Corona - Il canto delle manère

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Corona - Il canto delle manère

Messaggioda n!z4th » dom ago 29, 2010 20:41 pm

Un grande applauso a Corona,

questo libro, appena finito in soli 5 (dico 5!) giorni mi ha letteralmente tenuto alzato la notte. Pochi libri fin ora ci sono riusciti.
Sarà che da poco mi sono dato a questa nuovo genere, da autore alpinista ma sognatore (sono passato al genere dopo aver letto -giù tutti i cappelli- quello di Flavio), e sarà che è il primo di Corona che leggo ma sono senza parole. Sono ancora troppo caldo per parlarne un po' bene e con senno, aspettiamo una settimana.

E voi?
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Re: Corona - Il canto delle manère

Messaggioda Falco5x » dom ago 29, 2010 22:18 pm

n!z4th ha scritto:Un grande applauso a Corona,

questo libro, appena finito in soli 5 (dico 5!) giorni mi ha letteralmente tenuto alzato la notte. Pochi libri fin ora ci sono riusciti.
Sarà che da poco mi sono dato a questa nuovo genere, da autore alpinista ma sognatore (sono passato al genere dopo aver letto -giù tutti i cappelli- quello di Flavio), e sarà che è il primo di Corona che leggo ma sono senza parole. Sono ancora troppo caldo per parlarne un po' bene e con senno, aspettiamo una settimana.

E voi?

Spero che prima o poi ne parli, perché dopo l'ultimo infelice acquisto, la storia di Neve, mi ero ripromesso di non sprecare mai più soldi su Corona. E spero che tu sia convincente, perché in fondo abbandonare del tutto il selvatico di Erto un po' mi dispiace.


p.s.: grazie per la citazione :mrgreen:
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Messaggioda AlbertAgort » dom ago 29, 2010 22:22 pm

fai conto che io sono andato in lesachtal e a mauten per vedere dove era stato Santo Corona 8)
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Messaggioda Tarab » dom ago 29, 2010 23:27 pm

allora mi "tocca" leggerlo.

inizio, studio permettendo vi dirò se mi aggrada!
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Messaggioda Falco5x » lun ago 30, 2010 8:22 am

AlbertAgort ha scritto:fai conto che io sono andato in lesachtal e a mauten per vedere dove era stato Santo Corona 8)

Non capisco se lo dici in tono serio o ironico :?
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Messaggioda Omselvadegh » lun ago 30, 2010 9:08 am

già letto, bello!
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Re: Corona - Il canto delle manère

Messaggioda n!z4th » lun ago 30, 2010 13:20 pm

Falco5x ha scritto:
n!z4th ha scritto:Un grande applauso a Corona,

questo libro, appena finito in soli 5 (dico 5!) giorni mi ha letteralmente tenuto alzato la notte. Pochi libri fin ora ci sono riusciti.
Sarà che da poco mi sono dato a questa nuovo genere, da autore alpinista ma sognatore (sono passato al genere dopo aver letto -giù tutti i cappelli- quello di Flavio), e sarà che è il primo di Corona che leggo ma sono senza parole. Sono ancora troppo caldo per parlarne un po' bene e con senno, aspettiamo una settimana.

E voi?

Spero che prima o poi ne parli, perché dopo l'ultimo infelice acquisto, la storia di Neve, mi ero ripromesso di non sprecare mai più soldi su Corona. E spero che tu sia convincente, perché in fondo abbandonare del tutto il selvatico di Erto un po' mi dispiace.


p.s.: grazie per la citazione :mrgreen:


prima di parlarne però finisco anche storia di neve (sono a quando Galvano fa finta di esser paralitico) così sarò più coscienzioso di quello che dico :lol:
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Messaggioda grip » lun ago 30, 2010 13:52 pm

ma Fabrizio???
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Messaggioda AlbertAgort » mar ago 31, 2010 12:46 pm

Falco5x ha scritto:
AlbertAgort ha scritto:fai conto che io sono andato in lesachtal e a mauten per vedere dove era stato Santo Corona 8)

Non capisco se lo dici in tono serio o ironico :?


serio, altrimenti come farei a sapere che santo corona è stato a mauten?
e ad arnoldstein?
grande libro. mi ha ispirato la gita in austria
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Messaggioda n!z4th » mar set 07, 2010 13:40 pm

ma è esistito veramente costui?




