pietresupietre??

Libri, riviste, web, link ecc.

pietresupietre??

Messaggioda Dria » mar feb 13, 2007 15:49 pm

Qualcuno ha notizie del sito pietresupietre.net, una volta c'erano parecchie notizie sul finalese ma ora l'indirizzo sembra scomparso dalla rete.

Ciao a tutti
Dria
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Messaggioda alex.x » mar feb 13, 2007 17:09 pm

Il sito è stato chiuso, perchè (mi è stato riferito) l'autore si dedica ad altro
ciao
alex
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Messaggioda alter-ego » mar feb 13, 2007 22:09 pm

spero Filippo non abbia smesso di scalare! 8O 8O Mi crollerebbe un mito! :evil: :evil:
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Messaggioda JB » mer feb 14, 2007 1:07 am

alter-ego ha scritto:spero Filippo non abbia smesso di scalare! 8O 8O Mi crollerebbe un mito! :evil: :evil:



dallle ultime notizie che ho, parrebbe proprio di si

magari gli dò na telefona

dario
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Messaggioda pf » mer feb 14, 2007 14:27 pm

Filippo è l'arrampicatore sportivo più sportivo che abbia mai conosciuto.
Un agonista perfetto, su di sè, sui tiri, sugli altri
Gli sportivi, prima o poi, si ritirano, è nella logica dello sport quando non è vissuto amatorialmente ma agonisticamente.
Fabio

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Messaggioda Enzolino » mer feb 14, 2007 14:35 pm

pf ha scritto:Filippo è l'arrampicatore sportivo più sportivo che abbia mai conosciuto.
Un agonista perfetto, su di sè, sui tiri, sugli altri
Gli sportivi, prima o poi, si ritirano, è nella logica dello sport quando non è vissuto amatorialmente ma agonisticamente.
Quand'e' il tuo turno? :twisted: :D :wink:
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Messaggioda alter-ego » mer feb 14, 2007 14:56 pm

pf ha scritto:Filippo è l'arrampicatore sportivo più sportivo che abbia mai conosciuto.
Un agonista perfetto, su di sè, sui tiri, sugli altri
Gli sportivi, prima o poi, si ritirano, è nella logica dello sport quando non è vissuto amatorialmente ma agonisticamente.


strano, io ho percepito l'esatto contrario di Filippo. Una persona fortemente innamorata della scalata e di tutto il suo contorno. Uno che ti diceva sempre quello che pensava, senza compromessi. Ho visto solo qualità in tutto questo e assai poca ipocrisia che oramai è merce comune...

Dà da pensare... :roll: :roll:
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Messaggioda Enzolino » mer feb 14, 2007 15:15 pm

A parte gli scherzi.

Io Filippo lo conosco solo dai suoi post e sembra che ne stiamo parlando come se fosse morto.

A me dava l'impressione di uno intelligente, che da un lato diceva che non bisogna arrampicare per il grado, ma poi se gli chiedevi del suo primo 7a ti riportava una lunghissima lista di tiri da lui ripetuti.

Magari lo spirito agonistico un po' ce lo aveva davvero.

In quello che dice pf ci noto, invece, un pizzico di cattiveria o di provocazione.
A parte il fatto che non ci sarebbe nulla di male nel vivere l'arrampicata in maniera agonistica, ma non e' detto che sia l'unica motivazione che spinga un climber ad arrampicare.

Difatti sono tanti quelli che vivono l'agonismo, anche se in maniera non manifesta, sino ad una certa eta'.

Gia' Cassin, ai suoi tempi, gareggiava a fare le prime ed a risolvere gli ultimi problemi, ed ha continuato ad arrampicare sino ad 80 anni ...

Un Manolo, per esempio, secondo me un po' di spirito agonistico ce l'ha ...

