24 maggio... com'è che fa...?

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24 maggio... com'è che fa...?

Messaggioda steazzali » mar mag 24, 2005 10:58 am

qualcuno ha il testo completo...?

il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il 24 maggio
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
par far contro il nemico una barriera...

...
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Ultima modifica di steazzali il mar mag 24, 2005 11:12 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: 24 maggio... com'è che fa...?

Messaggioda stefano michelazzi » mar mag 24, 2005 11:01 am

steazzali ha scritto:qualcuno ha il testo completo...?

il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il 24 maggio
l'esercito marciva per raggiunger la frontiera
par far contro il nemico una barriera...

...
...



MARCIVA???

mah...probabilmente questa piccola variazione sul tema è proprio quella giusta...
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Messaggioda steazzali » mar mag 24, 2005 11:10 am

sorry...sono dislessico con la tastiera :wink:
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Messaggioda Max Grivel » mar mag 24, 2005 11:27 am

La Leggenda del Piave



Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio

dei primi fanti il ventiquattro maggio;

l'esercito marciava per raggiunger la frontiera

per far contro il nemico una barriera!



Muti passaron quella notte i fanti,

tacere bisognava andare avanti.



S'udiva intanto dalle amate sponde

sommesso e lieve il tripudiar de l'onde.

Era un presagio dolce e lusinghiero.

il Piave mormorò: Non passa lo straniero!



Ma in una notte triste si parlò di un fosco evento

e il Piave udiva l'ira e lo sgomento.

Ahi, quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto,

poichè il nemico irruppe a Caporetto.



Profughi ovunque dai lontani monti,

venivano a gremir tutti i suoi ponti.



S'udiva allor dalle violate sponde

sommesso e triste il mormorio de l'onde.

Come un singhiozzo in quell'autunno nero

il Piave mormorò: Ritorna lo straniero!



E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la fame

volea sfogare tutte le sue brame,

vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora

sfamarsi e tripudiare come allora!



No, disse il Piave, no, dissero i fanti,

mai più il nemico faccia un passo avanti!



Si vide il Piave rigonfiar le sponde

e come i fanti combattevan l'onde.

Rosso del sangue del nemico altero,

il Piave comandò: Indietro va, o straniero!



Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trento

e la Vittoria sciolse l'ali al vento!

Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon visti

risorgere Oberdan, Sauro e Battisti!



Infranse alfin l'italico valore

le forche e l'armi dell'Impiccatore!



Sicure l'Alpi, libere le sponde,

e tacque il Piave, si placaron l'onde.

Sul patrio suolo vinti i torvi Imperi,

la Pace non trovò né oppressi, né stranieri.
Tasi e tira
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Messaggioda 4c a vista » mar mag 24, 2005 11:28 am

La leggenda del Piave

Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio:
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
e far contro il nemico una barriera!
Muti passaron quella notte i fanti,
tacere bisognava e andare avanti.
S'udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar dell'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
Il Piave mormorò: «Non passa lo straniero!».

Ma in una notte triste si parlò di tradimento
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento.
Ahi, quanta gente ha vista venir giù, lasciar il tetto,
per l'onta consumata a Caporetto!
Profughi ovunque dal lontani monti,
venivano a gremir tutti i suoi ponti.
S'udiva allor dalle violate sponde,
sommesso e triste il mormorio de l'onde.
Come un singhiozzo in quell'autunno nero
il Piave mormorò: «Ritorna lo straniero!»

E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la fame
volea sfogare tutte le sue brame,
vedea il piano aprico di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora!
No, disse il Piave, no dissero i fanti,
mai più il nemico faccia un passo avanti!
Si vide il Piave rigonfiar le sponde
e come i fanti combattevan l'onde.
Sul patrio suolo del nemico altero,
il Piave mormorò: «Indietro va, straniero!»

Indietreggiò il nemico fino a Trieste, fino a Trento
e La Vittoria sciolse l'ali al vento!
Fu sacro il patto antico, fra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro e Battisti!
Infranse alfin l'italico valore
le forche e l'armi dell'impiccatore!
Sicure l'Alpi, libere le sponde
e tacque il Piave si placaron l'onde.
Sul Patrio suolo vinti i torvi Imperi,
la pace non trovò né oppressi, né stranieri.
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Messaggioda 4c a vista » mar mag 24, 2005 11:29 am

La leggenda del Piave

Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio:
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
e far contro il nemico una barriera!
Muti passaron quella notte i fanti,
tacere bisognava e andare avanti.
S'udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar dell'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
Il Piave mormorò: «Non passa lo straniero!».

Ma in una notte triste si parlò di tradimento
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento.
Ahi, quanta gente ha vista venir giù, lasciar il tetto,
per l'onta consumata a Caporetto!
Profughi ovunque dal lontani monti,
venivano a gremir tutti i suoi ponti.
S'udiva allor dalle violate sponde,
sommesso e triste il mormorio de l'onde.
Come un singhiozzo in quell'autunno nero
il Piave mormorò: «Ritorna lo straniero!»

E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la fame
volea sfogare tutte le sue brame,
vedea il piano aprico di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora!
No, disse il Piave, no dissero i fanti,
mai più il nemico faccia un passo avanti!
Si vide il Piave rigonfiar le sponde
e come i fanti combattevan l'onde.
Sul patrio suolo del nemico altero,
il Piave mormorò: «Indietro va, straniero!»

Indietreggiò il nemico fino a Trieste, fino a Trento
e La Vittoria sciolse l'ali al vento!
Fu sacro il patto antico, fra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro e Battisti!
Infranse alfin l'italico valore
le forche e l'armi dell'impiccatore!
Sicure l'Alpi, libere le sponde
e tacque il Piave si placaron l'onde.
Sul Patrio suolo vinti i torvi Imperi,
la pace non trovò né oppressi, né stranieri.

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Messaggioda 4c a vista » mar mag 24, 2005 11:31 am

Non so perchè, ma non riesco a postarlo...

Il link è questo:

http://spazioinwind.libero.it/palermo21 ... _piave.htm
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Messaggioda Pierluigi Vesica » mar mag 24, 2005 11:32 am

Ignoranti questa è la versione originale:
Daje de tacco e daje de punta quanto è bona la Sora Assunta, tira la corda e tira la sega bona sera bona sera
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Messaggioda 4c a vista » mar mag 24, 2005 11:36 am

Pierluigi Vesica ha scritto:Ignoranti questa è la versione originale:
Daje de tacco e daje de punta quanto è bona la Sora Assunta, tira la corda e tira la sega bona sera bona sera


E' vero!!!!!
L'avevo sentita anch'io 'sta cosa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
:wink: :wink:
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Messaggioda dags1972 » mer mag 25, 2005 9:08 am

la versione migliore c'è in "Don Camillo e l'onorevole Peppone" ...La leggenda strumentale e Peppone che Comizia....
tanti saluti e buone salite a tutti
Alberto Giacomo Letizia Elena e Daniele
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Un uomo rassegnato è un uomo morto prima di morire
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Al diavolo il futuro, nel futuro siamo tutti morti
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