l team della dottoressa Siemionow inizierà nelle prossime settimane
i colloqui di preparazione per il nuovo intervento di sostituzione di organi
Cleveland, dodici pronti
per il trapianto di faccia
I dubbi della comunità scientifica: "Ci saranno problemi di identità"
CLEVELAND - Poco più di due mesi fa l'annuncio che i medici erano pronti per eseguire un trapianto di faccia, oggi le prime visite di preparazione per gli interventi. La Cnn rivela oggi che il gruppo della dottoressa Siemionow, a Cleveland, farà le prime visite a cinque uomini e sette donne che potrebbero essere operati tra breve. Il trapianto di faccia è un'operazione radicale, mai tentata prima, che oltre ai problemi di carattere tecnico ha fatto discutere per i suoi risvolti etici.
La domanda più difficile che i medici del team di Cleveland rivolgeranno agli aspiranti trapiantati è: "Si rende conto che sarà, almeno per l'aspetto, una persona del tutto diversa?". Se anche il trapianto riuscirà nelle difficoltà connesse alla sostituzione di un organo, è da verificare come i pazienti reagiranno alla crisi di identità. La dottoressa Siemionow continua a ripetere in ogni occasione che l'intervento serve a restituire un volto a persone sfigurate da bruciature e incidenti, niente a che vedere con i capricci di chi vuole un naso meno lungo o labbra più carnose.
Nonostante i progressi della chirurgia estetica, infatti, in alcuni casi i migliori trattamenti non riescono a restituire la normale espressività ai volti sui quali si interviene. La dottoressa Siemionow sostiene che per molte persone, orribilmente sfigurate, il senso di identità è comunque perduto e il trapianto non implica altri traumi, ma, semmai, restituisce dignità.
I detrattori della tecnica sostengono invece che l'operazione è comunque troppo rischiosa, visto anche che i pazienti non sono in fin di vita, come coloro che si sottopongono a trapianti di organi. E resta il dubbio su come si sentiranno con il viso di una persona morta e come reagiranno anche i parenti del donatore. Chi sarà trapiantato, assicurano i medici, non assomiglierà al suo donatore, perché la pelle sarà innestata su ossa e muscoli preesistenti. Ma è comunque un intervento che mette paura.