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda pf » mer feb 14, 2007 16:34 pm

Guardate che per me gente come Tomba, M. Jordan etc sono eccezionali.
Cioè, lo sport ha i suoi valori, e l'essere agonista anche.
Filippo seguiva diete ferree ( altro che Brenna, Pedeferri, manolo, gente che conosco che teoricamente vive anche di scalata), aveva degli obiettivi rigorosissimi ( alla Huber, direi), e così via. Non centra con l'essere o meno innamorato della scalata, suppongo che Jordan e Tomba fossero amanti della loro disciplina, no?
Solo che quando sei agonisticamente dentro una disciplina, non accetti cose tipo la mancanza di obiettivi superiori a quelli che hai raggiunto, la perdita di livello, insomma tutte quelle cose che fanno sì che Jordan probabilmente la palla da basket la tocca adesso un paio di volte all'anno mentre il 50 enne di colore ad Harlem la partitina serale la fa ancora.
Tutto qui. Niente di male nè di bene, direi.
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Messaggioda Roberto » mer feb 14, 2007 16:46 pm

pf ha ragione, l' agonismo esaspera e quando non sei più competitivo è facile smettere del tutto, ma c'è anche chi è agonista con se stesso e continua imperterrito a vita, finchè le forze lo sorreggono, anche se con terribili depressioni per il calare progressivo delle proprie capacità atletiche .... ogni riferimento a persone o cose di questo forum non è puramente casuale :lol:
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Messaggioda Enzolino » mer feb 14, 2007 16:48 pm

pf ha scritto:Guardate che per me gente come Tomba, M. Jordan etc sono eccezionali.
Cioè, lo sport ha i suoi valori, e l'essere agonista anche.
Filippo seguiva diete ferree ( altro che Brenna, Pedeferri, manolo, gente che conosco che teoricamente vive anche di scalata), aveva degli obiettivi rigorosissimi ( alla Huber, direi), e così via. Non centra con l'essere o meno innamorato della scalata, suppongo che Jordan e Tomba fossero amanti della loro disciplina, no?
Solo che quando sei agonisticamente dentro una disciplina, non accetti cose tipo la mancanza di obiettivi superiori a quelli che hai raggiunto, la perdita di livello, insomma tutte quelle cose che fanno sì che Jordan probabilmente la palla da basket la tocca adesso un paio di volte all'anno mentre il 50 enne di colore ad Harlem la partitina serale la fa ancora.
Tutto qui. Niente di male nè di bene, direi.
Le tue mi sembrano generalizzazioni che identificano una quasi ossessione con l'agonismo.
Brenna e Hirayama, come tanti altri, arrampicano ancora nonostante non facciano piu' competizioni agonistiche.

Ho conosciuto Andrea Gennari Daneri che quando gareggiava faceva diete cosi' ferree che, mi ha raccontato, stava persino perdendo denti e capelli. Eppure arrampica ancora e gestisce riviste.

La tua equivalenza "agonismo = futura perdita d'interesse nei confronti di una disciplina", non ha senso.

Se Filippo non arrampica piu' avra' le sue buone ragioni, ma da qua a dichiarare che il motivo e' il modo agonistico con cui ha vissuto l'arrampicata, mi sembra pura speculazione. :wink:
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Messaggioda alter-ego » mer feb 14, 2007 17:48 pm

anche a me sembrano generalizzazioni prive di senso. Anche io ti posso elencare i 7a che ho fatto e parlare ininterrottamente di gradi per due ore, ma questo non vuol dire che la mia esperienza si limiti a quello. E poi non vedo che male ci sarebbe a raccontare le vie che si fanno. In ogni caso un essere umano ha qualcosa di più. Molto meglio di uno che fa finta di non parlarne e poi ha solo quello in testa.

Io Filippo l'ho frequentato molto via mail e sulle mailing list, ci ho scalato anche insieme un paio di volte...magari mi posso sbagliare, ma non è per nulla un agonista, anzi al contrario uno che non si fermava al lato "sportivo" della scalata. Se ben ricordi si arrabbiava molto se qualcuno lodava le sue realizzazioni, anzi molto spesso non le comunicava. Ed ha fatto anche vie molto dure e non alla moda, anche vie non congeniali. Non a caso poi si è impegnato molto in battaglie etiche che normalmente agli "agonisti" non interessano una cippa. Il suo sito è stato uno dei primi spazi dove discutere di tutto ciò che gira attorno all'arrampicata, e questo denotava la sua grande passione per "la cultura" della scalata più che per il risultato. Questo è un suo grande merito, portato avanti solo per passione e per un'ideale, non certo per soldi.

