Enzolino ha scritto:Vyger,
non e' che la penso diversamente da te, ma non capisco i tuoi riferimenti.
Ciao Lorenzo.
Per questo nel secondo intervento ho tentato di esplicitarli.
Non proseguo a farlo, altrimenti diventa una pizza unica...
Ora, quando leggo PNL (Programmazione Neuro Linguistica) inizio a capire. Se mi citi dei nomi, a parte Jung, non so di cosa parli.
Il rischio del tecnicismo è forte, almeno per me.
Per questo, nella prima risposta, avevo cercato di evitare paccosi affondi teorici. Non ci sono riuscito.
Meglio raccontare storie ed esperienze, almeno su un forum.
Il fatto è che raccontare storie mi è più difficile che sparare argomentazioni (colpa della mia formazione)...
Arno, ad esempio, propone di riformulare il nostro frasario: usare espressioni assertive e non condizionali per migliorare la nostra autoconvinzione, sostituire le parole "difficult" con "challenging" (non so come l'hanno tradotto in Italiano), e cosi' via.
Lo straordinario potere del linguaggio.
Ci sarebbe molto da scrivere: le parole, nella nostra mente, attivano processi associativi controintuitivi. Io mi arrabbio molto (ma lo faccio ormai per scherzo) quando uno dei miei colleghi, mentre sto arrampicando, mi dice: "non cadere" (bastardo dentro: la parte più antica della nostra mente non elabora la negazione; se sento "non cadere", mi immagino di "cadere" e predispongo tutto il mio corpo alla caduta - processo ideomotorio...)...
Se penso "difficile", mi predispongo a vivere un'esperienza difficile...
Se penso "sfidante", mi predispongo a vivere un'esperienza sfidante (non ricordo la traduzione italiana)...
Il fatto è che - almeno a me - non è sufficiente cambiare parole e "pensare positivo" per aggirare i problemi. Per quanto mi riguarda, cambiare "difficile" in "sfidante" nel considerare una salita mi richiederebbe un cambiamento molto più profondo...
Pero' affronta cosi' tanti aspetti, come la postura, la respirazione, la fiducia, il focus, i dettagli, l'intuizione, la risk zone, che non riesco a collegare il libro a campi troppo specifici.
Sì, ho sorvolato su molte cose...
Anche sulla neurologia ci sarebbe parecchio da dire ... sulla psicologia dello sport (di cui mi pare ignori un'aspetto importante come quello ideomotorio).
Più che ignorarlo, l'ho tralasciato.
Pensa che, qualche volta, tempo fa, quando soffrivo d'insonnia, mentre ero nel mio letto, mi immaginavo di arrampicare all'indietro su vie di falesia facili e che conoscevo bene...
Mi addormentavo al 10° passaggio all'indietro, massimo...
Sì, lo so, sono strano...
E questo è un uso strano dei processi ideomotori...
La prossima volta che arrampico all'indietro su Yellow Bag in Maddalena potrei cadere addormentato...
Ma in un forum come questo bisogna cercare di scambiare idee su delle basi comuni e non su letture troppo specifiche ... almeno all'inizio ...
Condivido.
Sarà la mia prossima... hem... sfida.
