Torneranno i prati

Libri, riviste, web, link ecc.

Torneranno i prati

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar nov 04, 2014 13:26 pm

su Repubblica stanno uscendo alcuni begli articoli sulla prima guerra mondiale, nei giorni scorsi uno di Paolo Rumiz sulle fucilazioni in Friuli, oggi un'intervista a Olmi sul suo ultimo film.

Cito una frase che mi sembra da quotare in toto:

"I nemici non sono nella trincea di fronte, sono quelli che hanno mandato i nostri soldati a uccidere uomini come loro".

Panciafichisti saluti
TSdG
My mind reels with sarcastic replies (Snoopy)

http://www.sollevamenti.org
Avatar utente
tacchinosfavillantdgloria
 
Messaggi: 5276
Iscritto il: gio set 18, 2008 19:08 pm
Località: oderzo

Re: Torneranno i prati

Messaggioda il Duca » mar nov 04, 2014 13:48 pm

Domani su invito della morosa (che morosa eh :wink: ) andrò a vederlo... da Olmi mi aspetto molto. Soprattutto su questo tema.

La frase citata è sacrosanta, probabilmente il pensiero di molti tra il popolo, di quasi nessuno tra gli intellettuali e le classi alte. E' stata forse la guerra più classista di sempre.
http://www.respirodelvento.blogspot.com

RACCONTI DI GHIACCIO E ROCCIA

"nel muoversi in montagna guardate alle capre prima che alle scimmie" crodaiolo
Avatar utente
il Duca
 
Messaggi: 4045
Images: 12
Iscritto il: lun ago 24, 2009 17:35 pm
Località: Conca dei Giganti

Re: Torneranno i prati

Messaggioda PIEDENERO » mar nov 04, 2014 22:17 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
Cito una frase che mi sembra da quotare in toto:

"I nemici non sono nella trincea di fronte, sono quelli che hanno mandato i nostri soldati a uccidere uomini come loro".

Panciafichisti saluti
TSdG


Tratto da " uomini contro" dal min 18':00 in particolare 18': 32


Se interessa, altro capolavoro , " orizzonti di gloria" del 1957!! Di kubrick

Altro che specismo, l' uomo è una merda. Il potere fa schifo ed è da contrastare, sempre e a prescindere.
Avatar utente
PIEDENERO
 
Messaggi: 7963
Images: 4
Iscritto il: gio set 22, 2011 18:26 pm
Località: Sodor

Re: Torneranno i prati

Messaggioda cimebianche » mar nov 04, 2014 22:55 pm

Per mio nonno il 4 novembre non era festa ma la commemorazione del padre porto sul Carso senza sapere neppure dove è stato sepolto. Ho sempre pensato che ricordare sia il minimo che noi possiamo fare, andrò a vedere il film di Olmi anche per questo.
Avatar utente
cimebianche
 
Messaggi: 97
Iscritto il: ven set 04, 2009 22:56 pm
Località: abruzzo

Re: Torneranno i prati

Messaggioda Mork » mer nov 05, 2014 10:04 am

mio nonno ha vissuto la Prima Guerra, e nonostante abitassimo a pochi km dal Sacrario Militare di Redipuglia, non ha mai voluto visitarlo.
Avatar utente
Mork
 
Messaggi: 1367
Iscritto il: ven giu 10, 2005 8:02 am
Località: Südtirol

Re: Torneranno i prati

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer nov 05, 2014 11:54 am

PIEDENERO ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
Cito una frase che mi sembra da quotare in toto:

"I nemici non sono nella trincea di fronte, sono quelli che hanno mandato i nostri soldati a uccidere uomini come loro".

Panciafichisti saluti
TSdG


Tratto da " uomini contro" dal min 18':00 in particolare 18': 32


Se interessa, altro capolavoro , " orizzonti di gloria" del 1957!! Di kubrick

Altro che specismo, l' uomo è una merda. Il potere fa schifo ed è da contrastare, sempre e a prescindere.


Sarà magari scontata, ma sempre valida...

