chi mi spiega questa mossa?

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Messaggioda Roberto » sab mag 21, 2005 19:31 pm

E' solo una mossa che fa parte della trattativa 8)
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
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giusto

Messaggioda troll » sab mag 21, 2005 23:41 pm

un me ne vado con la speranza che venga richiamato sull ' uscio con una buona offerta ....
boletus è uno che crede ancora nei buoni sentimenti non mettiamolo alla berlina !
sennò perchè si impenna così ?
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Messaggioda Silvio » dom mag 22, 2005 0:30 am

stefano michelazzi ha scritto:
boletus ha scritto:
Silvio ha scritto:
Siloga66 ha scritto:Ha ragione boletus. Non illudetevi che con la politica il mondo possa diventare un giardino dell'eden. Comunque. Niente di nuovo a sinistra.



siloga, permettimi una precisazione : c'è sinistra e sinistra.


rutelli allo stato attuale dei fatti non può essere definito di sinistra, si sta rivelando una volta per tutte un "opportunista", brutta razza, a prescindere dalla collocazione politica.


sono daccordo con te... come c'è dx e dx... e in sostanza... anche quelli veri hanno le loro macchie.. e pure spesse....
silvio.... dimentichi il buon bertinotti? il re dell'opportunismo? colui che coglie al volo l'opportunità di andare al governo creando alleanze improbabili x poi disfare la baracca appena può.... come il bossi di una volta.... io vedo molto peggiori qs personaggi qui che si alleano e fanno i bravi x poi farsi prendere dalla fame di potere appena mettono il culo in poltrona(o si fa così o niente).... in sostanza sta cosa di rutelli è una stronzata x la sx ed è vero... ma ti assicuro che è meglio prima che dopo.... alla fine sono politici... ovvero personaggi che chiaccherano.. chiaccherano.. ma che in fondo vogliono solo arrivare la..... ne conosco un paio.... uno sta pure in parlamento... ti assicuro che ho + rispetto x un operatore ecologico.... quello si che lavora... il resto sembra solo una telenovela poco comica :lol: !
bye
bol.



incollo solo un messaggio perchè incollarli tutti sarebbe un po' troppo...
dici di non essere anziano e quindi immagino sei un ragazzo giovane, bene, che un giovane non cerchi di valutare le situazioni e si pari dietro a frasi fatte non lo capisco...
sono tutti uguali, tutti magnano, pensano solo alla poltrona...ecc.
in Italia i furbacchioni della politica esistono anche per questi motivi, perchè la gente non si fa domande, ragiona con questi preconcetti e alla fine va a votare cmq...ben assurdo non trovi?
se pensi a questo modo perchè continuare a votarli?
per la speranza assurda che qualcosa o qualcuno cambi di colpo le regole del gioco?
con questo modo di pensare sono quattro anni che ce la prendiamo in quel posto grazie ad un berlusconi che fa il bello e il cattivo tempo, e grazie a chi appunto ha pensato che cambiare tutto per protesta potesse cambiare qualcosa...
dici che chi viene eletto accontenta gli statali...hai mai lavorato come statale???
io sì, e dopo docici anni me la sono filata a gambe levate, e ora guadagno molto di più.
parli di opportunismo in merito a Bertinotti, con quali motivazioni accusi il PRC di opportunismo? Ti sei mai chiesto quali siano state le motivazioni per l'uscita dalla coalizione all'epoca? Eppure lo dici tu stesso che D'alema mandò l'esercito in bosnia, che pur non essendo l'unica ragione per dissociarsi, già mi sembra un motivo importante per un partito che non tollera l'intervento armato. Per non parlare poi della assurda politica del lavoro che il governo D'alema mise in atto e della quale stiamo facendo le spese ancora oggi.
Inoltre il PRC e non Bertinotti che del partito è il segretario(non come qualcuno che conosciamo tristemente bene che è il one-man-band), non è entrato e uscito a piacimento come dici tu, dal governo, ma ha messo ben in chiaro le cose un bel pezzo prima, arrivando poi alle estreme conseguenze, vista la disattesa delle sue richieste da parte della coalizione dell'epoca, e non ultima proprio l'invio di truppe in bosnia.
Chiudo quì perchè sennò sto post diventerebbe lunghissimo...



straquoto michelazzi, perchè condivido quello che scrive, e non per "opportunismo", questa "qualità" non ci appartiene.

coerenza, giovanotti, coerenza. :wink: :wink: :wink:
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jovanotti ?