Mi incuriosiva molto il fatto di come di una persona si possa percepire l'esatto opposto. Qui non si sta speculando sulla positività o meno degli aggettivi. :roll: :roll: A meno che non stiamo parlando di due persone diverse :wink:
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Messaggioda alter-ego » mer feb 14, 2007 18:22 pm

Eccola la famosa lista pietresupietre, nella quale ci siamo scambiati molte opinioni ed in qualche modo siamo cresciuti. E' stata forse la mailing list di arrampicata più tecnica e qualificata a cui ho partecipato. Filippo, certo, non è morto...ma se è vero che virtualmente lo è, allora io gli faccio un applauso e gli rivolgo un ringraziamento per tutto quello che ha fatto per la scalata e per noi che ci siamo appassionati, che ci siamo commossi, abbiamo litigato con...le parole e lo spazio da lui messoci a disposizione.

Io spero che Filippo rinasca da qualche altra parte nel web e non lasci da parte la scalata. Le persone intelligenti sono poche e di queste ce n'è estremo bisogno! Au revoir pietresupietre! :wink:

Riepilogo iscritti lista all'8 marzo 2002

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Messaggioda superpjimmy » mer feb 14, 2007 21:42 pm

Maurizio manco io!!!
Allora, ho l'impressione di essere uno dei pochi che può darvi notizie sul caro Filippo...
Che ultimamente scali poco è vero...
Diciamo che il lavoro e una rivoluzione nella sua vita personale gli hanno scombussolato il suo modo di vedere l'arrampicata e soprattutto la vita...
Certo prima era fin troppo prestazionale, glielo dicevo anche io, ma comuenque la passione non si è sopita...
Diciamo che ha deciso di ricominciare, di provare a vedere la scalata non solo dal punto del grado e di pensare di arrampicare per stare in compagnia...
Non sapete come è piacevole stare con lui alla base di una falesia, fare qualche tiretto e disquisire del più e del meno, ma non di arrampicata!Di politica di scelte di vita, di società...
Io ammiro molto Filippo e sono fortunato di aver avuto la fortuna di conoscerlo...
E poi a primavera ha un appuntamento importantissimo!
Devo portarlo a scalare in Val di Mello e in Svizzera....
Jimmy :)
Però ti consiglio una sciarpa di seta ed un cielo rosso con le nuvole verdi ed i pesci blu.
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Messaggioda alter-ego » mer feb 14, 2007 21:56 pm

ciao Jimmy, tu non ci sei perchè sei arrivato dopo quella data! 8)

Io non ho mai avuto l'impressione che Filippo vedesse la scalata solo in funzione del grado. Come puoi dire ciò di uno che ha fatto migliaia di tiri, di tutte le difficoltà? Hai mai conosciuto quelli che veramente vedono tutto in funzione del grado? Forse dalle tue parti non ci sono! :roll: Certo per fare gli 8b bisogna provarli, impegnarsi ed allenarsi altrimenti non li fai e continui a parlarne e basta, a fare solo chiacchere. E per giunta tiri rognosi, mica quelli a buon mercato! E poi magari non conosceva bene la montagna, ma ti assicuro che ne era appassionato e leggeva molti libri. Non era, non è, assolutamente il classico arrampicatore sportivo tutta prestazione e basta. Se poi tu gli farai conoscere la montagna e scoprire un'altra prospettiva delle cose tanto meglio!

:wink: :wink: :wink:

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Messaggioda pf » gio feb 15, 2007 10:01 am

Ho scalato anch'io con filippo, stavamo per fare anche una rivista insieme e l'idea non partì non perchè non andammo d'accordo ( poi lui tentò con altri ma non ce la fece)ma per mancanza di sostegno economico. Lo conoscevo molto al di là della mailing list. Direi che per due anni ci siamo frequentati, telefonicamente, tantissimo.
Lungi da me scrivere delle cose che possono essere equivocate, quindi ritiro tutto. Quello che ho scritto, comunque, era opinione di suoi ex amicissimi. Sul discorso del grado, mah, anche a me sembrava, al di là di certe posizioni di facciata, che lui fosse molto, ma proprio molto, attaccato al grado. Cosa che io non demonizzo, peraltro. Certamente era molto attaccato al fascino di certe vie, e amante di Finale in modo quasi ossessionante. Un estremo, nella valutazione di Finale.
Magari torna a scalare, chi lo sa. O fa come un Mario Roversi, che tagliò tutti i ponti con la scalata pur avendola vissuta in maniera viscerale. Io sette anni fa non dormivo per uno sport e adesso non ci sono dentro neanche per un capello.
Fabio

