Pecore nere in famiglia....

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Pecore nere in famiglia....

Messaggioda Herman » dom apr 02, 2006 22:59 pm

Il Presidente del Consiglio, nel suo programma elettorale dice che:

1.Inoltre la concorrenza, spesso asimmetrica o sleale, fatta dalla Cina, dall'India, dall'Asia in generale, ha causato e causa forti perdite e grandi paure ovunque in Europa, e non solo in Italia. Con effetti a catena.

2. Continueremo a sostenere le imprese, ed in particolare le piccole e le piccolissime imprese, che sono gli insostituibili motori dello sviluppo economico e del mercato e continueremo nella politica di sostegno del made in Italy, garanzia di creatività e qualità in tutto il mondo.

Il fratello invece... rilancia la Garelli. Lo storico marchio motociclistico è stato rilevato dalla Solari.com, controllata dalla PBf srl. La società, scrive MF, è quindi pronta a lanciare sul mercato uno scooter da 50 cc che sarà commercializzato in 30 mila esemplari e che costerà meno di 2.000 euro.
A realizzare lo scooter sara un'azienda cinese, la Shanghai..

Comunistaaaaaaaaaaaaaaaaa
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Messaggioda Poldo50 » dom apr 02, 2006 23:05 pm

contraddizioni...cose normali per lui. :roll:
Parla soltanto se le tue parole valgono più del silenzio
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Messaggioda Siloga66 » dom apr 02, 2006 23:10 pm

Però la storia dei cinesi che stanno comprando molte attività in Italia deve essere vera. Me l'hanno detto sia a Milano che a Bassano che a Mantova.
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.
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Messaggioda Herman » dom apr 02, 2006 23:16 pm

Si, nel tessile i laboratori terzisti lavorano oramai da almeno un quinquennio e di conseguenza anche i banchi dei mercati rionali sono per la maggior parte gestiti da cinesi....
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Messaggioda Siloga66 » dom apr 02, 2006 23:25 pm

Solo che non capisco: è cosa buona o no?
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.
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Messaggioda Herman » dom apr 02, 2006 23:38 pm

Dipende.

Per i sostenitori del capitalismo e del liberismo dovrebbe essere una buona cosa perchè favorisce la libera concorrenza a vantaggio del consumatore finale.

La realtà invece è maggiormente complessa della semplice teoria e la teoria sopra esposta non è applicabile.

Anche in Italia le privatizzazioni che avrebbero dovuto portare, secondo il principio di cui sopra, vantaggi per il consumatore finale hanno in realtà trasferito il monopolio dello stato ad un oligopolio di poche aziende che con accordi più o meno leciti si accordano per mantenere livelli di prezzo che consentono loro di ottenere utili e di restare tutte sul mercato.

Basta guardare gli utili esagerati che tali società continuano a fare grazie al fatto che la maggior parte di costi viene da loro riversata sul prezzo pagato dal consumatore finale.

Bravi tutti a fare i capitalisti con i portafogli degli altri. Fanculo.
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Messaggioda giudirel » dom apr 02, 2006 23:58 pm

A Milano gli immigrati cinesi si stanno comprando una zona intera... Chinatown.
Pagano in contanti e molto.
I milanesi che vivono lì sono un po' esasperati ma non c'è molto da fare.
I cinesi sono molto chiusi, si regolano le beghe fra di loro, anche quelle malavitose, e la leggenda vuole che non muoiano mai (nel senso che un altro subentra nello stesso passaporto.
Di sicuro è uno dei tanti scontri di cultura... e probabilmente non facile.
Negli states il problema è più avanti: i cinesi sono bravissimi (studenti, impiegati e poi dirigenti molto brillanti) e stanno colonizzando gli headquarter delle grandi società.
A fianco di questa integrazione assoluta (e molto efficente) nel campo del business spesso convivono abitudini, specie riferite alla sfera privata o del "clan" quasi feudali e impenetrabili per noi occidentali.
Cinesi, giapponesi e indiani (anche) sono spesso razzisti nei nostri confronti (ci possiamo definire caucasici? ariani non è certo carino!), tra l'altro perchè ai loro nasi siamo un po' puzzolenti e i nostri lineamenti appaiono loro grossolani e marcati.