Messaggioda troll » dom mag 22, 2005 7:39 am

perchè Jovanotti ?
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Messaggioda Fokozzone » lun mag 23, 2005 19:58 pm

L' origine politica di Rutelli non mi piace per nulla.
Però capisco che non abbia voglia di mettersi sotto un padrone (prodi) che ha ancora meno credenziali del suo concorrente nella parte avversa.
Tutti sanno chi è berlusconi, c' è addirittura un autore demenziale che si sta arricchendo scrivendo romanzi su di lui (travaglio).
Però nessuno riflette su chi è prodi: un grasso burocrate della nomenklatura della prima repubblica, con la faccia di definirsi cattolico (che però fa quel c***o che vuole, italiano eh), pronto a sponsorizzare i progetti di bertinotti. Parliamo un po' male anche di lui, per par condicio!

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gioco al massacro

Messaggioda troll » lun mag 23, 2005 20:07 pm

accetto !
allora cominciamo a parlare anche dei personaggi della destra !
non so davvero da chi cominciare ...dal peggiore ? è una bella gara !
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Messaggioda alfaomega » ven mag 27, 2005 8:58 am

Satira preventiva di Michele Serra

Le diverse anime del centrosinistra sono in cerca di un accordo in vista delle prossime elezioni poltiche. I contrasti sono innumerevoli: dal programma al giorno del voto. Prodi però è sempre ottimista.

Come si presenterà il centrosinistra alle prossime elezioni politiche? Intanto bisogna vedere se si presenterà: non tutto lo schieramento è d'accordo sull'ipotesi di partecipare alle elezioni, ritenute un impegno troppo costrittivo perché obbliga tutti gli elettori a votare lo stesso giorno, contravvenendo alla pluralità di abitudini delle diverse anime della sinistra italiana. Il problema potrebbe essere risolto da un'ipotesi di compromesso: votare ognuno nel week-end a lui più favorevole, in un periodo compreso tra marzo e luglio del 2006.

Ammesso che la soluzione sia praticabile, è comunque escluso che una stessa scheda elettorale possa validamente riassumere la grande ricchezza di posizioni politiche in campo. Ogni elettore del centrosinistra avrà modo di presentarsi con una scheda personalizzata, ottenuta con il sistema dei bollini autoadesivi. Nei prossimi mesi tutte le correnti di tutti i partiti dell'Ulivo (e apparentati) invierà per posta i propri bollini e una scheda intonsa in omaggio. L'elettore potrà così scegliere, anche in base all'effetto cromatico più suggestivo, quali bollini attaccare, componendo una coalizione di suo gusto. Il presidente di seggio consegnerà una simpatica borsa da viaggio oppure, a scelta, l'ombrello dell'Ulivo (è composto da 39 spicchi di diverso materiale e pesa 16 chili), a quegli elettori che riusciranno a completare la scheda con tutti i bollini del centrosinistra, compresi quelli, rarissimi, dei repubblicani della Sbarbati, molto contesi dai collezionisti.

Ricercatissimi anche il prezioso 'Ronchi rosa', un bollino di Edo Ronchi con lo sfondo rosato per un errore tipografico, e il 'Rutellone', di mezzo metro di diametro per riuscire ad occupare tutta la scheda, ritirato per le proteste dei prodiani.

Risolta così, una volta per tutte, la questione dello schieramento, rimane aperto il dibattito sul programma di governo. Secondo indiscrezioni una brutta copia, scritta a matita dallo staff di Prodi su un quinterno a quadretti, starebbe già circolando tra i vari leader, ma è di difficile lettura. Oltre alle centinaia di correzioni e cancellazioni, aggiunte da chiunque ne entri in possesso (pare che il pony che l'ha trasportata dalla sede dei diesse a quella dei Verdi abbia aggiunto di suo pugno un emendamento che abolisce il bollo sui motorini), il documento è molto sgualcito, pieno di orecchie sugli angoli, e per giunta si è definitivamente deteriorato nel corso dell'ultima assemblea della Margherita, perché i convenuti se lo strappavano di mano gridando "lo leggo prima io, caro il mio stronzo!".

