
19.09.2005
I problemi cognitivi della vecchiaia
Uno studio di fMRI conferma i cambiamenti cerebrali associati all'invecchiamento
I problemi di memoria a breve termine che accompagnano il normale invecchiamento sono associati all'incapacità di "filtrare" le distrazioni circostanti, e non a quella di focalizzare l'attenzione. Lo sostiene uno studio di ricercatori dell'Università della California di Berkeley, pubblicato online sulla rivista "Nature Neuroscience".
Anche se i pazienti più anziani lamentano spesso difficoltà a escludere le distrazioni, per la prima volta uno studio con la risonanza magnetica funzionale ha dimostrato che le disfunzioni mnemoniche dipendono più dall'interferenza da parte di informazioni irrilevanti che dall?'incapacità di concentrarsi su quelle rilevanti.
"La difficoltà ad escludere le distrazioni - spiega il neurologo Adam Gazzaley, principale autore dello studio - influisce su un gran numero di attività quotidiane, come la guida, la lettura e le interazioni sociali, e può ridurre notevolmente la qualità della vita. Questi risultati rivelano che essere in grado di focalizzarsi in modo efficace sulle informazioni rilevanti non è sufficiente ad assicurare il corretto funzionamento della memoria".
La scoperta suggerisce che l'incapacità di ignorare le informazioni che distraggono è al centro di molti problemi cognitivi che accompagnano la vecchiaia, e che farmaci mirati a questo aspetto potrebbero risultare più efficaci nel migliorare la memoria rispetto a quelli che favoriscono la capacità di concentrazione. Gazzaley e colleghi stanno ora studiando il ruolo terapeutico di differenti medicazioni, compresi alcuni farmaci usati per trattare il morbo di Alzheimer, su individui anziani con deficit cognitivi.
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