Jerzy Kukuczka

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Messaggioda schen » mer ago 02, 2006 17:10 pm

Spider ha scritto:...guarda che xee è un uomo, eh? :idea:
..almeno ultimamente... :roll: :lol:


Hmmmm.... :?
l'ho letto quel topic, ma per quanto mi sforzi, 'sta bella gnocca di Xee non riesco ad immaginarmela uomo neppure quando la vedo in giro con casco e tuta in pelle sulla sua nuova beep beep.. :roll:
:) :)
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Messaggioda .:eZy:. » mer ago 02, 2006 17:12 pm

schen ha scritto:
Spider ha scritto:...guarda che xee è un uomo, eh? :idea:
..almeno ultimamente... :roll: :lol:


Hmmmm.... :?
l'ho letto quel topic, ma per quanto mi sforzi, 'sta bella gnocca di Xee non riesco ad immaginarmela uomo neppure quando la vedo in giro con casco e tuta in pelle sulla sua nuova beep beep.. :roll:
:) :)

non preoccuparti ... è Spider che c'ha 'na certa confusione :roll: :lol:
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Messaggioda xee » mer ago 02, 2006 17:17 pm

schen ha scritto:
Spider ha scritto:...guarda che xee è un uomo, eh? :idea:
..almeno ultimamente... :roll: :lol:


Hmmmm.... :?
l'ho letto quel topic, ma per quanto mi sforzi, 'sta bella gnocca di Xee non riesco ad immaginarmela uomo neppure quando la vedo in giro con casco e tuta in pelle sulla sua nuova beep beep.. :roll:
:) :)



Grazie della pietosa menzogna, caro :lol: SMUACK Ti devo una birra (o una risonanza magnetica, vedi tu :wink: )

Ma non divaghiamo... devi finire il racconto:
Come è andata su quella cresta?
Come siete riusciti a portare via l'amico in pre-edema?

Eddai, non lasciarci col fiato sospeso :arrow:
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per apprendere un pianto che mi purifichi dalla terra;
perché voglio vivere con quel bimbo oscuro
che voleva tagliarsi il cuore in alto mare.
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Messaggioda schen » mer ago 02, 2006 19:20 pm

xee ha scritto:Grazie della pietosa menzogna, caro :lol: SMUACK Ti devo una birra (o una risonanza magnetica, vedi tu :wink: )


Preferirei la birra se non ti dispiace... non foss'altro per il contesto.. :roll:
Hmm, ripensandoci però :idea: .. in un freddo ambulatorio del Beauregard.. la bella radiologa in "sotto il camice, niente" ... situazione intrigante! :twisted:

xee ha scritto:Ma non divaghiamo... devi finire il racconto:
Come è andata su quella cresta?
Come siete riusciti a portare via l'amico in pre-edema?
Eddai, non lasciarci col fiato sospeso :arrow:


Intanto devo precisare che l'edema se l'era beccato Sara, la mia cara mogliettina... :(
Lo Snow Lake è appena al di sotto del Colle Hispar, a 4.900 m.. Lo abbiamo raggiunto lungo il gh.Biafo, volevamo fare questa punta di 6.200 m, traversare poi il colle Hispar e scendere nella valle degli Hunza lungo il gh.Hispar, fino al villaggio omonimo e poi a Karimabad.
Ovviamente, per creare il massimo dei casini, l'edema si è manifestato al campo sotto al colle, esattamente a metà percorso! Ovvero, minimo 5 gg. di cammino in entrambi i sensi di marcia. A questo punto abbiamo deciso di abbandonare l'idea della vetta (ne avevamo già salita una minore nei giorni precedenti) e di proseguire per l'Hispar.
In pratica Sara si stava spegnendo.. Ogni giorno camminava sempre meno e respirava a fatica.. mangiava nulla, di notte nella tenda sul ghiacciaio sibilava come un fischietto rotto e non recuperava le forze.. un calvario, trasportarla prima con due serie di bastoncini uniti con nodi da ponteggio e passati sotto le sue ascelle per sostenerla almeno un po'.. poi siamo passati al trasporto su spalla costruendo un bastino di fortuna con il mio zaino e due bastoncini imbottiti con una coperta per appoggiare le gambe.. una roba allucinante.
Ci siamo alternati tutti a trasportarla per 10/15 minuti a testa (da tener presente che le morene laterali del gh.Hispar sulle quali si saliva e scendeva in continuazione, erano alte come minimo 100, 120 m ed erano di sfasciume verticale!!)... Dopo 6 giorni e un sacco di peripezie che non posso riportare interamente perchè diventerei noioso (neve, pioggia, valanghe, ecc.., l'ultimo tratto, per fortuna esilarante, a dorso di mulo!) siamo arrivati al villaggio di Hispar e lì, con una grande festa con i portatori e Sara che dormiva in tenda, abbiamo chiuso la parte hard di questo incredibile e avventuroso trek.. il giorno dopo siamo ripartiti sempre a piedi ( e Sara in una carriola scassata, spinta da un volenteroso quanto puzzolente pastore Hunza :lol: ) lungo una sterrata pericolosissima, interrotta in almeno una ventina di punti da frane catastrofiche! Calare Sara e carriola nei torrenti e poi farla risalire dalla parte opposta è diventato un gesto "tecnico" quasi automatico. :roll:

Ancora qualche immagine della "storia", in ordine sparso...

Sara al terzo giorno di malattia, sul gh.Hispar:

Immagine

Il gh.Biafo da una cima di 5.000 metri nella zona dei Latok

Immagine

Partenza da Askole, primo giorno di trek... i portatori sono carichi all'inverosimile!

Immagine

Bambini meravigliosi, in un villaggio avvicinandoci ad Askole

Immagine

Sul colle Hispar, 5.170 m.

Immagine

Sara in carriola (non mio nonno..). Notare il gonfiore di viso e gambe dovuto all'edema..

Immagine

Si stacca un seracco.. è il finimondo!

Immagine
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Messaggioda xee » mer ago 02, 2006 21:44 pm

Accidenti Marco che avventura!
Per Sara, per te, per il gruppo.

Chissà che paura avete avuto. E di quanto coraggio e forza d'animo vi siete dovuti armare!

Non ho parole davvero.

Anzi, una sì: grazie per averlo raccontato :wink:
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Messaggioda Zio Vare » mer ago 02, 2006 21:55 pm

schen, roba pesante! 8O
pensavo ad una avventura tranquilla, la racconti con naturalezza, ma viene un po' di angoscia leggendo.
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Messaggioda grizzly » gio ago 03, 2006 9:59 am

Capperi und coriandoli che avventura... 8O quasi kukuczkiana... 8O
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Messaggioda .:eZy:. » gio ago 03, 2006 10:31 am

Schen, finalmente ... bella avventura e report... grande spavento per Sara :?

Ora, a rivederle, quelle montagne, mi fanno quasi nostalgia... anche se sono posti per gente dura, fatti da una natura a tinte forti...
Io che dall'Hunza Valley mi sono quasi raccordato al tuo Biafo ma per il Barpu glacier, ne ho un ricordo lontano oramai sbiadito e penso che così lo lascerò, ormai indefinito e senza tempo.

Bravo Schen :wink:
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Messaggioda schen » gio ago 03, 2006 12:14 pm