Quali i contenuti? Pare che Prodi abbia tentato una mediazione tra posizioni politiche anche molto difformi, che vanno dall'occupazione delle banche con distribuzione dei contanti ai passanti (Casarini) alla privatizzazione della presidenza della Repubblica (riformisti dei diesse), dalla presa in armi del Vaticano (Vattimo) alla concessione del codice fiscale anche alle cellule staminali (Rosy Bindi), dalla patrimoniale estesa anche al possesso di gerani e posate da pesce (Bertinotti) all'abolizione delle tasse per gli imprenditori laziali (Rutelli), dall'introduzione delle centrali elettriche a pedali o a elastico (Paolo Cento) alla diffusione capillare dell'energia nucleare con un reattore in ogni condominio (manicomio criminale di Castiglione delle Stiviere).

Prodi si è detto comunque ottimista: "Lo spirito di queste proposte rivela una forte ed evidente spinta unitaria". La dichiarazione, resa nel corso di una sparatoria tra prodiani antiprodiani e prodiani filoprodiani, sembra tendere a un clima più sereno, anche se le difficoltà rimangono.

Pare irresolubile, per esempio, lo scontro tra comunisti italiani e Rifondazione comunista, in totale disaccordo circa metodo e sostanza delle nuove scissioni in preparazione tra le componenti trotzkiste, quelle bukariniane, quelle luxemburghiste e la nuovissima corrente 'Lotta moderna', che si ispira al tumulto dei Ciompi e propone l'intifada come metodo di democrazia partecipata.

Animato dibattito anche tra le donne di sinistra, seguito con palpitante interesse dall'opinione pubblica dopo la pubblicazione su 'Liberazione' di una lettera di Luisa Muraro che contesta la definizione di 'percepibilità identitaria' usata da un collettivo romano sul 'Manifesto', proponendo 'identità percepita' come migliore maniera per definire la preoccupante impasse del dibattito femminista.

Il programma dell'Ulivo, comunque, sta per arrivare al suo nuovo stadio di elaborazione: un'assemblea nazionale di tutte le componenti, i partiti, i movimenti e gli indipendenti, nel corso della quale si metterà ai voti ogni singola parola del documento. Si comincia il 3 di giugno, alle otto di mattina, votando sulla data del giorno: favorevoli, contrari e astenuti.
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Messaggioda alfaomega » dom mag 29, 2005 10:55 am

La tartaruga, lo scorpione
e il tallone di Prodi

di EUGENIO SCALFARI


I VENTIMILA tifosi italiani che sugli spalti dello stadio Ataturk di Istanbul tifavano per la loro squadra del cuore, alla fine del primo tempo cominciarono a preparare il viaggio di ritorno a casa. Alcuni abbandonarono addirittura il campo, sicuri ormai del risultato finale: il Milan conduceva la partita con un 3 a 0 che sembrava senza appello, la squadra del Liverpool era distrutta, senza gioco, senza idee, senza fiato, undici fantasmi con la sconfitta nelle gambe e nel cuore. Poi, dopo altri settantacinque minuti di gioco e cinque rigori dopo i tempi supplementari, è finita come è finita: il Liverpool ha rimontato e vinto, ha portato a casa la coppa della "Champions" e il Milan ammutolito e annientato ha preso la triste via del ritorno.

Penso che questa immagine sia stata presente alla mente di tutti i sostenitori dell'Ulivo e dell'Unione di centrosinistra quando lo scontro tra la Margherita e Prodi ha provocato un trauma altrettanto improvviso, una crisi di fiducia profonda accompagnata da rabbia e incredulità. Si potranno rimettere insieme i cocci di questo sfascio? Si potranno sanare le ferite, riannodare i fili spezzati, recuperare una credibilità così spensieratamente dissipata?

Per ora, da una parte e dall'altra, si cerca di gettare acqua per domare il fuoco e i più impegnati in quest'opera di pacificazione sono i Ds. Ma spegnere l'incendio non basta. Bisogna ricostruire ciò che le fiamme hanno distrutto, recuperare speranze, progetti, fiducia, reciproco rispetto. Soprattutto rispetto nei confronti degli elettori, della loro delusione, del loro desiderio di unità così incautamente frustrato dall'egoismo di partito.