Ivano Fossati ... "Il Disertore" - YouTube
www.youtube.com/watch?v=rya6935J-u0

Salud
TSdG
My mind reels with sarcastic replies (Snoopy)

http://www.sollevamenti.org
Avatar utente
tacchinosfavillantdgloria
 
Messaggi: 5276
Iscritto il: gio set 18, 2008 19:08 pm
Località: oderzo

Re: Torneranno i prati

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer nov 05, 2014 11:59 am

Questa credevo fosse di Dürrenmatt (beata ignuransa!)

Wenn der Staat zu töten beginnt, nennt er sich immer Vaterland.

August Strindberg
(1849 - 1912), schwedischer Dramatiker und Maler, unbarmherziger Ankläger und Wahrheitssuchender

Paneuropei saluti
TSdG
My mind reels with sarcastic replies (Snoopy)

http://www.sollevamenti.org
Avatar utente
tacchinosfavillantdgloria
 
Messaggi: 5276
Iscritto il: gio set 18, 2008 19:08 pm
Località: oderzo

Re: Torneranno i prati

Messaggioda al » mer nov 05, 2014 14:27 pm

PIEDENERO ha scritto:Altro che specismo, l' uomo è una merda.


infatti la donna è meglio.

provala, ti troverai bene.
al
 
Messaggi: 1278
Images: 17
Iscritto il: mer giu 16, 2004 10:09 am
Località: Torino

Re: Torneranno i prati

Messaggioda PIEDENERO » mer nov 05, 2014 14:37 pm

al ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:Altro che specismo, l' uomo è una merda.


infatti la donna è meglio.

provala, ti troverai bene.

Grazie del consiglio. Fra oggi e domani la provo e ti faccio sapere.
Avatar utente
PIEDENERO
 
Messaggi: 7963
Images: 4
Iscritto il: gio set 22, 2011 18:26 pm
Località: Sodor

Re: Torneranno i prati

Messaggioda al » mer nov 05, 2014 14:42 pm

PIEDENERO ha scritto:
al ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:Altro che specismo, l' uomo è una merda.


infatti la donna è meglio.

provala, ti troverai bene.

Grazie del consiglio. Fra oggi e domani la provo e ti faccio sapere.


prendine un modello base per cominciare, altrmenti corri il rischio di buttare un sacco di soldi e poi non ti piace
al
 
Messaggi: 1278
Images: 17
Iscritto il: mer giu 16, 2004 10:09 am
Località: Torino

Re: Torneranno i prati

Messaggioda PIEDENERO » mer nov 05, 2014 14:49 pm

al ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:
al ha scritto:
infatti la donna è meglio.

provala, ti troverai bene.

Grazie del consiglio. Fra oggi e domani la provo e ti faccio sapere.


prendine un modello base per cominciare, altrmenti corri il rischio di buttare un sacco di soldi e poi non ti piace

Ma perché, tu di solito paghi per averne una?
..... posso immaginare...
Avatar utente
PIEDENERO
 
Messaggi: 7963
Images: 4
Iscritto il: gio set 22, 2011 18:26 pm
Località: Sodor

Re: Torneranno i prati

Messaggioda rocciaforever » mer nov 05, 2014 16:09 pm

PIEDENERO ha scritto:
al ha scritto:
prendine un modello base per cominciare, altrmenti corri il rischio di buttare un sacco di soldi e poi non ti piace

Ma perché, tu di solito paghi per averne una?
..... posso immaginare...


:smt044
"Il segreto del successo è la perseveranza verso lo scopo" B.D.


www.nonfacciopubblicità(vietata)allamiaditta.com
Avatar utente
rocciaforever
 
Messaggi: 5096
Images: 48
Iscritto il: gio apr 10, 2008 14:45 pm
Località: Arco

Re: Torneranno i prati

Messaggioda espo » gio nov 06, 2014 9:06 am

PIEDENERO ha scritto:Ma perché, tu di solito paghi per averne una?
..... posso immaginare...


