sciopero, diritti e doveri.

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Messaggioda il.bruno » mar ott 18, 2005 9:32 am

Silvio ha scritto:certamente, ma dipende anche da quale parte stavano le persone che te li hanno raccontati, quei periodi.


ed a giudicare da quello che scrivi, e da come lo scrivi, non ci vuole molto a capire "da quale parte stavano".

1. stavano dalla parte di quelli che ci mettevano 2 ore in più una sera sì e l'altra no (o forse "sì" anche quella) a tornare a casa perchè c'era il Mario Capanna di turno che bloccava tutto (però erano delle conquiste di civiltà)
2. chi me li ha raccontati sono i miei genitori e da quale parte stessero non sono cavoli tuoi (possibile che non si riesca a ragionare fuori da logiche di schieramento, ma con questa scusa ci si sente in diritto di squalificare ogni affermazione?)
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Messaggioda Freespirit » mar ott 18, 2005 14:49 pm

stefano michelazzi ha scritto:
Freespirit ha scritto:
stefano michelazzi ha scritto:
Freespirit ha scritto:
stefano michelazzi ha scritto:
Freespirit ha scritto:una parte del sindacato crede di avere solo diritti e pochi doveri.

molte volte si sciopera solo per motivi di stampo "politico" e non quando realmente la situazione lo richiede.



il dire e non dire in una discussione non porta alcun beneficioi alla stessa...

indica gli episodi che consideri tali


la CGIL, la stessa che ieri ha avuto 2 suoi segretari arrestati per estorsione a imprenditori nell'astigiano.



questi sarebbero episodi di scioperi politici?

mi sa che o ti sfugge l'italiano o ti diverti a far polemica gratuita...il titolo di questo topic è lo sciopero, non se ci siano dirigenti poco seri all'interno del sindacato...


era solo per fare un esempio di serietà sindacale.

scioperi politici li ho vissuti personalmente e a tutt'oggi sono allo scontro quotidiano con i rappresentanti sindacali che non fanno un c***o dal mattino alla sera, rubando soldi all'azienda e ai lavoratori.

l'Italia va male anche grazie a questa gente qui!!!

comunque non l'avete ancora capito (o forse è fatto apposta?) che alla situazione economica attuale lo sciopero non serve a un c***o???

se scioperate alle aziende fate ancora un favore!!!


per la seconda volta spari a zero senza dire niente...

rappresentanti sindacali? e chi sarebbero costoro? a me non risulta esista alcun rappresentante sindacale in Italia ci sono delegati ci sono dirigenti ma l'unico rappresentante è il sindacato stesso che rappresenta i lavoratori...e questo stabilito per legge.

non scrivo questo per cercare il pelo nell'uovo, ma per definire il fatto che tu spari a zero e spari pure male...

che tra i sindacalisti ci siano delle mele marce è risaputo, ma che ci sia anche chi fa bene sindacato pure...
tu che parli di soldi...hai mai tirato fuori un centesimo per pagare un sindacalista?
mi sa di no hai mai sentito parlare di volontariato? ebbene caro amico è questo il sistema nel sindacato, e vorrei vedere te a farti il culo per ore dopo il lavoro per cercare di far quadrare situazioni che ormai in italia sono al collasso da anni tutto a gratis e sentirti pure insultare come stai facendo tu...
dici che l'italia va male per "questa gente"?
io dico che l'italia va male perchè troppi come fai tu parlano per frasi fatte, non sanno assolutamente un c***o di quello che succede attorno a loro ma sono convinti di saperlo perchè gliel'ha detto l'amico o lo zio di turno...
il discorso sarebbe ancora lungo, e ne abbiamo parlato varie volte sul forum quindi mi fermo quì.

Aspetto ancora che tu mi definisca sciopero politico e me ne faccia un esempio...


non ti preoccupare che so benissimo di cosa parlo perchè lo vivo quasi quotidianamente in fabbrica.

secondo te i sindacalisti fanno volontariato? 8O
magari se i delegati sindacali, come tu hai precisato, facessero attività sindacale dopo il lavoro...il problema è che lo fanno durante l'orario di lavoro grazie a centinaia di ore di permessi sindacali e quindi non lavorando una sola ora a settimana!!!

e credimi che non è propaganda, ma è quello che avviene sotto i miei occhi, parlo di ciò che avviene nelle grandi aziende.