I commenti dei giorni scorsi hanno equamente spartito i torti, gli errori e le ragioni tra le due parti contendenti. E certamente un contrasto così devastante non può essere addossato ad un solo protagonista. Resta tuttavia inevasa una domanda che è al centro dell'implosione provocata dall'assemblea della Margherita di nove giorni fa: perché è stato deciso di silurare la lista unitaria dell'Ulivo che avrebbe dovuto rappresentare la Federazione riformista nelle elezioni del 2006?

Le risposte date dal gruppo dirigente della Margherita sono note: vogliamo intercettare i voti moderati in uscita dal centrodestra; continuiamo a operare nel quadro della Federazione delle forze riformiste; riconfermiamo la nostra fiducia nella leadership di Romano Prodi; non vogliamo annegare la nostra identità cattolico-liberale in un partito unico dominato dai post-comunisti.

Infine, la scelta di presentarci con il simbolo Margherita nella scheda per il voto proporzionale riguarda soltanto il 25 per cento dei seggi della Camera dei deputati. Tutti i seggi del Senato e il 75 per cento di quelli della Camera sono in gara col sistema maggioritario rappresentato da un simbolo unitario, che è quello dell'Unione. La scelta di liste separate riguarda soltanto il 12,5 per cento del totale. Perché dunque fare un dramma per una decisione tecnica che non ha alcun significato politico? Perché strapparsi i capelli per così poco?

Queste le risposte di Rutelli, Marini, De Mita, Franceschini, confortati dal voto dell'80 per cento dei componenti dell'assemblea federale del loro partito. Risposte, anzi motivazioni, fornite subito, prima ancora che l'assemblea votasse, e poi ribadite in dichiarazioni, interviste, conferenze-stampa con martellante ripetitività per nove giorni fino ad oggi.

Come non credere a tanta ossessiva insistenza? Ma - se permettete - come crederci? Quelle risposte infatti sono assai poco persuasive anche per chi desidererebbe esserne persuaso per tornare a sperare in una vittoria che sembrava a portata di mano ed è invece improvvisamente svanita, proprio come è accaduto mercoledì scorso allo stadio di Istanbul.

Cominciamo dall'ultima di quelle motivazioni, cioè l'influenza marginale della scelta di silurare il simbolo "Uniti nell'Ulivo": essa si smentisce da sola. Se si tratta d'una decisione così poco importante, perché non può essere modificata? Perché non si vuole neppure ridiscuterla con gli alleati e con la stessa minoranza dissidente della Margherita?

Un'intransigenza così inflessibile nel difendere una scelta che si giudica priva di significato politico e di effetti rilevanti, fa nascere inevitabilmente il sospetto che si tratti di un pretesto che copra in realtà altre questioni. Un sospetto che non aiuta a recuperare la perduta credibilità, anzi peggiora la situazione.

Intercettare i voti moderati in uscita dal centrosinistra: questa sì, è una buona motivazione anche se le prove a supporto sono piuttosto scarse. Nelle ultime elezioni regionali la lista unitaria c'era in tutte le grandi regioni ed ha registrato ampio successo. Nelle regioni con liste distinte tutti partiti del centrosinistra hanno guadagnato voti (salvo Rifondazione). La Margherita ha avuto dovunque buoni risultati. Benissimo, ottima notizia per tutti.

I sondaggi fin qui effettuati da stimate agenzie e pubblicati nei giorni scorsi da tutti i giornali dicono che oltre il 40 per cento degli elettori della Margherita non approvano la decisione presa dall'assemblea di quel partito. Può darsi che tra un anno questo dissenso si sia riassorbito, ma può anche darsi di no. Se si votasse oggi, come si comporterebbero questi elettori delusi e arrabbiati? Si può legittimamente supporre che una parte di loro deciderebbe di non votare? In tal caso il danno sarebbe grave per la Margherita e per l'intera coalizione.

Non varrebbe la pena di approfondire la questione? L'altra motivazione riguarda il partito unico riformista. La Margherita non lo vuole e nessuno può obbligarla a cambiare idea. Ma che c'entra la lista unica dell'Ulivo? Lì non c'è il simbolo della Margherita, ma neppure quello degli altri partiti, c'è soltanto l'Ulivo. Tutti hanno accettato di fare un passo indietro in nome dell'unità.

Tutti, tranne uno.

L'altro giorno ho incontrato casualmente Ciriaco De Mita e gli ho chiesto di chiarirmi alcune di queste mie perplessità. Mi ha risposto: io non sono contrario ad un contenitore unitario ma prima bisogna avere pensieri, programmi, volontà comuni, poi si arriva al contenitore.

