Suggerimento su eMule

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Suggerimento su eMule

Messaggioda kenzo » mer set 14, 2005 17:37 pm

Ho iniziato da poco a utilizzare eMule ed ho qualche difficoltà (ho abbandonato kazaa e imesh, mentre winmix è troppo complicato).

Ringrazio anticipatamente le anime pie che vorranno darmi qualche info alle seguenti domande.

1) Come faccio a limitare il numero di upload?
2) Le fonti di una istanza di file possono riferirsi a server diversi?
3) E' possibile connettersi a più server contemporaneamente?
4) Come faccio ad ottimizzare il download?
Parlami, Parlami Cuore,
tutte le cose si rinnovano
i cuori si aggiusteranno lungo la curva
e I sentieri che si incrociano
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Messaggioda dags1972 » mer set 14, 2005 18:01 pm

premessona

1) scaricare materiale coperto da copyright è reato...

il mulo è così fatto lo devi lasciare fare...non ci sono ottimizzazioni sul download...la cosa migliore per velocizzare e di non togliere un secondo dopo il loro completamento i file ma lasciarli in condivisione

limitare l'upload ipotizzando una adsl normale... lo setti a 10 e tu in download sei illimitato
cmq in alto c'è opzioni ci clicchi e poi vai su connessione ... spunti limite di upload e lo regoli almeno a 10...
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Messaggioda paolo75 » mer set 14, 2005 18:10 pm

La risposta ad ogni domanda su emule:

http://www.emule.it/guida_emule/default2.asp
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Messaggioda Davide62 » mer set 14, 2005 18:24 pm

Grazie Kenzo, avevo bisogno delle stesse informazioni :wink:
Naturalmente grazie anche a chi ha risposto :lol:
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Messaggioda dags1972 » lun set 19, 2005 15:28 pm

Da un’iniziativa di due mamme americane
Un club per portare la Riaa in tribunale
Sulla scia del caso Santangelo, un gruppo di presunti violatori del copyright si ribella al «ricatto» delle major

STATI UNITI - «Ne abbiamo abbastanza!». In sostanza è questo il grido di guerra delle vigorose fondatrici dell’internet club internazionale «We’re Not Taking Any More», nato per riunire attorno a sé tutti coloro che sono determinati a contrastare i metodi adottati dall’industria del disco nella sua caccia al ladro di canzoni.
IL PRECEDENTE - L’idea di unire le forze e combattere le azioni intraprese dalla Riaa contro le sue vittime si ispira alla vicenda di Patricia Santangelo, che per prima si è rifiutata di rispettare il pagamento milionario richiesto dalla Recording Industry a titolo di risarcimento per aver scaricato musica protetta da copyright. L’associazione delle major le aveva infatti notificato che attraverso il suo indirizzo IP era stato possibile identificarla quale utilizzatrice del software per il file sharing di Kazaa, e per questo le aveva fatto causa. Tuttavia, prima di iniziare il procedimento, le era stata offerta la possibilità di patteggiare (possibilità che però non era menzionata nella denuncia) pagando una determinata somma di denaro alle società danneggiate, e liberarsi così da tutte le accuse a suo carico. Questa sorta di “condono” le avrebbe evitato il rischio di dover corrispondere gli importi milionari previsti dalla legge sulla violazione del diritto d’autore in caso di colpevolezza, nonché le eventuali spese legali.
LA NUOVA BATTAGLIA – Ora un gruppo di madri di giovani utenti P2P – anch’essi denunciati e successivamente invitati a patteggiare dalla Riaa – ha deciso di seguire l’esempio della Santangelo, ribellandosi a quello che lei per prima ha definito un vero e proprio racket organizzato dai grandi nomi del settore per proteggere il proprio mercato. Le due fondatrici del club, Dawnell Leadbetter e Tanya Andersen, invitano quanti si trovano nella loro situazione a non piegarsi al ricatto dell’industria del disco e chiedono di unire le forze per ottenere giustizia. Secondo loro, infatti, è necessario agire e arrivare allo scontro in tribunale, perché solo attraverso un processo sarà possibile dimostrare la propria innocenza e, magari, ottenere una sentenza favorevole.
NOVITA’DA HOLLYWOOD – Nel frattempo gli studios di Hollywood si mobilitano per proteggersi dalla piaga delle pirateria cinematografica. Sei big del settore hanno infatti deciso di finanziare un laboratorio di ricerca multimilionario, con l’intento preciso di spingere il più possibile lo sviluppo di nuovi metodi e tecnologie che ostacolino efficacemente l’attività dei pirati del grande schermo. Il consorzio non-profit è stato battezzato MovieLabs e comincerà a lavorare alla fine di quest’anno, con un budget di spesa di oltre 30 milioni di dollari per i primi due anni di attività.
tanti saluti e buone salite a tutti
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Messaggioda brookite » lun set 19, 2005 16:27 pm

dags1972 ha scritto:... Il consorzio non-profit è stato battezzato MovieLabs e comincerà a lavorare alla fine di quest?anno, con un budget di spesa di oltre 30 milioni di dollari per i primi due anni di attività.

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Come no!! poi salta fuori un ragazzino mezzo genio e mezzo pirata che in una settimana ti schiavarda due anni di attibvità protezionistica.
La protezione informatica NON ESISTE. Assolutamente. :wink:

saluti,
Mirco
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Messaggioda Siloga66 » mer set 21, 2005 1:20 am

Grazie per il link. Sto cercando anch'io di imparare ad usare il mulo.
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.
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Messaggioda meki » mer set 21, 2005 10:24 am

brookite ha scritto: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Come no!! poi salta fuori un ragazzino mezzo genio e mezzo pirata che in una settimana ti schiavarda due anni di attibvità protezionistica.
La protezione informatica NON ESISTE. Assolutamente. :wink:

saluti,
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ohhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!! questo si che è parlare :) :)
nel dubbio stringi.Immagine
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Messaggioda brookite » mer set 21, 2005 11:42 am

meki ha scritto:
brookite ha scritto: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Come no!! poi salta fuori un ragazzino mezzo genio e mezzo pirata che in una settimana ti schiavarda due anni di attibvità protezionistica.
La protezione informatica NON ESISTE. Assolutamente. :wink:

saluti,
Mirco


ohhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!! questo si che è parlare :) :)


ma, non so se il tuo commento è ironico o meno cmq ho 1 minuto di tempo e ti spiego meglio percè non può esistere la protezione contro la pirateria.

Tu metti insieme 200 esperti (ed è già un team di dimensioni incredibili, non ne ho mai visto di cosi grandi) e li fai lavorare per un anno ? due ? allo studio di una protezione.
Non appena avranno finito questa salterà in un tempo tanto più breve quanto maggiore sarà la diffusione del prodotto da proteggere.
Per questi motivi:

50 su 100 qualcuno del team passerà informazioni sul metodo di protezione. A questo punto ci vuole poco.

se non si passano informazioni ci pensa la comunità di hacker nel mondo (e stiamo parlando di decine di migliaia) che con il loro cervello, il loro tempo ma soprattutto la loro determinazione costituiscono un team che nessuna multinazionale potrebbe permettersi.

Il caso 3 (protezione dei telefonini) è esemplare.
Il crack è stato visto sul mercato dopo circa dieci giorni dalla commercializzazione dei prodotti!! In questo caso era fin troppo chiaro che qualcuno dall'interno aveva parlato .
Morale: dopo aver speso un mare di quattrini per la protezione 3 ne sta spendendo altrettanti in cause ed indagini.
E tanti saluti a tutti.

Mirco
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