=D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D>

mitico....
massimo

Ci sono nomadi che si sentono a casa ovunque
altri che non si sentono a casa da nessuna parte

Io sono uno di questi.
Avatar utente
espo
 
Messaggi: 2674
Images: 3
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am
Località: trieste

Re: Torneranno i prati

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven nov 07, 2014 11:39 am

Sei in: Archivio > la Repubblica.it > 2014 > 10 > 31 >

L'ultima ferita della Grande guerra "L'Italia riabiliti i militari fucilati"

REINTEGRO a pieno titolo dei fucilati del ‘15-'18 nella memoria nazionale. Vittime come gli altri. Soldati che hanno sofferto come gli altri. Manca questo riconoscimento perché possa dirsi completa in Europa la partecipazione dell'Italia alle onoranze ai Caduti della Grande guerra. I principali Paesi belligeranti — Francia, Germania, Inghilterra — ci hanno pensato da tempo, con atti politici, interventi presidenziali, monumenti, e l'aggiornamento delle liste dei Caduti. Quasi ovunque i condannati sono stati tolti dal ghetto della vergogna e della rimozione. Manca il nostro Paese, quello che ha fatto più largo uso della giustizia sommaria: 750 fucilati con processo, 200 colpiti da decimazione per estrazione a sorte, e un numero incalcolabile di soldati uccisi per le vie brevi dai loro ufficiali o dai carabinieri per codardia, ribellione o episodi di pazzia.
«Se non ora, quando?», si chiede il sostituto procuratore di Padova Sergio Dini, ex magistrato militare, che ha già chiamato in causa il ministro della difesa Pinotti. «Assistendo a luglio al concerto di Redipuglia, dove il maestro Muti ha radunato orchestrali di tutti i Paesi belligeranti, il presidente Napolitano ha fatto un passo importante di riconciliazione con l'ex nemico. Ora manca solo la riconciliazione con noi stessi, l'abbraccio ai ragazzi della mala morte. Le Forze armate dovrebbero capirlo, a meno che non vogliano negare che quelle esecuzioni — dal loro punto di vista — siano servite a qualcosa. Se i fucilati ebbero una funzione, essa sia riconosciuta. Non farlo sarebbe accanimento. Anche perché si fucilarono solo soldati semplici, povera gente. Vogliamo portarci dietro ancora questo anacronismo di classe?».
E dire che l'Italia è stata uno dei primi Paesi a porre il problema con film ( Uomini contro , di Francesco Rosi), con libri e ricerche storiografiche. Ed è stato anche il primo in Europa a erigere un monumento ai fucilati. È accaduto diciotto anni fa a Cercivento, sui monti della Carnia, sul luogo di una delle più ingiuste esecuzioni, il pra dai fusilâz, un prato che per decenni i valligiani rifiutarono di falciare in segno di protesta. Una memoria tenace, passata di bocca in bocca, che ha dato vita a un corpus di memoria orale ancora vivissimo e al quale nel ‘96 il sindaco Edimiro Della Pietra, mettendosi contro le autorità militari e rischiando una denuncia di apologia di reato, ha voluto dar forma di monumento.
Quella di Cercivento è una storia che riassume le altre. È il giugno del ‘16. Gli austriaci stanno sfondando su Vicenza con la Strafexpedition. Nella zona del Monte Coglians c'è il battaglione alpini Tolmezzo, considerato infido dagli ufficiali «forestieri» per via dei cognomi mezzi tedeschi dei carnici arruolati e dei tanti di essi che hanno lavorato da emigranti in terra d'Austria. Hanno una perfetta conoscenza del terreno, ma gli alti comandi non si fidano a sfruttarla e insistono a ordinare azioni suicide. Quando viene deciso un attacco alle rocce della cima Cellon in pieno giorno e senza supporto di artiglieria, alcuni soldati suggeriscono di compiere l'assalto col favore della notte. È quanto basta perché il comandante, un napoletano di nome Armando Ciofi, coperto dal tenente generale Michele Salazar, comandante della 26ª divisione, gridi alla «rivolta in faccia al nemico» e ordini la corte marziale.
Il processo si svolge di notte, in una cornice lugubre, nella chiesa che il prete di Cercivento, terrorizzato, è obbligato a desacralizzare. Sul processo incombono le circolari Cadorna, che chiedono «severa repressione», diffidano da sentenze che si discostino «dalle richieste dell'accusa» e ricordano il «sacro potere » degli ufficiali di passare subito per le armi «recalcitranti e vigliacchi». Gli accusati sono decine, e ciascuno ha nove minuti per l'autodifesa.
Un'ora prima dell'alba, la sentenza. Quattro condanne alla fucilazione. Tutti carnici: Giambattista Corradazzi, Silvio Gaetano Ortis, Basilio Matiz e Angelo Massaro, emigrante in Germania che ha scelto di rientrare «per servire la patria». Mentre lo portano via grida: «Ecco il ringraziamento per quanto abbiamo fatto». Il prete, don Zuliani, confessa i morituri. È sconvolto, propone inutilmente di sostituirsi ai soldati davanti al plotone. Dopo, non vorrà più rientrare nella chiesa «maledetta » e diverrà balbuziente a vita. La prima scarica uccide tre condannati, solo Matiz è ferito e si contorce urlando. Lo rimettono sulla sedia. Nuova scarica e non basta ancora. Perché sia finita ci vogliono tre colpi di pistola alla testa.
La gente assiste senza parole. Solo un vecchio grida: «Vigliacchi di italiani, siete venuti a portare guerra! Con gli austriaci abbiamo sempre mangiato, e voi venite ad ammazzarci i figli!». L'ufficiale risponde secco: «Vecchio taci, che ce n'è anche per te». L'intero reparto sarà trasferito per punizione sull'altopiano di Asiago e lassù, un po' di tempo dopo, il comandante Ciofi sarà fatto secco in zona non battuta da fuoco nemico, quasi certamente per vendetta. Settant'anni dopo, il nipote di Gaetano Ortis, un militare di carriera, chiederà la revisione del processo, ma il tribunale militare di sorveglianza di Roma risponderà con una beffa che resterà nella storia: la domanda non può essere accettata «perché non presentata dall'interessato».
Pure Caporetto sarà pagata da soldati semplici. L'allora vescovo di Treviso, Longhin: «Se i tedeschi saranno come questi nostri sciagurati italiani, cosa ci resterà? Qui si fucila senza pietà. Preghiamo». E intanto nessuno toccherà i veri responsabili della disfatta, i generali Capello o Badoglio. Il secondo sarà addirittura promosso. Diversa la sorte di Andrea Graziani, noto per avere fucilato uno che l'aveva guardato con la cicca in bocca. A guerra finita sarà trovato morto lungo la ferrovia dopo il passaggio del suo treno. Ma molto più a lungo si trascinerà nella memoria nazionale il senso di un'irrisolta ingiustizia.
My mind reels with sarcastic replies (Snoopy)

