
LONDRA: KAMIKAZE BRITANNICI, SGOMENTO DELLA STAMPA G.B.
La Gran Bretagna si interroga sulle origini del suo incubo peggiore; all'indomani della scoperta che i quattro attentatori di Londra sono tutti nati e cresciuti nel Regno Unito, lo sgomento riecheggia sulle pagine dei principali giornali del Paese. "La conclusione che i terroristi abbiano colpito in casa loro e' profondamente sconvolgente" si legge in un editoriale del Times. "Il fatto che queste persone coltivassero i loro piani omicidi all'oscuro delle loro stesse comunita' solleva le piu' grosse perplessita'. E' davvero possibile che nessuno intorno a loro si fosse accorto delle loro intenzioni?" si chiede il quotidiano britannico, per poi concludere: "Il peso della responsabilita' grava sui musulmani piu' anziani, custodi della fede, che ora devono agire, porre fine all'estremismo nichilistico e diffondere l'imperativo dell'intolleranza all'intolleranza". Sulla stessa linea il Daily Telegraph che, sottolineando anche come gli autori degli attentati fossero sconosciuti fino ad ora alle forze di polizia, considera "inconcepibile che quattro ragazzi maturino visioni talmente radicali da immolare se stessi e altre persone, senza che nessuno attorno a loro se ne accorga". Il Guardian, nel suo editoriale, parla di "peggior esito possibile" e di una conferma al ipotesi che il terrorismo "non puo' essere liquidato come opera di estremisti stranieri educati in Paesi oppressivi e vittime di privazioni". "Siamo di fronte al lavoro di gente cresciuta nella nostra societa' multirazziale" continua il quotidiano della sinistra britannica, "della quale i nostri governanti andavano fieri. Questa non e' una sfida solo per l'esecutivo, ma anche per la societa' civile". Tonante il commento del Daily Mail, che titola il suo editoriale: "Attentatori suicidi dalla periferia". "La malefica vocazione al multiculturalismo e alla correttezza politica" si legge sul tabloid conservatore "ha visto la Gran Bretagna riempirsi di comunita' chiuse che rifuggono i valori britannici, mentre le autorita' si preoccupano di non offendere i loro". (AGI)