SCOOP !!! SCOPERTA LA FONTE DI ALPINEMAN
Della ricca aneddotica Mussoliniana fa parte un grazioso episodio che viene riferito da uno degli autori di quel simpatico volume, purtroppo di difficile reperimento, che è ?Playdux- Storia Erotica del Fascismo? (Tattilo Editrice Roma 1973).
Sembrerebbe che, una decina di giorni prima del Natale 1938, Mussolini, in compagnia di Starace e del generale della Milizia Antonelli arrivi al Terminillo, ?la montagna di Roma?, per sciare.
Come le foto del LUCE renderanno poi noto, il Duce scierà a torso nudo facendo, peraltro, una discreta figura, benché non più giovanissimo.
E? mentre che armeggia con sci e bastoni che avviene un incontro che rischia di rivelarsi fatale per il non più giovanissimo Capo di Governo: una notevole bionda gli pianta addosso, praticamente nelle carni, due micidiali occhi chiari che gli turberanno il sonno.
In particolare, scrive l?autore di Playdux: ?notò una bella bionda, ricciutissima sotto il cappuccetto turchino, che gli faceva, sulla destra, gimcana, morbida aggraziata, da canna al vento. Tenendogli puntate addosso le acquamarine degli occhi. ?(?)? questa tipa che lo bisturizzava con gli occhi, molto somigliante a una Jane Blondell in magro, o a una Gloria Stuart in grasso, gli metteva un certo citrato nel sangue, come certi angeli di Melozzo da Forlì (il suo pittore prediletto) , e al tempo stesso un che di perverso e di irridente.?
Abbandonati i campi da sci, una volta in macchina alla volta di Roma, l?uomo politico lascerà posto al solo uomo e parlerà di quella donna a Starace. Anche il segretario del P.N.F. l?ha notata, d'altronde non era possibile non accorgersi di quella presenza che, con quegli occhi, sembrava dominare, l?intera montagna. .
Il Duce, due giorni dopo, ritornerà sul Terminillo e non è azzardato pensare che vi ritornerà non solo per sciare ma nella speranza di incontrare di nuovo la donna. Ebbene, lei sarà ancora lì a trafiggerlo con quegli occhi magnetici e ci sarà anche il giorno dopo, come ci sarà anche il Duce.
Mussolini, benché le sorrida evidentemente, la donna sembra, cosa veramente inaudita, non contraccambiarlo. Il nostro uomo è abituato, sin da quando non era ancora il Duce, ma un semplice giornalista o meno un modesto maestro elementare, a prendere quelle che vuole, e il fatto che una biondina qualsiasi non gli presti attenzione gliela rende ancora più interessante.
Ritornato a Roma, romperà definitivamente gli indugi chiamando il Capo della Polizia Bocchini e chiedendogli di sapere tutto sulla proprietaria di quei due occhi calamitati, la quale sembra averlo voluto addirittura snobbare.
Il risultato delle indagini di Bocchini, per il capo del Governo che sembra essere scivolato su di una cotta da quindicenne, sarà veramente caustico. Il Capo della Polizia, con uno stile arido, tipico dei rapporti sbirreschi, riferisce, quanto segue: ? Sposata. Separata legalmente. Anni 27. Nativa di Sacile (Udine). Padre ignoto. Madre Croata. Due contravvenzioni. Un foglio di Via. In possesso di regolare licenza per esercitare la prostituzione. Ultima quindicina a Roma, nel postribolo inteso ?Grottino?, poiché situato nel vicolo omonimo. Risultanze Sanitarie NN?
La delusione, per il Fondatore dell?Impero, ormai sessantenne, un?età nella quale è pericoloso lasciare fare al cuore, sarà veramente enorme. Strappato il rapporto di polizia e lasciatolo cadere, pezzo a pezzo nel cestino al suo fianco, dirà: ?Così?. È una di quelle!?
Dopo un attimo di silenziò riprenderà : ?Beh credo proprio che al Terminillo sia terminata qualcosa!?
Ho voluto narrare al lettore l?episodio del Terminillo solo per introdurre un argomento di più ampia portata. Il Duce sul Terminillo incontra quella che si dice una professionista in quanto, in quegli anni, la prostituzione è una vera e propria attività professionale, tant?è che le signorine di ?piccola virtù? che esercitano l?arte in questione recano sulla carta d?identità, alla voce professione, la dizione: prostituta.
In Italia, in quegli anni, la prostituzione viene gestita da privati in appositi istituti - il lettore mi consentirà l?eufemismo - ma è rigidamente controllata dallo Stato. Chi come me è nato negli anni sessanta non ha mai avuto modo di conoscere tali ?istituti? ed è mia intenzione cogliere l?occasione di condurre per mano il lettore, soprattutto i lettori più giovani, nel mondo dei bordelli, lupanari, postriboli, casini, (quanti nomi per indicare la stessa attività), insomma delle case chiuse, nel ventennio fascista.