Da me ci sono le amministrative. Non sto a raccontarvi quello che ho saputo sui magheggi tra destra e sinistra: accordi economici; sindaco già deciso; spartizioni e, più di tutto, altro cemento sul territorio, già ampiamente urbanizzato in modo selvaggio.
Che votare allora, a chi dare il voto, cosa posso sperare in una classe poltica che non fa distinzioni tra idee, ma solo tra vantagi economici?
Andare alle urne si deve, la partecipazione, per quel che vale, deve restare. Chi è al potere se ne frega se non voti, anzi, gli fa comodo dover discutere solo con pochi elettori e non con tutti.
Qundi annullare?
Ho annullato per tanti anni, fino all' arrivo di B., a quel punto mi sono turato il naso, c' era da salvare il salvabile. Ma annullando è appunto arrivato B..
No, meglio dare un segnale ai ladri costituzionalizzati.
DiPietro? Non dimentichiamo Scilipodi.
Grillo? E' tutta una comica.
Mi sa che mi ritiro in campagna come dio in Io se fossi dio di Gaber-Luporini, oppure mi dichiaro prigioniero politico e buonanotte.
In ogni caso la democrazia è morta del tutto. Non che prima fose in buona salute, sempre stata cagionevole, malaticcia, ma ora è sepolta sotto milioni di euro da spartire, alla faccia della mia cinghia, sempre più stretta.
Mi sa che, visto che mi dichiaro prigioniero polito, mi conviene anche darmi alla clandestinità e scendere in piazza, ma non solo per protestare ...