e conosco anche tutte le porcherie che sono avvenute durante alcuni accordi aziende-parti sociali nella mia zona a spese dei lavoratori.
conosco anche, e rispetto, tutte le cose buone del sindacato negli anni delle lotte operaie ma sono schifato da questo sindacato di oggi che fa di tutto per fare i propri interessi e non di chi dovrebbe tutelare.

p.s: faccio l'operaio.
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Messaggioda pasasò » mar ott 18, 2005 15:48 pm

A SpiritoLibero: quello che dici è a volte vero e lo condivido; in taluni casi il sindacalista è il lecchino del padrone asservito ai soli interessi della fabbrica, sempre pronto a firmare di tutto senza nemmeno consultare chi dovrebbe tutelare.

Tuttavia, cosa fai per andare oltre questo schifo?
L'attività sindacale è libera e i delegati sono eletti democraticamente, quindi perchè non ti proponi, perchè non ti esponi in prima persona cercando di cambiare le cose dall'interno facendo una seria attività sindacale di opposizione?

Io vedo che in fabbrica tutti sono pronti a lamentarsi, a criticare, ma quando si tratta di prendere l'iniziativiva c'è un generale dissolvimento.
Così come in molti recenti scioperi: pochi fuori dai cancelli, molti dentro a farsi belli agli occhi del potere, ma mando c'è da incassare il dividendo delle lotte che non hanno fatto, non rifiutano mai gli aumenti che grazie all'azione di altri hanno ottenuto.

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Messaggioda Silvio » mar ott 18, 2005 15:53 pm

il.bruno ha scritto:
Silvio ha scritto:certamente, ma dipende anche da quale parte stavano le persone che te li hanno raccontati, quei periodi.


ed a giudicare da quello che scrivi, e da come lo scrivi, non ci vuole molto a capire "da quale parte stavano".

1. stavano dalla parte di quelli che ci mettevano 2 ore in più una sera sì e l'altra no (o forse "sì" anche quella) a tornare a casa perchè c'era il Mario Capanna di turno che bloccava tutto (però erano delle conquiste di civiltà)
2. chi me li ha raccontati sono i miei genitori e da quale parte stessero non sono cavoli tuoi (possibile che non si riesca a ragionare fuori da logiche di schieramento, ma con questa scusa ci si sente in diritto di squalificare ogni affermazione?)
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Messaggioda il.bruno » mar ott 18, 2005 15:59 pm

Silvio ha scritto:
il.bruno ha scritto:
Silvio ha scritto:certamente, ma dipende anche da quale parte stavano le persone che te li hanno raccontati, quei periodi.


ed a giudicare da quello che scrivi, e da come lo scrivi, non ci vuole molto a capire "da quale parte stavano".

1. stavano dalla parte di quelli che ci mettevano 2 ore in più una sera sì e l'altra no (o forse "sì" anche quella) a tornare a casa perchè c'era il Mario Capanna di turno che bloccava tutto (però erano delle conquiste di civiltà)
2. chi me li ha raccontati sono i miei genitori e da quale parte stessero non sono cavoli tuoi (possibile che non si riesca a ragionare fuori da logiche di schieramento, ma con questa scusa ci si sente in diritto di squalificare ogni affermazione?)
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Messaggioda Silvio » mar ott 18, 2005 16:04 pm

io lo so.
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Messaggioda Topocane » mar ott 18, 2005 16:06 pm

basta....

SCIOPERO!!!

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8)
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Messaggioda Micol » mar ott 18, 2005 16:23 pm

Secondo me meglio uno sciopero ben fatto, serio, bloccando tutto, che mille scioperetti malfatti, di cui a volte non ci si accorge neanche. Come le occupazioni a scuola, alle superiori era diventata una moda e non si otteneva più nulla...
"Se arrampicassi come so de roba che se magna e se beve li gradi mia li dovrebbero inventà"


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Messaggioda il.bruno » mar ott 18, 2005 16:29 pm

Silvio ha scritto:io lo so.

a pensarci bene una volta l'ho anche scritto
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Messaggioda Davide62 » mar ott 18, 2005 18:00 pm

pasasò ha scritto:..........
Io vedo che in fabbrica tutti sono pronti a lamentarsi, a criticare, ma quando si tratta di prendere l'iniziativiva c'è un generale dissolvimento.
Così come in molti recenti scioperi: pochi fuori dai cancelli, molti dentro a farsi belli agli occhi del potere, ma mando c'è da incassare il dividendo delle lotte che non hanno fatto, non rifiutano mai gli aumenti che grazie all'azione di altri hanno ottenuto.