(Riguardo alla Storia di Neve, noto già differenze rispetto al cantico dei boscaioli. Non credo di essere influenzato da voi, mi par di esser abbastanza oggettivo.Differenze in peggio. Per ora evito di guardare il topic che mi pare aveste già aperto a riguardo, in modo da restar neutrale. Procedo più lento di quanto non avessi fatto con quello delle manère, non perchè non riesco a leggerlo, ma perchè non sono più in vacanza fuori casa e trovo sempre qualche lavoretto da fare che mi ciuccia tempo...sono a quando un vecchio viene trovato mummificato dall'amico appresso un grosso larice e questo per rispetto lo adagia in un loco ricavato nel fusto dell'albero...)
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Messaggioda ales » mar set 07, 2010 13:47 pm

n!z4th ha scritto:non sono più in vacanza fuori casa e trovo sempre qualche lavoretto da fare



giocare con le pallette di google?

comunque, il canto delle manère l'ho appena comprato anche io.
Si vive in un'epoca in cui solo gli ottusi sono presi sul serio, e io vivo nel terrore di non essere frainteso
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Messaggioda n!z4th » ven set 17, 2010 11:01 am

mi manca l'ulimo quaderno,il tredicesimo;

Neve è morta per il troppo sforzo a montarsi Valentino.

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

che cattivo, ho rovinato tutta la poesia del libro...
bè però a tutti gli effetti è andata così :D

:twisted: :twisted: :twisted: :twisted: :twisted:

Volutamente dai l'ho detta,
appena finito provo a dir la mia :D
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Messaggioda ales » lun apr 04, 2011 10:41 am

finito il canto delle manére. Davvero molto molto bello
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Messaggioda ilgiovo » lun apr 04, 2011 17:58 pm

bello "il canto delle manere", bello anche "storia di neve", bello "Il volo della martora", bello "Cani, camosci, cuculi (e un corvo)".. invece mi ha orripilato l'ultimo, "La fine del mondo storto"... spero che sia un buco creativo temporaneo, l'idea è buona ma veramente il libro è scritto malissimo, pieno di ripetizioni dei concetti e senza nessun coinvolgimento.
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Messaggioda Chegul » lun apr 04, 2011 18:26 pm

Bello e coinvolgente, una storia che ti prende finchè nn è finita.
Una cosa però mi chiedevo... è verosimile tutta la cattiveria e la violenza raccontata, nei paesani di quell'epoca? erano vere quelle faide fra boscheri, che sfociavano in morti così cruente? Romanticamente mi verrebbe da dire di no, mi immagino i miei potenziali bisnonni come dei montanari duri ma tuttosommato buoni, gran lavoratori ma solidali, tuttavia Corona mi fa disilludere....
anche sul trono più alto del mondo sei sempre seduto sul tuo culo.
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Messaggioda rocciaforever » mar apr 05, 2011 14:05 pm

io di Corona ho letto:
- gocce di resina
- finchè il cuculo canta
- le voci del bosco
- il volo della martora
- nel legno e nella pietra
- aspro e dolce
- storia di neve

Il più bello in assoluto: "le voci del bosco" davvero un capolavoro.

Dopo le ultime comparsate televisive mi sono però imposta di non comprare più nulla di quello che scrive. Purtroppo non riesco a discernere lo scrittore dall'uomo che a volte dimostra di essere: troppo divario.
Opinione personale.
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Messaggioda Falco5x » mar apr 05, 2011 14:52 pm

ilgiovo ha scritto:invece mi ha orripilato l'ultimo, "La fine del mondo storto"... spero che sia un buco creativo temporaneo, l'idea è buona ma veramente il libro è scritto malissimo, pieno di ripetizioni dei concetti e senza nessun coinvolgimento.

