kenzo ha scritto:
Stai commettendo l'errore di cui ho parlato. Se un fatto non viene collocato nel suo contesto storico allora le valutazioni diventano giacobine.
lungi da me dal voler giacobinare le valutazioni. non e' questione di contesto storico, tutti si devono mettere daccordo con un potere, la questione e' solamente morale : e' giusto usare qualsiasi mezzo per avere un guadagno? per me no, tutto ha un limite; in soldoni, tu mi puoi pubblicizzare la merda e me la puoi anche far mangiare, ma pretendere pure che io ti dica che ha un buon sapore e che non puzza e' un altro conto, pretendere poi che io sia pure contento che mi stai fregando, visto che tu me la spacci per lasagne, e' veramente un'esagerazione. mi ribello
kenzo ha scritto:Poi non ho capito cosa il paragone con la missione italiana in Iraq.
e' che i media di cui parlavi prima, asserviti evidentemente tutti ad un qualche potere, cercano di farci bere tutto , andreotti assolto, missione di pace in iraq, e' tutta colpa dell'euro, la privatizzazione abbassa le tariffe perche' aumenta la concorrenza, quello e' buonissimo e quell'altro e' cattivissimo, senza nessuna oggettivita'. tra l'altro, piu' andiamo avanti piu' manca la moralita' delle azioni: tutto mi e' lecito perche' ho potere o perche sono legato a lui.
nel '22 henry ford scriveva:
?Un industriale non può aver successo se non soddisfacendo la clientela?. Alla base del mio pensiero è la convinzione che lo spreco e l?avidità siano i maggiori impedimenti ad una produzione davvero buona. Io mi sono sempre sforzato di produrre con il minimo di spreco, sia per quel che riguarda le materie prime sia per quanto riguarda il lavoro operaio, e di vendere con il minimo del profitto, compensando tale minimo con un alto volume d?affari. Il prezzo deve essere in armonia con il potere d?acquisto del pubblico??.
e ancora i quattro principi su cui basava la sua gestione aziendale:
non avere né timore dell?avvenire, né idolatria del passato, ossia non avere paura degli eventuali fallimenti né farsi paralizzare dal timore di sbagliare; superare lo spirito di competizione, ossia ritagliarsi una fetta di mercato assolutamente propria, senza invadere le sfere altrui; far passare l?interesse della produzione davanti a quello del produttore, nel senso che i profitti devono esserci, naturalmente, ma devono essere la ricompensa di un buon prodotto; il profitto, e questa affermazione è ancora più rivoluzionaria, non può essere il punto di partenza dell?imprenditore, bensì il risultato dei servizi resi alla comunità; l?industria non può essere ridotta al mero fatto di vendere a caro prezzo ciò che si produce a poco.
sono sicuro che anche ford sara' sceso a compromessi con qualcuno, ma ha mantenuto la coerenza ed etica che ormai, quando si parla di soldi, per pochi che siano, non esiste piu'.
adesso si vende fumo e manco buono e guai a protestare perche' altrimenti sei fascista, comunista, terrorista, fuori dal mondo ecc. ecc...
la cosa peggiore e' pero' quando ti dicono "lascia perdere tanto non serve a niente".
forse non serverira' a nulla, ma intanto io protesto e mi tiro fuori dal coro.