Eutanasia

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Messaggioda Paolo Marchiori » mar set 26, 2006 17:01 pm

Spider ha scritto:
quchibu ha scritto:
Ma su quale base fai questa affermazione perentoria!???

Semplicemente perchè la sofferenza avrebbe il potere di falsificare la nostra percezione della realtà??


sì.
Voglio dire, anche se ho una malattia che non tocca le mie facoltà cerebrali, in ogni caso il dolore e la consapevolezza della mia situazione, rendono il mio giudizio parziale e possibilmente diverso da quello che avrei in un'altra situazione, no?

Non ti sembra un motivo valido?


se sei in un altra situazione diversa rispetto al dolore e l'immobilità non ti viene voglia di morire...e proprio la consapevolezza della situazione che gioca un ruolo fondamentale sul desiderio di farla finita...
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Messaggioda quchibu » mar set 26, 2006 17:07 pm

Spider ha scritto:
quchibu ha scritto:
Ma su quale base fai questa affermazione perentoria!???

Semplicemente perchè la sofferenza avrebbe il potere di falsificare la nostra percezione della realtà??


sì.
Voglio dire, anche se ho una malattia che non tocca le mie facoltà cerebrali, in ogni caso il dolore e la consapevolezza della mia situazione, rendono il mio giudizio parziale e possibilmente diverso da quello che avrei in un'altra situazione, no?

Non ti sembra un motivo valido?



Assolutissimamente no.

Anzi.
Mi sembra una manifestazione di arroganza intellettuale il solo pensarlo.

Per il semplice fatto che non hai e non potrai mai avere la minima base oggettiva per definire la normalità.

Ma scusa...
è talmente ovvio:

se sono sano e sto bene non ho alcun motivo di voler morire;
se invece ho dei motivi tu mi dici che proprio perchè ho quei motivi non sono lucido, quindi non posso decidere.

Ma come faccio, lucidamente, a decidere prima su una situazione che non conosco e che eventualmente conoscerò solo quando nella tua consecutio afferma che non sarò abbastanza lucido da poter decidere?

Qusto comporta che non possa decidere mai.

:-D bella posizione
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Messaggioda Enzolino » mar set 26, 2006 19:09 pm

quchibu et al.

Ogni paese ha la sua storia e la sua cultura. Non potete pretendere di vivere in un posto asettico e senza passato. Il nostro ce l'ha ed e' intriso di cultura greco-romana, cristiana, eccetera che vi piaccia o meno.

In Giappone c'e' la cultura della morte al punto che e' l'unico paese in cui le assicurazioni pagano in caso di suicidio. Non solo, chi si toglie volontariamente la vita puo' essere visto con grande rispetto. Ed in fondo io ammiro anche questo tipo di cultura.

Se il peso economico degli incidenti sul sistema sanitario fosse il motivo per cui vengono imposte certe regole, allora perche' lo stesso principio non viene applicato in discipline rischiose come l'alpinismo?

La verita' e' che noi non siamo individui ma anche collettivita', ed in quanto tale, nel bene e nel male, dobbiamo accettare ed essere partecipi sia dei valori che condividiamo sia di quelli che non condividiamo. Uno di questi e' il discorso dell'eutanasia.
Possiamo decidere di vivere in una societa' che ci incoraggia a gettare la spugna o in una societa' che lotta per vivere sino all'ultima fibra. Io mi sforzo di costruire questo secondo tipo di societa', e essere cristiani, buddisti o atei non c'entra proprio niente, ma e' il solito alibi usato da chi non ha argomenti.
La lotta per la vita e' un valore laico!

Il dolore, come la sofferenza, sono molto piu' vicini a tutti rispetto al divorzio ed all'aborto, quindi e' falso affermare che la posizione sull'eutanasia lascia indifferenti la maggior parte delle persone. Il fatto e' che i contorni su questo tema non son ben definiti e non e' facile capire dove sia la linea di confine tra l'autodeterminazione e l'omicidio.

E questo discorso non tiene neanche conto di altre possibili implicazioni, come ad esempio, il commercio degli organi, ecc.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda pasasò » mar set 26, 2006 19:27 pm

A parte il fatto che non credo sia paragonabile l'entità di incidenti stradali con quelli dovuti all'arrampicata non credo che la collettività abbia il diritto di calpestare la mia individualità. Il tuo è un discorso magari anche condivisibile se inteso su grande scala ma riguardo al limitato argomento dell'eutanasia il fatto di vivere in una società che incoraggia alla lotta per vivere (cosa bellissima!) non dovrebbe impedire al singolo di poter scegliere per la sua vita.
E' naturale che ognuno ci tenga alla vita ma qui mi sembra che si stia parlando di "vita vegetativa".
Le previsioni davano brutto tempo, ma noi siamo Guzzisti e per noi l'acqua non è un problema, purché non ci tocchi di berla...by G.C Mandello
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Messaggioda Enzolino » mar set 26, 2006 20:21 pm

