Il libro è qualitativamente ottimo?
Bene, ma io non esprimevo una opinione sulla sua qualità, non avendolo letto, ma un moto di noia allorchè in vista del natale arriva l'ennesima strenna sulla montagna assassina per eccellenza.
Scommetto che sarà in testa alle classifiche di settore a fine dicembre.
Io, scusate, ma passerò.
Dopo aver letto Il ragno bianco di Harrer, Eiger di Hiebeler, Arrampicare all'inferno di Olsen, Due cordate per una parete di Capra, il libro di Spreafico, mezzo libro dedicato all'Ogre da Simpson, articoli vari su riviste e web etc etc mi viene voglia di leggere su altro.
Senza alcuna polemica, aspetto che Rettner scriva su altri argomenti, lo leggerò con grande interesse, così come leggo con lo stesso interesse le cose che scrivi tu Luca, anche e soprattutto su UKC.
Chiudo con una delle cose più belle che ho mai letto sull'Eiger:
DEDICATO ALL'EIGER
Tutti ti chiamano Orco, ma Claudio non ha mai voluto credere che tu fossi davvero così cattivo.
Si è avvicinato a te in punta di piedi, ti ha osservato, contemplato, scrutato in ogni dettaglio del tuo aspetto all'apparenza così misterioso: desiderava conoscerti davvero, nel profondo, senza lasciarsi influenzare dalle parole altrui, spesso malevole con te.
Claudio era sicuro di poterti essere amico, ma sapeva benissimo che un'amicizia non può nascere così, all'improvviso, dall'oggi al domani, senza solide basi. E ha iniziato a preparare il terreno, scrupolosamente, giorno dopo giorno, senza fretta. Non ti perdeva di vista un attimo: le moderne tecnologie gli permettevano di poterti osservare anche da casa, dallo schermo del computer che, d'accordo con la web-cam puntata sempre su di te, gli svelava, attimo dopo attimo, il tuo umore di ogni giorno. Claudio aspettava pazientemente il momento in cui poter finalmente fare la tua conoscenza. Nell'attesa leggeva le avventure di chi si era già avvicinato a te, studiava le vie di salita, coinvolgeva anche noi a casa. Tutti ormai conoscevamo i tuoi punti-chiave: il Ferro da Stiro, il Nido di Rondine, il Ragno Bianco fino alla Traversata degli Dei. Come non entusiasmarsi di fronte a nomi così belli? Ce n'erano anche altri, è vero, decisamente meno accattivanti: Fessura Difficile, Punto di non Ritorno, Cengia e Fessura Friabile, senza dimenticare il Bivacco della Morte. Ma l'entusiasmo di Claudio aveva il sopravvento sul timore che questi ultimi nomi suscitavano in noi che, con lui, vivevamo la preparazione della salita, e la paura si rifugiava in un angolo nascosto in fondo al cuore.
Un giorno Claudio ha deciso di avvicinarsi a te, ma non era il momento giusto: eri molto imbronciato, avvolto da enormi nubi che nessuno sguardo poteva penetrare. Claudio ha rispettato il tuo malumore, è tornato a casa ed ha ripreso le sue letture, le sue osservazioni, la sua preparazione.
Poi il 19 settembre 2003 il giorno tanto atteso sembrava proprio arrivato: con Beppe, Claudio è partito da Brescia alla volta di Grindelwald. La sera un veloce contatto telefonico per informarci che tutto sembrava perfetto. Per noi è iniziata l'attesa, per lui è iniziato il cammino verso di te, in silenzio, consapevole dell'importante passo che stava per compiere. Uno dopo l'altro i tuoi passaggi sono stati superati in leggerezza, le mani di Claudio ti hanno sfiorato procurandoti sicuramente una piacevole sensazione. E' arrivato in vetta felice, sicuro che ormai poteva considerarti amico. Un veloce sms per tranquillizzarci, qualche ora nel buio della tua notte per ripensare alle stupende sensazioni che tu gli avevi regalato e poi la discesa ed il ritorno a Brescia con un arrivederci nel cuore. Ti sei sentito solo in quel momento? Forse solo più tardi ti sei reso conto di aver lasciato ripartire un grande amico. Avevi sentito dire che ti aveva definito "solare". Solare? Era la prima volta che tale aggettivo veniva usato per te, il famoso Orco! Ti ha fatto piacere, ammettilo, e forse da quel momento è toccato a te di aspettare pazientemente che lui, il tuo grande amico, ritornasse. La tua attesa è durata poco più di un anno. Il 15 gennaio 2005 Claudio è ripartito per Grindelwald. Dal trenino ti scrutava con un dolce sorriso, ancora una volta si è incamminato felice verso di te e stavolta non te lo sei lasciato sfuggire: devi aver pensato che un amico così bisogna tenerselo stretto.
Trattalo bene, per favore, da vero amico, come lui lo è stato con te.
Rita, la sua mamma
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