aculnaig ha scritto:E come si può cambiare gli italiani ? Sinceramente, senza ironia. un pessimista acul.
Caro te, con incerità e serietà, ci avessi la ricetta in tasca, andrei in giro disposto anche a farmi sodomizzare.
Un punto di partenza ineccepibile sta in quello che ha scritto la vacca Buzz. Parlo sul serio. Solamente prendere coscienza di quelle 10 righe ci sarebbe da fare la corsa a chi cambia prima.
Ciò che ci frena maggiormente sono l'abitudine e l'adattabilità. E la memoria storica breve.
Esempi da liceo occupato: della ultima guerra, 40-45, non si ricorda più una fava nessuno. Dico nessuno. Mai esistita. E sono passate solo due generazioni, neanche. Degli olocausti nuclearii si è persa traccia. Delle stragi civili pure.
Noi (plurale maiestatis) abbiamo perso completamente il senso del tempo. Perso completamente il senso della locazione.
Ci limitiamo a vivere per soddisfare bisogni secondari indotti.
Stiamo andando incontro a catastrofi naturali con ipnotica flemma, con ignoranza abissale. Massacriamo migliaia di persone senza accorgercene, tutti i giorni. Umiliamo il pensiero umano ogni secondo. Solamente perchè il mondo che abitiamo ci sembra questo da sempre. Solamente perchè la metodica di vita nostra ci sembra questa da sempre. Rimossi il passato, ed il futuro, stiamo in un presente annoiatissimo e nel contempo frenetico.
Per questo, ad esempio, non perdonerò mai a nessuna sinistra di aver affossato la politica del lavoro con la flessibilità. Questo a mio avviso è stato un passo epocale, che ha ristretto ulteriormente la nostra visione temporale. Prima almeno esisteva il progetto a lungo termine, dove lungo significava 10-20 anni.
Ora parli con Neschi, ottimo ingegniere sinistrorso, e trova inconcepibile progetti di ricerca più lunghi di due (2) anni. Cristo! Due anni! In due anni io capisco cosa ho sul tavolo.
Ed è ovvio. Ora chi ha un contratto di qualsiasi tipo per due anni si ritiene unto dalla buona sorte. E di conseguenza due anni è ora un progetto a lungo termine. Nessuno investe nulla, su robe più lunghe, a meno che si tratti di chiara speculazione.
Su tutte le scelte che l'ultima sinistra ha fatto pesa la maschera potente di uno stile di vita UNICO. Non nego che sia difficile governare. Difficilissimo. Ma è chiaro che ormai la politica è asservita ad altro, non certo all'uomo.
Io nel mio, ho deciso che comincio da piccole cose. E cerco di comunicarle. Come esperienza, non come credo ossessionante.
Azzerata la televisione (da 5 anni). Azzerati acquisti superflui di tutti i tipi, controllando assolutamente il luogo di produzione e la marca. Ridotto l'utilizzo macchina, tranne, ahimè, quando devo andare a scalare (del resto, sto in una nicchia di mercato, e quindi sono un target...). Ridotto l'utilizzo energetico al minimo. Unica eccezione, una connessione ADSL, PC, ma che uso pure per procurarmi il cibo necessario.
Anche sull'alimentazione sterzata vigorosa: eliminati i prodotti di grande distribuzione. Eliminato l'eccesso clamoroso di calorie presente su gran parte delle tavole italiane. Frutta e verdura di stagione. Solamente. Possibilmente acquistata in loco.
Ho volutamente accettato lavoro con compenso basso, ma con possibilità di maggior tempo a disposizione.
Tolti da sette anni i soldi dalla banca (per quelli che ho). Solo l'anno passato li ho riportati in un istituto di credito che mi pare, dopo varie informazioni e chiacchere, soddisfare i miei requisiti, la Banca Etica.
Vaccate, certo. Vaccate da liceale brufoloso. Le cose importanti, ti insegnano, sono altre. Sono quelle da grandi, con la cravatta e la ventiquattrore in mano.
Ma secondo me per cambiare è necessario riacquistare coscienza di se, dei propri limiti nel rispetto di quello che ci sta attorno. Non sto parlando di menate zen. Sto parlando di semplice biologia molecolare.
E per convincere gli italiani, dovresti profondere cultura a nastro, in Italia. Cultura ormai parcellizzata e pressochè scomparsa. Non è un caso che il nostro governo stia facendo le peggiori vaccate nella scuola. Università massacrate, licei rivoluzionati, libri di testo costosissimi, facilities a chi va lavorare a 16 anni. La cultura muove le idee, il pensiero non si arrugginisce, le prospettive sono sempre differenti, e gli oggetti li vedi sempre da angolazioni differenti. Meno cultura, più ignoranza, più facilità di massificazione, più mercato certo. Tutte boiate. Ma estremamente semplici.
Dunque. O pigli un fucile e spari (non scherzo, la storia insegna, e non continuo in quanto credo tu capisca da solo...) oppure ti opponi passivamente, al pensiero unico. Si parte dal piccolo, sino a raggiungere la massa critica. Questa roba qui è risaputa. Un sistema lo cambi da dentro con massa critica, oppure da fuori a martellate. Roba nota.
Ti lascio con altro esempio da liceo post-occupazione e brufoli:
cosa credi succederebbe se nel mese prossimo 20 milioni (20.000.000) di italiani (un terzo degli abitanti della penisola) togliessero i propri soldi dalla loro banca?
Spero di non esserti risultato patetico.
Alè!
Ultima modifica di cialtrone il ven set 23, 2005 20:57 pm, modificato 1 volta in totale.