di Erri, che poi alla fin fine sarebbe poi la mia.
da giudirel » mar mar 31, 2015 10:28 am
coniglio ha scritto:parte l'ignore
coniglio ha scritto:Saputel è perfetto. grande Keith!
da coniglio » mar mar 31, 2015 10:47 am
da Sbob » mar mar 31, 2015 22:19 pm
da coniglio » mer apr 01, 2015 7:45 am
Sbob ha scritto:Esimio, la profondità delle sue tesi è tanto profonda e articolata che mi vedrò costretto a riflettere l'intera notte per coglierne i significati più reconditi.
da MarcoS » mer apr 01, 2015 12:32 pm
da tacchinosfavillantdgloria » mer apr 01, 2015 13:59 pm
MarcoS ha scritto:
e, si, come scrittore Celine è grandioso.
da Sbob » mer apr 01, 2015 17:17 pm
coniglio ha scritto:Sbob ha scritto:Esimio, la profondità delle sue tesi è tanto profonda e articolata che mi vedrò costretto a riflettere l'intera notte per coglierne i significati più reconditi.
dormi la notte, è meglio, che sennò dopo scrivi minchiate sul forum (tipo profondità profonda).
ci mancava pure il fedele scudiero...![]()
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altro che ignore...è più forte di me![]()
da coniglio » mer apr 01, 2015 17:30 pm
da Sbob » mer apr 01, 2015 17:32 pm
coniglio ha scritto:non ce la faccio,
è viscerale avversione alle cazzate e ai presuntuosi.
da coniglio » mer mag 13, 2015 10:52 am
“La parola è la civiltà. La parola, anche la più contraddittoria, mantiene il contatto – è il silenzio che isola” scriveva Thomas Mann. Forse dovremmo ricordarcene il 20 maggio, quando Erri De Luca comparirà davanti al Giudice e ai Pubblici Ministeri del Tribunale di Torino per rispondere dell’accusa di avere, con le sue parole, incitato al sabotaggio. Con le sue parole, appunto e con cosa altro sennò?
Uno scrittore vive di parole, sono la materia prima del suo lavoro, le modella, le accoppia, dà loro un corpo che le rende coerenti con il pensiero. Ora, le parole di Erri possono non piacere, si può dissentire dalle sue opinioni, le si può condannare con altre parole contrarie, ma processarle significa assumere il principio che esistano in assoluto opinioni giuste e altre no. La libertà di parola e di opinione è uno dei fondamenti della democrazia eppure non si sono sentite molte voci levarsi non dico in sostegno, ma almeno per esprimere solidarietà allo scrittore napoletano.
Soprattutto tra coloro che come lui di parole vivono, scrittori, giornalisti, intellettuali, che più di altri dovrebbero sentire sulla propria pelle l’alito cattivo della censura. Silenzio. Sono arrivate dalla Francia parole di appoggio, ma poche, pochissime dall’Italia.
Erri De Luca è personaggio spigoloso, dal carattere scolpito nel legno come il suo viso, non è uno che si concede alla mondanità né dall’amicizia facile, non fa nulla per essere simpatico a tutti, ma non per questo deve essere lasciato solo. Colpisce, invece un certo silenzio attorno a questo processo. Un silenzio che rivela quanto in questo paese si stia ogni giorno di più, in perfetta sintonia con lo schema politico dominante, diffondendo il pensiero unico, l’acquiescenza. Con modalità renziane o grilline chi dissente viene immediatamente demonizzato, denigrato, guai a chi non si allinea alla modernità e al nuovo, che deve essere giusto per forza e pertanto piacere a tutti. È l’idea di base del partito della Nazione, un assurdo ossimoro politico: se è della Nazione tutta, come può essere un “partito” la cui etimologia deriva da “parte”? “Which side are you on?” cantavano Woody Guthrie e Peter Seeger. “No one” potrebbero solo rispondere i fautori di quel partito.
Lasciare solo Erri De Luca, privarlo delle nostre voci, soprattutto di noi che sulle parole ci viviamo e costruiamo le nostre carriere è un gettare la spugna davanti all’omologazione emergente. Ricordiamoci le parole del grande George Orwell, uno che di omologazione se ne intendeva: «Se la libertà di stampa significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuol sentirsi dire».
da grip » mer mag 13, 2015 12:55 pm
coniglio ha scritto:“La parola è la civiltà. La parola, anche la più contraddittoria, mantiene il contatto – è il silenzio che isola” scriveva Thomas Mann. Forse dovremmo ricordarcene il 20 maggio, quando Erri De Luca comparirà davanti al Giudice e ai Pubblici Ministeri del Tribunale di Torino per rispondere dell’accusa di avere, con le sue parole, incitato al sabotaggio. Con le sue parole, appunto e con cosa altro sennò?
Uno scrittore vive di parole, sono la materia prima del suo lavoro, le modella, le accoppia, dà loro un corpo che le rende coerenti con il pensiero. Ora, le parole di Erri possono non piacere, si può dissentire dalle sue opinioni, le si può condannare con altre parole contrarie, ma processarle significa assumere il principio che esistano in assoluto opinioni giuste e altre no. La libertà di parola e di opinione è uno dei fondamenti della democrazia eppure non si sono sentite molte voci levarsi non dico in sostegno, ma almeno per esprimere solidarietà allo scrittore napoletano.
Soprattutto tra coloro che come lui di parole vivono, scrittori, giornalisti, intellettuali, che più di altri dovrebbero sentire sulla propria pelle l’alito cattivo della censura. Silenzio. Sono arrivate dalla Francia parole di appoggio, ma poche, pochissime dall’Italia.
Erri De Luca è personaggio spigoloso, dal carattere scolpito nel legno come il suo viso, non è uno che si concede alla mondanità né dall’amicizia facile, non fa nulla per essere simpatico a tutti, ma non per questo deve essere lasciato solo. Colpisce, invece un certo silenzio attorno a questo processo. Un silenzio che rivela quanto in questo paese si stia ogni giorno di più, in perfetta sintonia con lo schema politico dominante, diffondendo il pensiero unico, l’acquiescenza. Con modalità renziane o grilline chi dissente viene immediatamente demonizzato, denigrato, guai a chi non si allinea alla modernità e al nuovo, che deve essere giusto per forza e pertanto piacere a tutti. È l’idea di base del partito della Nazione, un assurdo ossimoro politico: se è della Nazione tutta, come può essere un “partito” la cui etimologia deriva da “parte”? “Which side are you on?” cantavano Woody Guthrie e Peter Seeger. “No one” potrebbero solo rispondere i fautori di quel partito.
Lasciare solo Erri De Luca, privarlo delle nostre voci, soprattutto di noi che sulle parole ci viviamo e costruiamo le nostre carriere è un gettare la spugna davanti all’omologazione emergente. Ricordiamoci le parole del grande George Orwell, uno che di omologazione se ne intendeva: «Se la libertà di stampa significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuol sentirsi dire».
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05 ... o/1674727/
da Sbob » mer mag 13, 2015 13:37 pm
da grip » mer mag 13, 2015 14:23 pm
Sbob ha scritto:Ma di cosa stiamo parlando?
Se Erri avesse con le sue parole incitato al sabotaggio inteso come danneggiamento di macchinari dei cantieri quello e' un reato.
Se invece intendeva nel senso di creare disturbo nei limiti del legale non e' reato.
Vorrei capire quale dei due casi sta difendendo il giornalista, ed e' il caso di fare chiarezza.
da al » mer mag 13, 2015 15:24 pm
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