Zio Vare ha scritto::roll:
l'esercito fu utilizzato in Sicilia non per far fronte direttamente alla mafia, ma per presidiare gli obiettivi sensibili liberando polizia e carabinieri dal presidio continuo di palazzi ed edifici pubblici, permettendo loro l'azione sul territorio. A quei tempi c'era persone del calibro di Falcone se non ricordo male.
Mi sbaglierò ma a Napoli non vedo la stessa situazione, certo non si può mandare l'esercito per le strade a combattere la microcriminalità.
Esatto Zio, e posso dirti che avendo vissuto dall'interno l'operazione Vespri Siciliani non ne ho ancora oggi una buona opinione.
Si mandavano i soldatini a fare da bersagli davanti ai tribunali, alle carceri e alle case dei magistrati, oppure a fare qualche posto di blocco in giro per le strade; li si mandava assolutamente impreparati, con armi da guerra inadatte al contesto urbano, con giubbotti antiproiettile vecchi e scassati, a cercare sotto le auto che entravano nella zona rossa chissà cosa con uno specchio dotato di manico. Nessuno avrebbe trovato mai una bomba, se ci fosse stata.
Il buon Dio ha voluto che la mafia rifiutasse quei facili bersagli, forse perchè avrebbe scatenato un'opinione contraria ancora più forte di quella che già c'era allora: erano appena saltati per aria Falcone e Borsellino e sembrava che le cose stessero cambiando.
Non so a chi sia giovata quell'operazione, forse ai fornitori siciliani dell'esercito.
Certo, ora sono tutti professionisti e via discorrendo, ma non capisco proprio cosa possa fare in definitiva l'esercito a Napoli. Forse solo ad attirare turisti stranieri avventurosi pronti a fotografare la bizzarria dei militari in giro per le piazze sul più puro modello colombiano.
Io è un altro, ma la frase non è mia.