la pubblicita' di 3

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Re: la pubblicita' di 3

Messaggioda Jocondor » gio nov 24, 2005 17:19 pm

tclimb_2 ha scritto:e' un po di giorni che ci penso e piu' ci penso e piu' mi girano le palle. quindi ho deciso di scrivere a 3, famosa ditta di telefonia, per protestare. qui sotto cio' che gli ho scritto.

Nonostante siate leader nel settore della telefonia UMTS, la vostra pubblicita'non vi fa onore. Il sig. Andreotti e' stato giudicato DEFINITIVAMENTE colpevole dalla corte di cassazione per per il reato di associazione per delinquere (art. 416), prescritto per decorrenza dei termini, ed assolto per INSUFFICIENZA DI PROVE per il reato di associazione mafiosa (art. 416bis); trovo vergognoso che la 3 si presenti all' italia ed all'europa servendosi della faccia, perquanto famosa ed importante, di un pregiudicato in odore di mafia.

non faro' mai nessun contratto con la vostra azienda, auguramdomi facciano lo stesso tutte le persone con un minimo di morale, finche' continuerete con questa linea editoriale, e soprattutto, finche' non avrete fatto le vostre piu' profonde scuse a tutte le vittime di mafia.


cordiali saluti


se iniziassimo tutti a rivoltarci, per quelli che io reputo veri e propri soprusi, vere e proprie prepotenze, camperemmo tutti molto meglio.

ciao luca



Aggiungerei anche che il testimonial è stato:
Assolto in primo grado per l'omicidio Pecorelli,
condannato in appello,
assolto in Cassazione
...devi imparare a leggere, oppure il tuo cervello è bruciato......
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Messaggioda trivi » gio nov 24, 2005 17:47 pm

Paolo Marchiori ha scritto:ehmmm....di che pubblicità si tratta? Hanno scelto Andreotti come testimonial? Chissa chi l'ha ideata sta pubblicità...bel genio...


e gli hanno affiancato la marini... :roll:
comunque sono d'accordo con normal man, è vermente abberrante vedere uno che ci dovrebbe rappresentare fare uno spot televisivo... :?
...E riempire la vita di vita, e non di attesa. (Buzz)

Ho qualcosa da dire, ma non so bene cosa
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Messaggioda kenzo » gio nov 24, 2005 17:51 pm

yinyang ha scritto:quello poi un giorno si e l'altro pure va da porta a porta a bearsi della conoscenza del papa, ma li mortacci sua!


C'è andato ieri sera mella puntata dedicata alla fiction su Giovanni Paolo II
:wink:
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Re: 3...

Messaggioda kenzo » gio nov 24, 2005 17:53 pm

brunoz ha scritto:Ciao !! :D
Sì, quella serie di spot è decisamente fuori luogo nella scelta del testimonial... :evil:
... oltretutto mi pare proprio che in un paio di battutine allusive i riferimenti a certi
"trascorsi" poco chiari sia evidente...
Liberissima la "3" di scegliersi il modo di promozionarsi... ma pure liberissimi noialtri
di sceglierci altri operatori di telefonìa... :wink:
Miao


Se accendi il televisore zio Giulio te lo ritrovi un pò in tutte le salse.

Un caso?
Occupandomi di comunicazione direi di no.
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Re: la pubblicita' di 3

Messaggioda kenzo » gio nov 24, 2005 17:57 pm

tclimb_2 ha scritto:e' un po di giorni che ci penso e piu' ci penso e piu' mi girano le palle. quindi ho deciso di scrivere a 3, famosa ditta di telefonia, per protestare. qui sotto cio' che gli ho scritto.