Ovviamente la concorrenza dei prodotti cinesi è pesantissima da sostenere, visti i costi risibili della mano d'opera, ma non credo che barricarsi dietro dazi doganali sia la soluzione.
Un imprenditore che ho conosciuto recentemente mi ha confidato di considerare la cina una colossale opportunità, visto che in quel paese ci sono 350 milioni di persone con un tenore di vita "europeo" buoni estimatori del "made in italy" anche se molto attenti alla qualità e con i quali fare affari non è molto facile, essendo delle vere volpi nelle trattative commerciali.
Quello che è certo è che qui non c'è più spazio per attività a basso contenuto tecnologico o prive di "originalità artigianale". Se fai scarpe in Italia devi farle molto bene e cercando di non toppare... altrimenti un altro italiano che le fa fare in cina o in pakistan o un cinese direttamente... ti farà le scarpe!
Tutti noi ci avvantaggiamo dei prezzi convenienti dei prodotti delle tigri asiatiche quando siamo clienti (credo due terzi degli stracci che indosso, visto che in media sono vestito di tutto punto, scarpe comprese, con poco più di 50 euro)...
Ultima modifica di giudirel il lun apr 03, 2006 0:08 am, modificato 1 volta in totale.
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.
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Messaggioda cialtrone » lun apr 03, 2006 0:03 am

Siloga66 ha scritto:Solo che non capisco: è cosa buona o no?
Siloga: ragiona un poco.
I cinesi, comunisti dimmerda (e non sto affatto scherzando) sono attualmente al mondo lo stato che ha risolto il problema della mano d'opera, il vero costo del lavoro. Là è gratis. Chi si oppone viene sminuzzato.
Qui non lo possono fare, ma tra precarizzazzione, flexibilità, negri, marrocchini, cechi, bulgari e quanto altro, diciamo che sono riusciti *abbastanza* ad abbassarla, la costosità della mano d'opera.
Ma non a sufficienza per essere *competitivi*.

Quindi.
I cinesi si stanno comprando il mondo. Col sangue.
I cinesi producono di tutto.
Noi facciamo produrre a loro.
Loro guadagnano contantoni.
Vengono qui.
E si ciucciano tutto.
Anche perchè quando entrano a comprare non badano per il sottile: vuotano camionate di contanti.

Ma questo è normale per il capitalismo.
Basta guadagnare soldi.
Quindi non ci è un c***o da arrabbiarsi, per chi vive su quella dimensione.
Altrimenti sono fregnacce.
Non si può metterla in culo, e non accettare, prima o poi, di pigliarla.
E' energeticamente scorretto.

Ma.
Rifletti.

Un mondo dove la produzione sia *mandatoria* è possibilissimo.
Un mondo dove ognuno, a casa sua, fa e da qualcosa.
Un mondo dove nessuno ruba il lavoro, perchè il lavoro non è necessario *rubarlo*.

Non so se mi faccio intendere.
Buonanotte.
:-)
cialtrone
 

Messaggioda andreag » lun apr 03, 2006 1:03 am

cialtrone ha scritto:Ma.
Rifletti.

Un mondo dove la produzione sia *mandatoria* è possibilissimo.
Un mondo dove ognuno, a casa sua, fa e da qualcosa.
Un mondo dove nessuno ruba il lavoro, perchè il lavoro non è necessario *rubarlo*.

Non so se mi faccio intendere.
Buonanotte.
:-)


SEI UN COMUNISTACCIO! VERGOGNA!!!