Questo opportunismo mi risulta veramente vomitevole!

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Messaggioda Fokozzone » mer ott 19, 2005 8:15 am

HappyFra ha scritto:
Fokozzone ha scritto: Allora fammi la spiega: a milano il detentore dei capitali e rendite sarebbe il comune, che sovvenziono io con le mie tasse. Quindi se aumentiamo lo stipendio a un dipendente del comune, che magari prende già più di me, si fa giustizia in quanto il datore di lavoro, che sono io [b][in qualità di contribuente], prende di meno (perché pago più tasse) e il dipendente prende di più (ma guadagnava già di più). [/b]In più ho subito i disagi e la presa per il culo degli scioperi.

Il ragionamento fila?

FKZ


se io sono un lavoratore dipendente che pulisce i cessi dell' ATM e che guadagna meno dei tranvieri, in quanto paga le tasse è in senso lato datore di lavoro dei tranvieri. Però subisco lo sciopero etc etc. ed è un caso che nella realtà esiste eccome
Fokozzone


Risposte molto facili:
1. No
2. Mai detto che fare l'imprenditore sia un paradiso economico, soprattutto se uno si paga tutte le sue tasse come facevo io (e come continuo a fare da dipendente), e non ho mai detto che lo status di dipendente sia da compatire. Come al solito non fai altro che mettere in continuazione parole sbagliate sulla bocca degli altri, oltre ad avere parole sbagliate sulla tua. Per la cronaca, anche senza evadere le tasse, da impenditore ne pagavo comunque marcatamente meno. Il cambio è una scelta personale e professionale che c'entra poco con i soldi, nel senso che mi hanno offerto un lavoro che mi interessa e che richiede l'assunzione.

Contento?

Detto ciò, se rileggi il tuo post dal quale è partito questo filone, puoi vedere chiaramente che tu hai scritto senza ambiguità che il supposto dipendente X guadagna più di te (o dell'ipotetico imprenditore) perché tu (ipotetico imprenditore) paghi più tasse. Il che in palese contraddizione con la matematica, la logica del sistema fiscale e le tue stesse parole di cui sopra.
No, te lo spiego per l' ultima volta, forse era scritto in modo troppo conciso, comunque ho sottolineato i concetti chiave. Aumentando lo stipendio ai tranvieri si aumentano le spese del comune, il che implica un aumento delle tasse (+spese pubbliche =+tasse). Queste graveranno anche sui lavoratori modestamente retribuiti che prendono il tram per lavorare. E, in senso lato, questi lavoratori, in quanto cittadini che pagano le tasse, sono datori di lavoro dei tranvieri.
Infatti ho scritto "datori di lavoro" e non "imprenditori" (quella parola è uscita al michelazzi) e che lo status dell' imprenditore sia sempre migliore di quello del dipendente è una convinzione che ho attribuito al michelazzi, non a te. A te ho attribuito una visione schierata a favore del dipendente, magari mi sbaglio, ma in questo discorso sembrava proprio così.
Comunque spesso ci sfugge che quando i dipendenti pubblici fanno casino, lo fanno contro di noi cittadini, che alla fin fine siamo gli utenti, ma anche i datori di lavoro.

Tornando off topic, hai scritto che non evadevi le tasse, perché?
Esistono secondo me due risposte
1) parecchi imprenditori sono onesti
2) parecchi imprenditori hanno una clientela composta da società che scaricano l' IVA e quindi fatturano tutto.

Secondo me sono vere entrambe, anche se la n 1) starà sulle palle al michelazzi (e ci credo, cosa ci sta a fare il sindacalista se l' imprenditore è onesto?)

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Messaggioda il.bruno » mer ott 19, 2005 9:43 am

Fokozzone ha scritto:No, te lo spiego per l' ultima volta, forse era scritto in modo troppo conciso, comunque ho sottolineato i concetti chiave.

io avevo capito da subito, ma si vede che per HF sono cose troppo terra terra
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Messaggioda Baldazzar » mer ott 19, 2005 10:01 am

Fokozzone ha scritto:
HappyFra ha scritto:
Fokozzone ha scritto: Allora fammi la spiega: a milano il detentore dei capitali e rendite sarebbe il comune, che sovvenziono io con le mie tasse. Quindi se aumentiamo lo stipendio a un dipendente del comune, che magari prende già più di me, si fa giustizia in quanto il datore di lavoro, che sono io [b][in qualità di contribuente], prende di meno (perché pago più tasse) e il dipendente prende di più (ma guadagnava già di più). [/b]In più ho subito i disagi e la presa per il culo degli scioperi.