Nonostante siate leader nel settore della telefonia UMTS, la vostra pubblicita'non vi fa onore. Il sig. Andreotti e' stato giudicato DEFINITIVAMENTE colpevole dalla corte di cassazione per per il reato di associazione per delinquere (art. 416), prescritto per decorrenza dei termini, ed assolto per INSUFFICIENZA DI PROVE per il reato di associazione mafiosa (art. 416bis); trovo vergognoso che la 3 si presenti all' italia ed all'europa servendosi della faccia, perquanto famosa ed importante, di un pregiudicato in odore di mafia.

non faro' mai nessun contratto con la vostra azienda, auguramdomi facciano lo stesso tutte le persone con un minimo di morale, finche' continuerete con questa linea editoriale, e soprattutto, finche' non avrete fatto le vostre piu' profonde scuse a tutte le vittime di mafia.


cordiali saluti


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ciao luca


La mia ammirazione.

Accetta però il consiglio di leggere qualcosa legato ai rapporti tra mafia e politica. Sono convinto che il tuo giudizio sarebbe meno tranciante, come è capitato a me.
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Re: la pubblicita' di 3

Messaggioda Jocondor » ven nov 25, 2005 10:58 am

kenzo ha scritto:
tclimb_2 ha scritto:e' un po di giorni che ci penso e piu' ci penso e piu' mi girano le palle. quindi ho deciso di scrivere a 3, famosa ditta di telefonia, per protestare. qui sotto cio' che gli ho scritto.

Nonostante siate leader nel settore della telefonia UMTS, la vostra pubblicita'non vi fa onore. Il sig. Andreotti e' stato giudicato DEFINITIVAMENTE colpevole dalla corte di cassazione per per il reato di associazione per delinquere (art. 416), prescritto per decorrenza dei termini, ed assolto per INSUFFICIENZA DI PROVE per il reato di associazione mafiosa (art. 416bis); trovo vergognoso che la 3 si presenti all' italia ed all'europa servendosi della faccia, perquanto famosa ed importante, di un pregiudicato in odore di mafia.

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Accetta però il consiglio di leggere qualcosa legato ai rapporti tra mafia e politica. Sono convinto che il tuo giudizio sarebbe meno tranciante, come è capitato a me.



Cosa intendi dire?
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Re: la pubblicita' di 3

Messaggioda kenzo » ven nov 25, 2005 11:48 am

Jocondor ha scritto:
kenzo ha scritto:
tclimb_2 ha scritto:e' un po di giorni che ci penso e piu' ci penso e piu' mi girano le palle. quindi ho deciso di scrivere a 3, famosa ditta di telefonia, per protestare. qui sotto cio' che gli ho scritto.

Nonostante siate leader nel settore della telefonia UMTS, la vostra pubblicita'non vi fa onore. Il sig. Andreotti e' stato giudicato DEFINITIVAMENTE colpevole dalla corte di cassazione per per il reato di associazione per delinquere (art. 416), prescritto per decorrenza dei termini, ed assolto per INSUFFICIENZA DI PROVE per il reato di associazione mafiosa (art. 416bis); trovo vergognoso che la 3 si presenti all' italia ed all'europa servendosi della faccia, perquanto famosa ed importante, di un pregiudicato in odore di mafia.

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cordiali saluti


se iniziassimo tutti a rivoltarci, per quelli che io reputo veri e propri soprusi, vere e proprie prepotenze, camperemmo tutti molto meglio.

ciao luca


La mia ammirazione.

Accetta però il consiglio di leggere qualcosa legato ai rapporti tra mafia e politica. Sono convinto che il tuo giudizio sarebbe meno tranciante, come è capitato a me.


Cosa intendi dire?


L'argomento meriterebbe un topic.

