Into the wild

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Messaggioda Max Z. » mar feb 05, 2008 20:48 pm

Nonostante l'antipatia che avevo per il Krakauer di "aria sottile", l'autore del libro da cui è stato tratto questo film, ero molto interessato a vedere come fosse stato sviluppato un tema che mi è caro da sempre, e a cui spessissimo penso, ovvero il rapporto assoluto e radicale dell'uomo con la natura nel mondo moderno.
Beh il risultato... ANDATELO A VEDERE!!!
Per me, uno dei film più belli e toccanti dei questo ultimo periodo. Un capolavoro.

Una delle tante critiche che si possono leggere in rete:

"Sean Penn's uncompromising, unsettling, uniquely satisfying film version of Jon Krakauer's best-seller, "Into the Wild," tells the true story of Christopher McCandless, a young man from a wealthy Eastern family who made an ill-fated trek into the Alaskan wilderness in 1992.

The movie is very much its own thing: A strange study of that impulse that, for generations, has made so many Americans want to leave civilization and push west -- and a melancholy acknowledgement that, for most of these people, the journey offers little fulfillment.

It's a celebration of the survivalist instinct and, at the same time, a warning of the dangers of idealizing nature -- a scary, cautionary tale of just how perilous and unfeeling the world can be outside the network of human society.

With a little-known star (Emile Hirsch), a nearly three-hour running time and a downer story line, the film seems guaranteed for box-office oblivion, but it certainly strikes me as Hollywood's most unforgettable and haunting film thus far in 2007.

The script, which Penn also wrote, picks up its hero's story two years after he has disappeared from his family, changed his name, given away his money, hitchhiked around the country and, unprepared, is about to enter the Alaskan wilderness north of Mount McKinley.

From here, we follow his survival story as he takes up a Robinson Crusoe-like existence in an abandoned bus he stumbles upon for shelter. Flashbacks trace the story of his dysfunctional family life -- most of it narrated by his younger sister (Jena Malone).

Flashbacks also trace the backpacking journey he began after college, during which he briefly bonded with a farmer in South Dakota (Vince Vaughn), a pair of snow-birding ex-hippies (Catherine Keener and Brian Dierker) and, most poignantly, an Army retiree who becomes his surrogate father (Hal Holbrook).

As the story proceeds on three levels, the magic of the movie is that it doesn't try to understand or judge McCandless: He remains an enigma who can be seen as a pretentious rich kid on a lark, as a noble existential adventurer, or as a tormented, and apparently asexual, victim of a lethal family life. In a sense, he's all three. But it's the mystery of his selfishness that gives him real power as a character. His character shows just how impossible it is to neatly define or know another human being.

As in Krakauer's book, the character's odyssey toward doom becomes a symbol of man's lonely fate in the cosmos and the contradictory fact that everything we do affects the people around us. Indeed, the film's most gut-wrenching moments are those that measure the impact of the young man's quest on his family and friends.

Hirsch looks uncannily like the real McCandless (whose final photograph we see at the end), and he effortlessly conveys every ounce of his intelligence, naivete, easy charm and self-destructive fascination for the wild that Krakauer so vividly described.

Penn's direction is amazingly sharp and intuitive, full of masterful touches that give an epic dimension and scope to the parable. Scenes between McCandless and his various mentors are especially strong, and he gets performances from Vaughn, Keener and Holbrook that may be the best of their careers.

Pearl Jam's Eddie Vedder supplied the songs for the soundtrack and I can't think of a movie since "McCabe and Mrs. Miller" in which a particular artist's songs have been used so effectively to establish mood, convey character and help tell a dramatic story. If one of them doesn't win the best-song Oscar, there's no justice."
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Messaggioda Andreino » mer feb 06, 2008 10:15 am

Non mancherò... era già in programma :wink:
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Messaggioda gug » mer feb 06, 2008 15:51 pm

Ho letto delle belle recensioni anch'io: il libro com'era?
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda Max Z. » mer feb 06, 2008 21:18 pm

gug ha scritto:Ho letto delle belle recensioni anch'io: il libro com'era?


Non l'ho letto.. non dev'essere male, ma la resa cinematografica dei frandi spazi merita veramente, uno di quei casi in cui veramente tra vedere sul grande schermo e guardarselo a casa in dvd penso si perda qualcosa...
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Messaggioda erricoilfico » gio feb 07, 2008 21:32 pm

Ho visto il film....SPLENDIDO :!: :!: :!: ...sicuramente uno dei film più belli che abbia mai visto...denso di contenuti e pieno zeppo di spunti di riflessione, che ci sarebbe da rivederlo cento volte di seguito per coglierli tutti.
Per me, l'immedesimazione con il personaggio principale è stata massima,un sognatore che corre per il mondo schifato dalla società che va a rotoli,disposto a frantumare qualsiasi ostacolo che si frappone tra lui e il suo sogno di libertà per il quale val la pena di sacrificare anche le relazioni umane....non facciamo forse noi alpinisti la stessa folle scelta, incomprensibile a molti? e io che dopo la maturità sono andato a soffrire l'altaquota sulle montagne del Pakistan mentre tutti i miei amici di divertivano nelle discoteche greche....non stavo forse inseguendo lo sesso sogno di libertà?
sarà per questa forte immedesimazione che la fine mi ha fatto un po' paura...
cmq consiglio a tutti di vederlo...io presto cercerò il libro!!!
ciaooo
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Messaggioda gug » gio feb 07, 2008 23:18 pm

La storia è stata un'ossessione anche per Sean Penn, dato che ci è andato dietro dieci anni.
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bel film!

