I moderati dagli Usa ci dicono: aprite le porte ai clandestini
di Piero Sansonetti
Sapete cosa è successo il primo maggio del 2006? Che per la prima volta nella storia un numero enorme di migranti clandestini ha vinto la paura, ha dichiarato sciopero ed è scesa in piazza, creando un?ondata di stupore e di preoccupazione in tutti gli Stati Uniti d?America. I clandestini, negli Stati Uniti, sono circa 12 milioni, cioè più o meno il 5 per cento della popolazione.
Moltissimi di loro lavorano, prendono paghe miserevoli, stentano a resistere alla fame, e fanno la fortuna dell?economia americana. A New York City pullulano le aziende tessili che fanno lavorare - segretamente - un gran numero di asiatici irregolari, e li pagano 5 dollari al giorno, per dieci o dodici ore di lavoro (cioè li pagano quasi quindici volte meno dei minimi stabiliti dalla legge) e in questo modo accumulano enormi profitti. Ogni tanto la polizia chiude una fabbrica, distribuisce qualche multa, poi non succede niente e la fabbrica riapre.
Questa grande massa di migranti-clandestini-lavoratori costituisce ormai una vera e propria classe sociale, con caratteristiche (e forza contrattuale) molto simili a quelle che un paio di secoli fa aveva la ?classe? degli schiavi. Sono una classe senza potere, senza diritto di voto, senza diritto di soggiorno, senza diritto di lavoro. Rischiano tutti i giorni l?espulsione, non godono neanche delle forme minime di welfare e di assistenza, sono costretti a obbedire ai padroni senza poter far valere alcun diritto e senza poter contrattare nulla.
Per questo la rivolta del primo maggio ha qualcosa di inedito, del tutto inedito, e di miracoloso. In nessun paese dell?occidente era ancora mai avvenuta qualcosa del genere. Se non resterà un episodio isolato, se questa lotta si estenderà dagli Stati Uniti all?Europa, cambieranno moltissime cose negli assetti economici e civili e sociali dell?occidente.
In America un giornale come il ?New York Times?, espressione delle classi dirigenti e della borghesia liberale e moderata, si è accorto di questa novità. E ha scritto un editoriale - che ieri abbiamo tradotto e pubblicato su ?Liberazione? - che nessun giornale italiano (tranne i giornali dichiaratamente della sinistra radicale) avrebbe accettato di pubblicare. In questo editoriale si bollano come reazionari e come esponenti della ?peggiore America?, non solo quelli "che organizzano le ronde anti-clandestini, paranoici ossessionati dalla violazione delle frontiere. Non sono solo loro a doversi vergognare, dopo l?esplosione di gioia di lunedì - scrive il New York Times - ma si devono vergognare anche i legislatori che hanno scritto una riforma sull?immigrazione basata su freddi calcoli elettorali... i nostri legislatori, a loro discredito, hanno eretto barriere su barriere, creato ostacoli legali e burocratici... realizzato le condizioni per una società con una sottoclasse permanente di lavoratori privata di ogni possibilità di crescere e migliorare...".
Il New York Times invita i legislatori a "vergognarsi", senza usare mezze parole, nonostante il tono sempre compassato e sobrio del giornalismo anglosassone. Noi non siamo abituati a usare termini così pesanti verso i nostri legislatori (quelli della Bossi- Fini, ma anche qualcuno che aveva scritto leggi precedenti, e creato i Cpt, eccetera eccetera); però ci sembra giusto fare rilevare al nostro ceto politico che l?opinione dei liberali moderati americani, al riguardo dei migranti, assomiglia più alle opinioni della sinistra radicale italiana che a quelle di tutto il resto dello schieramento politico di destra e di sinistra. In fondo fa piacere che il grande paese occidentale che per ultimo si è liberato della schiavitù, sia il primo ad accorgersi che si stanno creando nuovi fenomeni - sociali ed economici, e persino giuridici - di schiavitù, e sia il primo a sollevare una voce autorevole contro di essi, e ad apprezzare la sollevazione di questa nuova classe oppressa che è avvenuta il primo maggio nelle piazze di centinaia di città americane. Speriamo che il buonsenso, almeno questo minimo buonsenso liberale, faccia breccia anche da noi ora che è andata al governo la sinistra.
Vedi http://www.liberazione.it/commento.asp?tutto=1
Vedi anche http://www.repubblica.it/2006/04/sezion ... grati.html