Grazie a tutti.
Sara ed io abbiamo tenuto un diario durante tutto il viaggio.. Non l'ho più riletto perchè nei giorni sull'Hispar Gl. scrivevo solo frasi sconnesse e, diciamolo pure.., disperate.. :( Credo che adesso potremo tirarlo fuori dal cassetto e rileggerlo insieme.
La cosa più incredibile di quei giorni è stato l'atteggiamento dei portatori.. Una sera, sul gh.Hispar, il campo era montato da ore e invece Sara ed io e un paio di compagni molto premurosi eravamo purtroppo ancora molto indietro e ci eravamo già predisposti ad affrontare un bivacco dentro gli zaini che molto probabilmente l'ammalata non avrebbe superato..
Gli altri trekkers già al campo, molto stanchi anche loro ma preoccupati, hanno chiesto ai portatori di tornare indietro per aiutarci. Ci sono voluti fior di dollari per convincerli! La loro giustificazione, che ho poi compreso pienamente, era:" Cari amici italiani, se Allah ha deciso di prendersi Sara su questo ghiacciaio, non possiamo proprio fare nulla per salvarla.."
MI guardavano stranamente mentre entravo al campo distrutto dalla fatica e con il volto segnato dalla consapevolezza che ormai la stavo perdendo, qualcuno mi prendeva per mano e mi diceva in un inglese stentato:" Marco, lascia perdere,.., non puoi contrastare il volere di Allah.., è inutile". Volevano che la lasciassi lì a morire, perchè tutti noi avessimo più possibilità di levarci al più presto dal maltempo sul ghiacciaio!
Mi sono arrabbiato, ho urlato, ho minacciato di non pagare più un soldo.. questa è stata la molla! Un premio speciale a chi mi avesse dato un mano a riportarla almeno fino al villaggio..
Poi, la sera dopo, con il campo raggiunto di nuovo per miracolo intorno alle 22,30 e con Sara praticamente svenuta, mi si avvicina il capo dei portatori con un po' di riso e si siede vicino a me, sotto ad un sasso.
Io stavo malissimo, piangevo di rabbia e di impotenza.. Mi dice:" devi capire la nostra mentalità, scusaci.. , ma ogni uomo di questa spedizione ha perso figli, mogli, familiari, amici semplicemente perchè una frana ha sepolto l'intero villaggio dove abitava, sterminando 200/300 persone in un sol colpo. Ad un portatore questa tragedia è accaduta due volte in quattro anni! 2 mogli e 8 figli, scomparsi. Cose di questo genere in questa regione accadono ogni settimana.. Interi villaggi cancellati in un soffio, centinaia di morti di cui nessuno sa nulla per giorni e giorni.. Poi, una semplice conta e la strada per il villaggio viene chiusa, perchè non porta più da nessuna parte.. Dimmi.., come farebbe questa gente a resistere a certe disgrazie se non se ne fa una ragione che non può spiegarsi? La accetta come la decisione di un essere superiore e basta"..
Sono rimasto muto, in quel momento mi era sembrata una cosa assurda, ma poi, quando eravamo più vicini al villaggio e ho visto qualche segno di ripresa in Sara perchè ci eravamo finalmente abbassati di quota, ho capito.
Non chiedetemi cosa.. ma ho capito.
schen
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Messaggioda xee » gio ago 03, 2006 13:42 pm

schen ha scritto:Grazie a tutti.
Sara ed io abbiamo tenuto un diario durante tutto il viaggio.. Non l'ho più riletto perchè nei giorni sull'Hispar Gl. scrivevo solo frasi sconnesse e, diciamolo pure.., disperate.. :( Credo che adesso potremo tirarlo fuori dal cassetto e rileggerlo insieme.
......
Non chiedetemi cosa.. ma ho capito.
schen


...E forse ora che i momenti difficili sono passati,
e la paura è ormai decantata,
e Sara sta bene
e finalmente è nato il vostro piccolino

... Forse rileggendo il vostro diario potresti anche capire COSA hai capito :wink:

Chissà.

Baci
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Messaggioda schen » gio ago 03, 2006 15:58 pm

xee ha scritto:...E forse ora che i momenti difficili sono passati,
e la paura è ormai decantata,
e Sara sta bene
e finalmente è nato il vostro piccolino

... Forse rileggendo il vostro diario potresti anche capire COSA hai capito :wink:

Chissà.

Baci


Grazie, Annina :)
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Messaggioda bummi » gio ago 03, 2006 17:01 pm