Ormai è talmente pressato dalla notorietà che io penso non rilegga nemmeno quello che scrive prima di darlo velocemente alle stampe.
E' uno che ormai butta via idee anche decenti confezionandole in modo indecente. Neanche fratello del primo Corona, che era inesperto ma fresco e curava il compitino al meglio di come era capace.
Deprecabile.
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Messaggioda maestro shifu » lun giu 06, 2011 23:29 pm

Un gran personaggio che si sta buttando per soldi e notorietà ;anche lui rimbamambito dalla macchina da presa che gli ha tolto l'animo nobile di qualche anno fà . Stà recitando una parte che non è la sua e mi fa pena , quando lo vedo alle trasmissioni in tv per promuovere il libretto. C'è cascato in pieno nonostante la "scorza da montanaro", mi stà deludendo. Dovrebbe ritornare a scolpire il legno nella sua Erto e magari raccogiere "pensieri suoi" ( se ancora gliene sono rimasti) camminando nei boschi, per poi farne un libro x il piacere di scrivere , non x intascarsi una camionata di soldi che non sa nemmeno cosa farsene . Di lui non ho letto molte cose . Ricordo di un trattato sulla montagna , ben fatto, dove si sente l'amore e la difesa del suo ambiente . Forse sono stato troppo severo e magari dovrei leggere atre sue cose ma dare soldi a una persona così incoerente mi girano gli zebedei. Dopo tanta merda al Corona passerei a consigliare uno forse meno poetico , ma efficace reporter di vita estrema in giro per il mondo che si chiama Bonatti. Le sue imprese su qualsiasi tereno raccontate nei suoi libri mi colmano i pensieri di spirito avventuriero , come avevo da ragazzino mentre leggevo 20.000 leghe sotto i mari o l'isola del tesoro . Lui è l' abnegazione verso il credo dell'onestà e del coraggio ed ogni sera mi genufletto davanti a "montagne di una vita " e "un mondo perduto" due perle per vogliosi di forti emozioni. Qualcuno condivide ?? Sostenitori di corona scusatemi x lo sfogo , ma ormai sembra una moda come andare in pellegrinaggio a Erto per trovarlo magari ubriaco dentro al bar o a farsi bestemmiare dietro da lui stesso x poi vantarsene in piazza ,,,,, :smt078
mi chiamo gerda e non è con le chiacchere che s'uscirà da questa merda!
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Messaggioda solyaris » mar giu 07, 2011 20:08 pm

maestro shifu ha scritto:passerei a consigliare uno forse meno poetico , ma efficace reporter di vita estrema in giro per il mondo che si chiama Bonatti. Le sue imprese su qualsiasi tereno raccontate nei suoi libri mi colmano i pensieri di spirito avventuriero , come avevo da ragazzino mentre leggevo 20.000 leghe sotto i mari o l'isola del tesoro . Lui è l' abnegazione verso il credo dell'onestà e del coraggio ed ogni sera mi genufletto davanti a "montagne di una vita " e "un mondo perduto" due perle per vogliosi di forti emozioni. Qualcuno condivide ??


si condivido.
Bonatti scrittore, parlando dell' "incommensurabile" apre le porte della mente ... ed è proprio la fantasia della mente umana che lui esalta infine...
ma tornando a Corona, riporto qui sotto una mia "riflessione" sul suo ultimo libro:


Il Comunismo della soppravivenza secondo il Mauro Corona.

"L'uomo sarà l'unico essere vivente ad autoestinguersi per imbecillità. Amen"; così termina il libro di Mauro Corona "La fine del mondo storto".


