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Italo Calvino, Mondo scritto e mondo non scritto

Messaggioda cialtrone » ven nov 11, 2005 0:05 am

Appartengo a quella parte dell'umanità - una minoranza su scala planetaria ma credo una maggioranza tra il mio pubblico - che passa gran parte delle sue ore di veglia in un mondo speciale, un mondo fatto di righe orizzontali dove le parole si susseguono una per volta, dove ogni frase e ogni capoverso occupano il loro posto stabilito: un mondo che può essere molto ricco, magari ancor più ricco di quello non scritto, ma che comunque richiede un aggiustamento speciale per situarsi al suo interno. Quando mi stacco dal mondo scritto per ritrovare il mio posto nell'altro, in quello che usiamo chiamare il mondo, fatto di tre dimensioni, cinque sensi, popolato da miliardi di nostri simili, questo equivale per me ogni volta a ripetere il trauma della nascita, a dar forma di realtà intellegibile a un insieme di sensazioni confuse, a scegliere una strategia per affrontare l'inaspettato senza essere distrutto.
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Re: Italo Calvino, Mondo scritto e mondo non scritto

Messaggioda Enzolino » ven nov 11, 2005 12:04 pm

... quello che ha scritto Calvino e' molto bello ... ma allo stesso tempo mi interroga su come talvolta ci si possa immergere nel mondo scritto senza, alla fine, trascendere la parola, quella fatta di lettere o di segni, e coglierla nelle cose che ci circondano ... cosicche' anche un fiore, una goccia o una nuvola diventano parole ... un altro mondo scritto in tre dimensioni ... cosicche' alla fine, aprire le porte dei sensi o agire in questo mondo, diventano anch'essi un leggere ed uno scrivere ...
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Re: Italo Calvino, Mondo scritto e mondo non scritto

Messaggioda cialtrone » ven nov 11, 2005 13:13 pm

Enzolino ha scritto:... quello che ha scritto Calvino e' molto bello ... ma allo stesso tempo mi interroga su come talvolta ci si possa immergere nel mondo scritto senza, alla fine, trascendere la parola, quella fatta di lettere o di segni, e coglierla nelle cose che ci circondano ... cosicche' anche un fiore, una goccia o una nuvola diventano parole ... un altro mondo scritto in tre dimensioni ... cosicche' alla fine, aprire le porte dei sensi o agire in questo mondo, diventano anch'essi un leggere ed uno scrivere ...
Che sia la differenza tra pensiero ed accadimento?
Il primo è roba che arredi tu. Il secondo è roba che trovi già arredata.
Di entrambe puoi scrivere: nel primo è necessario un aggiustamento interno (...), nel secondo potresti non trovarlo.
Ciao.
:-)
cialtrone
 

Re: Italo Calvino, Mondo scritto e mondo non scritto

Messaggioda Enzolino » ven nov 11, 2005 13:39 pm

cialtrone ha scritto:Che sia la differenza tra pensiero ed accadimento?
Il primo è roba che arredi tu. Il secondo è roba che trovi già arredata.
Di entrambe puoi scrivere: nel primo è necessario un aggiustamento interno (...), nel secondo potresti non trovarlo.

Forse ... ma a volte il pensiero e' un accadimento e l'accadimento e' frutto di un pensiero ...
A volte e' come se il pensiero si pensa da se', e noi siamo li' ad osservarlo come si osservano le nuvole ... come se qualcuno ci consegnasse dei pensieri e noi siamo la' a scrutarli e comunicarli ...
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Ghiaccio sottile

Messaggioda Weiss » mar nov 15, 2005 12:50 pm

"Ghiaccio Sottile" edito da Rizzoli, di Piero Degli Antoni.
La cosa positiva e' che un italiano si cimenti in letteratura di montagna, un thriller d'evasione.
Punto.