schen ha scritto:Grazie a tutti.
Sara ed io abbiamo tenuto un diario durante tutto il viaggio.. Non l'ho più riletto perchè nei giorni sull'Hispar Gl. scrivevo solo frasi sconnesse e, diciamolo pure.., disperate.. :( Credo che adesso potremo tirarlo fuori dal cassetto e rileggerlo insieme.
La cosa più incredibile di quei giorni è stato l'atteggiamento dei portatori.. Una sera, sul gh.Hispar, il campo era montato da ore e invece Sara ed io e un paio di compagni molto premurosi eravamo purtroppo ancora molto indietro e ci eravamo già predisposti ad affrontare un bivacco dentro gli zaini che molto probabilmente l'ammalata non avrebbe superato..
Gli altri trekkers già al campo, molto stanchi anche loro ma preoccupati, hanno chiesto ai portatori di tornare indietro per aiutarci. Ci sono voluti fior di dollari per convincerli! La loro giustificazione, che ho poi compreso pienamente, era:" Cari amici italiani, se Allah ha deciso di prendersi Sara su questo ghiacciaio, non possiamo proprio fare nulla per salvarla.."
MI guardavano stranamente mentre entravo al campo distrutto dalla fatica e con il volto segnato dalla consapevolezza che ormai la stavo perdendo, qualcuno mi prendeva per mano e mi diceva in un inglese stentato:" Marco, lascia perdere,.., non puoi contrastare il volere di Allah.., è inutile". Volevano che la lasciassi lì a morire, perchè tutti noi avessimo più possibilità di levarci al più presto dal maltempo sul ghiacciaio!
Mi sono arrabbiato, ho urlato, ho minacciato di non pagare più un soldo.. questa è stata la molla! Un premio speciale a chi mi avesse dato un mano a riportarla almeno fino al villaggio..
Poi, la sera dopo, con il campo raggiunto di nuovo per miracolo intorno alle 22,30 e con Sara praticamente svenuta, mi si avvicina il capo dei portatori con un po' di riso e si siede vicino a me, sotto ad un sasso.
Io stavo malissimo, piangevo di rabbia e di impotenza.. Mi dice:" devi capire la nostra mentalità, scusaci.. , ma ogni uomo di questa spedizione ha perso figli, mogli, familiari, amici semplicemente perchè una frana ha sepolto l'intero villaggio dove abitava, sterminando 200/300 persone in un sol colpo. Ad un portatore questa tragedia è accaduta due volte in quattro anni! 2 mogli e 8 figli, scomparsi. Cose di questo genere in questa regione accadono ogni settimana.. Interi villaggi cancellati in un soffio, centinaia di morti di cui nessuno sa nulla per giorni e giorni.. Poi, una semplice conta e la strada per il villaggio viene chiusa, perchè non porta più da nessuna parte.. Dimmi.., come farebbe questa gente a resistere a certe disgrazie se non se ne fa una ragione che non può spiegarsi? La accetta come la decisione di un essere superiore e basta"..
Sono rimasto muto, in quel momento mi era sembrata una cosa assurda, ma poi, quando eravamo più vicini al villaggio e ho visto qualche segno di ripresa in Sara perchè ci eravamo finalmente abbassati di quota, ho capito.
Non chiedetemi cosa.. ma ho capito.
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Racconto toccante.
Non riesco ad aggiungere altro.
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Messaggioda Spider » gio ago 03, 2006 17:20 pm

schen ha scritto:... La loro giustificazione, che ho poi compreso pienamente, era:" Cari amici italiani, se Allah ha deciso di prendersi Sara su questo ghiacciaio, non possiamo proprio fare nulla per salvarla.."


io sono rimasto molto impressionato leggendo un resoconto di una salita all'everest, nulla di eroico, una delle tanto vituperate spedizioni commerciali.

Però era fatto da una persona qualunque, e evidenziava cose da persona qualunque, che magari i grandi alpinisti tralasciano.

E per la prima volta diceva esplicitamente una cosa, che nei libri dei "grandi" è spesso taciuta, o solo lasciata intuire: salendo all'Everest, non si fa altro che SCAVALCARE CADAVERI.
I cadaveri di chi ha tentato e non ce l'ha fatta.
La via normale non è altro che il più alto cimitero del mondo, in cui i morti non si decompongono per il freddo e la mancanza di ossigeno, e restano lì, congelati nei loro ultimi momenti.

Perchè a quelle altitudini, l'altruismo è un lusso, chi è in difficoltà tale da non lasciare speranze, va abbandonato, e figurarsi chi poi va a rischiare la pelle "solo" per riportare giù un cadavere da seppellire.
I corpi restano lì, finchè il vento e le valanghe se li portano via.