Messaggioda romina83 » ven feb 08, 2008 0:16 am

Proprio un bel film, sono andata a vederlo.....non perdetelo! :D
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Messaggioda nikibo » ven feb 08, 2008 1:43 am

Gran bel film, non avevo letto il libro ma mi è piaciuto molto, poi a pensare che è tutto vero....impressionante. Se ogni tanto vi fate domande del tipo cosa sia la felicità o a cosa servano tutte ste cose materiali allora è un film che vi entrerà dentro, se invece pensate siano domande cretine allora andate pure a vedere oronzo canà, che è meglio.
Non capisco perchè sia distribuito così poco, speravo meglio.
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Messaggioda Max Z. » ven feb 08, 2008 15:56 pm

E' distribuito poco? Perchè qua in Francia è ben distribuito... Un peccato...
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Messaggioda ravanator » ven feb 08, 2008 16:00 pm

Max Z. ha scritto:E' distribuito poco? Perchè qua in Francia è ben distribuito... Un peccato...


visto anche io (a ginevra..).
Molto bello. A mio avviso pi' bello del libro....
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Messaggioda gug » dom feb 10, 2008 23:47 pm

nikibo ha scritto:Se ogni tanto vi fate domande del tipo cosa sia la felicità o a cosa servano tutte ste cose materiali allora è un film che vi entrerà dentro


...allora devo vederlo!
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Messaggioda Andreino » lun feb 11, 2008 0:53 am

Visto.
Bel film, ben fatto, ma devo essere sincero: a differenza di chi mi ha detto che gli ha addirittura cambiato la vita, a me non è scattata la molla dell'evento super...

Ripeto: bel film, consigliabile, ma per me non epocale.
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Messaggioda nuvolarossa » lun feb 11, 2008 16:11 pm

Noioso, trooooooppppooooo lungo, persino banale.

Di gente in fuga da sè stessa sono circondato, e non c'è differenza fra uno che sceglie la ganja, la coca, l'ero, l'alcool o l'arrampicata/alpinismo per estraniarsi e uno che lo fa tagliando (in apparenza) i ponti con la società: tanto i tuoi demoni continueranno a perseguitarti.

Occasione sprecata. Imho ovviamente.
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Messaggioda nikibo » lun feb 11, 2008 19:09 pm

ok, è lungo, ma io me ne sono accorto solo quando sono uscito, è chiaro che se non ti piace anche 5 minuti sono troppi...
e poi non deve mica cambiare la vita, oddio, se uno si lascia cambiare la vita da un film allora mi sa che non è tanto 'in bolla'...
Secondo me poi chris non era in fuga da qualcosa, semplicemente ha fatto ciò che voleva fare, mica voleva stare via in eterno, e poi più che altro mi è piaciuto perkè è tutto vero, non è solo un film e basta.
Ciao!
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Messaggioda Max Z. » mar feb 12, 2008 1:49 am

nuvolarossa ha scritto:Noioso, trooooooppppooooo lungo, persino banale.

Di gente in fuga da sè stessa sono circondato, e non c'è differenza fra uno che sceglie la ganja, la coca, l'ero, l'alcool o l'arrampicata/alpinismo per estraniarsi e uno che lo fa tagliando (in apparenza) i ponti con la società: tanto i tuoi demoni continueranno a perseguitarti.

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E' interessante vedere anche come le opinioni possano divergere completamente... :wink:
A mio avviso però non si può negare che il film ritragga bene una storia innanzitutto vera, e secondo me di gran lunga più interessante di tante altre storie vere, di fuga come dici tu.
perchè chi sceglie la droga, l'alcool, o come azzardi tu l'arrampicata/alpinismo secondo me il più delle volte non scappa da nessuna parte e non evita nulla. Anzi, nella società ci sta, spesso alla società chiede aiuto e continua ad averne bisogno.
Inoltre il viaggio del film è mosso da un desiderio di vita, non certo di fuga. La fuga è all'inizio solo un mezzo necessario per arrivare dove vuole arrivare.
L'esperienza di Chris invece è, secondo me, assoluta, di rinuncia totale, ma allo stesso tempo di vita vera, perchè diversamente dal drogato e dall'alcoolizzato che rinunciano alla vita stessa rifugiandosi in qualcos'altro, o all'alpinista solitario in himalaya d'inverno che sceglie di soffrire in un ambiente senza vita per una lotta contro se stesso o l'Universo (?-- non entriamo in argomenti di già abusati in questo forum), Chris fa all'inizio una scelta DI VITA, assoluta e radicale, con coerenza a dir poco rara per un ragazzo benestante della sua età, che va bene a scuola e che potrebbe avere ciò che gli pare.
Fa un cammino di crescita che lo porta a scoprire qualcosa, alla fine, e che secondo me da un senso ad una storia che se no non varrebbe la pena di essere raccontata.
Inoltre, dal pdv regia e fotografia l'ho trovato personalmente un cinema di alto livello.
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Messaggioda Andreino » mar feb 12, 2008 10:02 am