Diciamo che in molti si sono trovati invischiati in qualcosa che pensavano di dominare e invece li ha soggiogati, consapevolmente o no. Purtroppo all'analisi storica i giornalisti prediligono giudizi superficiali e faziosi che diventano la lettura storica dei fatti.
E che noi subiamo.
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Re: la pubblicita' di 3

Messaggioda tclimb_2 » ven nov 25, 2005 12:27 pm

kenzo ha scritto:Diciamo che in molti si sono trovati invischiati in qualcosa che pensavano di dominare e invece li ha soggiogati, consapevolmente o no. Purtroppo all'analisi storica i giornalisti prediligono giudizi superficiali e faziosi che diventano la lettura storica dei fatti.
E che noi subiamo.


non credo alla buna fede di certe aziende ne alla buona fede di certe persone. con certi poteri ci si allea e basta, come gli italiani nella guerra all'iraq, hai voglia a dire che era una missione di pace.
Ultima modifica di tclimb_2 il ven nov 25, 2005 12:42 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Buzz » ven nov 25, 2005 12:38 pm

La figura di Andreotti riassume un esemplare intreccio di poteri, ognuno dei quali ha parti chiare e parti meno chiare o decisamente oscure.

Il potere logora chi non ce l'ha.

In questa frase, nuda e cruda, la sua filosofia. Con tutte le sue implicazioni.

Andreotti per decenni, in un crescendo rossiniano, avrebbe potuto dire "l'etat c'est moi" e ha riassunto in se necessariamente tutte le ombre di questo Stato durante gli anni della guerra fredda, a tutti i livelli.

Prima o poi, tutto ciò che non si sarebbe dovuto sapere è arrivato alle sue orecchie. Prima o poi, tutto ciò che si doveva fare ma che non avrebbe dovuto essere fatto, è stato fatto.
Prima o poi...


mafia, servizi segreti, servizi deviati, lobbies occulte tipo P2, controllo sociale, fondi da gestire, soldi soldi soldi.... = potere.

do ut des... intrecci indissolubili: favori da rendere, conti da pagare, favori da ricambiare...

la figura di andreotti non potrà mai essere delineata in piena luce, è figlio del suo tempo.

chissà cose gli dice la sua coscienza di cristiano, ora che la fine della vita si avvicina e il redde rationem incombe...

magari pensa sinceramente che tutto ciò che ha fatto lo ha fatto per il bene del paese, nei limiti del possibile per un uomo, che può sbagliare.

non mi meraviglierei affatto e forse dal suo punto di vista ha anche ragione.
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Re: la pubblicita' di 3

Messaggioda kenzo » ven nov 25, 2005 12:47 pm

tclimb_2 ha scritto:
kenzo ha scritto:Diciamo che in molti si sono trovati invischiati in qualcosa che pensavano di dominare e invece li ha soggiogati, consapevolmente o no. Purtroppo all'analisi storica i giornalisti prediligono giudizi superficiali e faziosi che diventano la lettura storica dei fatti.
E che noi subiamo.


non credo alla buna fede di certe aziende ne alla buona fede di certe persone. con certi poteri ci si allea e basta, come gli italiani nella guerra all'iraq, ai voglia a dire che era una missione di pace.


Stai commettendo l'errore di cui ho parlato. Se un fatto non viene collocato nel suo contesto storico allora le valutazioni diventano giacobine.

Poi non ho capito cosa il paragone con la missione italiana in Iraq.
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Re: la pubblicita' di 3

Messaggioda tclimb_2 » ven nov 25, 2005 13:54 pm

kenzo ha scritto:
Stai commettendo l'errore di cui ho parlato. Se un fatto non viene collocato nel suo contesto storico allora le valutazioni diventano giacobine.


lungi da me dal voler giacobinare le valutazioni. non e' questione di contesto storico, tutti si devono mettere daccordo con un potere, la questione e' solamente morale : e' giusto usare qualsiasi mezzo per avere un guadagno? per me no, tutto ha un limite; in soldoni, tu mi puoi pubblicizzare la merda e me la puoi anche far mangiare, ma pretendere pure che io ti dica che ha un buon sapore e che non puzza e' un altro conto, pretendere poi che io sia pure contento che mi stai fregando, visto che tu me la spacci per lasagne, e' veramente un'esagerazione. mi ribello


kenzo ha scritto:Poi non ho capito cosa il paragone con la missione italiana in Iraq.