http://www.sollevamenti.org
Avatar utente
tacchinosfavillantdgloria
 
Messaggi: 5276
Iscritto il: gio set 18, 2008 19:08 pm
Località: oderzo

Re: Torneranno i prati

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » dom nov 30, 2014 0:43 am

Visto il film stasera.

Posso confermare che merita.

Filmici saluti
TSdG
My mind reels with sarcastic replies (Snoopy)

http://www.sollevamenti.org
Avatar utente
tacchinosfavillantdgloria
 
Messaggi: 5276
Iscritto il: gio set 18, 2008 19:08 pm
Località: oderzo

Re: Torneranno i prati

Messaggioda MarcoS » dom nov 30, 2014 10:48 am

è caruccio, si. e merita, concordo. Più una piece teatrale che un "film" in senso stretto.

Quanto all'articolo ricavato da repubblica: è molto sintomatico come in cento anni l'essenza del rapporto tra "potere" e "cittadini" in questo paese sia cambiata meno di quello che avrebbe dovuto. (vedere i anche, tra gli altri, Storia della Grande Guerra sul fronte italiano. 1915-1918 di Pieropan)
Se sei mona e credi in Dio, crederai nel Dio dei mona
Avatar utente
MarcoS
 
Messaggi: 6675
Images: 159
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am
Località: PD

Re: Torneranno i prati

Messaggioda PIEDENERO » dom dic 28, 2014 0:54 am

http://sergiodicorimodiglianji.blogspot ... rande.html


Abbandonate le trincee. Il grande paradosso del vero combattente post-moderno.



di Sergio Di Cori Modigliani

C'è una gran voglia di guerra in giro per il mondo, vedi Ucraina, Siria, Iraq, Afghanistan, Lybia, Nigeria, Somalia , ecc.