:wink: :wink: :wink: :wink:

Andrea
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Messaggioda grip » lun apr 03, 2006 8:31 am

REGOLE UGUALI PER TUTTI, E CONTROLLI PIU' SEVERI.
I DAZI DEVONO ESSERE APPLICATI, TU VAI IN CINA E PAGHI IL 30% DI DAZIO PER VENDERE, LORO NO PER VENDERE DA NOI.
O loro furbi, o noi coglioni.
POI CI VOGLIONO + CONTROLLI NEL NS TERRITORIO il meccuggino che fa il poliziotto a Firenze mi dice che ci sono centinaia di laboratori cinesi che lavorano sottocosto (cercate di immagginare come), e producendo i capi di abbigliamento in ITALIA piazzano tranquillamente l'etichetta MADE IN ITALY :evil:

CONCORRENZA LEALE???????
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Messaggioda Topocane » lun apr 03, 2006 9:30 am

giudirel ha scritto:Negli states il problema è più avanti: i cinesi sono bravissimi (studenti, impiegati e poi dirigenti molto brillanti) e stanno colonizzando gli headquarter delle grandi società.


altra chicca...
rispetto a quanto detto qui sopra, ormai, sono già moooolto più avanti. sigh...
ci sono *quotatissime* università di studi e di master avanzati, in cina, che hanno sorpassato, e alla grande, le più quotate Harward, Oxford etc.etc.
ormai i rampolli della società bene vanno la a fare i master, le società mandano là i loro futuri dirigenti.
e gli stessi cinesi che anni fa, quelli che han potuto studiare, ovvio.. ( i primi p.e. usciti dalla ristrettezza della rivoluzione culturale) nei famosi e allora quotati campus, son a dirigere aziende occidentali, megaaziende, rilevate in blocco da giovani rampanti possidenti cinesi.
...e questo lascia pensare.
e molto.... a-ri-sigh.... :?

una bella analisi di quello che sta succedendo, quanto già successo, e i futuri sviluppi, molto incerti fra l'altro,
li potete trovare su questo interessantissimo libro;
http://www.lafeltrinelli.it/istituziona ... ?i=2163785
http://www.tuttocina.it/Editoria/il_sec_cinese.htm
http://www.miaeconomia.it/retrieval/hom ... Recensioni

buona lettura

8)
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Messaggioda ram| » lun apr 03, 2006 9:37 am

grip--- le favole.... avresti dovuto smettere anni fa di crederci.
nella zona di prato la maggioranza dei laboratori cinesi sono in crisi per via della concorrenza proveniente dalla madre patria. molti chiudono. altri diventano agenti di società cinesi, altri mettono i risparmi di una vita di lavoro 22 ore al giorno nell'import di prodotti, attività abbastanza rischiosa vista la concorrenza spietata che se in una stagione sbagli un colore sei bello che andato.

poi ci sono i grossi numeri. in tutti questi anni di crescita del PIL al 10% la cina ha messo i soldi in buoni del tesoro americani o in valuta americana. se gli girano i coglioni e iniziano a venderne anche una minima frazione sono in grado di destabilizzare anche in maniera significativa noi e il nostro modo di vivere.

la vera partita in questo senso si giocherà sulle risorse. per mantenere alti tassi di crescita la cina avrà bisogno di energia a qualsiasi prezzo e farà di tutto per averla.
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Messaggioda ram| » lun apr 03, 2006 9:38 am

era per dire che non serve a nulla una politica protezionistica a difesa dei tuoi prodotti quando sei di fronte ad una realtà economica in grado di fare dell'italia un solo boccone, non so se mi spiego
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Messaggioda grip » lun apr 03, 2006 9:47 am

ram| ha scritto:era per dire che non serve a nulla una politica protezionistica a difesa dei tuoi prodotti quando sei di fronte ad una realtà economica in grado di fare dell'italia un solo boccone, non so se mi spiego
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NON posso darti torto il tuo discorso non fa na piega.
Ma io pultroppo parlo da piccolo imprenditore, e se dall'alto qualcuno non cerca di aiutarmi io con le mie possibilità non posso certo INVESTIRE come possono fare i grossi del settore.

E' UN MONDO DIFFICILE.

Per le risorse energetiche non ti preoccupare i cinesi alternative interne al loro paese le trovano, prima di essere succubi degli altri.

ORA VADO A FAR CRESCERE IL PIL :wink:
A + TARDI CIAO :D
:D :D :D
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