Chi non ha visto il film e non vuol sapere come finisce, non legga oltre... :wink:
























nikibo ha scritto:Secondo me poi chris non era in fuga da qualcosa, semplicemente ha fatto ciò che voleva fare, mica voleva stare via in eterno,


Beh, non mi pare che l'epilogo fosse così impensabile...
Voglio dire, forse stiamo trascurando un piccolo particolare, cioè come è andata a finire...
Non credo si possa definire una piccola vacanza, specie da uno che il cervello ce l'aveva.
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Messaggioda nikibo » mar feb 12, 2008 12:00 pm

Andreino Inviato: Mar Feb 12, 2008 10:02 am Oggetto:

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Chi non ha visto il film e non vuol sapere come finisce, non legga oltre...
























nikibo ha scritto:

Secondo me poi chris non era in fuga da qualcosa, semplicemente ha fatto ciò che voleva fare, mica voleva stare via in eterno,



Beh, non mi pare che l'epilogo fosse così impensabile...
Voglio dire, forse stiamo trascurando un piccolo particolare, cioè come è andata a finire...
Non credo si possa definire una piccola vacanza, specie da uno che il cervello ce l'aveva.




intendevo dire che non mi sembra volesse stare via da casa per sempre, secondo me l'intenzione era quella di vivere l'avventura che aveva sempre sognato, non ho detto una vacanza, ma lo sapeva che non poteva viverci in Alaska, magari sarebbe stata solo una tappa come tutti gli altri posti da cui è passato, purtroppo non aveva ben considerato quel fiume...
E' incredibile quanto un semplice telefono avrebbe potuto cambiare tutto, alla fine non era troppo lontano dalla strada.
Uèla!
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Messaggioda erricoilfico » mar feb 12, 2008 14:13 pm

nuvolarossa ha scritto:Noioso, trooooooppppooooo lungo, persino banale.

Di gente in fuga da sè stessa sono circondato, e non c'è differenza fra uno che sceglie la ganja, la coca, l'ero, l'alcool o l'arrampicata/alpinismo per estraniarsi e uno che lo fa tagliando (in apparenza) i ponti con la società: tanto i tuoi demoni continueranno a perseguitarti.

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Forse si, forse quella di Chris era una fuga, da un mondo e da valori che non condivideva, però dal mio punto di vista non trovo corretto paragonarla con il desiderio di spegnersi caratteristico di quelli che si danno alla droga e all'alcool, questi infatti imboccano volontariamente una strada a senso unico, mentre la fuga alpinistica comprende il progetto del ritorno (a meno che non sia una forma di suicidio programmato) e credo che anche il viaggio di Chris (viaggio è meglio di fuga) contenesse il germe del ritorno...questo è il senso che io ho dato al cappello lasciato sull'altra sponda del fiume....lui stesso alla fine (troppo tardi purtroppo)ci era arrivato al fatto che la felicità è reale solo se condivisa e si preparava al rientro!!!!!!
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Messaggioda bugspietri » mer feb 13, 2008 2:38 am

Sono d'accordo... la felicità è reale solo se condivisa: prima di Chris l'avevano capito tutti i personaggi che ha incontrato sulla sua strada, ma sopratutto il vecchietto che lo pregò di rimanere con lui!!! Chris doveva sperimentare la sua avventura per capirlo... per un grande uomo ci voleva una grande avventura, è stato sconfitto da se stesso, sperava di farcela, voleva farcela, voleva tornare a condividere quella felicità!

Essere in fuga dalla società è diverso che essere in fuga da se stessi: Chris ha ritrovato se stesso e il suo SE si chiama SUPERTRUMP!
la montagna può essere severa!!!
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Messaggioda gug » mer feb 13, 2008 13:13 pm

L'ho visto e non mi è piaciuto così tanto, perchè non mi è sembrata una grande storia.
In definitiva si tratta di un ragazzo che scappa soprattutto dai genitori con i quali ha avuto un rapporto sbagliato e difficile.
Le avventure in cui si getta sono superficiali, non si imbarca in un progetto forte e programmato e anche il viaggio in Alaska sembra raffazzonato, tanto che finisce nell'unico modo in cui poteva finire.
Non sembra neanche una fuga dalla società per immergersi in un mondo primordiale, perchè per la maggior parte del film si muove all'interno, anche se senza ruoli precisi, della società stessa.
L'unico aspetto interessante sono le riflessioni sulla felicità, ma così sembrano appiccicate e non frutto delle azioni del ragazzo.
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