Premessa:
Ero prevenuto sulla scrittura di Mauro Corona, lo ammetto, perchè i suoi libri mi hanno sempre messo una irrazionale tristezza, di cui non saprei spiegare bene il motivo ... ma questa volta il tema del romanzo mi interessava proprio, quindi ho inizato a leggere volentieri.

Ero anche prevenuto per le tesi che l'autore perora nelle troppe interviste, alla radio, alla televisione e sul web: la sua posizione mi è sembre sembrata "reazionaria" (vogliamo dire "di destra" ? vogliamo dire "leghista" ?) tutta sta storia della superiorità dell'usare le mani, abilità che hanno solo i montanari e contadini, mi è sembrata un pò un atteggiamento conservatore-reazionario ... "i vecchi quassù sapevano cosa fare ... non come voi cittadini pappemolle" ... c'avrà pure un pò ragione :) , ma non mi piace il suo disprezzo per la letteratura, la scienza (io sono un ingegnere e lui spesso accomuna ingegneri, architetti, geometri in un unico calderone...) ed il disprezzo per la letteratura e l'arte in genere ... cioè trovo che il suo opporre la "cultura rurale" a quella della della società cittadina sia una lotta intestina sempre "culturale", e per farla breve trattasi sempre di "lotta di classe" ... ed io penso che la lotta di classe, questa si porta alla guerra e non permetta una conoscenza superiore, non permetta all'uomo di andare oltre l'uomo ... ma lasciamo perdere queste forse inutili digressioni e torniamo al libro.


Il tema:

L'autore suppone che un inverno improvvisamente tutte le scorte di petrolio, e quindi di energia, si esauriscano in un tempo molto breve e l'umanità incominci a morire di freddo, falcidiata da quella che lui chiama "la morte bianca e nera"; allora che fanno gli esseri umani sopravissuti al primo streminio ? In primavera incominciano ad organizzarsi per la soppravivenza, riprendendo a coltivare la terra e costruire una società rurale che io definisco appunto "comunismo della soppravivenza": si instaura cioè un comunismo "de facto" (non c'è nessun riferimento ideologico al Marxismo...), semplicemente ogni essere umano collabora con gli altri per svolgere attività di prima necessità di soppravivenza: non ci sono "capi" nè padroni e tutte le persone collaborano diventando un "corpo unico" (per usare le parole dell'autore): l'umanità vive così in un periodo di vera pace, ma poi con l'estate ed il caldo si incomicia a stare meglio, ad avere la "pancia piena" ecco che riappaiono le corporazioni, i gruppi, i capi, e quindi la violenza per accapararsi i beni di altri gruppi ... insomma si sottointende un pò che la proprietà (privata) porti ineguaglianza ed anche la minima ineguaglianza porti le persone all'invidia, la competizione, lo scontro, la guerra e la distruzione ... fino a che il mondo rinato alla "pace comunista" torna infine come quello inizale, il "mondo storto" in un ciclo di autodistruizione ed imbecillità.


Cosa non mi è piaciuto:

Lo stile narrativo intanto: l'autore qui è davvero troppo ripetitivo nell'esprimere gli stessi concetti in modo banale, mai approfondito: è come se avesse preso e ripreso i capitoli più volte dopo aver dimentcato che una frase l'aveva già scritta, trapela cioè una nevrosi nella scrittura, come se Mauro Corona avesse dovuto far uscire il libro a tutti i costi, velocemente, senza rileggere: Sacramento! non ha limato! (lui che è uno scultore...!?)

Non mi è piaciuta la "impersonalità" del racconto: non c'è mai una frase diretta, quasi mai un pensiero di una singola peersona: il racconto è narrato in modo impersonale, generalizzando i comportamenti al plurale: "gli abitanti facevano...", "si decise di ..."; mai una analisi psicologica (nè individuale, nè seriamente sul collettivo), mai in sentimento, mai una emozione ... tutto molto freddo e distaccato.