La storia non sembra nemmeno malvagia: 6 personaggi chiusi in una tenda, che tentano di scoprire cosa accadde durante uan tragica ascensione.
I personaggi sono stereotipi, macchiette: c'e' un alpinista kazako alto due metri, collerico e sgradevole, che apre un vasetto in vetro di cetriolini sulla testa (vasetti in vetro su un ottomila? cetriolini sott'olio? esistono?), un barone austriaco (Hans Von Reichlin, nientemeno) una giornalista mondana (bella e con gli occhi verdi- Fiona), un fotografo gay, un rampollo francese (che aveva un fratello: la vittima), uno sherpa, forte e silenzioso che parla come Toro Seduto.
I personaggi fremono, sussultano, singhiozzano, fissano sdegnati.
Rompergli una gamba e buttarli giu' dal Siula Grande sarebbe il minimo, per piagnoni di tale fatta.
Quando parlano ribadiscono l'ovvio, ed e' una pena finire il romanzo. Giuro: non ve ne puo' fregar di meno di quel che accadra' ai personaggi.
Ma non posso esser l'unico a prender simil fregatura: comprate, leggete ed esprimete un parere.

Ciliegina sulla torta: il francese, Michel, ha un fratello (Jean Pierre - certo che per i nomi ...), ebbene durante uno scambio di battute Michel riferendosi al fratello lo chiama appunto "Michel".
Una svista, e perdono, l'autore, ma non esiste piu' un editor, o come si chiamano quei santi individui che rileggono le bozze e correggono gli errori?
Via, giu' dal Siula Grande anche editor ed editore!

Weiss
PS: Thriller di montagna leggibili: consiglio "Vortex" e "Angeli di Luce" caso mai qualcuno non li avesse letti.
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Re: Ghiaccio sottile

Messaggioda MarcoS » mar nov 15, 2005 13:20 pm

Weiss ha scritto:......PS: Thriller di montagna leggibili: consiglio "Vortex" e "Angeli di Luce" caso mai qualcuno non li avesse letti.


Angeli di luce: per chi ancora non lo sapesse il plot dell'orrendo "cliffhanger" è stato tratto da questo romanzo, che ho trovato assai bello, di Jeff Lowe.
E leggendolo si capisce bene come chi lo ha scritto sia uno che arrampica...

poi: mi raccontava una volta un climber dal colorado che la faccenda narrata in parte è vera; pare sia realmente precipitato un aereo di trafficanti sulla sierra e che i residenti di camp four ne abbiano approfittato. A quanto mi raccontava il tizio, è stato anche grazie a questa "manna dal cielo" qualcuno dei fortunati "recuperatori" ha poi messo su pure negozi o attività di produzione di materiali per alpinismo...
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Messaggioda pasasò » mar nov 15, 2005 15:57 pm

mi raccontava una volta un climber dal colorado che la faccenda narrata in parte è vera; pare sia realmente precipitato un aereo di trafficanti sulla sierra e che i residenti di camp four ne abbiano approfittato. A quanto mi raccontava il tizio, è stato anche grazie a questa "manna dal cielo" qualcuno dei fortunati "recuperatori" ha poi messo su pure negozi o attività di produzione di materiali per alpinismo...

Di questab storia ne parla pure Reinhard Karl in un suo scritto raccolto in "Reinhard Karl.Senza compromessi" di Tom Dauer, offrendo l'immagine degli arrampicatori di camp4 come easy rider della montagna che lasciano le granitiche pareti del Cap. per andare a ritrovare e rivendere la marijuana precipitata da un aereo e ricavando così i mezzi per vivere senza conoscere il significato della parola lavoro.
Se ciò sia una leggenda metropolitata, anzi yosemitica non lo so, visto che Karl ne parla all'interno di un discorso non troppo benevolo nei confronti dei residenti di camp4, persone che alle sue domande su come si procurassero i mezzi per vivere rispondevano elusivamente che anche domani sarà una giornata di sole.
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Re: Ghiaccio sottile

Messaggioda Weiss » mar nov 15, 2005 16:01 pm

[quote="MarcoS
>Angeli di luce: per chi ancora non lo sapesse il plot >dell'orrendo "cliffhanger" è stato tratto da questo romanzo, che ho >trovato assai bello, di Jeff Lowe.
>E leggendolo si capisce bene come chi lo ha scritto sia uno che >arrampica...