e' che i media di cui parlavi prima, asserviti evidentemente tutti ad un qualche potere, cercano di farci bere tutto , andreotti assolto, missione di pace in iraq, e' tutta colpa dell'euro, la privatizzazione abbassa le tariffe perche' aumenta la concorrenza, quello e' buonissimo e quell'altro e' cattivissimo, senza nessuna oggettivita'. tra l'altro, piu' andiamo avanti piu' manca la moralita' delle azioni: tutto mi e' lecito perche' ho potere o perche sono legato a lui.

nel '22 henry ford scriveva:
?Un industriale non può aver successo se non soddisfacendo la clientela?. Alla base del mio pensiero è la convinzione che lo spreco e l?avidità siano i maggiori impedimenti ad una produzione davvero buona. Io mi sono sempre sforzato di produrre con il minimo di spreco, sia per quel che riguarda le materie prime sia per quanto riguarda il lavoro operaio, e di vendere con il minimo del profitto, compensando tale minimo con un alto volume d?affari. Il prezzo deve essere in armonia con il potere d?acquisto del pubblico??.
e ancora i quattro principi su cui basava la sua gestione aziendale:
non avere né timore dell?avvenire, né idolatria del passato, ossia non avere paura degli eventuali fallimenti né farsi paralizzare dal timore di sbagliare; superare lo spirito di competizione, ossia ritagliarsi una fetta di mercato assolutamente propria, senza invadere le sfere altrui; far passare l?interesse della produzione davanti a quello del produttore, nel senso che i profitti devono esserci, naturalmente, ma devono essere la ricompensa di un buon prodotto; il profitto, e questa affermazione è ancora più rivoluzionaria, non può essere il punto di partenza dell?imprenditore, bensì il risultato dei servizi resi alla comunità; l?industria non può essere ridotta al mero fatto di vendere a caro prezzo ciò che si produce a poco.

sono sicuro che anche ford sara' sceso a compromessi con qualcuno, ma ha mantenuto la coerenza ed etica che ormai, quando si parla di soldi, per pochi che siano, non esiste piu'.

adesso si vende fumo e manco buono e guai a protestare perche' altrimenti sei fascista, comunista, terrorista, fuori dal mondo ecc. ecc...
la cosa peggiore e' pero' quando ti dicono "lascia perdere tanto non serve a niente".
forse non serverira' a nulla, ma intanto io protesto e mi tiro fuori dal coro.
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Re: la pubblicita' di 3

Messaggioda Jocondor » ven nov 25, 2005 14:00 pm

kenzo ha scritto:
tclimb_2 ha scritto:
kenzo ha scritto:Diciamo che in molti si sono trovati invischiati in qualcosa che pensavano di dominare e invece li ha soggiogati, consapevolmente o no. Purtroppo all'analisi storica i giornalisti prediligono giudizi superficiali e faziosi che diventano la lettura storica dei fatti.
E che noi subiamo.


non credo alla buna fede di certe aziende ne alla buona fede di certe persone. con certi poteri ci si allea e basta, come gli italiani nella guerra all'iraq, ai voglia a dire che era una missione di pace.


Stai commettendo l'errore di cui ho parlato. Se un fatto non viene collocato nel suo contesto storico allora le valutazioni diventano giacobine.

Poi non ho capito cosa il paragone con la missione italiana in Iraq.



Non sono daccordo con il senso del tuo discorso.

E' vero che un fatto sociale (che abbia dimensioni di massa) deve essere valutato nel contesto storico, che può agire da attenuante oppure da aggravante.

Un fatto personale, e cioè la complicità o addirittura la commissione di delitti, deve essere valutato di fronte alla Legge (e lo scrivo maiuscolo...); se commesso da un personaggio pubblico, peggio se da un uomo politico, dovrebbe a mio avviso essere valutato anche moralmente e politicamente, ma queste valutazioni vengono prima e non dopo il tribunale.

La diretta partecipazione e la complicità del senatore A. con i peggiori fatti della nostra Repubblica, sono evidenti; il mio giudizio su di lui è assolutamente tranchant.