L'inverso non si può fare.

Debbo dire: ha ragione. Almeno in teoria, l'inverso non si può fare. In pratica però si fa, eccome se si fa. Prendiamo il caso di De Mita, quando era più giovane e guidò il suo partito e anche un governo di centrosinistra.

Ebbene De Mita, proprio lui, non aveva né idee né progetti né volontà comuni con molti dei suoi compagni di allora. Non aveva certo nulla in comune con Salvo Lima, con Cirino Pomicino, con Franco Evangelisti, con Publio Fiori, con Forlani, con Bisaglia, con Rumor. Insomma non aveva nulla o ben poco in comune con il centrodestra della Dc. Era più grande la distanza tra lui e questa parte del suo partito che quella, tanto per dire tra lui e Ugo La Malfa.

Però lui in quel contenitore unitario ci stava, così come oggi sta con Rutelli che, fino a prova del contrario, è un post- radicale, un post-verde e non pare ancora che sia diventato democristiano. Allora, qual è il problema? Diteci qual è il vero problema e sarete creduti. Ma non vi nascondete dietro un dito perché un dito non è mai riuscito a nascondere la verità.

Certo, Prodi, ha commesso parecchi errori. Sono stati tutti impietosamente elencati in questi giorni: è andato avanti a strappi, non ha fatto crescere la Federazione riformista, si è occupato troppo della sinistra e troppo poco del centro, ha preferito decisioni solitarie sfuggendo a quelle collegiali.

Personalmente seguo poco queste cose. Può darsi che questi difetti li abbia. Diciamo: do per scontato che li abbia. Ma dovevate saperlo, voi della Margherita, visto che proprio lui è stato uno dei fondatori di quel partito.

Allora perché l'avete accettato, anzi voluto come candidato leader, fin da quando andò a guidare la Commissione di Bruxelles? E avete insistito sul suo nome in tutti i cinque anni successivi fino ad oggi?

Adesso vi accorgete dei suoi difetti e vi sembrano così gravi da indurvi ad una decisione così traumatica e non condivisa da nessun altro dei vostri alleati. Voi però rispondete che Prodi è ancora e sempre il vostro leader. Ebbene, siamo franchi: la credibilità di questa affermazione è prossima allo zero e, purtroppo per tutti, si tratta d'una percezione oggettiva amplissimamente diffusa, dentro e fuori del centrosinistra.

Ieri D'Alema ha rilasciato un'intervista al nostro giornale. Le sue argomentazioni coincidono più o meno con le domande che anch'io mi sono permesso qui di formulare come cittadino elettore e quindi legittimamente interessato a questa tristissima e pasticciatissima vicenda.

D'Alema ha avuto il pregio di parlar chiaro, il che coi tempi che corrono è sempre più raro. Salvo su un punto: D'Alema confida che la Margherita cambi idea sulle decisioni di nove giorni fa. Ma non cambierà idea e questo D'Alema lo sa benissimo.

Una cosa è certa: se la situazione rimane al punto in cui attualmente si trova, saranno i Ds a dover decidere sul "che fare". Opporre il simbolo della quercia a quello della margherita? Sarebbe la soluzione più semplice ma avrebbe tra i vari effetti quello di escludere i partiti più piccoli dal proporzionale, magari compensandoli con collegi della quota maggioritaria. Ma Prodi?

Il leader dell'Unione non potrebbe far parte di una lista di partito e dovrebbe candidarsi soltanto nel collegio di Bologna sotto il simbolo dell'Unione. Ogni riferimento all'Ulivo scomparirebbe dalle schede del voto.

Oppure: tutti i partiti della Federazione riformista potrebbero aggiungere al loro simbolo un ramoscello d'ulivo (vegetale più, vegetale meno) e il nome di Prodi come riferimento.

Oppure ancora: i Ds non presentano il loro simbolo e vanno avanti con quello che Paolo Franchi ha battezzato "l'Ulivetto", cioè una federazione riformista senza la Margherita.

Come si vede le soluzioni tecnicamente ci sono, ma il pasticcio politico resta enorme. E rimane inevasa - lo ripeto - la domanda rivolta al gruppo dirigente della Margherita: perché l'avete provocato? Viene in mente la famosa storiella dello scorpione che, dovendo attraversare un ruscello, chiese alla tartaruga di portarlo dall'altra parte.