Il ragionamento fila?

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se io sono un lavoratore dipendente che pulisce i cessi dell' ATM e che guadagna meno dei tranvieri, in quanto paga le tasse è in senso lato datore di lavoro dei tranvieri. Però subisco lo sciopero etc etc. ed è un caso che nella realtà esiste eccome
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Risposte molto facili:
1. No
2. Mai detto che fare l'imprenditore sia un paradiso economico, soprattutto se uno si paga tutte le sue tasse come facevo io (e come continuo a fare da dipendente), e non ho mai detto che lo status di dipendente sia da compatire. Come al solito non fai altro che mettere in continuazione parole sbagliate sulla bocca degli altri, oltre ad avere parole sbagliate sulla tua. Per la cronaca, anche senza evadere le tasse, da impenditore ne pagavo comunque marcatamente meno. Il cambio è una scelta personale e professionale che c'entra poco con i soldi, nel senso che mi hanno offerto un lavoro che mi interessa e che richiede l'assunzione.

Contento?

Detto ciò, se rileggi il tuo post dal quale è partito questo filone, puoi vedere chiaramente che tu hai scritto senza ambiguità che il supposto dipendente X guadagna più di te (o dell'ipotetico imprenditore) perché tu (ipotetico imprenditore) paghi più tasse. Il che in palese contraddizione con la matematica, la logica del sistema fiscale e le tue stesse parole di cui sopra.
No, te lo spiego per l' ultima volta, forse era scritto in modo troppo conciso, comunque ho sottolineato i concetti chiave. Aumentando lo stipendio ai tranvieri si aumentano le spese del comune, il che implica un aumento delle tasse (+spese pubbliche =+tasse). Queste graveranno anche sui lavoratori modestamente retribuiti che prendono il tram per lavorare. E, in senso lato, questi lavoratori, in quanto cittadini che pagano le tasse, sono datori di lavoro dei tranvieri.
Infatti ho scritto "datori di lavoro" e non "imprenditori" (quella parola è uscita al michelazzi) e che lo status dell' imprenditore sia sempre migliore di quello del dipendente è una convinzione che ho attribuito al michelazzi, non a te. A te ho attribuito una visione schierata a favore del dipendente, magari mi sbaglio, ma in questo discorso sembrava proprio così.
Comunque spesso ci sfugge che quando i dipendenti pubblici fanno casino, lo fanno contro di noi cittadini, che alla fin fine siamo gli utenti, ma anche i datori di lavoro.

Tornando off topic, hai scritto che non evadevi le tasse, perché?
Esistono secondo me due risposte
1) parecchi imprenditori sono onesti
2) parecchi imprenditori hanno una clientela composta da società che scaricano l' IVA e quindi fatturano tutto.

Secondo me sono vere entrambe, anche se la n 1) starà sulle palle al michelazzi (e ci credo, cosa ci sta a fare il sindacalista se l' imprenditore è onesto?)

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Non ne sono sicuro al 100% e vorrei conferma..... ma mi risulta che l'aumento di stipendio che hanno ottenuto sia stato finanziato con parte degli introiti dalla vendita del carburante diesel, introiti che dovevavo essere utilizzati per un rinnovo più massiccio dei mezzi tipo bus e navette che non erano (e non sono) più conformi alle ultime norme euro...

per il resto, trovo che alcune categorie di lavoratori siano "privilegiate" con l'uso dello sciopero rispetto ad altre.... spesso mi chiedo perchè praticamente ogni mese da almeno 20 anni dobbiamo subirci scioperi per il trasporto aereo.... va bene che l'alitalia sia messa male.... ma che palle.... ogni anno si sente di 2 o 3 mila esuberi... ma quanta gente è impiegata in 'sto buco nero??? ma cos'era (o cos'è) un parcheggio di amici nipoti conoscenti????
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Messaggioda pasasò » mer ott 19, 2005 12:27 pm

Confermo il finanzimento dell'aumento salariale tramite accise sulla benzina.