pasasò ha scritto:A parte il fatto che non credo sia paragonabile l'entità di incidenti stradali con quelli dovuti all'arrampicata non credo che la collettività abbia il diritto di calpestare la mia individualità. Il tuo è un discorso magari anche condivisibile se inteso su grande scala ma riguardo al limitato argomento dell'eutanasia il fatto di vivere in una società che incoraggia alla lotta per vivere (cosa bellissima!) non dovrebbe impedire al singolo di poter scegliere per la sua vita.
E' naturale che ognuno ci tenga alla vita ma qui mi sembra che si stia parlando di "vita vegetativa".
Sulla prima parte del tuo intervento, purtroppo non hai ragione. Spesso lo stato decide per noi senza interpellarci ed in virtu' della nostra "immaturita'" presunta o per altre ragioni (storiche, politiche, ecc). A me piace guidare la moto coi capelli al vento, ma son costretto ad usare il casco per compiacere le convenienze economiche della societa'. La mia individualita' e' calpestata perche' entra in conflitto con le convenienze della collettivita'.
Ma di esempi in cui scelta individuale e collettiva entrano in conflitto ce ne sono tantissimi. Dal servizio militare (in Italia non piu'), al rispetto nei confronti della bandiera (se la bruci pubblicamente ti mettono in galera), alla pisciata sull'angolo della strada.

Sulla vita vegetativa mi trovo d'accordo con Spider. Sono per l'autodeterminazione stabilita a priori. Come viene fatto per la donazione degli organi, altrimenti l'istituzionalizzazione dell'eutanasia sarebbe un'atto di arroganza peggiore di quello denunciato da coloro che la favoriscono.

Ma i miei punti volevano enfatizzare le contraddizioni di coloro che noiosamente danno colpa alla chiesa per tutti i mali del mondo e che celebrano la scelta individuale di autodeterminazione come diritto inalienabile negando l'evidenza per cui questo diritto, di fatto, non viene rispettato.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda Silvio » mar set 26, 2006 20:53 pm

Enzolino ha scritto:
pasasò ha scritto:A parte il fatto che non credo sia paragonabile l'entità di incidenti stradali con quelli dovuti all'arrampicata non credo che la collettività abbia il diritto di calpestare la mia individualità. Il tuo è un discorso magari anche condivisibile se inteso su grande scala ma riguardo al limitato argomento dell'eutanasia il fatto di vivere in una società che incoraggia alla lotta per vivere (cosa bellissima!) non dovrebbe impedire al singolo di poter scegliere per la sua vita.
E' naturale che ognuno ci tenga alla vita ma qui mi sembra che si stia parlando di "vita vegetativa".
Sulla prima parte del tuo intervento, purtroppo non hai ragione. Spesso lo stato decide per noi senza interpellarci ed in virtu' della nostra "immaturita'" presunta o per altre ragioni (storiche, politiche, ecc). A me piace guidare la moto coi capelli al vento, ma son costretto ad usare il casco per compiacere le convenienze economiche della societa'. La mia individualita' e' calpestata perche' entra in conflitto con le convenienze della collettivita'.
Ma di esempi in cui scelta individuale e collettiva entrano in conflitto ce ne sono tantissimi. Dal servizio militare (in Italia non piu'), al rispetto nei confronti della bandiera (se la bruci pubblicamente ti mettono in galera), alla pisciata sull'angolo della strada.

Sulla vita vegetativa mi trovo d'accordo con Spider. Sono per l'autodeterminazione stabilita a priori. Come viene fatto per la donazione degli organi, altrimenti l'istituzionalizzazione dell'eutanasia sarebbe un'atto di arroganza peggiore di quello denunciato da coloro che la favoriscono.

Ma i miei punti volevano enfatizzare le contraddizioni di coloro che noiosamente danno colpa alla chiesa per tutti i mali del mondo e che celebrano la scelta individuale di autodeterminazione come diritto inalienabile negando l'evidenza per cui questo diritto, di fatto, non viene rispettato.

Ciao :wink:

Lorenzo


Lorenzo, resta comunque il dato di fatto che la mortalità per incidenti stradali, i feriti, gli invalidi, ed il loro "costo" sociale, non solo economico ovviamente, sono straordinariamente più alti dell'equivalente alpinistico.
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Messaggioda eiaKlim » mar set 26, 2006 21:16 pm

Enzolino ha scritto:Ma i miei punti volevano enfatizzare le contraddizioni di coloro che noiosamente danno colpa alla chiesa per tutti i mali del mondo e che celebrano la scelta individuale di autodeterminazione come diritto inalienabile negando l'evidenza per cui questo diritto, di fatto, non viene rispettato.


Tutti i mali del mondo magari no...





...ma una gran bella fetta!
Lei...è come un pomodoro...

Va messa in frigo
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