Stai tranquilla, le disse, non ti pungerò perché se lo facessi moriremmo tutti e due in mezzo al guado. La tartaruga si convinse e accettò di traghettarlo ma in mezzo al guado lo scorpione la punse.

Prima di morire della velenosa puntura la tartaruga chiese allo scorpione perché mai avesse fatto un gesto così inconsulto e la risposta fu: non volevo ma questa purtroppo è la mia natura.

Non voglio paragonare Rutelli, Marini, Franceschini e anche De Mita allo scorpione e il resto del centrosinistra alla ingenua tartaruga, Prodi compreso. Ma l'immagine che tutti abbiamo dinanzi agli occhi è questa. Oppure quella, equivalente, del Milan allo stadio Ataturk di Istanbul.

Dovrebbero tremare tutti al solo pensiero, mentre il Paese, in tutt'altri affanni affannato, guarda con la coda dell'occhio a questo deprimente spettacolo che interessa soltanto gli addetti all'infimo lavoro di un'infima politica politicante.

(29 maggio 2005)
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Messaggioda alfaomega » dom mag 29, 2005 15:01 pm

"Berlusco', ma perché cell'hai co mme? Ma io sto a lavorà per te! Mannaggia l'ingrato, ahò! Sò cinque anni che te portamo l'acqua cole recchie! Ma che ce voi pure 'a scorza de limone? a Berlusco'! Me fa rabbia, ahò! Tutti a dì che in cinque anni nun avemo fatto niente. Ma in cinque anni de centrosinistra manco t'avemo toccato le televisioni. Nun te piaceva Prodi? Tre l'avemo mannato a l'estero, tac, trappolone, mannace 'na cartolina da Bruxelles! Questi sò fatti... Ma perché sei così 'ngrato? D'Alema la prima cosa che fa è annà a Mediaset a dì che è 'na grande industria culturale e che te sei 'n grande statista europeo, e pubblica tutti i libri co la Mondadori. Bossi faceva er drogato? Se lo semo pijati noi, te l'avemo disintossicato e te l'avemo ridato co la garanzia, ahò! Te dava fastidio Veronesi che nun piaceva ar Santo Padre? Te l'avemo isolato, nun se candida più: perché noi er Santo Padre l'anticipamo, nun ce deve manco telefonà. Berlusco', ma che c'ho che nun te va? So troppo arto? Me sego le gambe! Ma che devo fa, Berlusco'? Tutti te volevamo bene, ma che voi de più, ahò! Sei n'ingrato! Sei 'n padrone cattivo! Noi se semo fatti in quattro per te, Silvio, nun t'avemo mai chiesto li straordinari, manco li sabati e le domeniche, pè te, ahò! Pè fatte stà tranquillo sula barca. Gnente, ahò! A me me frega gnente, mo' vado a Bruxelles. Ma me dispiace pè tanti omini onesti de l'Ulivo che hanno lavorato e lavorano pè te... Er Paese nun è de destra e manco de sinistra: er Paese è de Berlusconi! Io nun so chi vince 'sto conflitto elettorale. Posso dì sortanto 'na cosa: che, se vince Berlusco'... Berlusco', ricordate de l'amici! Ricordate de chi t'ha voluto bbene!"
(Corrado Guzzanti interpreta Francesco Rutelli, "L'Ottavo Nano", Rai2, aprile 2001)
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Messaggioda HappyFra » dom mag 29, 2005 16:42 pm

Fokozzone ha scritto:L' origine politica di Rutelli non mi piace per nulla.
Però capisco che non abbia voglia di mettersi sotto un padrone (prodi) che ha ancora meno credenziali del suo concorrente nella parte avversa.
Tutti sanno chi è berlusconi, c' è addirittura un autore demenziale che si sta arricchendo scrivendo romanzi su di lui (travaglio).
Però nessuno riflette su chi è prodi: un grasso burocrate della nomenklatura della prima repubblica, con la faccia di definirsi cattolico (che però fa quel c***o che vuole, italiano eh), pronto a sponsorizzare i progetti di bertinotti. Parliamo un po' male anche di lui, per par condicio!