E' una storia che ho letto anch'io, penso pero' che si tratta di un errore, la storia si sia propagata sostanzialmente per un equivoco.
Il plot e' attribuito (vedi ad esempio www.imdb.com) a JOHN Long (che ha prodotto pure telefilm) e non e' JEFF Long (l'autore di Angeli di Luce).
D'altra parte, non c'e' la minima attinenza tra la trama di Cliffhanger e quella di Angeli di Luce.
ciao
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Messaggioda MarcoS » mar nov 15, 2005 16:10 pm

imitato al limite del plagio (leggetevi, se lo trovate, Vortex, di David Harris, Centro Documentazione Alpina, 1994) e vergognosamente portato sullo schermo da Stallone in Cliffhanger, Angeli di luce è un cult per gli appassionati del genere. I ritratti del giovane Tucker, del mitico Occhio di Toro, dell'anglo-indiano John Coloradas, del suo antagonista Kresinski, del mostruoso contrabbandiere, rimangono impressi indelebilmente, intrisi come sono della Valle, non luogo per eccellenza.


dahttp://www.brosite.org/snobro/libri/long.htm

sull'attinenza tra cliffhanger e angels corrispondenze ce ne sono, eccome; e non me lo sono inventato io. Solo, il romanzo è stato totalmente stravolto ad uso hollywoodiano...
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Messaggioda Weiss » mar nov 15, 2005 17:11 pm

MarcoS ha scritto:
imitato al limite del plagio (leggetevi, se lo trovate, Vortex, di David Harris, Centro Documentazione Alpina, 1994) e vergognosamente portato sullo schermo da Stallone in Cliffhanger, Angeli di luce è un cult per gli appassionati del genere. I ritratti del giovane Tucker, del mitico Occhio di Toro, dell'anglo-indiano John Coloradas, del suo antagonista Kresinski, del mostruoso contrabbandiere, rimangono impressi indelebilmente, intrisi come sono della Valle, non luogo per eccellenza.


dahttp://www.brosite.org/snobro/libri/long.htm

>sull'attinenza tra cliffhanger e angels corrispondenze ce ne sono, >eccome; e non me lo sono inventato io. Solo, il romanzo è stato >totalmente stravolto ad uso hollywoodiano...



Affermando che si tratta di un errore, di un equivoco avevo appunto in mente articoli come questo.

Vediamo i fatti: i credit ufficiali del film attribuiscono il plot a John Long, un produttore televisivo (non e' nemmeno omonimo di Jeff, hanno l'iniziale in comune che e' probabilmente la causa dell'equivoco).

Il pezzo riportato vede perfino un plagio sfacciato tra Vortex e Angeli di Luce (dopo di che, dire che Cliffhanger e' stato tratto da Angeli di Luce ma e' stato massacrato ed e' irriconoscibile non e' nemmeno tanto sbagliato).

L'unica somiglianza tra V e AdL e' data dal fatto che in entrambi i casi ci troviamo di fronte ad un aereo caduto carico di droga (non la stessa, non nelle stesse circostanze, con conseguenze molto differenti).
Detto questo, le differenze sono piuttosto consistenti e parlare di plagio e' fuori luogo.
Non c'e' nessuna similitudine tra i personaggi, la trama, l'intreccio, nemmeno le montagne.
Sarebbe come dire che tutti i polizieschi sono un plagio dei romanzi di Ed McBain, che le detective story son copiate da Sherlock Holmes ecc.

Tra Angeli di Luce e Cliffhanger poi, in comune c'e' solo che un aereo precipita e che ci si arrampica da qualche parte (ma non in Yosemite,il carico non era di droga, la storia elementare e' diversa ecc).

