Pane e pera di Ugo Manera

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Pane e pera di Ugo Manera

Messaggioda marinoroma » mer apr 18, 2007 16:21 pm

allora l'ho divorato a tempo di record pochi giorni fà

il libro mi é sembrato come stile un po' incolore e sciatto, senza molta passione e ricerca delle sfumature. non raggiunge le vette di mediocrità di Rotti e stracciati ma comunque sembra piu' una lista di eventi che un libro scritto con arte e fantasia

per quanto riguarda il materiale invece, semplicemente mostruoso, 30 anni di aperture, ripetizioni ardite, prime invernali, spedizioni, scoperte!!!
e il tutto con ritmi stakanovisti, dal venerdi' dopo il lavoro al lunedi' all'alba. Deve essere caduto nella caffeina quando era piccolo....
lo dice anche lui, "l'alpinismo l'ho amato alla follia" e si vede. ogni goccia della sua inesauribile energia converge verso i monti. per questo il libro si gusta veramente bene.

a livello umano il libro non aiuta a sentirlo vicino, ne risulta un personaggio egoista e poco sensibile anche se si capisce che é piu' dovuto dalla reticenza nell'aprirsi in un libro. qualkcosa traspare, come quando racconta del suicidio di Motti, ma appena accennato.
Fra l'altro mi ha impressionato la lista di amici che arrampicavano con lui e poi morti in vari incidenti, Meneghin, Grassi, Galante etc etc. Devono aver lasciato delle tracce indelebili...

insomma mi piacerebbe conoscerlo meglio.
qualcuno di voi lo conosce di persona :?: :?:

mi piacerebbe scoprire anche le zone che ha battuto in lungo e in largo in quel piemonte da cui provengo e di cui so' cosi' poco....
Ultima modifica di marinoroma il gio apr 19, 2007 10:25 am, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda marinoroma » mer apr 18, 2007 17:11 pm

alter ego, signorelli, luminari dell'alpe, nessuno mi risponde :?: :?:
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Messaggioda alter-ego » mer apr 18, 2007 17:26 pm

beh, io Ugo lo conosco abbastanza bene, ci ho scalato insieme ed aperto qualche via, ma spero di non morire presto! :evil: :evil: :evil: (non c'è la faccina appropriata)

Di sicuro Ugo non fa lo scrittore, ma aveva voglia di fissare sulla carta la sua ciclopica attività, in qualche modo, e di essere sincero. Sull'egoismo peraltro ci sarebbe molto da dire sugli alpinisti in generale e l'idea che te ne fai vivendo delle avventure insieme è comunque diversa da quella che ti dà un libro. Io penso sia un personaggio che incarna bene il periodo pre-nuovo mattino. Anche se in un certo senso trasversale, vedo un po' forzato questo suo inserimento a forza in questa corrente, anche se indubbiamente è stato uno dei primi sul Caporal. Tra un Manera ed un Guerini, ad esempio, ci sono anni luce.
Manera appartiene per come la vedo io un po' all'alpinismo Bonattiano, però meno epico e certamente meno mediatizzato. Se non fosse stato per il libro, molti non avrebbero saputo nemmeno chi è
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Messaggioda alter-ego » mer apr 18, 2007 17:29 pm

aggiungo che con lui starei ore a parlare di montagna e di vie. Gli brillano gli occhi...e questo è semplicemente bellissimo! :wink:
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Messaggioda marinoroma » gio apr 19, 2007 8:37 am

alter-ego ha scritto:beh, io Ugo lo conosco abbastanza bene, ci ho scalato insieme ed aperto qualche via, ma spero di non morire presto! :evil: :evil: :evil: (non c'è la faccina appropriata)

Di sicuro Ugo non fa lo scrittore, ma aveva voglia di fissare sulla carta la sua ciclopica attività, in qualche modo, e di essere sincero. Sull'egoismo peraltro ci sarebbe molto da dire sugli alpinisti in generale e l'idea che te ne fai vivendo delle avventure insieme è comunque diversa da quella che ti dà un libro. Io penso sia un personaggio che incarna bene il periodo pre-nuovo mattino. Anche se in un certo senso trasversale, vedo un po' forzato questo suo inserimento a forza in questa corrente, anche se indubbiamente è stato uno dei primi sul Caporal. Tra un Manera ed un Guerini, ad esempio, ci sono anni luce.
Manera appartiene per come la vedo io un po' all'alpinismo Bonattiano, però meno epico e certamente meno mediatizzato



grazie alter, non dubitavo di un tuo intervento come al solito interessante :wink: a proposito, non te la volevo mica tirare :lol:

volevo dire che il libro NON aiuta a sentirlo vicino a livello umano, proprio perché si ha l'impressione che voglia mettere avanti tutto la sua inesauribile attività e smania di fare e i legami umani passano un po' in secondo piano.