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Chi è Prodi? Uno dei migliori manager che abbiano mai lavorato in un azienda pubblica (e non solo pubblica), che ha risanato due volte l'IRI e che quando i politici gli hanno voltato le spalle se n'è tornato ad insegnare all'università, che si definisce cattolico senza per questo essere un servo dell'anima più bieca e reazionaria del vaticano, uno che so è fatto un culo grosso così per trovare la mediazione difficilissima tra le varie anime del centrosinistra e che per qualche anno c'era pure riuscito... Uno che all'IRI ha avuto tra le mani migliaia di miliardi in un periodo in cui la ruberia del denaro pubblico era la norma e non è mai stato accusato in modo minimamente credibile (dimentichiamo la barzelletta ormai totalmente squalificata di Telekom Serbia...) di essersi appropriato nemmeno di un centesimo. Uno che ha fatto il presidente della commissione europea per cinque anni facendosi rispettare (anche se non amare, giustamente) da (quasi) tutti.
E' sufficiente?
Ogni problema complesso ammette almeno una soluzione semplice. Sbagliata.


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Messaggioda Roberto » dom mag 29, 2005 17:00 pm

HappyFra ha scritto:
Fokozzone ha scritto:L' origine politica di Rutelli non mi piace per nulla.
Però capisco che non abbia voglia di mettersi sotto un padrone (prodi) che ha ancora meno credenziali del suo concorrente nella parte avversa.
Tutti sanno chi è berlusconi, c' è addirittura un autore demenziale che si sta arricchendo scrivendo romanzi su di lui (travaglio).
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E' sufficiente?
No, hai dimenticato che è stato capace di far entrare l'Italia in Europa, riuscendo a far quadrare i conti (poi "squadrati" dalla politica inconcludente di Berlusconi).
(ma che parliamo a fare, è inutile rispondere ad un berlusconiano convinto come Fok, che oltre a questo è "bastian contrario" di nascita!)
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Messaggioda HappyFra » dom mag 29, 2005 18:14 pm

Roberto ha scritto:
HappyFra ha scritto:
Fokozzone ha scritto:L' origine politica di Rutelli non mi piace per nulla.
Però capisco che non abbia voglia di mettersi sotto un padrone (prodi) che ha ancora meno credenziali del suo concorrente nella parte avversa.
Tutti sanno chi è berlusconi, c' è addirittura un autore demenziale che si sta arricchendo scrivendo romanzi su di lui (travaglio).
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E' sufficiente?
No, hai dimenticato che è stato capace di far entrare l'Italia in Europa, riuscendo a far quadrare i conti (poi "squadrati" dalla politica inconcludente di Berlusconi).
(ma che parliamo a fare, è inutile rispondere ad un berlusconiano convinto come Fok, che oltre a questo è "bastian contrario" di nascita!)


Lo so che è inutile, ma ogni tanto mi va anche di buttare via cinque minuti per mettere qualche puntino sulle "i". Non per Fok, che è un caso disperato, ma magari per far venire qualche dubbio a qualcun altro... In fondo sono un inguaribile ottimista! :D :D :D
Ogni problema complesso ammette almeno una soluzione semplice. Sbagliata.


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Messaggioda Fokozzone » lun mag 30, 2005 19:09 pm

HappyFra ha scritto:
Fokozzone ha scritto:L' origine politica di Rutelli non mi piace per nulla.
Però capisco che non abbia voglia di mettersi sotto un padrone (prodi) che ha ancora meno credenziali del suo concorrente nella parte avversa.
Tutti sanno chi è berlusconi, c' è addirittura un autore demenziale che si sta arricchendo scrivendo romanzi su di lui (travaglio).
Però nessuno riflette su chi è prodi: un grasso burocrate della nomenklatura della prima repubblica, con la faccia di definirsi cattolico (che però fa quel c***o che vuole, italiano eh), pronto a sponsorizzare i progetti di bertinotti. Parliamo un po' male anche di lui, per par condicio!