Il fatto che nei tribunali se la sia cavata, sta soltanto a dimostrare che processare il potere nel nostro paese è impossibile; e che in galera ci vanno soltanto i ladri di polli.

E ricordiamoci sempre che se la è cavata perchè i pentiti, così utili contro le BR, non bastano più di fronte al lato oscuro del potere; che viene coperto così da altri poteri, precisamente come una loggia P2, palese e niente affatto segreta.

E adesso chiamami pure giacobino, lo considererò un complimento. 8O
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Messaggioda kenzo » ven nov 25, 2005 14:51 pm

Scusate, priviligiamo i fatti ai luoghi comuni.

Andreotti è stato colluso con la mafia fino al 1980: questa è la morale della Cassazione.

La stessa Cassazione ha scritto che lo zio non poteva non sapere con chi aveva a che fare (Lima, Ciancimino, i Salvo, ecc., cioè i notabili della DC che comandavano in Sicilia e portavano i voti e i soldi alla sua corrente).

Ma perchè fino al 1980 ? Cosa è successo dopo? Ma sopratutto, perchè si è fatto coinvolgere, quando è succcesso e con chi? Fino a quale livello si sono spinti i suoi rapporti?

Una valutazione seria e, sottolineo, storica, cerca di rispondere (se può) a queste domande (e in parte si trovano nella sentenza del processo ed in altre collaterali). Il pubblico in questo modo può farsi un opinione oggettiva. Purtroppo in Italia il giornalismo investigativo non esiste più, ma questo è un altro discorso.

Quando si parla di mafia (zona nera e grigia insieme) bisogna fare molta attenzione a dare una interpretazione, perchè essa ha un suo codice comportamentale, un linguaggio, una cultura, modelli e schemi di valutazione totalemente diversi dai nostri. Il primo che capì questo è stato Falcone, che era un palermitano nato e cresciuto con l'odore mafioso di Brancaccio e per questo era in grado di ascoltare ciò che per altri era incomprensibile. E proprio perchè aveva capito e la sua lezione veniva imparata da altri è stato ucciso.

Restare legati agli slogan di piazza o dei manifesti degli anni 70 non ci fa fare grandi passi.

Dimenticheremmo la lezione di Falcone.
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Messaggioda Buzz » ven nov 25, 2005 14:56 pm

in effetti kenzo,
tu sembri essere uno che la lezione sul linguaggio della mafia l'ha capita benissimo

parli e sembra tu sottintenda sempre qualche altra cosa,
il tuo è un metalinguaggio.
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Messaggioda yinyang » ven nov 25, 2005 14:57 pm

Buzz ha scritto:parli e sembra tu sottintenda sempre qualche altra cosa


ah ecco allora non sono il solo che non capisce un caxxo
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Messaggioda tclimb_2 » ven nov 25, 2005 15:07 pm

kenzo ha scritto:
Restare legati agli slogan di piazza o dei manifesti degli anni 70 non ci fa fare grandi passi.

Dimenticheremmo la lezione di Falcone.


:?: :?: :?:

cioe'? non va bene dire che andreotti e' un mafioso? che devo guardare il perche' ed il percome sia successo? e poi magari anche scusarlo?
se rubo una macchina vado in galera, al giudice mica interessa se ho perso l'autobus o se ero in ritardo per il matrimonio.

boh, ma forse non capisco io
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Messaggioda Silvio » ven nov 25, 2005 15:29 pm

kenzo ha scritto:Scusate, priviligiamo i fatti ai luoghi comuni.

Andreotti è stato colluso con la mafia fino al 1980: questa è la morale della Cassazione.

La stessa Cassazione ha scritto che lo zio non poteva non sapere con chi aveva a che fare (Lima, Ciancimino, i Salvo, ecc., cioè i notabili della DC che comandavano in Sicilia e portavano i voti e i soldi alla sua corrente).

Ma perchè fino al 1980 ? Cosa è successo dopo? Ma sopratutto, perchè si è fatto coinvolgere, quando è succcesso e con chi? Fino a quale livello si sono spinti i suoi rapporti?