E ripeto, John Long non e' Jeff Long.

ciao
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Messaggioda Paolo Marchiori » gio nov 17, 2005 10:37 am

Per chi vuole capire l'America:
"Storia del popolo americano, dal 1492 a oggi"
Howard Zinn
Il Saggiatore
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Messaggioda pasasò » gio nov 17, 2005 11:27 am

Howard Zinn


Quoto l'autore perchè a prescindere dal libro specifio (vedi anche Disobbedienza e Democrazia) è un punto di riferimento per chi vuole comprendere, dall'esterno le logiche del paese da cui dipendono gli equilibri o meglio disequilibri mondiali e dall'interno degli Usa per chi cerca una luce tra il dilunvio di oscurantismo neoconservatore.

Cruciale la sua lettura assieme a Chomsky, Albert (non Kurt) [http://www.parecon.org], Krugman e per chi ama il genere i fumetti Boondocks (ediTi in Italia credo da Arcadia).

In due parole... l'altra faccia (quella buona) dell'America!
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Messaggioda dogon » lun nov 21, 2005 13:21 pm

?Vai e vivrai?, scritto a 4 mani da R.Mihaileanu e A.Dugrand.
Dovrebbe essere in circolazione, almeno nei centri più grandi, anche il film, premiato a Berlino per la sceneggiatura.
E? un libro piacevole e prende avvio dall'esodo degli ebrei etiopi verso Israele, avvenuto negli anni 80. Episodio che forse pochi conoscono, ed io non ero tra questi.
In un campo sudanese, dove venivano momentaneamente sistemati i profughi in attesa di proseguire il viaggio, una vedova ebrea vede morire il figlio. E? così che un?altra vedova, cristiana, decide di privarsi del proprio figlio lasciandolo all?ebrea affinché lo porti via, non importa dove, sarà comunque un mondo migliore di quello in cui stanno vivendo.
Trattando la storia difficile di ?Shlomo?, nero e segretamente cristiano nella terra promessa, il libro mostra un Israele forse dissimile da quello dei luoghi comuni, una babele di popoli diversi. Sfiorandoli, tocca problemi quali razzismo, fondamentalismo, emarginazione, ma accenna anche a nostalgia delle terre di origine, laicità e convivenza?voglia di vivere.
________________________________________
Se un uomo non e' disposto a rischiare per le proprie idee, o le sue idee non valgono niente, o non vale niente lui. (E.P.)
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Accidenti, Buzz?!?!?

Messaggioda albatro.71 » lun nov 21, 2005 19:00 pm

Caro Buzz, mi stupisci! Tralascio la maniera gentile con la quale mi hai dato il benvenuto nei forum, trovo un forum molto visitato che per una volta non parla di minchiate ma di libri, una delle mie passioni, e chi trovo come autore: te! Insomma, i conti non tornano, oppure avevo visto giusto quando ti ho definito "un giocherellone", uno che si diverte a rompere le palle ma in fondo non è un cretino. ne sono contento.
Vista la tua grande esperienza, conosci LO SPECIALISTA, il libro del quale mi si consiglia la lettura da più parti? Sai chi l'ha scritto?
Ciao.
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Re: Accidenti, Buzz?!?!?

Messaggioda Buzz » lun nov 21, 2005 22:44 pm

albatro.71 ha scritto:Caro Buzz, mi stupisci! Tralascio la maniera gentile con la quale mi hai dato il benvenuto nei forum, trovo un forum molto visitato che per una volta non parla di minchiate ma di libri, una delle mie passioni, e chi trovo come autore: te! Insomma, i conti non tornano, oppure avevo visto giusto quando ti ho definito "un giocherellone", uno che si diverte a rompere le palle ma in fondo non è un cretino. ne sono contento.
Vista la tua grande esperienza, conosci LO SPECIALISTA, il libro del quale mi si consiglia la lettura da più parti? Sai chi l'ha scritto?
Ciao.
Alb


ti sbagli, io sono realmente un cretino...