Ma c'è anche una grandiosa voglia di pace, questo è il bello.

Mentre il 2015, che si affaccia all'orizzonte, ci induce ad atroci pensieri nel comprendere che la neo-aristocrazia all'attacco è diventata consapevole delle enormi difficoltà sociali che sta incontrando nella sua guerra contro i poveri -e quindi spinge dovunque e comunque per fomentare odio e guerre facendo sbranare i dannati della Terra tra di loro, lucrandoci abbondantemente sopra- allo stesso tempo c'è da essere contenti all'idea che comincia a diffondersi sempre di più e sempre più marcatamente, un sincero, autentico e collettivo senso di pacifismo.
Quantomeno in occidente.
E' uno dei tanti risvolti dei dati macro-economici diffusi in questi giorni.
La Gran Bretagna segna il più grosso avanzamento economico nell'Unione Europea e gli Usa confermano di aver risolto la loro crisi economica segnando la progressione più forte degli ultimi cinque anni e -in termini assoluti- la produzione di ricchezza industriale più forte mai registrata negli ultimi 156 anni. Quando la borghesia ben pasciuta celebra i fasti dei suoi profitti, tende a ricordarsi della democrazia; non hanno bisogno di chiamare le bande fasciste a fare il lavoro sporco, non hanno bisogno di inventare e costruire nemici esterni contro i quali andare a dar bastonate per rinfocolare lo spirito patriottico.
La guerra è sempre un ottimo business.
Ma se la realtà dei fatti dimostra invece che la pace lo è di più, diventa davvero molto più facile affermare gli autentici valori del pacifismo internazionale.
Questa è la grande sfida che ci attende: riuscire ad affrontare e risolvere i conflitti senza far più la guerra.
La globalizzazione diventa allora elemento propulsivo per aumentare il benessere collettivo di tutto il pianeta, solo e soltanto se si postula, come principio base, la basica condizione di dichiarare l'abolizione del concetto di guerra tra i popoli, tra le nazioni, tra gli stati.

In questi giorni è uscito -rispetto a questi fatti- uno splendido libro "La tregua di Natale" (editore Lindau, Torino, 1914. 14 euro), un libro curato e ben orchestrato da Alberto Del Buono, che raccoglie le lettere dal fronte della micidiale prima guerra mondiale, la notte di natale di cento anni fa, con la fortissima sottolineatura e documentazione biografica dell'evento più bello e spettacolare mai accaduto nella storia della civiltà europea.

E' avvenuto sul fronte nord-occidentale.
Da una parte francesi, belgi e inglesi, dall'altra i tedeschi.
Senza alcun preavviso, senza alcuna strategia, dopo dieci giorni di pioggia battente, mentre i generali e gli alti ufficiali dei rispettivi comandi se ne stavano al calduccio a Parigi, Berlino, Bruxelles, con le loro famiglie, la notte del 24 dicembre 1914, alle 19.30 alcuni soldati francesi esausti dallo stress, la fame, la nostalgia, la paura, il freddo, uscirono (senza le armi) dalle trincea nella quale erano rintanati come topi in mezzo al fango e al gelo e attraversarono i 94 metri che li separavano dalle trincee nemiche, la stessa lunghezza di un campo da calcio. Invece di essere sparati, vennero accolti a braccia aperte. E, come risposta, i soldati tedeschi uscirono dalla loro trincea e andarono dalla parte opposta. Dopo un'ora erano già tutti mescolati. Si riconobbero i cacciatori, dell'una e dell'altra parte, e insieme si gettarono nei boschi per andare a uccidere dei cinghiali selvaggi invece che degli esseri umani. Ritornarono dopo qualche ora con la preda e a mezzanotte imbandirono insieme una comune cena di natale dividendosi il tabacco, il cognac e la birra che erano andati a prendere nei magazzini degli ufficiali. Il mattino dopo cominciò a nevicare e la temperatura si abbassò. Decisero di sfidarsi in una partita di calcio che organizzarono al pomeriggio sul prato che separava le due trincee. Vinsero i tedeschi per 3-2. Due settimane fa, il presidente dell'Uefa, Michel Platini, si è recato nel luogo esatto dove si sono verificati i fatti per ricordare l'evento e ha dichiarato che "si è trattata della più bella partita di calcio mai giocata in Europa la cui memoria deve essere ricordata e tramandata ai nostri figli".
Concordo.
Quando i generali, a Londra, Parigi e Berlino seppero dell'accaduto, inviarono subito dei messaggeri minacciando i loro soldati di immediata fucilazione per diserzione e insurrezione. Ma i soldati proseguirono fino al 27 a festeggiare insieme.
Poi, arrivarono i superiori che li obbligarono a rientrare nei ranghi, uccidendone qualcuno e spaventando a morte gli altri, applicando il principio folle "o vai a uccidere uno sconosciuto che magari ti sta anche simpatico, oppure io uccido te".