Una valutazione seria e, sottolineo, storica, cerca di rispondere (se può) a queste domande (e in parte si trovano nella sentenza del processo ed in altre collaterali). Il pubblico in questo modo può farsi un opinione oggettiva. Purtroppo in Italia il giornalismo investigativo non esiste più, ma questo è un altro discorso.

Quando si parla di mafia (zona nera e grigia insieme) bisogna fare molta attenzione a dare una interpretazione, perchè essa ha un suo codice comportamentale, un linguaggio, una cultura, modelli e schemi di valutazione totalemente diversi dai nostri. Il primo che capì questo è stato Falcone, che era un palermitano nato e cresciuto con l'odore mafioso di Brancaccio e per questo era in grado di ascoltare ciò che per altri era incomprensibile. E proprio perchè aveva capito e la sua lezione veniva imparata da altri è stato ucciso.

Restare legati agli slogan di piazza o dei manifesti degli anni 70 non ci fa fare grandi passi.

Dimenticheremmo la lezione di Falcone.



su questo sono d'accordo con te, ma non mi sembra che nell'ambito di questa discussione vi sia stato un qualche accenno a quel (peraltro indimenticabile, almeno per me 8) 8) 8) ) periodo.
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Messaggioda Jocondor » ven nov 25, 2005 15:38 pm

kenzo ha scritto:Scusate, priviligiamo i fatti ai luoghi comuni.

Andreotti è stato colluso con la mafia fino al 1980: questa è la morale della Cassazione.

La stessa Cassazione ha scritto che lo zio non poteva non sapere con chi aveva a che fare (Lima, Ciancimino, i Salvo, ecc., cioè i notabili della DC che comandavano in Sicilia e portavano i voti e i soldi alla sua corrente).

Ma perchè fino al 1980 ? Cosa è successo dopo? Ma sopratutto, perchè si è fatto coinvolgere, quando è succcesso e con chi? Fino a quale livello si sono spinti i suoi rapporti?

Una valutazione seria e, sottolineo, storica, cerca di rispondere (se può) a queste domande (e in parte si trovano nella sentenza del processo ed in altre collaterali). Il pubblico in questo modo può farsi un opinione oggettiva. Purtroppo in Italia il giornalismo investigativo non esiste più, ma questo è un altro discorso.

Quando si parla di mafia (zona nera e grigia insieme) bisogna fare molta attenzione a dare una interpretazione, perchè essa ha un suo codice comportamentale, un linguaggio, una cultura, modelli e schemi di valutazione totalemente diversi dai nostri. Il primo che capì questo è stato Falcone, che era un palermitano nato e cresciuto con l'odore mafioso di Brancaccio e per questo era in grado di ascoltare ciò che per altri era incomprensibile. E proprio perchè aveva capito e la sua lezione veniva imparata da altri è stato ucciso.

Restare legati agli slogan di piazza o dei manifesti degli anni 70 non ci fa fare grandi passi.

Dimenticheremmo la lezione di Falcone.


I manifesti o gli slogan non c'entrano proprio niente.

Il fatto è che i pentiti di mafia, Buscetta in primis, riferiscono di fatti avvenuti fino al loro pentimento (e non dopo); fatti nei quali era implicato lo zio.

E poi non c'è solo la mafia: c'è la "sovranità limitata" dell'Italia, che ha fatto da sfondo alle stragi ed alterrorismo degli anni '70.

Andreotti, ad esempio, "brucia" Gladio nel 1992, dopo che nel '90 il carteggio di via Montenevoso e successivamente le indagini del giudice Mastelloni avevano rivelato che sisteva questa struttura segreta; ma lui ne era al corrente da tempo, e si guardava bene dal rivelarlo, seppur chiamato a testimoniare sulle stragi, alle quali opponeva il segreto di stato.
L'assassinio di Pecorelli è del 1979, come pure quello di Giorgio Ambrosoli e la morte in carcere di Sindona dev'essere dei primi anni '80. L'assassinio di Dalla Chiesa è del 1982.