pero' come dici tu conoscerlo di persona deve far vedere molti di quegli aspetti della personalità che magari non ha voluto far trasparire nel libro

Se non fosse stato per il libro, molti non avrebbero saputo nemmeno chi è

fino a quando prendendo in mano una guida qualsiasi del nord ovest (che so, rock paradise per esempio :wink: ) non avessero visto una sfilza incredibile di vie Manera in tutti gli angoli piu' remoti.....[/quote]
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Messaggioda alter-ego » gio apr 19, 2007 9:45 am

non so, dovessi guardare come ero *a livello umano* i primi anni che scalavo, mi vergognerei. Avanti a tutto veniva la montagna. E non credo fossi l'unico. Io non mi sono sentito affatto fotografato da Motti, ne I falliti, però era così, erano i tempi. Penso che raccontare la propria cieca passione, senza indulgere con se stessi, sia in fondo un atto di sincerità che vada apprezzato, al di là che poi uno sia riuscito a vendere bene con le parole la propria vita al pubblico. Oggi forse Ugo è diverso, forse, non lo so. Io lo frequento da più o meno da una decina d' anni. Ha sempre una voglia matta di scalare, vedere nuovi posti, viaggiare. E' appena tornato dalla Turchia. Fa parte di quegli uomini che non si rassegnano ad invecchiare. Certe spigolature di carattere sicuramente le ha limate, col tempo e poosso dire che ha idee progressiste, nel campo alpinistico intendo. E' un bell'uomo, piace alle donne, cucina bene, si intende di vini. Ha una figlia grande di cui parla con orgoglio. Ha vissuto sicuramente una vita molto intensa e non credo abbia molti rimpianti.
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Messaggioda marinoroma » gio apr 19, 2007 10:31 am

alter-ego ha scritto:non so, dovessi guardare come ero *a livello umano* i primi anni che scalavo, mi vergognerei. Avanti a tutto veniva la montagna. E non credo fossi l'unico. Io non mi sono sentito affatto fotografato da Motti, ne I falliti, però era così, erano i tempi. .


penso sia piu' o meno x tutti cosi'.... il "vado in montagna per conoscere me stesso" specialmente all'inizio é un falso mito, anzi si é schaivi del proprio ego, vabbé un argomento complesso e con mille eccezioni ma insomma una componente di autocompiacimento del proprio ego esiste sempre


Penso che raccontare la propria cieca passione, senza indulgere con se stessi, sia in fondo un atto di sincerità che vada apprezzato, al di là che poi uno sia riuscito a vendere bene con le parole la propria vita al pubblico.


non mi suona molto bene il "vendere bene con le parole la propria vita", non si tratta di apparire + o - fighi, é una questione di stile, di penna, di fantasia, poi ognuno sceglie quanto e come aprirsi scrivendo una autobiografia
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Messaggioda Payns » gio apr 19, 2007 10:53 am

Alter, in parte devo dissentire dal tuo pensiero.

Del Manera alpinista non si può che provare ammirazione per la ciclopica attività in montagna, spesso non omologata ma influenzata da uno spirito di ricerca ed esplorazione incredibile.

Sul Manera uomo sono poco indulgente e non solo per le eventuali spigolosità di carattere.

Marinoroma ha centratro un punto sostanziale, la scrittura di Manera è lo specchio della persona.
Vivevamo in uno stato di magnifica confusione (A. Gobetti)

Io, ancora adesso...(Payns)

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Messaggioda alberto60 » gio apr 26, 2007 16:23 pm

non conosco Ugo Manera di persona quindi come uomo non posso giudicarlo.

Ho avuto la fortuna di ripetere alcune sue vie e alpinisticamente posso solo ammirarlo, per la immensa voglia di fare, per il gusto dell'avventura della scoperta di luoghi inesplorati dalle più piccole alle più grandi pareti.

Quanto all'egoismo . Quale alpinista non lo è?
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Messaggioda paolo s4 » gio apr 26, 2007 16:42 pm

alberto60 ha scritto:Quanto all'egoismo . Quale alpinista non lo è?


... in effetti, c'hai anche ragione :roll:
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Re: Pane e pera di Ugo Manera

Messaggioda gug » gio apr 26, 2007 16:43 pm

marinoroma ha scritto:
il libro mi é sembrato come stile un po' incolore e sciatto, senza molta passione e ricerca delle sfumature. non raggiunge le vette di mediocrità di Rotti e stracciati....

...


....allora non sono il solo a pensarla così su quel libro... :wink:
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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