solitari

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Messaggioda Enzolino » lun gen 09, 2006 10:13 am

pf ha scritto:Sì che l'ho letto. Fa parte della bibliografia usata per tre capitoli (Hersey, Croft, Beyer).
E com'e'? Vale la pena ordinarlo?

Per il resto hai dipanato i miei dubbi pre-lettura ... comunque il fatto che tramite forum uno puo' discutere direttamente con l'autore di un libro e' ... una figata ... :D
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Messaggioda pf » lun gen 09, 2006 12:46 pm

Il libro di Long è molto tecnico nella maggior parte dei capitoli; proprio per questo è anche di lettura non facilissima in inglese. Direi che la maggior differenza con Solitari è questa, oltre che nella dimensione più ridotta. Tanto per dare un'idea, il capitolo di Humar è un tipico capitolo da libro di Long, esclusa la mia introduzione, mentre quello di Dal Pra o di Heason se ne distaccano di molto.
P.S. In realtà molti autori dialogano via web con i lettori; chiaramente se i lettori sono tanti è un pò difficile rispondere a tutti!! Non è il mio caso, per cui rispondo volentieri
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Messaggioda Buzz » gio gen 19, 2006 9:44 am

ho messo la recensione sul salotto letterario, ma poi mi sono ricordato che questo libro ha un suo topic dedicato... per cui la metto anche qui

SOLITARI, di fabio palma
ed. Versante Sud

http://www.versantesud.it/

un bel libro, mi è piaciuto.
Un pò come "uomini e pareti" ma questa volta fabio ci mette più del suo.

sta lavorando la via, fabio...e prima o poi ... avremo una realizzazione tutta sua, da valutare...

come "uomini e pareti" dicevo... un libro che ogni tanto verrà da riprendere in mano

perchè sono molti quelli che hanno condensato esperienze forti in poche righe... e quindi ...
se l'ansia di leggere ti fa correre verso le pagine che seguono,
le loro parole pesanti andrebbero invece valutate pensate immaginate...

e ci sarà chi centellinerà assaporando... ma io no
io inizio i libretti d'istruzione dalla fine, dopo aver cercato di capire come funziona l'oggetto;
io che mangio prima le cose che mi piacciono, di corsa
io che voglio tutto e subito

io rileggerò,
poi

ma intanto qualche emozione mi viene da scriverla

Il professionismo di Alain Roberts, mi è estraneo. Come quello di un trapezista che fa 4 salti mortali senza rete.
Ne riconosco la splendida freddezza ma lo sento distante.
E ancora una volta mi colpisce Dal Pra, con la sua umanità, i suoi dubbi, il suo guardarsi da dentro e da fuori.
Mi stupisce la forsennata pazzia di Beyer e mi chiedo se poi alla fine sia solo fortuna sopravvivere.
E mi affascina la cristallina purezza delle parole di Ben Heason:
"...ma la risposta vera è diversa per ognuno e, dirò di più, varia persino di giorno in giorno e a secondo della via prescelta" e l'acutezza della sua descrizione.
L'epopea di Humar; la glaciale ambizione di House.

Alex Huber, la fredda potenza al servizio del sogno. Istinto programmato: si può dire? L'dealismo Tedesco.

E noto che la zona di provenienza, ovvero la cultura, influenza l'analisi.
Ueli Steck, il calvinismo della performance. Alex Huber l'idealismo e il razionalismo.
Dal Pra e Salvaterra, l'umanesimo italiano. Babanov, lo stoicismo russo. Ben Heason, il liberismo inglese.
Yamanoi l'efficienza e l'impenetrabilità made in japan.
Gli slavi... potete fidarvi di un popolo il cui naso ti guarda come una canna di fucile? Disse hitler o uno dei suoi accoliti...
in effetti ... non li puoi capire: sono un altro pianeta, per certi versi.
Humar ti lascia basito.

E gli americani... ma hanno una storia gli americani?
No. Non ce l'hanno. Hanno una cultura? No.
Hanno la confusione la pazzia l'ingenuità la violenza il coraggio l'ambizione cieca la ferocia l'impudicizia dei bambini. E ci trovi tutto, ma forse tutto è poco.
"Non voglio dipingere una linea, ma riempire la cornice dell'anima"

Complimenti per l'idea Fabio, e per come l'hai confezionata.
Un bel libro.
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Messaggioda Xymox » gio gen 19, 2006 9:52 am

Buzz ha scritto:ho messo la recensione sul salotto letterario, ma poi mi sono ricordato che questo libro ha un suo topic dedicato... per cui la metto anche qui
[cut]
Complimenti per l'idea Fabio, e per come l'hai confezionata.
Un bel libro.


Complimenti anche a te per questa recensione, mi hai convinto, lo comprerò :D
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Messaggioda pietrodp » lun gen 23, 2006 11:54 am

Ho appena iniziato il libro, la lettura scorre a sprazzi, in tensione tra il voler rapidamente scoprire il personaggio successivo e il piacere di gustarmi le impressioni su quello precedente.

Complimenti a Fabio per un'opera ben confezionata e che si lascia leggere davvero con gusto (da un appassionato: sinceramente non so se prenderebbe allo stesso modo una persona a digiuno di arrampicata).


Per il mio gusto forse ci sarebbe potuto essere un minimo di approfondimento in più per ciascun personaggio raccontato, per dare un po' più di background, anche se capisco che lo scopo era quello di fornire spunti e impressioni, di cercare di carpire l'essenza della solitaria, e non di fornire cronache.
mandi
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Messaggioda Enzolino » gio feb 02, 2006 18:11 pm

Ieri l?ho finito ? straordinario ? veramente complimenti a te Fabio ? mi ha preso un casino e mi verrebbe di dire tante cose, perche? le varie testimonianze, compresi I tuoi aneddoti e le tue presentazioni offrono tanti spunti per riflettere ? e ne butto giu' qualcuno ...

Mi sono identificato in tanti dei personaggi, ma soprattutto con la mentalita? quasi scientifica di Ben Heason e Alex Huber nei confronti del free solo ... e sarebbe bello che chi ha fatto un certo percorso di autocomprensione, nella solitudine e nel rischio, lo condivida con gli altri ...

Durante le letture mi e? venuta in mente una frase di Nietzsche
L?esuberanza di energia si compiace dello spreco, che, parafrasata, calza pennello con le tante storie vissute per cui ?l?esuberanza di vita si compiace del rischio? ... ho pensato molto spesso a questa frase ...
E tutte le storie, anche se finite male, ma spinte dalla voglia di vivere intensamente sono comunque degne di essere vissute ...

In alcuni racconti mi e? sembrato anche di cogliere un paradosso. Da un lato il gesto della solitaria che assolutizza l?individuo, ma che, quasi per assurdo, puo' arrivare ad identificarsi con la roccia, la montagna e l?universo, in un?unione quasi mistica ... come se il dualismo della parte ed il tutto venisse superato attraverso queste esperienze ...

Complimenti di nuovo a Fabio e spero ti cimenterai in altre avventure analoghe per il nostro egoistico piacere di condividerle attraverso la lettura ...

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda gug » mar feb 07, 2006 19:13 pm

Basta....lo devo leggere!

Dopo che l'avrò fatto torno. :wink:
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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