Roberto ha scritto:Leggo a pag.
http://www.planetmountain.com/News/show ... eyid=35733 l' articolo a proposito della scomparsa di alpinisti in Himalaya.
Il sito asserisce di non aver dato la notizia della scomparsa di Stefano Zavka perché ha preferito aspettare, come se l' eventuale insperata notizia del ritrovamento in vita dell' alpinista non sarebbe stata una notizia.
Forse sono di parte (alpinista del centro Italia), ma l' alpinismo del centro è sempre stato una cenerentola, messo un po da parte e poco considerato (ma ci sono montagne che si scalano al centro?).
Quando Stefano (persona assai modesta) aveva fatto una solitaria con i controcoglioni al Gran Sasso ("Il Nagul e la farfalla" in combinazione con "il Doponagual"; 850 metri di Paretone), nessuna notizia era apparsa e solo i locali conoscevano chi era Stefano, mentre leggo sulle pagine del sito (ma non è il sito che rimprovero, ce l' ho i media che parlano di alpinismo in Italia) pronte notizie su ogni ripetizione di via dura sulle alpi.
Neppure il fatto che era arrivato in cima al K2 ed era scomparso in discesa, aveva smosso poi tanto l' ambiente.
Ora, visto che Berzi ha scritto un articolo (bello, tra l' altro), il sito ha deciso di dire due cose. Tardi, molto tardi!
Stefano non era uno qualunque, era un fuoriclasse, solo che non aveva sponsor dietro le spalle e doveva guadagnarsi la pagnotta lavorando come guida (e che guida). Poi era di Terni (ma ci sono montagne da scalare in Umbria?) ... insomma, non valeva una notizia.
Non so se questa mia avrà un seguito, anche io sono del centro (ma ci sono montagne da scalare nel Lazio?), mi piacerebbe molto che questa cosa facesse accendere qualche lucetta ad illuminare il nostro meridionale, provinciale ambiente alpinistico del Centro Italia, che nonostante la distanza dalle Alpi, produce furiclasse come era Stefano Zavka, uno che se era di Rovereto spaccava le montagne (Rovereto per dire una città del nord a caso).