da Roberto » gio nov 03, 2005 13:31 pm
gennaio 2001
Più veloce della luce?
Daniela Mugnai
Il testo integrale dell'articolo si trova su «Le Scienze» di gennaio 2001
Anche tra coloro che hanno messo fine ai loro interessi scientifici con l?esame di maturità pochi hanno dimenticato che la velocità della luce è un limite invalicabile. Per le più svariate ragioni, nella mente di tutti è ben impresso questo concetto: nulla può superare la velocità della luce. Non solo, ma ammettere il suo superamento porta a quelli che in fisica si chiamano «paradossi», che sono alla base della moderna fantascienza.
E forse è per questo che la notizia di recenti misure, relative alla propagazione in aria di onde elettromagnetiche, nelle quali si evidenziava un comportamento «superluminale» ha valicato il confine dei laboratori per invadere i mezzi di comunicazione.
Nell?esperimento condotto a Firenze - all?Istituto di ricerca sulle onde elettromagnetiche «Nello Carrara» del Consiglio nazionale delle ricerche - si è indagata proprio questa zona, considerando un particolare insieme di onde noto come fascio di Bessel. Nelle misure eseguite con il nostro apparato sperimentale, il ritardo relativo alla distanza di un metro è pari a 3,155 nanosecondi, più breve rispetto a quello di 3,333 nanosecondi che si sarebbe ottenuto per una velocità di propagazione uguale a quella della luce: la velocità del fascio di Bessel è superiore a c del 5 per cento. In un altro caso, la velocità è risultata di circa il 25 per cento maggiore di quella della luce.
Per comprendere i risultati dell?esperimento è bene ricordare che le onde elettromagnetiche sono caratterizzate da tre diverse velocità: la velocità di fase, la velocità di gruppo, e la velocità del segnale, che è la più importante, poiché da essa dipende il trasporto dell?informazione. Le prime due possono essere superiori a c, mentre la velocità del segnale ha come limite invalicabile la velocità della luce. Così, nell?esperimento descritto, la modulazione di una portante origina un pacchetto d?onde e la velocità a esso legata è una velocità di gruppo ma, a rigore, non si può parlare di velocità del segnale.
Viene perciò da chiedersi perché l?esperimento abbia destato tanto clamore. I motivi principali sono due. Il primo è che la grande semplicità dell?esperimento non lascia spazio a fantasiose speculazioni e a modelli teorici ad hoc. Nel nostro caso, le leggi che governano la propagazione sono quelle ben note.
Il secondo motivo si basa sulle seguenti considerazioni: se supponiamo di avere impulsi sempre più rarefatti, può la misura subire dei cambiamenti rispetto a quella già fatta? E ancora: l?esperimento si è svolto in assenza di dispersione e in questa situazione, per le onde elettromagnetiche, le tre velocità coincidono. Si può estendere questa conclusione anche ai fasci di Bessel?
Speculazioni teoriche di questo tipo sembrerebbero non escludere la possibilità che anche la velocità del segnale possa superare la velocità della luce nel vuoto. Occorre tuttavia grande cautela: per chiarire il problema sono necessarie ulteriori indagini, sia teoriche sia sperimentali.
Ma se risultasse che anche la velocità del segnale è superiore a c, che cosa succederebbe? Sarebbe una scoperta interessante, ma certo non un annullamento delle leggi fisiche preesistenti. Nuove scoperte porteranno sempre a un allargamento della conoscenza e a un suo arricchimento, mai a un annullamento.
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