I pentiti che parlano di questi fatti, lo fanno successivamente, dopo il 1985, e perciò le indagini si sono appuntate su quel periodo.

Questi sono i fatti che si sono verificati.
Questi bastano abbondantemente per giudicare l'uomo ed il politico.
Non capisco proprio cosa c'entri la visione (certo acuta) di Falcone.
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Messaggioda Silvio » ven nov 25, 2005 15:43 pm

Jocondor ha scritto:
kenzo ha scritto:Scusate, priviligiamo i fatti ai luoghi comuni.

Andreotti è stato colluso con la mafia fino al 1980: questa è la morale della Cassazione.

La stessa Cassazione ha scritto che lo zio non poteva non sapere con chi aveva a che fare (Lima, Ciancimino, i Salvo, ecc., cioè i notabili della DC che comandavano in Sicilia e portavano i voti e i soldi alla sua corrente).

Ma perchè fino al 1980 ? Cosa è successo dopo? Ma sopratutto, perchè si è fatto coinvolgere, quando è succcesso e con chi? Fino a quale livello si sono spinti i suoi rapporti?

Una valutazione seria e, sottolineo, storica, cerca di rispondere (se può) a queste domande (e in parte si trovano nella sentenza del processo ed in altre collaterali). Il pubblico in questo modo può farsi un opinione oggettiva. Purtroppo in Italia il giornalismo investigativo non esiste più, ma questo è un altro discorso.

Quando si parla di mafia (zona nera e grigia insieme) bisogna fare molta attenzione a dare una interpretazione, perchè essa ha un suo codice comportamentale, un linguaggio, una cultura, modelli e schemi di valutazione totalemente diversi dai nostri. Il primo che capì questo è stato Falcone, che era un palermitano nato e cresciuto con l'odore mafioso di Brancaccio e per questo era in grado di ascoltare ciò che per altri era incomprensibile. E proprio perchè aveva capito e la sua lezione veniva imparata da altri è stato ucciso.

Restare legati agli slogan di piazza o dei manifesti degli anni 70 non ci fa fare grandi passi.

Dimenticheremmo la lezione di Falcone.


I manifesti o gli slogan non c'entrano proprio niente.

Il fatto è che i pentiti di mafia, Buscetta in primis, riferiscono di fatti avvenuti fino al loro pentimento (e non dopo); fatti nei quali era implicato lo zio.

E poi non c'è solo la mafia: c'è la "sovranità limitata" dell'Italia, che ha fatto da sfondo alle stragi ed alterrorismo degli anni '70.

Andreotti, ad esempio, "brucia" Gladio nel 1992, dopo che nel '90 il carteggio di via Montenevoso e successivamente le indagini del giudice Mastelloni avevano rivelato che sisteva questa struttura segreta; ma lui ne era al corrente da tempo, e si guardava bene dal rivelarlo, seppur chiamato a testimoniare sulle stragi, alle quali opponeva il segreto di stato.
L'assassinio di Pecorelli è del 1979, come pure quello di Giorgio Ambrosoli e la morte in carcere di Sindona dev'essere dei primi anni '80. L'assassinio di Dalla Chiesa è del 1982.

I pentiti che parlano di questi fatti, lo fanno successivamente, dopo il 1985, e perciò le indagini si sono appuntate su quel periodo.

Questi sono i fatti che si sono verificati.
Questi bastano abbondantemente per giudicare l'uomo ed il politico.
Non capisco proprio cosa c'entri la visione (certo acuta) di Falcone.




1986, 20 marzo, ore 14, 12....


http://www.cronologia.it/storia/a1981a15.htm
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Silvio
 
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Messaggioda whitemount » lun nov 28, 2005 13:27 pm

Bravo tclimb.
Quella pubblicità fa schifo, non che le altre siano MOLTO più educative.
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whitemount
 
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