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Messaggioda alter-ego » gio feb 15, 2007 10:18 am

pf ha scritto:Filippo è l'arrampicatore sportivo più sportivo che abbia mai conosciuto.
Un agonista perfetto, su di sè, sui tiri, sugli altri
Gli sportivi, prima o poi, si ritirano, è nella logica dello sport quando non è vissuto amatorialmente ma agonisticamente.


beh, Fabio, se scrivi così c'è ben poco da equivocare. E' un giudizio troppo duro per una persona che a me, per esempio, ha dato molto e con cui raramente ho parlato di gradi. Comunque lasciamo perdere, lo chiamerò e sentirò da lui come va... :roll:
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Messaggioda pf » gio feb 15, 2007 10:37 am

Scusa, anzi, scusate se sembrano frasi troppo dure. Non volevo assolutamente. lasciatemi però dire che il termine agonista non è negativo, non per me almeno. I fratello Abbagnale, miei massimi idoli, erano l'emblema dell'agonismo, esempio fulgido di determinazione, perseveranza, motivazione, passione viscerale. Se dico che erano degli agonisti formidabili e non degli amatoriali, lo dico in modo superpositivo.
Ti dirò di più. Io per un paio d'anni ho vivacchiato con l'arrampicata non sapendo bene come prenderla, se come passatempo domenicale o qualcosa in più. si andava a Galbiate, Civate, Angelone, sempre sui soliti dieci tiri, arrivando tardi, senza dedizione alcuna. Piaceva e basta, come può piacere una bibita. Insomma, ero un amatore. E della scalata, dico adesso, non ne scalfivo che la superficie. Filippo è stato uno dei tanti da cui ho appreso come viverla. Poi l'ho vissuta in modo diverso da come la viveva lui, anzi, ognuno ha la sua sensibilità, e non direi che ce ne è una giusta e una sbagliata. forse l'unica sbagliata, nel senso che non ti fa viverla come meriterebbe, è proprio quella amatoriale, da partitella a calcetto la domenica a mezzogiorno, se capisci quello che intendo.
Aggiungo che la mia era una considerazione sportiva, certamente non umana. Umanamente, ho ben altre considerazioni che mai e poi mai metterei in pubblico, detesto chi usa il forum sul personale, come fa purtroppo qualcuno.
Fabio

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Messaggioda MacOnions » gio feb 15, 2007 11:00 am

alter-ego ha scritto: E' un giudizio troppo duro


Non mi sembrava affatto duro, tra l'altro racchiude un gran verità in molti casi, ahimè.
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Messaggioda Enzolino » gio feb 15, 2007 11:35 am

Il fatto che Filippo arrampica ancora significa che non ha abbandonato l'arrampicata (he comunque non sarebbe un male), ma che la vive in maniera diversa.
Quindi, quelle su un'abbandono e sui suoi motivi, erano fondamentalmente speculazioni.

Sul fatto che alcune persone abbandonino completamente un'attivita' che li ha coinvolti in maniera viscerale, ne ho conosciuto qualcuno.

Ma non e' dovuto all'agonismo, bensi' ad un'enorme investimento motivazionale ed emotivo che non era possibile sostenere, e poi quasi improvvisamente si e' spento.

Allora ci son quelli che bruciano come un fuoco improvviso, dando molto all'inizio, e poi si spengono.
Altri che bruciano a fuoco lento.

Personalmente son stato un fuoco lento, ma continuo, con vampate umprovvise. Ho avuto cali motivazionali ma ogni volta ho scoperto lati diversi dell'arrampicata, che mi appassiona sempre tanto.

Personalmente credo che sia facile cadere nell'ossessione sia in arrampicata che in alpinismo.

Ciao :wink:

Lorenzo
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