Piuttosto che ridurre la coperta ATM a manager/dirigenti si sono chiamati tutti i cittadini a tesserne i lembi.

Tuttavia la colpa non è dei lavoratori, ripeto nessuna guerra tra poveri.
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Messaggioda HappyFra » mer ott 19, 2005 13:37 pm

Fokozzone ha scritto:
HappyFra ha scritto:
Fokozzone ha scritto: Allora fammi la spiega: a milano il detentore dei capitali e rendite sarebbe il comune, che sovvenziono io con le mie tasse. Quindi se aumentiamo lo stipendio a un dipendente del comune, che magari prende già più di me, si fa giustizia in quanto il datore di lavoro, che sono io [b][in qualità di contribuente], prende di meno (perché pago più tasse) e il dipendente prende di più (ma guadagnava già di più). [/b]In più ho subito i disagi e la presa per il culo degli scioperi.

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2. Mai detto che fare l'imprenditore sia un paradiso economico, soprattutto se uno si paga tutte le sue tasse come facevo io (e come continuo a fare da dipendente), e non ho mai detto che lo status di dipendente sia da compatire. Come al solito non fai altro che mettere in continuazione parole sbagliate sulla bocca degli altri, oltre ad avere parole sbagliate sulla tua. Per la cronaca, anche senza evadere le tasse, da impenditore ne pagavo comunque marcatamente meno. Il cambio è una scelta personale e professionale che c'entra poco con i soldi, nel senso che mi hanno offerto un lavoro che mi interessa e che richiede l'assunzione.

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Detto ciò, se rileggi il tuo post dal quale è partito questo filone, puoi vedere chiaramente che tu hai scritto senza ambiguità che il supposto dipendente X guadagna più di te (o dell'ipotetico imprenditore) perché tu (ipotetico imprenditore) paghi più tasse. Il che in palese contraddizione con la matematica, la logica del sistema fiscale e le tue stesse parole di cui sopra.
No, te lo spiego per l' ultima volta, forse era scritto in modo troppo conciso, comunque ho sottolineato i concetti chiave. Aumentando lo stipendio ai tranvieri si aumentano le spese del comune, il che implica un aumento delle tasse (+spese pubbliche =+tasse). Queste graveranno anche sui lavoratori modestamente retribuiti che prendono il tram per lavorare. E, in senso lato, questi lavoratori, in quanto cittadini che pagano le tasse, sono datori di lavoro dei tranvieri.
Infatti ho scritto "datori di lavoro" e non "imprenditori" (quella parola è uscita al michelazzi) e che lo status dell' imprenditore sia sempre migliore di quello del dipendente è una convinzione che ho attribuito al michelazzi, non a te. A te ho attribuito una visione schierata a favore del dipendente, magari mi sbaglio, ma in questo discorso sembrava proprio così.
Comunque spesso ci sfugge che quando i dipendenti pubblici fanno casino, lo fanno contro di noi cittadini, che alla fin fine siamo gli utenti, ma anche i datori di lavoro.

Tornando off topic, hai scritto che non evadevi le tasse, perché?
Esistono secondo me due risposte
1) parecchi imprenditori sono onesti
2) parecchi imprenditori hanno una clientela composta da società che scaricano l' IVA e quindi fatturano tutto.

Secondo me sono vere entrambe, anche se la n 1) starà sulle palle al michelazzi (e ci credo, cosa ci sta a fare il sindacalista se l' imprenditore è onesto?)

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Lasciamo perdere la polemica su quello che hai scritto o quello che intendevi. Il percorso che indichi come trasferimento di denaro dai cittadini che pagano le tasse ai tranvieri mi sembra talmente semplificato da perdere parecchio del suo significato, se non come pura provocazione. Come chiunque conosce un po' della finanza pubblica sa, le leve non sono così dirette e prima che un aumento di stipendio di una categoria non enorme come gli autoferrotranvieri si scarichi sulle tasse passa un po' di acqua sotto i ponti. E in ogni caso, quei soldi vengono prelevati da un calderone, che è la finanza pubblica generale, nel quale si versano gli introiti della fiscalità, ma da quello stesso calderone vengono prelevati ben altri importi per giochini come, ad esempio, il ponte sullo stretto, e via dicendo. Per cui, scusa, ma la tua causa - effetto mi sembra veramente difficile da comprare. Anche perché è molto facile invece capovolgerla in un'ipotesi opposta e, fino ad un certo punto, altrettanto arbitraria, che dice: pago stipendi più alti agli strati medio-bassi della popolazione, aumentano i consumi, aumenta la produzione, aumenta il gettito fiscale, posso diminuire le aliquote fiscali.
Come vedi, dipende, come al solito da come la vedi.