FKZ


Chi è Prodi? Uno dei migliori manager che abbiano mai lavorato in un azienda pubblica (e non solo pubblica), che ha risanato due volte l'IRI :?: :?: :?: e che quando i politici gli hanno voltato le spalle se n'è tornato ad insegnare all'università, che si definisce cattolico senza per questo essere un servo dell'anima più bieca e reazionaria del vaticano, uno che so è fatto un culo grosso così per trovare la mediazione difficilissima tra le varie anime del centrosinistra e che per qualche anno c'era pure riuscito... Uno che all'IRI ha avuto tra le mani migliaia di miliardi in un periodo in cui la ruberia del denaro pubblico era la norma e non è mai stato accusato in modo minimamente credibile (dimentichiamo la barzelletta ormai totalmente squalificata di Telekom Serbia...) di essersi appropriato nemmeno di un centesimo. Uno che ha fatto il presidente della commissione europea per cinque anni facendosi rispettare (anche se non amare, giustamente) da (quasi) tutti.
E' sufficiente?
:?: :?: :?: "risanato" c' è molta gente che dice l' opposto. E quanto al suo governo lo chiamavano "vamprodi"....chissà come mai, boh!

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Messaggioda stefano michelazzi » lun mag 30, 2005 19:58 pm

Fokozzone ha scritto:
HappyFra ha scritto:
Fokozzone ha scritto:L' origine politica di Rutelli non mi piace per nulla.
Però capisco che non abbia voglia di mettersi sotto un padrone (prodi) che ha ancora meno credenziali del suo concorrente nella parte avversa.
Tutti sanno chi è berlusconi, c' è addirittura un autore demenziale che si sta arricchendo scrivendo romanzi su di lui (travaglio).
Però nessuno riflette su chi è prodi: un grasso burocrate della nomenklatura della prima repubblica, con la faccia di definirsi cattolico (che però fa quel c***o che vuole, italiano eh), pronto a sponsorizzare i progetti di bertinotti. Parliamo un po' male anche di lui, per par condicio!

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Chi è Prodi? Uno dei migliori manager che abbiano mai lavorato in un azienda pubblica (e non solo pubblica), che ha risanato due volte l'IRI :?: :?: :?: e che quando i politici gli hanno voltato le spalle se n'è tornato ad insegnare all'università, che si definisce cattolico senza per questo essere un servo dell'anima più bieca e reazionaria del vaticano, uno che so è fatto un culo grosso così per trovare la mediazione difficilissima tra le varie anime del centrosinistra e che per qualche anno c'era pure riuscito... Uno che all'IRI ha avuto tra le mani migliaia di miliardi in un periodo in cui la ruberia del denaro pubblico era la norma e non è mai stato accusato in modo minimamente credibile (dimentichiamo la barzelletta ormai totalmente squalificata di Telekom Serbia...) di essersi appropriato nemmeno di un centesimo. Uno che ha fatto il presidente della commissione europea per cinque anni facendosi rispettare (anche se non amare, giustamente) da (quasi) tutti.
E' sufficiente?
:?: :?: :?: "risanato" c' è molta gente che dice l' opposto. E quanto al suo governo lo chiamavano "vamprodi"....chissà come mai, boh!

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se è per questo esiste anche la gente come te che davanti ad un berlusconi costretto a promulgarsi le leggine per evitare la galera lo vede ancora come un santo liberatore...
Ma sembra che qualcuno che ha più soldi di lui e non ha bisogno di vendersi si stia rompendo le palle del buffone di corte...chissà come la metterà con l'IRAP che dopo 4 anni di promesse è ancora là??? :twisted:
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Messaggioda HappyFra » lun mag 30, 2005 20:10 pm

Fokozzone ha scritto:
HappyFra ha scritto:
Fokozzone ha scritto:L' origine politica di Rutelli non mi piace per nulla.
Però capisco che non abbia voglia di mettersi sotto un padrone (prodi) che ha ancora meno credenziali del suo concorrente nella parte avversa.
Tutti sanno chi è berlusconi, c' è addirittura un autore demenziale che si sta arricchendo scrivendo romanzi su di lui (travaglio).
Però nessuno riflette su chi è prodi: un grasso burocrate della nomenklatura della prima repubblica, con la faccia di definirsi cattolico (che però fa quel c***o che vuole, italiano eh), pronto a sponsorizzare i progetti di bertinotti. Parliamo un po' male anche di lui, per par condicio!

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E' sufficiente?
:?: :?: :?: "risanato" c' è molta gente che dice l' opposto. E quanto al suo governo lo chiamavano "vamprodi"....chissà come mai, boh!

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In giro ci sono un sacco di ignoranti e di mentitori prezzolati. Scommetto che con un pochino di sforzo puoi trovare conto economico e stato patrimoniale dell'IRI di prima e dopo la cura Prodi. Studia un pochino, che tu fa bene...
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