?Mieaooo!?
E? Bubbolina, uno dei nostri tanti mici, che insieme a tre cani, qualche animale selvatico, Patrizia, Giuliana e me, formano la famiglia Iannilli.
Bubbolina, Bubbola per gli amici, Bubba per i parenti, è la gatta di casa ed è proprio bella, ha un lungo e folto manto bianco e due occhi splendidi, uno giallo e l? altro azzurro. Oltre che bella è anche affettuosa, in pratica non si scolla mai da noi, da me in particolare. Anche in questo momento è qui vicino, sto digitando queste parole sulla tastiera e lei allunga una zampa come se volesse scrivere qualcosa.
?Statte ferma Bubbolì, mi fai sbagliare.?
Ma torniamo al peso sullo stomaco.
?Bubba, possibile che mi devi sempre stare addosso?? Dico piano mentre la carezzo. Lei si gira su se stessa due o tre volte, mi sbatte in faccia la coda, affonda le zampette anteriori sulla spalla e comincia ad impastare.
Impastare è il modo dei gatti di spingere e stringere con le zampe, movimento che ricorda quello dell? impastare la farina. E? un retaggio di quando erano ancora cuccioli e spingevano sulle tette della mamma per agevolare l? uscita del latte. Ed infatti Bubba attacca a ciucciare il mio pigiama.
?E? stata fino adesso appiccicata a me, ora tocca a te.? Mi dice Patrizia che è sveglia e sta leggendo un libro.
?Ha svegliato anche te??
?No, ero già sveglia da un po, non riesco a riprendere sonno.?
?Pensi troppo, devi staccare almeno la notte.?
?Leggo un po, forse mi aiuta. Tu cerca di dormire, domani devi alzarti presto.?
?E? ?na parola co? questa che ciuccia.?
Resisto ancora un po, poi le unghie della gatta passano la barriera del pigiama ed arrivano alla pelle della spalla.
?E no Bubbolì, così mi fai male.? E la piglio con dolcezza spostandola di lato.
Ormai sono sveglio, ne approfitto per andare a fare pipì, accendo la luce sul comodino e mi alzo. La gatta intuisce la mia mossa, salta agile giù dal letto, mi supera e va direttamente in bagno.
?Hai sete Bubbolì?? Ed infatti la trovo già collocata nel bidet in attesa. Apro un poco il rubinetto e lei si mette a bere.
Bubbolina non beve mai dalla ciotola, magari muore di sete, ma lei si abbevera solo da una fonte di acqua corrente, già ci fa una concessione ad adattarsi al rubinetto.
Ritorno in camera da letto e mi distendo. Patrizia continua la sua lettura nella speranza che ciò gli permetta di riprendere il sonno. La gatta mi segue, sale anche lei sul letto e si piazza al mio fianco, la testa sul cuscino e la coda sul comodino.
... continua