Credo fosse questo l'atteggiamento dei tuoi portatori: non solo fatalismo, ma anche necessità pratica: a un certo punto il confine tra aiutare uno e mettere in pericolo tutti gli altri, diventa così sottile...

...certo che per noi, abituati alle nostre sicurezze e comodità, e al fatto che "tanto va sempre a finire bene", ci vuole davvero pelo sullo stomaco...
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Messaggioda bummi » gio ago 03, 2006 17:34 pm

Spider ha scritto:...
Perchè a quelle altitudini, l'altruismo è un lusso, chi è in difficoltà tale da non lasciare speranze, va abbandonato, e figurarsi chi poi va a rischiare la pelle "solo" per riportare giù un cadavere da seppellire.
I corpi restano lì, finchè il vento e le valanghe se li portano via.


Credo fosse questo l'atteggiamento dei tuoi portatori: non solo fatalismo, ma anche necessità pratica: a un certo punto il confine tra aiutare uno e mettere in pericolo tutti gli altri, diventa così sottile...

...certo che per noi, abituati alle nostre sicurezze e comodità, e al fatto che "tanto va sempre a finire bene", ci vuole davvero pelo sullo stomaco...


Attenzione però. C'è una bella differenza fra chi va a farsi una vacanza in un posto e chi in quel posto ci lavora perchè non ha altre risorse per campare.
Se scelgo di andare a scalare una montagna (qualsiasi essa sia) e scelgo di farlo insieme a qualcuno, farò di tutto per salvare il mio compagno di cordata. Questa cosa che a partire da una certa quota l'altruismo diventa un lusso è un ragionamento che non accetto. Il salvataggio di Sara lo dimostra...
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Messaggioda schen » gio ago 03, 2006 18:19 pm

bummi ha scritto:
Spider ha scritto:...
Perchè a quelle altitudini, l'altruismo è un lusso, chi è in difficoltà tale da non lasciare speranze, va abbandonato, e figurarsi chi poi va a rischiare la pelle "solo" per riportare giù un cadavere da seppellire.
I corpi restano lì, finchè il vento e le valanghe se li portano via.


Credo fosse questo l'atteggiamento dei tuoi portatori: non solo fatalismo, ma anche necessità pratica: a un certo punto il confine tra aiutare uno e mettere in pericolo tutti gli altri, diventa così sottile...

...certo che per noi, abituati alle nostre sicurezze e comodità, e al fatto che "tanto va sempre a finire bene", ci vuole davvero pelo sullo stomaco...


Attenzione però. C'è una bella differenza fra chi va a farsi una vacanza in un posto e chi in quel posto ci lavora perchè non ha altre risorse per campare.
Se scelgo di andare a scalare una montagna (qualsiasi essa sia) e scelgo di farlo insieme a qualcuno, farò di tutto per salvare il mio compagno di cordata. Questa cosa che a partire da una certa quota l'altruismo diventa un lusso è un ragionamento che non accetto. Il salvataggio di Sara lo dimostra...


Beh, noi non eravamo a quote da "zona della morte" e Sara era già stata più volte in passato ad oltre 5.500 metri senza problemi.
In effetti la nostra mentalità del "tutto sicuro, tutto previsto" in quei luoghi è un non-sense... Ecco perchè ho detto che a fatica sono poi riuscito a comprendere il modo di vedere la cosa dei portatori che erano con noi.
Il nostro normale e quotidiano tran tran e il loro modo di vivere e sopravvivere non sono comparabili.
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Messaggioda marinoroma » ven ago 18, 2006 13:57 pm

Che storia incredibile e toccante Schen, e sei riuscita a trasmetterla in un modo del tutto naturale e per niente esaltato, si capisce che hai dovuto metabolizzare a lungo l'accaduto.....

che il valore della vita non sia uguale nelle diverse società é - purtroppo o per fortuna - un dato di fatto eppure i sentimenti tuoi o del pastore hunza sono nell'intimo gli stessi, che la vita é un dono e dovremmo festeggiare in continuazione per questo dono....

sono molto contento che sia andato tutto bene a tua moglie Sara !!!

ciao
....no, non ora, non qui, questa pingue immane frana....
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