Noi non ce l'abbiamo con l'Islam, è l'Islam che ce l'ha con coi e vuole cancellarci dalla faccia della terra





Dopo il Presidente del Senato che si sente oppresso dai meticci ora c'è il Ministro della Giustizia insidiato dall'Islam che lo vuole cancellare dalla faccia della terra.
Che dire? Magari lo cancellassero!!!





Ma che razza di classe politica abbiamo?!?!
Questo parla di Islam come se esistesse veramente un popolo islamico, uno stato islamico, un ente islamico, una razza islamica. L'ha inventato lui la razza islamica che lo perseguita.
Cose se un giorno un politico europeo decidesse di dire "il popolo cristiano" al posto di "popolazione europea", una forzatura talmente evidente che passa anche la voglia di ascoltare certe cose!
Mentre Castelli spinge i colleghi leghisti a vigilare contro gli agguati del fantasma formaggino (islamico) ecco i dati sulla percentuale di studenti stranieri nelle scuole italiane:
Scuola, in classe è record di stranieri
Al Nord 7 alunni su 100 non italiani
di MARIO REGGIO
ROMA - Un esercito in continua crescita. Cinquantamila dieci anni fa, 320mila nel 2004, quarantamila in più l'anno successivo. E le proiezioni parlano di 420mila nel 2006. E' la schiera degli studenti non italiani che frequentano le nostre scuole.
Gli ultimi dati sono freschi di computer, anzi, sul portale del ministero dell'Istruzione non sono mai usciti. Ma la tendenza è confermata: la scuola italiana sta diventando multietnica. E anche la classifica delle etnie, per il momento, è confermata: in testa Albania e Marocco, seguono Romania, Cina, Serbia e Montenegro. Ma dove vanno a scuola? Poco più del 90% frequenta istituti statali, il resto quelle paritarie. E la distribuzione per nazionalità non varia tra le due strade scelte. Circa il 40% frequenta le classi delle elementari.
Qua tutto l'articolo
http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni ... astra.html
Credo che la scuola e questi bambini possano rappresentare veramente il cammino verso una società che permetta una convivenza civile tra tutti i cittadini, sviluppando dei programmi di introduzione nel nostro sistema scolastico, concentrandosi sulla realtà delle persone, del singolo individuo, e non su dichiarazioni raffazzonate che purtroppo giungono dai primi esponenti del Governo!