Ma sopratutto la cosa che mi ha infastidito maggiormente è la continua "oscillazione" ideologica-morale tra due opposti contrapposti, che cerco di spiegare: ogni tanto l'autore sostiene che all'origine della guerra c'è la "pancia vuota" ovvero la pretesa di chi non ha, di avere i beni di chi ha ... ma poi due paragrafi dopo, viene sostenuto l'esatto contario e cioè che tutto il male ovvero la ricerca del potere... nasce da chi ha la "pancia piena" perchè è l'avere la pancia piena (ovvero aver soddisfattto le esigenze biologiche primarie) che porta l'essere umano ad occuparsi del surplus (direbbe Karl Marx appunto ... ) ovvero delle attività intellettuali (l'autore ce l'ha a morte con i critici letterari, i giornalisti ... chi scrive come mestiere ... ma come proprio lui ???!!! ... ) e quelle artistiche (che vengono considerate peggio che quelle letterarie ... ma lui mica è scultore ???!!! ... ) insomma l'autore sostiene che quando l'essere umano ha soddisfatto le esigenze primarie, c'è spazio per l'intelletto, l'arte ... tutte robe inutili e che portano le persone a "rompersi i coglioni" le une con le altre: le persone incominciano a volere cose materiali inutili (la proprietà) od immateriali (riassumendo: il potere) fino ad ammazzare per questo, a far guerre per questo. Ma queste due tesi del "pancia piena" / "pancia vuota" si alternano sempre solo accennate in modo superficiale, senza essere approfondite.


Cosa mi è quasi piaciuto:

C'è una probabile autentica disperazione dell'autore nella constatazione che "L'uomo sarà l'unico essere vivente ad autoestinguersi per imbecillità.", sicuramente una auto-ironia ed un sarcasmo sulla società pseudo-rurale del suo pease, Erto, in cui la gente rompe i coglioni con il tosaerba tutte le sante domeniche e poi va due volte a settimana in palestra per fare i muscoli ... ok, sono d'accordo.

Seriamente parlando, il nichilismo di Corona mi ha fatto venire in mente la conclusione che Werner Herzog trae nel suo film Wild Blue Yonder: "l'uomo è un virus" che ha contaminato e quasi distrutto il pianeta Terra, pianeta che riprenderà a a prosperare solo quando l'essere umano sarà emigrato in pianeti alieni ... ma a differenza del regista tedesco, che ha un pensiero magnificamente super-umano, il Mauro Corona ha sempre un pensiero paradossalmente "antropocentrico": intendo dire che nel racconto non c'è un "amore" per la Natura, nessun sentimento per le forme di vita animale o vegetale (anzi nessun sentimento proprio!): c'è sempre l'uomo e la sua strumentalizzazione della Natura ai soli fini della soppravivenza dell'uomo: il problema dell'uomo è solo e sempre "riempirsi la pancia" e null'altro sembra importante ...


Conclusione:

ma se l'arte e la scienza sono solo "surplus distruttivo"... all'uomo non rimane che la dimensione fisiologica del corpo mangiante? e che diamine, ci sarà qualcosa di più "bello" nella vita di un uomo ? forse la capicità dell'umanità di vedere oltre l'umanità ? ma sacramento?! (come direbbe l'autore) di questo non si parla nel libro... :(

Forse ho capito il motivo della tristezza che mi mettono i libri di Mauro Corona: c'è la mancanza di suggerimento di "bellezza" di cui io ho bisogno, e però invece ... sono sicuro che anche l'autore cerchi la bellezza proprio come me meschino, altrimenti lui non andrebbe a scalare montagne (la bellezza dis-umana), e non farebbe sculture (la bellezza dell'arte) e sopratutto non scriverebbe libri (la bellezza della scrittura dei simboli) ...
no?

Giorgio, 24 Aprile 2011
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Messaggioda ccb » mar lug 19, 2011 2:02 am

"La fine del mondo storto", Premio Bancarella 2011
:wink:
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