Tornando off-topic, concordo che entrambi i casi siano veri: esistono un sacco di imprenditori onesti che non si sognano di evadere, ed esistono categorie di attività nelle quali evadere è molto difficile. Detto ciò, ti racconto un aneddoto. Anni fa, quando facevo l'imprenditore, ho perso un progetto che mi interessava anche parecchio, e non solo da un punto di vista economico, contro un concorrente fece un offerta che per me sarebbe stata puramente sotto costo. Dopo qualche tempo ho conosciuto un ex-collaboratore di quella azienda, il quale mi ha candidamente confessato che da loro era pratica comune "scordarsi" di registrare i ricavi per le fatture regolarmente emesse, in questo modo trattenendosi pure l'IVA.
Non so se nei sei al corrente, ma in Italia fino a pochissimo tempo fa e forse tutt'ora l'unico incrocio tra poste fiscali che viene fatto in modo automatico riguarda i versamenti delle ritenute d'acconto.
Quei signori, oltre ad un vantaggio competitivo totalmente improprio, si intascavano qualche centinaio di milioni cash in più ogni anno. E poi, ogni tanto, pagavano un'inezia per il condono. Bello, no?
Infine, rimane il fatto difficilmente contestabile che mentre l'imprenditore o i lavoratore autonomo hanno la facoltà di scelta, se evadere o no, il dipendente questa facoltà non ce l'ha.

Un'ultima annotazione: non sono per nulla d'accordo che in presenza di imprenditori onesti il sindacato non serva. La ridistribuzione della ricchezza prodotta, le condizioni di lavoro, le modalità di gestione del personale... possono e entro certi termini devono rappresentare un terreno di sano confronto e conflitto tra le parti sociali, e questo a prescindere dall'onestà di imprenditori e sindacalisti. E' una dinamica che riguarda i diritti degli uni e degli altri che, in molti casi, comportano attriti che possono essere ricomposti con ragionevole soddisfazione reciproca, mentre in altri, quando la torta diventa troppo piccola per accontentare tutti, richiedono che entrambe le parti facciano sacricifi. Il compito del sindacato è, mi pare, quello di rappresentare i lavoratori in questa dinamica. Il tutto a prescindere dall'onestà delle parti in causa.
Ogni problema complesso ammette almeno una soluzione semplice. Sbagliata.


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Messaggioda Baldazzar » mer ott 19, 2005 13:39 pm

pasasò ha scritto:Confermo il finanzimento dell'aumento salariale tramite accise sulla benzina.

Piuttosto che ridurre la coperta ATM a manager/dirigenti si sono chiamati tutti i cittadini a tesserne i lembi.

Tuttavia la colpa non è dei lavoratori, ripeto nessuna guerra tra poveri.


E perchè manager/dirigenti dovevano auto-ridursi lo stipendio? Questa decisione doveva essere presa da chi di dovere... e, ben più importante, alcune teste degli alti livelli probabilmente dovevano cadere...(senso figurato s'intende..).
Cmq non ho niente da eccepire sugli stimpendi manageriali (sempre non siano dovuti a spintarelle o parentele varie...), ma ho molto da criticare sugli stipendi favolosi degli "onorevoli"... che già approffittano di privilegi assolutamente non corretti...
Per le colpe..... mia nonna dice che la colpa non si è mai sposata... perchè nessuno mai la vuole.... :wink:
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Messaggioda pasasò » mer ott 19, 2005 14:02 pm

La mia affermazione voleva chiamare alla riflessione su un fatto evidente nel mondo economico contemporaneo, informato al principio che i profitti sono privati ma le perdite collettive, per cui il prezzo delle malgestioni/riduzioni di domanda/etc lo pagano sempre e solo i lavoratori..
Emblematico è il caso Enron: mentre l'azienda va a rotoli e i manager ci guadagnano lautamente tramite il meccanismo delle stock option; oppure per restare a casa nostra in Fiat anni '90 vengono fatti modelli e scelte di marketing dal dubbio valore ma Romiti ha buoniuscita miliardari, mentre negli stabilimenti si delocalizza o si taglia in toto.
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