"E' a causa dell'importanza personale che viviamo sempre esauriti, perché è da lì che sfugge la nostra energia. A causa dell'importanza personale crediamo sempre che i nostri problemi siano i più gravi o le nostre opinioni siano le sole corrette: siamo il centro dell'universo. L'importanza personale è il tono e lo scettro del dittatore personale di ognuno di noi: l'ego.
In realtà tutte le emozioni inutili e le abitudini debilitanti che portano a una diminuzione della nostra energia, come il rancore, la gloria, l'invidia, l'autocommiserazione, la depressione, eccetera, sono possibili solo a causa del fatto che ci sentiamo importanti.

La morte è la nostra eterna compagna.
"E' sempre alla nostra sinistra, a un passo di distanza". "Ti osserverà sempre fino al giorno in cui ti toccherà".
"Come ci si può sentire tanto importanti quando sappiamo che la morte ci dà la caccia?".
"La cosa da fare quando sei impaziente è voltarti a sinistra e chiedere consiglio alla tua morte. Ti sbarazzi di un'enorme quantità di meschinità se la tua morte ti fa un gesto, o se ne cogli una breve visione, o se soltanto hai la sensazione che la tua compagna è lì che ti sorveglia".
"La morte è il solo saggio consigliere che abbiamo. Ogni volta che senti, come a te capita sempre, che tutto va male e che stai per essere annientato, voltati verso la tua morte e chiedile se è vero. La tua morte ti dirà che hai torto; che nulla conta veramente al di fuori del suo tocco. La tua morte ti dirà: "Non ti ho ancora toccato"."

nulla conta veramente al di fuori del suo tocco
il resto sono stronzate
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Messaggioda virgy » mar nov 22, 2005 8:09 am

Sono ancora addormentata, ma...Buzz hai perfettamente ragione.
Aggiungo una cosa, prima che la morte, pensiamo all'altra compagna di vita, importante, ma spesso dimenticata: l'umiltà. Se domandassimo qualcosa anche a lei, ogni tanto.....
Vado a darmi una bella lavata con acqua fredda! Anche se quello che ho letto mi ha già "rinfrescato" interiormente.
Grazie.
Buon giorno a tutti.

:wink: :wink: :wink:
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Messaggioda Buzz » mar nov 22, 2005 9:07 am

virgy ha scritto:Sono ancora addormentata, ma...Buzz hai perfettamente ragione.
Aggiungo una cosa, prima che la morte, pensiamo all'altra compagna di vita, importante, ma spesso dimenticata: l'umiltà. Se domandassimo qualcosa anche a lei, ogni tanto.....
Vado a darmi una bella lavata con acqua fredda! Anche se quello che ho letto mi ha già "rinfrescato" interiormente.
Grazie.
Buon giorno a tutti.

:wink: :wink: :wink:


preciso che è una citazione. E' Don Juan che parla, in "Viaggio a ixtlan" di Carlos Castaneda.
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Messaggioda albatro.71 » mar nov 22, 2005 11:27 am

... e di quel libro che mi dici, maestro?
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Messaggioda pasasò » mar nov 22, 2005 11:28 am

Ossequi al testo di Castaneda postato da Buzz.

La prima frase mi ha rimandato ad un titolo che giace ormai da anni nelle mie sinapsi neurali, "
opinioni di un Clown"
di H. Boll in cui il protagonista, tutt'altro che cretino, rivendica il suo essere clown, il suo avere un ruolo preciso benchè apparentemente "non serio" all'interno di, questa si, serissima e imbelletata società renana post seconda guerra mondiale da cui proviene.
E in fondo rinunciare agli atteggiamenti ed ai sussieghi è un ottimo strumento per fare emergere il lato giocoso, sincero, vero e non alienato di ogniuno di noi...

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Messaggioda Buzz » mar nov 22, 2005 11:29 am

albatro.71 ha scritto:... e di quel libro che mi dici, maestro?
Alb


ti ho risposto

non l'ho letto e credo che non lo leggerò nemmeno se me lo regalassero
le risposte alle domande della vita vanno cercate nella vita e non nei libri che rispondono alle domande della vita.
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