In Gran Bretagna, in questi giorni, sia alla televisione che alla radio e sui giornali, si sta sottolineando con enorme enfasi questo episodio.
In una delle lettere contenute nel libro, il caporale Leon Harris, del 13esimo battaglione della guardia scelta del London Regiment, scrivendo ai genitori che si trovavano a Exeter (e trovate il tutto, nel caso vi interessi, sul sito inglese http://www.christmastruce.co.uk) così scriveva "Carissima mammina, stato il Natale più meraviglioso che io abbia mai passato. Eravamo in trincea la vigilia di Natale e verso le otto e mezzo di sera il fuoco era quasi cessato. Poi i tedeschi hanno cominciato a urlarci gli auguri di Buon Natale e a mettere sui parapetti delle trincee un sacco di alberi di Natale con centinaia di candele. Alcuni dei nostri si sono incontrati con loro a metà strada e gli ufficiali hanno concordato una tregua fino alla mezzanotte di Natale. Invece poi la tregua è andata avanti fino alla mezzanotte del 26, siamo tutti usciti dai ricoveri, ci siamo incontrati con i tedeschi nella terra di nessuno e ci siamo scambiati souvenir, bottoni, tabacco e sigarette. Parecchi di loro parlavano inglese. Grandi falò sono rimasti accesi tutta la notte e abbiamo cantato le carole. È stato un momento meraviglioso e il tempo era splendido, sia la vigilia che il giorno di Natale, freddo e con le notti brillanti per la luna e le stelle".

Per cento anni, in Europa questo episodio è stato minimizzato, sottaciuto, addirittura negato e censurato durante tutto il periodo della guerra fredda. Soltanto intorno al 1995 è stato possibile ricominciare a parlarne.
Basterebbe questo dato per comprendere quanto e come, paradossalmente, sarebbe facile.
Un gruppo di soldati che si riconoscono come persone, decidono di non uccidersi e di festeggiare insieme la ricorrenza della nascita di Colui che tutti loro accettano come il Redentore nel nome dell'amore, e per aver fatto ciò alcuni vengono fucilati.
Ma il loro comportamento è arrivato, come eredità fino a noi, ignari pronipoti.
Cento anni dopo.
A rilento, a fatica, ma il messaggio e il segnale sono arrivati.

Auguro a tutti un Natale pieno di autentica pace interiore, con la speranza di poter dire il 24 dicembre 2015
"E' stato un anno splendido per l'Italia, possiamo davvero dire: meglio tardi che mai".


P.S. L'immagine che vedete in bacheca è la fotografia dei soldati nemici, tutti insieme, che venne pubblicata a Londra sul Daily Mirror il 29 dicembre 1914 provocando scandalo.
Avatar utente
PIEDENERO
 
Messaggi: 7963
Images: 4
Iscritto il: gio set 22, 2011 18:26 pm
Località: Sodor


Torna a Libri - Video - www - siti

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti

Forum.Planetmountain.com

Il Forum è uno spazio d’incontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dell’alpinismo, dell’arrampicata e dell’escursionismo.

La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.